Sei sulla pagina 1di 63

SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE

Principi di Agronomia

I - AGROMETEOROLOGIA

docente:
Mauro Mori
Fattori che influenzano la produzione vegetale
agraria (PVA)

Il processo produttivo altera sempre il


naturale ecosistema: dove ci sarebbe stata una
vegetazione spontanea, composta da specie
quasi sempre in equilibrio fra loro e con altri
organismi, si sviluppa una coltura che fornirà
risultati tanto più apprezzabili quanto minori
saranno le pressioni competitive o parassitarie
da parte di altre specie.
Fattori che influenzano la Produzione Vegetale
Agraria (PVA)

Le produzioni vegetali sono ottenute dalla combinazione di fattori


naturali, genetici e antropici:

- Naturali = caratteristiche ambientali (clima e terreno)


- Genetici = caratteristiche delle specie e cultivar (risposte
quali-quantitative, adattabilità ecc..)
- Antropici = tutto ciò che l’uomo è in grado di realizzare per
migliorare le condizioni di vita delle piante.
Ad esempio nei confronti di:
 clima (protezioni, frangivento....)
 terreno (lavorazioni, concimazioni, irrigazioni, sistemazioni..)
 competizione con altre specie (lotta alle infestanti)

AGRONOMIA
Articolazione del corso

Il corso si articolerà in:

1) Agronomia: riferimenti di agronomia generale (produzione,


clima e pianta, caratteristiche chimiche e fisiche del suolo,
relazioni acqua-suolo-pianta-atmosfera, tecniche di
coltivazione)

2) Esercitazioni sugli argomenti del corso e visite tecniche


Testi consigliati:

- Agronomia Generale - L. Giardini – Patron

- Agronomia - F. Bonciarelli – Edagricole

- Appunti dalle lezioni


Relazione generale tra dose di un fattore e resa
modelli descrittivi

a = dose insufficiente per una risposta


b = risposta con produttività marginale
crescente
c = risposta con produttività marginale
decrescente
d = senza variazione di risposta
e = risposta riduzione crescente della
risposta

In natura l’andamento di un fenomeno quanti-qualitativo è espresso


con modelli complessi (interagiscono due o più fattori)
PVA = f (x1, x2, ...., xn)
Il clima e le piante agrarie

Radiazione Temperatura Idrometeore


Vento Evapotraspirazione Umidità

Campo meteorologico con stazione di rilevamento automatica


Radiazione
R* = Ro =Costante solare = Radiazione extra-terrestre
(varia in funzione della distanza del sole, cioè
-2 con il giorno dell’anno)
m Rb = Radiazione diretta a onda corta proveniente
W
. 38k direttamente dal Sole (varia con latitudine,
= 1
R* stagione, ora)
Rd = Radiazione diffusa a onda corta (intercettata
At
m
Rl¯ Rl+ dall’atmosfera e riemessa verso la terra)
os Rs Rb Rd Rs = Radiazione globale = Rb + Rd ( = 0.3 - 3 m =
fe R
ra t= =
R b+ R Rad. onda lunga UVBIR vicino)
Te s+R Rd Rs ¯ Rad. onda corta Rl = Radiazione a onda lunga = Rad. Termiche ( = 3
rr l
a + Rad. incidente - 100 m)
¯ Rad. emessa o Rt = Radiazione totale = Rs + Rl ( = 0.3 - 100 m)
At
m riflessa Rp = PAR = Radiazione fotosinteticamente attiva ( =
os
f er 0.4 - 0.7 m)
a
s = ALBEDO = Riflettanza di una superficie riferita
alla rad. ad onda corta
= Rs ¯ / Rs (= 0.2-0.25 per le superfici vegetali)
Rn = Radiazione netta = Rad. Incidente- Rad. Emessa

= Rns + Rnl = (1-s)*Rs + (Rl+- Rl¯ )


