Facoltà di Ingegneria
Dip.to di Ingegneria Industriale e Meccanica
Corso di
Convertitori e Attuatori a Fluido
MACCHINE OPERATRICI
CLASSIFICAZIONE
VOLUMETRICHE DINAMICHE
Rotative Rotative
Alternative
Radiali
Assiali
PREVALENZA
La PREVALENZA (Y) è definita come l’energia
specifica (al netto delle perdite) introdotta nel
fluido in forma meccanica nell’interazione palare
con il rotore della macchina, :
Y L'AM La , AM
A M
Flangia di Mandata
Flangia di Aspirazione
M
CARATTERISTICHE MECCANICHE
Portata
Prevalenza
CAMPO OPERATIVO
M.O.V.A.
Y
H
b
Turbomacchine
M.O.V.R.
V m
CAMPO OPERATIVO
serie
serie
C.V.A.
C.V.R. C.A.
parallelo
T.C.C.
1
m
CAMPO OPERATIVO
B
Y
H
V m
c2
TRIANGOLI DI VELOCITÀ
w2
u2
w1 u1
c1
TRIANGOLI DI VELOCITÀ
c3
c3
3
3
1
1
CARATTERISTICA MECCANICA
La prevalenza di un macchina operatrice dipende dalla
portata volumetrica elaborata;
Tale dipendenza funzionale, per ogni velocità di
rotazione dell’albero della m.o., prende il nome di
equazione della caratteristica meccanica interna della
m.o.
La rappresentazione dell’equazione caratteristica nel
piano portata-prevalenza è chiamata curva della
caratteristica meccanica interna della m.o.
Assenza di attrito;
Flusso monodimensionale;
Moto permanente;
w2 r w2 sen 2
w2 a w2 cos 2
c2 w2
c2 cos 2 u2 w2 cos 2
w2 r
b2
a2
2 D2 2 b2 u2
spessore di uscita w2 a
del canale
coefficiente di
diametro medio al ingombro palare
raggio esterno
PORTATA VOLUMETRICA
La portata viene smaltita dalla
componente radiale
V
w2
D2 2 b2 sin 2
2
Yt u 2 u2 w2 cos 2
PREVALENZA TEORICA
2 V
Yt u u2
2 cot 2
D2 b2 2
D2 2 n D2 n D2
u2
2 60 2 60
2
D2 2 1
Yt n nV cot 2
60 60 b2 2
A B
ideale
PREVALENZA TEORICA
L’equazione della curva caratteristica meccanica interna ideale
con rotore dotato di infinite pale si studia considerando la
velocità tangenziale
u2 = costante e di conseguenza anche per
n = cost. Vel. di rotazione dell’albero della m.o.
In tale equazione A e B sono facilmente calcolabili, inoltre essa
è lineare rispetto alla portata e la sua pendenza dipende dalla
conformazione geometrica delle pale (ossia dal valore di 2). Si
distinguono:
1. Palettatura concava o in avanti (b2 < p/2)
b2 = 90° b2
b2 > 90° b2
b2 < 90° b2
Concava
Convessa
PREVALENZA TEORICA
p/2)
Yt a n t i (b 2
<
a - in av
av
conc
conve
ssa -indie
t ro (b2 >
p/2)
V
CONSIDERAZIONI
L’intercetta delle caratteristiche sull’asse delle ordinate
è pari a:
An2
1a pala avanti
2a pala che segue
w
CARATTERISTICA MECCANICA “Z” PALE
Applicando il Teorema di Bernoulli in corrispondenza
della zona rotorica, ovvero nello spazio compreso tra due
palette contigue es. tra la prima e la seconda paletta dello
schema, si ottiene:
Sull’estradosso della paletta che precede, un
aumento della w ed una diminuzione della
pressione;
Sull’intradosso della paletta che segue si
verifica invece una situazione del tutto
opposta.
