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Università Cattolica del Sacro Cuore – Sede di Roma

Facoltà di Medicina e Chirurgia


Corso di laurea di Odontoiatria e Protesi dentaria
Anno accademico 2016/2017
Teologia speculativa e dogmatica – Professor Salvatore Perrella

I SACRAMENTI DELLA FEDE


COS’È UN SACRAMENTO
 I misteri della vita di Cristo costituiscono
i fondamenti dei sacramenti.
 I sacramenti sono «ordinati alla santificazione
degli uomini, all’edificazione del corpo di Cristo
e, infine, a rendere culto a Dio»
 Segni capaci di istruire, essi esprimono
e irrobustiscono la fede
 I sacramenti esprimono la comunione di fede
nella Chiesa
 In grado di conferire la grazia dello Spirito
Santo, sono efficaci perché in essi
agisce Cristo stesso
 Agiscono ex opere operato, cioè in virtù
dell’opera salvifica di Cristo
 Sono necessari alla salvezza
SACRAMENTI DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA
SACRAMENTO DEL BATTESIMO
BATTESIMO E SACRE SCRITTURE
Nell’Antico Testamento possiamo  Arca di Noè
rintracciare molteplici prefigurazioni  Traversata del Mar Rosso
della Salvezza per mezzo del Battesimo:  Traversata del Giordano

Tutte le prefigurazioni
trovano realizzazione
in Gesù Cristo.
Egli si sottopone
volontariamente al
Battesimo di San Giovanni,

originariamente destinato
ai peccatori.
Dopo la resurrezione, affida agli apostoli la missione di andare ad ammaestrare
tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che ha comandato.
DENOMINAZIONE E SEMANTICA
Dal greco βαπτίζειν («immergere»), l’immersione nell’acqua è
simbolo del seppellimento del catecumeno nella morte di Cristo,
dalla quale risorge come nuova creatura.

È lavacro di rigenerazione e di rinnovamento, poiché realizza la nascita


dall’acqua e dallo Spirito Santo, nonché illuminazione, in quanto il battezzato
diviene figlio della luce e può entrare nel Regno di Dio.
NECESSITÀ E GRAZIA VERSO LA SALVEZZA
Il Battesimo è necessario per la salvezza e la Chiesa non conosce altro mezzo per
assicurare la beatitudine eterna; il Battesimo di sangue e il desiderio del
Battesimo portano i frutti del Battesimo, anche senza essere sacramento, mentre
per i bambini morti senza Battesimo, la Chiesa li affida alla misericordia di Dio.
I due effetti principali sono la
purificazione da tutti i peccati
(il peccato originale e i peccati personali)
e la nuova nascita nello Spirito Santo,
il quale conferisce al battezzato la
grazia santificante; tuttavia rimangono
le conseguenze temporali del
peccato (sofferenze, morte, malattia…) ed
anche la concupiscenza,
cioè l’inclinazione al peccato.
Inoltre segna il cristiano con un sigillo
spirituale indelebile della sua
appartenenza a Cristo.
MINISTRI E DESTINATARI
I ministri ordinari sono il vescovo, il presbitero e, nella Chiesa latina, anche il
diacono, ma in caso di necessità chiunque (anche un non battezzato, pur con
l’intenzione richiesta) può battezzare, usando la formula battesimale trinitaria.

Il Battesimo degli adulti è la


situazione normale dove l’annunzio
del Vangelo è recente e qui
il catecumenato (preparazione
al Battesimo) riveste un
ruolo importante. Invece, il
Battesimo dei bambini scaturisce
dalla consapevolezza che i nuovi
nati sono contaminati dal peccato
originale e i genitori cristiani non
vogliono privare il bambino della
grazia di divenire figlio di Dio.
SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE
CONFERMAZIONE E SACRE SCRITTURE
Nell’Antico Testamento è stata profetizzata la discesa dello
Spirito Santo sul Messia, tuttavia la pienezza dello Spirito
doveva essere comunicata a tutto il popolo messianico,
così come anche Cristo aveva promesso.