Radiazione

Da Fabbri
Radiazione
Radiazione
In base alla lunghezza d’onda () la radiazione solare è divisibile:

Banda di  Energia Fenomeno bio-fisico


radiazione ( m) (%)

dannosa, quasi
completamente assorbita
UV-C 0.20+0.29 7.8 dallo strato di ozono
atmosferico

UV-B 0.29+0.32 cancro della pelle,


sintesi vitamina D
UV-A 0.32+0.40 abbronzatura
PAR 0.40+0.70 39.8 fotosintesi
IR 0.70+1.50 38.8 rad. termica
Radiazione

PAR=La parte di radiazione che attiva la fotosintesi è solo


quella compresa tra 0.4-0.7  m, cioè la conversione
fotosintetica dell’energia.

Tramite la clorofilla l’energia della radiazione solare è


utilizzata per formare composti al elevato valore energetico
(carboidrati) che fungono da magazzino per poi rifornire,
tramite la respirazione, energia chimica da impiegare nella
sintesi proteica e in tutti i processi di accrescimento della
pianta.
fotosintesi
n H2O + n CO2 n (CHOH) + n O2
respirazione
Radiazione

• Solo la parte assorbita è utile per la fotosintesi

• Il rapporto tra R trasmessa e Rn incidente fornisce una stima


delle dimensioni dell’apparato fogliare
Radiazione

Zero specifico di illuminamento: quantità di luce al di sotto della


quale il processo si arresta;
Livello di saturazione: quantità di luce corrispondente alla massima
attività fotosintetica;
Differenza tra piante C3 e C4.

C4

C3
Radiazione

Fotos. netta = Fotos. lorda - Fotorespirazione

• PIANTE C3: maggiore fotorespirazione,


cloroplasti solo nel mesofillo

• PIANTE C4: minore fotorespirazione,


fotosintesi netta maggiore (ad alte T e
Radiazioni); cloroplasti di due tipi nel
mesofillo e nelle guaine, Zero specifico più
basso e Punto di saturazione più alto.
Radiazione

Portamento delle foglie:


foglie assurgenti (cereali)

maggior penetrazione
della radiazione
(importanza del
miglioramento genetico)
Radiazione

Alcuni indici di riferimento utili per valutare l’accrescimento

LAI (Leaf Area Index): area di superficie fogliare che insiste


sull’unita di area di superficie del suolo. Rappresenta la
superficie assimilatoria

Il LAI delle colture


assume valori diversi
nel corso dell’anno e
del periodo in cui si
svolge il ciclo

Da Giardini
Radiazione

LAD (Leaf Area Duration): rappresenta la durata nel tempo


dell’apparato assimilatorio. E’ l’integrale del LAI

LAI e LAD
tipici del
mais e della
soia
Da Giardini

CGR (Crop Growth Rate): rappresenta l’Accumulo di sostanza


secca nel tempo (g m-2 oppure kg m-2)

NAR (Net Assimilation Rate): rappresenta la resa in sostanza


secca nell’unità di tempo per unità di superficie. Rapporto fra
CGR e LAI.
Radiazione

Unità di misura
• Flusso: MJ m-2 d-1 (o KJ m-2 d-1) o watt m-2 o cal cm2 d-1

• Fotometria: micromoli di fotoni s-1 m-2 (Einstein s-1 m-2)

• Illuminazione: lux, basati sulla sensibilità dell’occhio umano

• Eliofania assoluta: n° di ore di insolazione nelle 24 h (n)

• Eliofania relativa: rapporto fra l’eliofania assoluta (n) e le ore di


insolazione teorica (N). Questa dipende da latitudine e
stagione ed è desumibile da tabelle.
Radiazione
• Rad. globale (Rs)  SOLARIMETRO
o PIRANOMETRO
• Rad. totale (Rb)  RADIOMETRO