CARATTERISTICA MECCANICA “Z” PALE
A seguito della distribuzione asimmetrica della velocità si
genera quindi una differenza di pressione distribuita lungo il
profilo di ogni pala;
Tale differenza di pressione richiede l’esistenza di una coppia
motrice per essere compensata e quindi un assorbimento di
potenza da parte della macchina;
Tale coppia incrementerà l’energia del fluido in assenza di
attriti;
L’intensità della forza generata dall’interazione paletta –
fluido aumenta con il diminuire del numero di pale z;
tanto più elevata risulta la prevalenza della m.o. (cioè
l’innalzamento del livello energetico del fluido), tanto più alta
sarà l’intensità del moto vorticoso;
Ciò comporta che all’aumentare della prevalenza YtZ crescerà
l’entità della deflessione del vettore w2
CARATTERISTICA MECCANICA “Z” PALE
distribuzione asimmetrica
della pressione
-
-- ++
- +
- + -
- + - + distribuzione
+ - - ++ asimmetrica della
- -+ + w
+
CARATTERISTICA MECCANICA “Z” PALE
Nel caso di rotore a numero di pale z limitato, si
conclude che si è ridotta la possibilità di scambiare
lavoro con il fluido;
L’andamento della prevalenza, in questo caso, si può
ancora considerare dipendente linearmente con la portata
volumetrica;
Il legame caratteristico sarà certamente meno inclinato
rispetto al caso del rotore ideale costituito da infinito
numero di palette.
CARATTERISTICA MECCANICA “Z” PALE
Yt
z= YtZ Yt
z=0 YtZ = 0
non si ha cioè
z Yt scambio di
lavoro
Yt z
Yt z 0
V
CARATTERISTICA MECCANICA
REALE
CARATTERISTICA MECCANICA REALE
Per ottenere l’andamento della curva caratteristica
meccanica interna della m.o. reale partendo da quella
teorica, a pari numero di pale, è necessario sottrarre
all’ordinata Ytz, per ogni valore della portata volumetrica ,
la prevalenza persa YP tali perdite sperimentalmente
osservate avvengono a causa dei 4 effetti appresso
indicati:
Yz Yt z YP
PREVALENZA PERSA
La prevalenza persa YP è dovuta a:
La V 2
2
La w
PREVALENZA PERSA
Yz
Yt z Yt
Yz
V
PREVALENZA PERSA
Le perdite fluidodinamiche, al variare della portata modificano il
valore delle velocità relative w e quindi variano l’entità delle
perdite in questione; queste perdite risultano minime per la
portata di progetto e sempre maggiori man mano che ci si
allontana da essa.
Yp
V * V
PREVALENZA PERSA
Se la portata volumetrica è diversa da un determinato
valore si ottiene il distacco della vena fluida provocato
dagli urti.
Il problema si presenta sia nel rotore che nello statore
palettato.
Tali perdite sono difficilmente eliminabili nel rotore,
tuttavia possono minimizzarsi in presenza di statore a
palette orientabili.
Si annullano se lo statore e liscio ovvero non è
palettato.
PREVALENZA PERSA
Perdite da non trascurare sono anche quelle per
trafilamento.
Yt z Yt
Yz
Cassa a spirale
Cassa a spirale
Diffusore palettato
w2
c2
r3 u2
r2
DIFFUSORE LISCIO
cu r costante
Con riferimento alla figura, si ha:
cu 2 r2 cu 3 r3 costante
c2u r3 D3
c3u r2 D2
DIFFUSORE LISCIO
c2 r 2 c3r 3
cu 3 cu 2 D3 c2 r c2u
cr 3 cr 2 D2 c3r c3u
DIFFUSORE LISCIO
c2 c2 r
c2 r c2 r c2u tan 2 tan 2
c2 u
c3r c3u tan 3 tan 3 c3r
c2 u
c3u
c3 cu 3 cu 2
c3r
cr 3 cr 2
c3u
sen 2 sen 3 2 3
D3 c2 r c2u
c2 r D3 c3 D2 c3u c3r
D2 c3r c3u
c3r D2 c2 D3 c2u c2 r
DIFFUSORE LISCIO
Si può affermare che, essendo proporzionali le
componenti normali e tangenziali sono proporzionali
anche i vettori velocità
D2
c3 c2 c3 c2
D3
anche utilizzando il solo diffusore liscio nelle m.o. si verifica
la diffusione del fluido;
al variare del raggio tra r2 ed r3, la velocità assoluta si
mantiene parallela a se stessa (forma cioè col raggio sempre lo
stesso angolo);
la traiettoria descritta da una particella di fluido in moto è
rappresentata con una spirale di Archimede.