La promessa viene attuata dapprima il giorno di Pasqua e, in modo


più stupefacente, nella Pentecoste, in cui negli Apostoli inizia
ad operare la pienezza dello Spirito.
RITO E SEGNI
L’unzione indica imprime il sigillo spirituale: l’olio è segno di abbondanza,
purificazione, guarigione e luminosità.
La consacrazione del sacro crisma precede il sacramento e, in una certa forma,
ne fa parte, pur avvenendo il Giovedì Santo di ogni anno.

Nel rito orientale è in uso la


celebrazione unitaria di Battesimo e
Confermazione, mentre nel rito latino
si preferisce celebrare separatamente
i due sacramenti, salvo che si tratti
di un catecumeno adulto.

La Confermazione si conferisce mediante l’unzione del crisma sulla fronte


attraverso l’imposizione della mano e il bacio di pace finale indica
la comunione ecclesiale, con il vescovo e con tutti i fedeli.
EFFETTI
La piena effusione dello Spirito Santo apporta una crescita e un
approfondimento della grazia battesimale:
 Ci radica più profondamente
nella filiazione divina
 Ci unisce più saldamente a Cristo

 Aumenta in noi
i doni dello Spirito Santo
 Perfeziona il nostro
legame con la Chiesa
 Ci conferisce una speciale forza dello
Spirito, che ci permette di diffondere
e difendere la fede come veri
testimoni di Cristo
MINISTRI E DESTINATARI
Nel rito latino il ministro originario della Confermazione è il vescovo,
mentre nel rito orientale è il presbitero; ad ogni modo, nel rito
latino, per gravi motivi, il vescovo può concedere ai sacerdoti la facoltà
di amministrare il sacramento.

Può e deve ricevere il sacramento delle Confermazione ogni battezzato


che non l’abbia ricevuto, il quale deve essere in stato di grazia.
SACRAMENTO DELL’EUCARISTIA
EUCARISTIA E SACRE SCRITTURE
Nell’Antica Alleanza il pane e il vino sono tra le primizie della terra offerte in
sacrificio al Creatore ed assumono particolari significati: nella celebrazione della
Pesah i pani azzimi commemorano la fretta della partenza liberatrice
dall’Egitto, mentre il calice della benedizione rimanda all’attesa del Messia.

L’istituzione del Santissimo


Sacramento risale all’Ultima
Cena, all’interno del quale il
sacrificio pasquale assume il suo
significato definitivo e Cristo
comanda di ripetere i suoi gesti
sino alla sua venuta; gli scritti
neotestamentari attestano come
alla celebrazione del memoriale
di Cristo fin dagli inizi
la Chiesa fu fedele.
DENOMINAZIONE E SEMANTICA
 Eucaristia = rendimento di grazie
 Cena del Signore = anticipazione della
cena delle nozze dell’Agnello
 Frazione del Pane = tipico rito ebraico
 Assemblea eucaristica = riunione dei fedeli
 Memoriale di Passione e Resurrezione
 Santo Sacrificio = attualizzazione
del sacrificio di Cristo
 Santa e Divina Liturgia = centro
della Liturgia
 Santissimo Sacramento = Sacramento
dei Sacramenti
 Comunione = unione con Cristo
 Santa Messa = invio conclusivo dei fedeli
L’Eucaristia costituisce la consumazione di tutti i valori della Trinità:
è consumazione del sacro, della potenza divina,
della sapienza divina e dell’amore divino
CELEBRAZIONE EUCARISTICA
La celebrazione eucaristica si articola nella Liturgia della Parola (letture, omelia
e preghiera universale) e nella Liturgia eucaristica (presentazione del pane e del
vino, consacrazione e comunione): esse costituiscono «un solo atto di culto».
Nella Liturgia Eucaristica, la presentazione delle
oblate (o offertorio) ripercorre il gesto di Cristo
dell’Ultima Cena; contestualmente, sin dai primi
tempi, si associa la consuetudine della colletta,
dove i fedeli donano liberamente.
La preghiera eucaristica si compone di:
 Prefazio = rendimento di grazie e lode
 Epiclesi = preghiera al Padre affinché
mandi lo Spirito Santo e pane e vino
divengano Corpo e Sangue
 Racconto dell’istituzione = transustanziazione
 Anamnesi = memoria di Passione, morte,
Resurrezione e ritorno glorioso di Cristo
 Intercessioni = comunione con tutta la Chiesa
ADORAZIONE EUCARISTICA
Inizialmente la santa riserva era impiegata per custodire in modo
degno l’Eucaristia per infermi ed assenti, al di fuori della Messa.
Approfondendo la fede nella presenza reale di Cristo nelle specie eucaristiche,
la Chiesa ha preso coscienza del significato dell’adorazione silenziosa.