•Rad. netta (Rn)  Doppio radiometro

Costituito da una lente sferica


che concentra i raggi del sole
su di una striscia di carta
cerata. La traccia della
bruciatura permette di stimare
le ore di insolazione reale
Radiazione
EFFICIENZA DELLA CONVERSIONE FOTOSINTETICA (Ef)

Ef = Lso/ Li

dove Lso (MJ m-2) = Energia della S.O. prodotta


= S.O. (g m-2) * 16.7 kJ g-1 *10-3
Li (MJ m-2) = Energia luminosa incidente

VALORI INDICATIVI

PIANTE C3 (grano, erba medica, tabacco....) = 0.02 – 0.03

PIANTE C4 (mais, sorgo, canna da zucchero...) = 0.05 – 0.07


Radiazione
 L'EFFICIENZA VARIA IN FUNZIONE DI:

1. INTENSITA' DI LUCE
2. TEMPERATURA (25°C)
3. CONCENTRAZIONE CO2 (vedere figure) 
4. STRUTTURA DELLA FOGLIA (es. cloroplasti su 2 strati
in C4)
5. TRASLOCAZIONE E ACCUMULO (feedback negativo
dei sink)
6. RESPIRAZIONE (anche in questo le C4 sono più
efficienti)
7. NUTRIZIONE MINERALE E IDRICA
8. ARCHITETTURA FOGLIARE (foglie erette o orizzontali)
Radiazione
  INTERVENTI POSSIBILI PER MIGLIORARE
L’EFFICIENZA

• Scelta cultivar
• Tecniche per migliorare la nutrizione e lo sviluppo
della pianta (irrigazione, lavorazioni, concimazioni,...)
• Epoca di semina
• Riduzione traspirazione (frangivento)
• Migliorare intercettazione (densità di semina,
orientamento file (N-S), disposizione equidistante,...)
• Consociazione temporanea
Radiazione
Rispetto al fabbisogno in luce le piante si dividono in:
Sciafile = soffrono eccessi di luce
Eliofile = richiedono elevata quantità di luce
(Eziolatura, allettamento)

Fotoperiodo: durata del periodo di illuminazione giornaliera (varia


con latitudine e stagione.
Fotoperiodismo: comportamento delle piante (induzione a fiore) in
relazione al fotoperiodo

Brevidiurne Longidiurne Neutrodiurne


Fioriscono e Fruttificano Fioriscono e Fruttificano Indifferenti
con fotoperiodo  12 h: con fotoperiodo > 12 h: al
Es.: tropicali (mais, Es.: frumento, bietola, .... fotoperiodo
tabacco)
Temperatura

La Temperatura è la manifestazione sensibile del calore, varia in


funzione della radiazione e diminuisce all’aumentare dell’altitudine
(in media circa 0.6 °C ogni 100 m)

Influenza tutte le reazioni biochimiche delle piante e la loro


intensità: Traspirazione, Respirazione, Fotosintesi, Att. enzimatica,
Sintesi della clorofilla, Divisione cellulare, ecc..

Questi processi non avvengono quando si superano, in eccesso


o in difetto, i limiti termici. Tali limiti sono caratteristici della
specie, della cultivar e della fase di crescita in cui si trova la
coltura.
Temperatura

INTERAZIONE TRA
TEMPERATURA E RADIAZIONE
SULLA FOTOSINTESI NETTA. (I
numeri indicano intensità della PAR)

• A bassi valori di radiazione prevale


l’effetto della respirazione che
aumenta al crescere della T. (Fn
negativa oltre i 23-24 °C)

• Al crescere della PAR si amplifica


l’effetto della T. ed aumenta il valore
della T. ottimale.
Temperatura
• Temperatura massima (giornaliera o riferita ad un periodo)
• Temperatura minima (giornaliera o riferita ad un periodo)
• Temperatura media (giornaliera o riferita ad un periodo)
• Escursione termica (Tmax – Tmin) (stima dell’eliofania)
ANDAMENTO TIPICO DELLA TEMPERATURA
40

35

30
25 ° h 14
25
cielo limpido
20

15 18° h 14
14° h 6 cielo coperto
10 13° h 5

5 Escursione = 12°C
Escursione = 4°C
0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
Temperatura
La Temperatura influenza i processi di biologici e, pertanto, si
riflette sull’accrescimento e sulla produttività.

