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TERRITORIO

secondo il Diritto
• Parte della superficie terrestre rispetto alla quale
lo Stato esercita in modo esclusivo la propria
sovranità. Attualmente non esiste alcun territorio
che non appartenga a uno Stato, a eccezione
dell’Antartide, che è sottoposta a regime
internazionale. Insieme al popolo e alla sovranità, il
territorio costituisce uno degli elementi essenziali
dello Stato.
Antartide
Canada
Per l’Etologia:

• l’area che viene occupata da un individuo o gruppo


di individui (coppia, gruppo familiare o sociale,
colonia) e difesa attivamente contro l’intrusione di
altri individui della stessa specie, i cui confini
vengono perciò marcati per mezzo di segnali
chimici, acustici o visivi.
Il territorio comprende generalmente i luoghi di
riproduzione, di rifugio e le aree di alimentazione.
• Nell’uso proprio del linguaggio geografico e di
varie scienze umane, il concetto di territorio va
distinto da quelli di ambiente, spazio e regione,
in quanto implica una precisa delimitazione
areale, derivante da una ben determinabile
pertinenza a un soggetto; questo, tramite il
proprio agire, informa in maniera tipica e
riconoscibile una porzione di spazio geografico,
rendendola territorio (processo di
territorializzazione ).
• La territorializzazione, che la presenza
dell’uomo innesca in un qualsiasi ambito
spaziale, porta a caricare di valori le singole
componenti e l’insieme di quell’ambito
spaziale: valori affettivi, economici, giuridici,
politici, linguistici (con i toponimi, tipiche
espressioni della territorializzazione),
ideologici, religiosi e via dicendo.
• La territorializzazione è un processo
continuo, che si può fissare in un momento
andando a considerare il paesaggio
• cioè
Insieme di forme (elementi materiali)
Sguardo/i sulle forme (soggettività) (secondo
Frémont).
paesaggio come prodotto storico-culturale
(documento materiale di storia del territorio e
bene culturale)
Paesaggio nella geografia
• Porena 1892 : l’aspetto complessivo di un paese in
quanto commuove il nostro sentimento estetico.
• Almagià 1916: paesaggio geografico, l’aspetto
attuale della superficie terrestre quale è studiato dal
geografo (cioè comprensivo dell’uomo e delle
manifestazioni della sua attività).
• Toniolo 1917: paesaggio “espressione sintetica dei
rapporti d’interdipendenza dei fenomeni localizzati
in particolari unità spaziali”
Ultimi decenni:
• Paesaggio come proiezione territoriale
dell’ecositema, inteso in senso oggettivo
(indirizzo ecologista)
• Paesaggio immagine mentale, percepita e
vissuta dall’individuo e dalle comunità,
concezione soggettiva della realtà (indirizzo
behaviorista, comportamentale)
• Lo Spazio geografico è piuttosto l’ambito dato e
preesistente in cui si inserisce l’azione umana,
caratterizzato dalle fattezze naturali, dalla
diffusione di determinate specie animali e
vegetali spontanee, da caratteri meteoclimatici e
così via, ma sostanzialmente indifferenziato dal
punto di vista antropico e, per così dire, “nullo”
o “equivalente” in termini di valori.
• La Regione:
Secondo Pierre George e Fernand Verger (Dictionnaire de la
géographie, 1970):
“ Porzione di spazio la cui unità è determinata dai fattori
fisici dal suo passato storico dalle sue capacità economiche
ed eventualmente dalla volontà organica dello Stato”.
Si pone in luce l’”individualità”geografica di specifiche
regioni (i loro “poli” Reclus, 1894), le strette relazioni tra
gli abitanti e quello specifico ambiente (il “genere di vita”
caro all’ambientalismo determinista), una certa fisionomia
secondo uno stile specifico di organizzazione spaziale nata
dal connubio tra natura e storia ( che poi verrà detto
paesaggio).
• Sarà Vidal de la Blache (1889) a proporre di
partire da una geografia regionale fondata su
basi naturalistiche (regioni naturali) per
cogliere le loro ulteriori particolarità derivate
dal connubio tra natura e storia (paesaggio).
• Egli lancia anche l’idea di regioni come aree
organizzate da grandi città (concentrazione
economica,rete di comunicazione).
• Regione + aggettivazione: naturale, storica,
“idiografica” (descritta nelle caratteristiche e
spiegata nei fenomeni unici e proprio per
questo irripetibili => monografie regionali).

Geografia regionale, branca della geografia


Paradigma regionale
• Ambiente/Ambienti (naturale,sociale,
economico)

• Ambiente naturale: una grande regione della


terra dotata di caratteristiche omogenee
relativamente a vari elementi: clima,
morfologia, suoli (cioè l’ambiente abiotico
che comprende atmosfera, litosfera e
idrosfera), forme di vita animale e vegetale
(ambiente biotico/bioma/biosfera).
• L’ambiente considerato in geografia consiste nel
risultato dell’interazione di un complesso sistema
di variabili appartenenti tanto al comparto
biotico quanto a quello abiotico.

• Le caratteristiche di questo ambiente possono


essere individuate utilizzando come chiavi di
lettura:
-posizione geografica (latitudine, ma anche
altitudine);
- geomorfologia (natura rocce ed azione della
circolazione delle acque).
• La capacità dell’uomo di trasformare
sempre più l’ambiente, a cui ha cercato
inizialmente di adattarsi, porta a
considerarlo come prodotto delle relazioni
e dei rapporti sociali che le società
stabiliscono con il territorio.

• L’evoluzione della tecnica nel tempo ha


portato gli uomini a cambiare anche la
percezione del loro rapporto con l’ambiente
• Per i geografi antichi società, organizzazione
economica e storia degli uomini erano
conseguenza delle determinanti ambientali
(determinismo).
• Questa impostazione di pensiero domina la
cultura geografica fino a quando maggiori
conoscenze e più moderne tecniche in grado
di intervenire sulla natura, alla fine
dell’Ottocento promossero un cambiamento.
• All’inizio del se. XX una nuova corrente di pensiero
fece emergere la possibilità dell’uomo di reagire ai
limiti posti dall’ambiente, grazie alle proprie
capacità, e di cogliere alcune piuttosto che altre
possibilità tra quelle che esso è in grado di offrire
(possibilismo).
• A metà del sec. XX un nuovo approccio
(funzionalista, che analizza il territorio
come struttura di centri distributori di
servizi, collegati da rapporti gerarchici e
flussi=> W.Christaller) porta a ignorare le
disfunzionalità sociali e i conflitti, ignorando
anche le questioni ambientali.
• A partire dagli anni ottanta, con la
consapevolezza che lo sviluppo industriale
ha comportato consumo di risorse e
compromesso lo stato dell’ambiente, si
diffonde il concetto di ecosistema e la
convinzione che l’ambiente naturale è una
componente importante del “sistema
mondo” e che deve essere riconsiderato il
rapporto ambiente-sviluppo

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