A cagione di questo culto eucaristico, vi sono particolari disposizione in


merito al tabernacolo, il quale esige di essere situato in un luogo degno e
costruito in modo da evidenziare e manifestare la presenza reale di Cristo.
FRUTTI

 Accresce la nostra unione a Cristo


 Conserva, accresce e rinnova
la grazia battesimale
 Fortifica la carità
 Preserva in futuro dai peccati mortali
 Rinnova, approfondisce e fortifica
l’incardinazione nella Chiesa
 Impegna nei confronti dei poveri
INTERCOMUNIONE EUCARISTICA
Secondo la Chiesa Cattolica, le Chiese
orientali non in piena comunione con
Roma celebrano veri sacramenti, per cui,
pur separate, anche in forza della
successione apostolica, è possibile accedere
all’Eucaristia presso le loro liturgie.

Le Chiese «Riformate» non conservano


la sostanza del Mistero Eucaristico,
soprattutto per la mancanza del
sacramento dell’Ordine;
a causa di ciò non è possibile
l’intercomunione eucaristica con
queste comunità cristiane.
SACRAMENTI DELLA GUARIGIONE
Attraverso i sacramenti dell’iniziazione cristiana l’uomo riceve la vita nuova di
Cristo, pur ancora sottomessa alla sofferenza, alla malattia e alla morte e indebolita
dal peccato. Il Signore Gesù Cristo ha voluto che la Sua Chiesa continuasse
la sua opera di salvezza: questo è lo scopo dei sacramenti di guarigione.
SACRAMENTO DELLA PENITENZA
E DELLA RICONCILIAZIONE
PENITENZA E SACRE SCRITTURE
Il potere di rimettere i peccati spetta solo a Dio, per cui Gesù, in quanto
Figlio di Dio, afferma di poterlo esercitare sulla terra.
Ancor di più, in virtù della sua autorità divina, dona tale potere
agli uomini, affinché lo esercitino nel suo nome.

L’esercizio della facoltà di assolvere i


peccati è affidato al ministero
apostolico da Cristo stesso, conferendo
loro l’autorità di riconciliare i peccatori
con la Chiesa. Ora i vescovi e i
presbiteri continuano a celebrare
questo sacramento e incoraggiano
i fedeli ad accostarvisi, rimanendo
vincolati alla segretezza
dal sigillo sacramentale.
DENOMINAZIONI

È chiamato sacramento di:


 Conversione = realizza l’appello di Gesù
alla conversione e il ritorno al Padre
 Penitenza = consacra il cammino
personale di conversione e pentimento
 Confessione = riconoscimento dei
peccati davanti al sacerdote e lode
alla misericordia e alla santità di Dio
 Perdono = Dio concede al penitente
il perdono e la pace
 Riconciliazione = dono dell’amore
di Dio che riconcilia
CONVERSIONE DEL CUORE
L’appello di Gesù alla conversione spinge a segni visibili, gesti e opere di
penitenza. La penitenza interiore indica una rottura con il peccato,
un’avversione per il male e per le cattive azioni commesse, comporta
il desiderio di cambiare vita e la fiducia nell’aiuto divino.

Questa conversione è accompagnata da un dolore e una tristezza salutari, che


i Padri hanno chiamato «animi cruciatus» (afflizione dello Spirito).
EFFETTI
Il fine e l’effetto di questo sacramento sono la riconciliazione con Dio, la pace e
la serenità della coscienza, insieme ad una vivissima consolazione dello spirito;
inoltre opera una risurrezione spirituale e restituisce l’amicizia di Dio.