T. Ottimale = per la maggior parte delle specie coltivate in Italia è


compresa tra 20 – 25 °C. Per le specie di origine tropicale (es.
Mais) sale a oltre 30 °C

MAIS

Da Giardini
Temperatura
Zero di germinazione = caratteristica della specie

Zero vegetativo = T. minima di vegetazione


variano con la
T. Massima = oltre la quale si arresta lo sviluppo. specie e con la
Es.: Mais oltre 35 °C, Barbabietola da zucchero fase di sviluppo
25 °C
Temperatura

SOMME TERMICHE (ST) = sommatoria delle unità


termiche giornaliere per un intervallo di tempo.

La pianta per passare da una fase fenologica all’altra deve


“incamerare” una certa quantità di calore, la durata del ciclo
e/o di singole fasi può essere espressa in ST anziché in giorni

(T max  T min)i
ST =
i n
 i 1  cardinale min
2
• T max e Tmin = Temp. massima e minima giornaliera
• cardinalemin = Zero vegetativo
•se T max > Temp. massima di vegetazione, si considera questa per
il calcolo della media
Temperatura

Fenologia = studia le interazioni tra ambiente e fenomeni


di vita vegetale e animale;

Fasi vegetative = momenti del ciclo biologico della pianta


(germinazione, accrescimento, riproduzione – fioritura,
maturazione – raccolta).

Quando i periodi del ciclo sono messi in relazione


all’andamento stagionale si parla di fenofasi o di fasi
fenologiche
Temperatura
Danni

Eccesso di T. Da freddo

 Rallentamento o arresto dei  Rallentamento o arresto dei


processi biologici vitali processi biologici vitali

influenza sulla crescita influenza sulla crescita

 Aumento della traspirazione  Se < 0 °C può ghiacciare


(che le piante utilizzano per la l’acqua all’interno dei tessuti o
regolazione della temperatura delle cellule
interna)
aumento del volume con danni
perdita di turgore cellulare irreversibili
Temperatura
Tecniche per ovviare i danni = Scelta idonea di cultivar ed epoche di
coltura irrigazione climatizzante, ombreggiamento, imbiancatura dei tronchi con
calce
Protezioni: Pacciamatura (copertura del terreno con film plastici o altro),
Tunnel, Serre, ecc.. (usati anche per colture arboree ed ortaggi anticipati)

Da Giardini Da Giardini

Tunnels plastici per difesa dal freddo


Un tipo di pacciamatura
e/o anticipo della epoca di semina
Temperatura
La Temperatura è influenzata dall’emissione di calore del terreno
(rad. ad onda lunga). Pertanto, soprattutto di notte tende ad essere
più alta al livello del suolo che non in quota (gradiente termico
negativo). In alcune situazioni si può avere inversione termica
(gradiente positivo) con l’aria più fredda a livello del suolo.

Se la temperatura scende al si sotto di 0 °C si hanno le brinate.

INVERSIONE TERMICA per IRRAGGIAMENTO


Nelle notti calme e serene [cioè in assenza di rimescolamento
(vento), e di nubi che intrappolino le radiazioni termiche
provenienti dal terreno (effetto serra) ] l’aria fredda (più pesante)
tende a stratificarsi in basso.
Fenomeno frequente in pianura, specialmente in Pianura Padana.
Temperatura
INVERSIONE TERMICA per CONVEZIONE
Fenomeno frequente nei fondovalle

L’aria fredda della montagna


(più pesante)] scende lungo il
crinale e si stratifica nel
fondovalle .
Si genera quindi una corrente
ascensionale di aria calda
(corrente di compensazione)

Da Fabbri
Temperatura
Difesa antibrina
Stufe Ventilatori
costosi, poco efficienti

Da Fabbri Da Fabbri
Temperatura
Irrigazione antibrina
 In uso su arboree e a volte su
tunnel e serre;
 L’acqua congelando libera
calore (80 Kcal/l);
 Sui rami e germogli si forma
ininterrottamente uno strato di
ghiaccio che liberando calore
mantiene gli organi della pianta
a T. non dannose intorno a 0 °C;
 Importante è la corretta
gestione dell’impianto;
 L’impianto può essere usato
per il normale intervento Da Fabbri

irriguo estivo.
Idrometeore
Pioggia: è la principale fonte di acqua per l’agricoltura –
parametro climatico fondamentale per definire l’idoneità del clima
alla produzione vegetale -
Si definiscono i seguenti parametri

Altezza Intensità Frequenza Distribuzione


Quantità di Quantità di acqua n° di giorni Periodi di pioggia,
acqua caduta in caduta nell’unità piovosi in un (caratteristica di un
un evento (mm) di tempo (mm/h) – periodo (anno, ambiente)
erosione - mese, ecc.)

Pioggia Utile = frazione di pioggia che può essere utilizzata dalle


piante: varia in relazione a molti fattori (es.: intensità di P., tipo di
terreno, coltura, umidità del suolo, ecc..). In genere utile se > 10
mm in 24 h.
Idrometeore
Probabilità che un determinato valore di pioggia (es. piogge
mensili, annuali, stagionali,…) venga superato (Hazen).
• Occorrono i dati di un certo numero di anni (meglio 30 o 50)
• La probabilità di ogni singolo anno è data da:
dove:
Fa = 100 * (2n – 1)
n = numero d’ordine per valori decrescenti
2N N = numero totale degli anni

Esempio:
La probabilità che vengano
superati i 75 mm è del 20%
cioè in 1 solo anno su 5.

(E’ utile, per esempio, per


progettare con maggiore
sicurezza un impianto
irriguo consortile)
Idrometeore
Neve: in genere fenomeno positivo per la produzione vegetale
– strato coibente e lenta infiltrazione -
Rugiada: l’abbassamento notturno della T. provoca la condensazione
del vapore acqueo (positivo)
Brina: la rugiada a T. < di 0° C gela e origina le brinate (negativa,
specie se tardiva) – Inversione termica -
Grandine: effetto meccanico sempre dannoso. Difesa attiva = razzi,
nucleazione, reti antigrandine, consorzi di difesa (L. 25/5/70-
364)

Reti
antigrandine

Da Fabbri
Vento
Velocità = m s-1 Vento filato km d-1 Direzione venti prevalenti

Azione meccanica = allettamento, stroncamento, ecc.

Azione rimescolante dell’atmosfera, elimina i gradienti


(stratificazioni) di CO2 , O2, vapore acqueo, ecc.
Influenza la domanda evaporativa dell’atmosfera

Trasporto di semi, infestanti, parassiti, polline (imp. anemofila)

Ostacolo ad alcune pratiche – irrigazione, irrorazioni, ecc.

Venti salsi, Erosione eolica


Vento (scala BEAUFORT)
velocità
velocità (km/h) tipo di vento caratteri velocità (m/s)
grado (nodi)
il fumo ascende verticalmente; il mare è
0 0-1 calma 0-1 uno specchio. < 0.3
il vento devia il fumo; increspature
1 1-5 bava di vento 1-3 dell'acqua. 0.3 - 1.5
le foglie si muovono; onde piccole ma
2 6 - 11 brezza leggera 4-6 evidenti. 1.6 - 3.3
foglie e rametti costantemente agitati;
3 12 - 19 brezza 7 - 10 piccole onde, creste che cominciano ad 3.4 - 5.4
infrangersi.

il vento solleva polvere,foglie secche,i rami


4 20 - 28 brezza vivace 11 - 16 sono agitati; piccole onde che diventano 5.5 - 7.9
più lunghe.