Questo sacramento apporta anche un riconciliazione con la Chiesa,


che ha sofferto a causa del peccato di uno dei suoi membri.
Convertendosi a Cristo mediante la penitenza e la fede, il peccatore
passa dalla morte alla vita «e non va incontro al giudizio».
FORME ED ATTI
La penitenza interiore del cristiano può esprimersi soprattutto in tre forme:
il digiuno (conversione in rapporto a se stessi), la preghiera (conversione in
rapporto a Dio) e l’elemosina (conversione in rapporto agli altri).
Gli atti del penitente sono: la contrizione,
che comporta il dolore dell’animo e la
riprovazione del peccato commesso e il
proposito di non peccare più; la confessione
dei peccati, che libera e facilita la
riconciliazione con gli altri e rende
responsabili; la soddisfazione , cioè il
tentativo di riparazione dei disordini che il
peccato ha causato.
La penitenza che il confessore impone corrisponde alla gravità
e alla natura dei peccati e può consistere nella preghiera,
in un’offerta o nelle opere di misericordia.
INDULGENZE
Mediante le indulgenze, i fedeli possono ottenere per se stessi
e anche per le anime del Purgatorio la remissione delle
pene temporali, conseguenze dei peccati.

L’indulgenza è parziale o plenaria, a seconda se libera in parte o in tutto dalla


pena temporale dovuta ai peccati; essa si ottiene mediante la Chiesa, che viene
incontro al cristiano e lo spinge a compiere opere di penitenza, carità e pietà.
SACRAMENTO DELL’UNZIONE DEGLI INFERMI
UNZIONE E SACRE SCRITTURE
L’uomo dell’Antico Testamento vive la malattia davanti a Dio e da lui, Signore
della vita e della morte, implora la guarigione: la malattia diventa cammino
di conversione e il perdono di Dio dà inizio alla guarigione.

Cristo è medico del corpo e dell’anima, la sua compassione verso


gli infermi è origine di numerose guarigioni e arriva all’identificazione
con il malato; in molte circostanze è la fede a salvare dalla malattia.
RITO
L’Unzione degli Infermi è una celebrazione liturgica e comunitaria,
preferibilmente preceduta dal sacramento della Penitenza e seguita da quello
dell’Eucaristia, rivolta a quanti sono esposti ad un pericolo di morte.

Essa si compone principalmente di un’imposizione delle mani in silenzio da


parte dei presbiteri, una preghiera sui malati nella fede della Chiesa e
un’unzione con olio benedetto preferibilmente da un vescovo.
EFFETTI

 Unione del malato alla passione


di Cristo, per il suo bene e
per il bene di tutta la Chiesa
 Conforto, pace e coraggio per
sopportare cristianamente
le sofferenze della malattia
 Perdono dei peccati, se non ottenuto
con il sacramento della Penitenza
 Recupero della salute, se ciò giova
alla salvezza spirituale
 Preparazione al passaggio
alla vita eterna
SACRAMENTI DEL SERVIZIO
DELLA COMUNIONE
SACRAMENTO DELL’ORDINE
ORDINE E SACRE SCRITTURE
Nell’Antica Alleanza Dio scelse la tribù di Levi per il servizio liturgico,
istituendo il sacerdozio, per annunziare la parola di Dio e offrire doni e sacrifici
in remissione dei peccati. Il sacerdozio di Melchisedek, di Aronne, dei leviti e
dei Settanta anziani sono considerati prefigurazioni del sacerdozio di Cristo.

Unico sommo sacerdote è Cristo, ma egli conferisce ad ogni battezzato


il sacerdozio comune dei fedeli e si serve del sacerdozio ministeriale,
da cui è reso presente, per continuare a guidare la sua Chiesa; proprio
per questo motivo istituisce il sacramento dell’Ordine.
GRADI

Attraverso l’Ordine, la missione affidata da Cristo ai discepoli continua ad essere


esercitata nella Chiesa, articolandosi in tre gradi:
 Episcopato, conferisce la pienezza del sacramento dell’Ordine
in diretta successione degli Apostoli
 Presbiterato, dipende dai vescovi nell’esercizio della potestà e consacra alla
predicazione del Vangelo, alla cura dei fedeli e alla celebrazione del culto
 Diaconato, costituisce un grado di servizio, mediante l’assistenza a vescovi e
presbiteri nella distribuzione dell’Eucaristia, nella benedizione dei
matrimoni, nella predicazione del Vangelo e in altri servizi della carità.
MINISTRI E DESTINATARI
I vescovi, in quanto successori degli Apostoli, conferiscono il sacramento
dell’Ordine nei tre gradi a battezzati di sesso maschile.
Non esiste un diritto a riceverlo, in quanto esso è frutto di una chiamata di Dio.