oscillano gli arbusti con foglie; si formano


5 29 - 38 brezza tesa 17 - 21 piccole onde nelle acque interne; onde 8 - 10.7
moderate allungate.

grandi rami agitati, sibili tra i fili telegrafici;


6 39 - 49 vento fresco 22 - 27 si formano marosi con creste di schiuma 10.8 - 13.8
bianca, e spruzzi.

interi alberi agitati, difficoltà a camminare


7 50 - 61 vento forte 28 - 33 contro vento; il mare è grosso, la schiuma 13.9 - 17.1
comincia ad essere sfilacciata in scie.

rami spezzati, camminare contro vento è


burrasca impossibile; marosi di altezza media e più
8 62 - 74 34 - 40 allungati, dalle creste si distaccano 17.2 - 20.7
moderata turbini di spruzzi.

camini e tegole asportati; grosse ondate,


9 75 - 88 burrasca forte 41 - 47 spesse scie di schiuma e spruzzi, sollevate 20.8 - 24.4
dal vento, riducono la visibilità.

rara in terraferma, alberi sradicati, gravi


10 89 - 102 tempesta 48 - 55 danni alle abitazioni; enormi ondate con 24.5 - 28.4
lunghe creste a pennacchio.

raro, gravissime devastazioni; onde enormi


11 103 - 117 fortunale 56 - 63 ed alte, che possono nascondere navi di 28.5 - 32.6
media stazza; ridotta visibilità.

distruzione di edifici, manufatti, ecc.; in


12 oltre 118 uragano 64 + mare la schiuma e gli spruzzi riducono 32.7 +
assai la visibilità.
Vento (2)

BARRIERE FRANGIVENTO
• Vive o morte
• Direzione, densità

Distanza a cui si
avverte l’effetto
della barriera

Da Giardini
Umidità dell’aria
Umidità assoluta (Ua) = Grammi di Vapore acqueo in 1 m3 di aria

Umidità massima (Umax) = presente alla pressione di saturazione ad


una data temperatura.
(col crescere della Temp. aumenta, in ragione esponenziale, la pressione di
vapore saturo e, quindi, la quantità massima di vapore che può essere
contenuta in 1 m3 d’aria)

Umidità relativa (Ur) = rapporto percentuale tra Ua e Umax ad una


data temperatura.
UR% = Ua / Umax *100
= pva / pvs * 100
con pva = press. di vapore attuale e pvs = press. vapore saturo
Deficit di pressione di vapore (VPD) = pvs – pva
Il VPD è legato con una complessa relazione al potenziale idrico
dell’atmosfera (a)
Potenziale idrico
Il potenziale idrico esprime la forza con cui l’acqua è trattenuta in
un punto, o anche la pressione negativa (suzione) che si deve
applicare per allontanare una quantità unitaria di acqua da un
punto.
Viene misurato in unità di pressione (bar, pascal ecc.), è di segno
negativo ed è indicato con il simbolo 
E’ intuitivo, quindi, che se vengono a contatto sistemi con potenziale
() idrico diverso si avrà una migrazione si avrà una migrazione di
acqua da quello meno negativo (più alto) verso quello più negativo
(più basso).

H2O
A B
(A = -20 bar) (B = -100 bar)
Potenziale idrico (2)
Il flusso di acqua (g cm-2 s-1) in movimento tra due punti è
regolato dalla Legge Generale del Trasporto (trasp. passivo):
ΔΨ dove: (analoga alla lagge di
Flux  Δ = differenza di Potenziale Ohm per l’intensità
R R = Resistenza al passaggio elettrica)

Posto che il potenziale dell’acqua libera (acqua ) = 0 per


definizione, il flusso evaporativo da una superficie di acqua libera
dipende dal potenziale idrico dell’atmosfera:
Evap. da sup. di acqua = -acqua- a / R ; dove acqua = 0

Pertanto l’evaporazione da superficie libera = -a / R


R dipende dall’umidità relativa dell’aria nello “strato limite” (
barriera di diffusione)
a quindi costituisce “la domanda evaporativa” dell’atmosfera
Potenziale idrico (3)

Se i due sistemi a contatto sono la foglia e l’atmosfera, il passaggio


di acqua da un sistema all’altro è la traspirazione.
Questo flusso, quindi, dipenderà dal potere evaporante (domanda
evaporativa) dell’atmosfera a, da potenziale interno della foglia f
e da una serie di resistenze interne (es.: meccanismo stomatico) ed
esterne (barriera di diffusione):

a  f
Flusso trasp. 
R est  R int

La quantità totale di acqua persa per trasipirazione da una pianta


nell’unità di tempo sarà = Flusso traspirativo X Superficie traspirante
Potenziale idrico (4)

Tale concetto può essere esteso anche all’interfaccia radici – terreno.


I potenziali in gioco, in tal caso, saranno quello radicale e quello del
terreno (Ψt, ne parleremo più avanti), le resistenze sono quelle che
l’acqua (soluzione circolante) incontra muovendosi nel terreno e nel
passaggio da questo alla pianta.

Così anche il passaggio all’interno della pianta dalle radici, al


fusto, fino ad arrivare alle foglie.

In tal senso si parla di continuum suolo-pianta atmosfera , cioè


un sistema unico in cui il passaggio dell’acqua (traspirazione) è
segue la Legge Generale del Trasporto ed è regolato da un
complesso equilibrio di potenziali e resistenze.
Potenziale idrico (5)

Il processo evapotraspirativo
nel continuum S-P-A può
essere descritto da un
modello che segue le leggi
dell’elettrologia
Perché vi sia traspirazione
ed evaporazione si deve
avere un gradiente di
potenziali: dal più alto –
meno negativo – al più basso
– più negativo.
Così se il t dovesse scendere sotto il rad si arresterebbe la
traspirazione, la stessa cosa avverrebbe in condizioni di saturazione
dell’atmosfera (UR = 100%)
Evapotraspirazione (ET)
Il consumo idrico totale di una coltura lo possiamo considerare
come la risultante di due componenti che interagiscono:
AMBIENTALE
COLTURALE
Domanda evaporativa
determinata da: Sviluppo vegetativo
determinato da:
temperatura, radiaz., UR, Clima, fertilità del terr.,
vento, disponibilità idriche,
disponobilità idrica, caratteristiche della pianta
(LAI), fase fenol.
caratteristiche del terr.

EVAPORAZIONE TRASPIRAZIONE
DAL TERRENO DELLA PIANTA

EVAPOTRASPIRAZIONE
Evapotraspirazione (2)

Il consumo idrico totale è funzione della superficie traspirante e,


quindi, dipende dalla stadio di sviluppo in cui si trova la pianta.

L’ET, pertanto, per poter essere considerata espressione dello


stato idrico di un determinato ambiente climatico (cioè per far sì
che questo possa essere confrontato con altri ambienti), deve
essere STANDARDIZZATA nella sua componente traspirativa.

Si ottiene così l’ Evapotraspirazione Potenziale


Evapotraspirazione Potenziale (ETP)

ET potenziale o ET di riferimento (ETP o ETo) = acqua consumata


(mm) da un prato di festuca (o altra coltura simile con grado di
copertura 100%) tenuta ad una altezza costante di 10 cm, in
condizioni idriche e colturali ottimali.

Corrisponde, dunque, alla quantità di acqua consumata in


dipendenza della sola condizione climatica ed è una stima del Potere
evaporante dell’atmosfera.