Nella Chiesa latina all’episcopato e al presbiterato sono ammessi solamente i


celibi, mentre gli sposati possono essere ordinati diaconi permanenti.
Invece, nelle Chiese orientali in comunione con Roma,
anche gli sposati possono accedere al presbiterato.
SACRAMENTO DEL MATRIMONIO
MATRIMONIO E SACRE SCRITTURE
Sin dalla Genesi l’uomo e la donna nella
loro stessa natura sono chiamati ad unirsi
per divenire una carne sola mediante il
legame nuziale; il matrimonio non è
un’istituzione puramente umana, in
quanto Dio stesso ne è l’autore.

Nei Vangeli, Gesù corregge l’errata


introduzione del ripudio apportata da Mosè,
avvenuta a causa della durezza di cuore,
ristabilendo l’indissolubilità del vincolo
coniugale; inoltre afferma la dimensione
terrena del matrimonio, in quanto nella vita
eterna gli uomini saranno «come angeli».
RITO
Nel rito latino, la celebrazione del Matrimonio tra due fedeli cattolici ha luogo
durante la Santa Messa, dove gli sposi sono ministri della grazia di Cristo e
si conferiscono mutuamente il sacramento esprimendo il proprio consenso.

Nel rito orientale, il ministro è il presbitero o il vescovo che, dopo aver


ricevuto il reciproco consenso degli sposi, li incorona in segno dell’alleanza
matrimoniale, sicché la liturgia è denominata Incoronazione.
CONSENSO
Il consenso matrimoniale deve essere
libero, cioè non subire costrizioni né
impedimenti in base ad una legge
naturale o ecclesiastica.
Affinché il sì sia libero e responsabile,
la preparazione al matrimonio è
di fondamentale importanza.
Il carattere pubblico e la necessità di
testimoni dimostrano che il coniugio
costituisce una realtà ecclesiale.
L’assenza di un consenso libero e
responsabile, opportunamente vagliata da
un tribunale ecclesiastico, configura
la nullità matrimoniale.
INDISSOLUBILITÀ E FEDELTÀ
L’amore coniugale esige dagli sposi una fedeltà inviolabile e il legame nuziale,
sia nella sua dimensione sacramentale sia nell’ambito della legge naturale, è
caratterizzato dall’indissolubilità; essa non è principalmente un obbligo morale,
bensì configura ontologicamente la persona degli sposi, in quanto è
frutto di un’azione divina, non più nella disponibilità umana.
In casi di impossibilità di proseguire
la coabitazione, la Chiesa ammette
la separazione fisica dei coniugi,
parimenti ripudia il divorzio e le unioni
adulterine, anche se suggellate dalla
cerimonia civile; in tali circostanze,
la concessione dell’assoluzione
sacramentale e l’accesso all’Eucaristia
sono subordinate all’impegno a vivere
la relazione nella continenza.
UNITÀ E FECONDITÀ
Le duplice finalità del matrimonio è
costituita dalla procreazione (a cui
consegue l’educazione della prole) e
dal mutuo perfezionamento in
una donazione integrale della propria
persona alla persona del coniuge.
Nella filiazione si ha il coronamento
dell’amore sponsale, il quale manifesta
di essere al servizio della vita.
L’apertura alla fecondità si coniuga con la genitorialità responsabile mediante
l’impiego dei metodi di regolazione naturali della fertilità, moralmente leciti,
mentre l’atto contraccettivo è ripudiato dalla Chiesa in quanto viola la
naturale congiunzione tra fine unitivo e procreativo, offendendo ambedue,
similmente all’emetica che disgiungeva dal cibarsi il fine nutritivo.
MATRIMONI «MISTI» E DISPARITÀ DI CULTO
Il matrimonio misto costituisce la circostanza in cui gli sposi siano
un cattolico e un battezzato non cattolico, mentre nella disparità
di culto i nubendi sono un cattolico e un non battezzato.

Nel primo caso è necessaria una espressa licenza dell’autorità ecclesiastica,


mentre nel secondo si esige un’espressa dispensa dall’impedimento.
Lo sposo cattolico ha l’importante compito della santificazione del coniuge, ma
il privilegio paolino esclude tali matrimoni dall’indissolubilità sacramentale.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!

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