Può essere stimata mediante:


• metodi diretti = misurata (bilancio idrico, atmometro)
• metodi indiretti = calcolata tramite formule empiriche o modelli
basati sui fattori che la influenzano (elementi del clima:
radiazione, temperatura e umidità dell’aria - VPD -, vento)
Pianta e domanda evaporativa

Perché nella pianta avvengano le funzioni vitali, queste


devono essere in condizione di turgore (sufficiente
quantità di acqua all’interno delle cellule). Pertanto le
piante devono mantenere il bilancio idrico al loro
interno inalterato, per quanto possibile.

Dovendo rispondere alla domanda evaporativa


dell’atmosfera, sulla quale non possono agire, le piante
possono adottare meccanismi fisiologici e/o morfologici
per conservare al meglio il loro stato idrico.
Meccanismi di adattamento allo stress
Aumentando il potere

Adatt.
veloci
assorbente delle radici
(abbassamento del  radicale)
 Aumentando il flusso
in ingresso Aumentando la superficie

Adattamenti lenti
(Assorbimento radicale) assorbente con lo sviluppo e
approfondimento degli
apparati radicali (rapporto
chioma radici)

Aumentando Modifiche morfologiche


le resistenze (peli, cere, cuticole, ecc. )
 Riducendo il flusso in

Adattamenti veloci
uscita Meccanismo stomatico
(Traspirazione)
Riducendo la differenza di potenziale
( a -  f ) con abbassamenti del
potenziale fogliare
Radiazione
Radiazione

• Ai tassi attuali di CO2 le piante C4 sono più efficienti sia per una
maggiore attività fotosintetica, sia per una minore fotorespirazione.
• Con l’aumentare della concentrazione di CO2 aumenta l’efficienza
delle C3, soprattutto perchè diminuisce la foterospirazione.
• Ad un tasso doppio di CO2 rispetto a quello attuale le C3 dovrebbero
diventare più efficienti delle C4
Umidità dell’aria

Al variare della Temp. lo stesso valore di Ua determina valori di UR


molto diversi (quasi il 100% a 12 °C e circa il 35% a 30°C)
Barriera di diffusione
UR bassa

Vapor d’acqua

UR  100% Strato limite

Acqua libera

Durante l’evaporazione si crea uno strato limite tra acqua ed


atmosfera dove l’UR è quasi del 100%, quindi un VPD
minimo che rallenta (o impedisce) l’evaporazione.
Barriera di diffusione (2)

Al di sopra delle aperture stomatiche si crea una barriera di


diffusione del tutto analoga a quella vista in precedenza che
normalmente viene rimossa dal vento. Quando questo manca la
traspirazione diminuisce o si arresta.
Barriera di diffusione (3)

L’esistenza della barriera di


diffusione è dimostrata dal
grafico qui a fianco.
A parità di apertura stomatica
con aria ferma la
traspirazione è molto
inferiore.
Meccanismo stomatico

L’apertura e chiusura degli


stomi è comandata dalle
cellule di guardia che in
condizione di turgore (τ) - si
inarcano ed aprono lo stoma.

Il turgore si ottiene favorendo


l’ingresso dell’acqua in
seguito ad un aumento della
concentrazione di ioni K+
(pompa protonica)
Così si abbassa il  osmotico
(π) del succo cellulare.
Potenziale fogliare (f)

 f = - m – π + τ

m = potenziale matriciale, negativo, dipende dalle forze di adesione che


uniscono le molecole d’acqua alla parte solida del citoplasma,
varia in funzione della quantità di acqua presente.

-π = o = potenziale osmotico del succo cellulare, negativo, diminuisce


all’aumentare della concentrazione degli osmoliti presenti nella
cellula

+ τ = t = pressione di turgore, positiva.

Camera a pressione di
Scholander per la misura
del  fogliare
Misura del potenziale idrico ()

Unità di misura del 

1 bar = 100 kPa  1 atm ( 1 kg cm-2)  10 m

1 MPa (megaPascal) = 10 bar

1 kPa (kiloPascal) = 1 cbar

1 mbar = 1 hPa (ettoPascal)

Potrebbero piacerti anche