DIFFUSORE PALETTATO
DIFFUSORE PALETTATO
Al fine di ridurre le dimensioni del diffusore lo si può
dotare di una schiera anulare di pale conformate in modo
tale da permettere una rapida variazione della velocità
con il raggio, garantendo un flusso regolare, privo di
distacchi e con perdite d’attrito accettabili.
Statore palettato
r3 r2
DIFFUSORE PALETTATO
m 2 c2 r D2 b2 3 c3r D3 b3
2 3 c3r D2
c2 r D3
d
palettato
liscio
u
c1
DIFFUSORE PALETTATO
c3 c2
Compressori
Soffianti
Ventilatori
TURBOMACCHINE OPERATRICI ASSIALI
Compressori e soffianti sono invece meno diffusi. I primi, nella
versione assiale, sono macchine destinate, per lo più, agli impianti con
turbine a gas, dato che il rapporto manometrico di compressione,
raggiunto con numerosi stadi, arriva a valori prossimi a 10 e la portata
volumetrica supera i 2 milioni di m3/h.
D
R D R
D
IGV
R D D R
R
TURBOMACCHINE OPERATRICI ASSIALI
l
c1 w1
u
c2 w2
c3 u
TURBOMACCHINE OPERATRICI ASSIALI
V c z Dm b c z costante
se il fluido è incomprimibile
c z costante
Yt L' ucu
TURBOMACCHINE OPERATRICI ASSIALI
b2
a2
c z costante
c2 w1
c1 w2
u u
c z c2 sin 2 w2 sin 2
cz
c1u c z cotg 1 w2
sin 2
c A2 p A cM2 pM La A M L' A M
zA zM
2g g 2g g g g
M
cM2 c A2 p pA
g z M z A M L' A M La A M
2
YC YG YM Y
Y YC YG YM
APPLICAZIONE AI CIRCUITI
Y YC YG YM
YC : Prevalenza cinetica
YG : Prevalenza geodetica
YM : Prevalenza manometrica
L'1 2 L' A M
La1 2 1
La1 A LaA M LaM 2
g g
h ' p E H* h ' pE
altezze perdute
relative al
circuito esterno
APPLICAZIONE AI CIRCUITI
c22 c12 p2 p1
H ( z 2 z1 ) h pE
2 g
Perdite concentrate
Perdite distribuite
N M
' ''
h pE h pi h pj
i 1 j 1
APPLICAZIONE AI CIRCUITI
PERDITE
PERDITE DISTRIBUITE
CONCENTRATE
ci2 c 2j L j
h 'pi i h 'pj' j
2g 2g D j
Potendosi ritenere i fattori di perdita concentrata funzione
della sola geometria (e dei rapporti di portata ai nodi), ed i
fattori di perdita distribuita funzione di Re e della geometria
della tubazione l’espressione (1) può essere approssimata
con una curva del tipo:
h pE K ( c )V n
APPLICAZIONE AI CIRCUITI
h pE K ( c )V n
p2 p1 c22 c12
H ( z 2 z1 ) K ( c ) V n
g 2g
2
2
4 16 2
V c V c c 2V c2 V
4 4
V 2 L j V 2
h pE i 2
j
2g D j 2g 2
L j V 2
h pE i j 2
D j
2 g
APPLICAZIONE AI CIRCUITI
p2 p1 1 1 V 2
H ( z 2 z1 ) K ( ) Vn 2
g c 2
2 1 2 g
K
c V m
n
V n
m3 n
n K c s n 1 3 n
m
s
CARATTERISTICA MECCANICA
ESTERNA
c
n 1 1 1 2
K c V 2 2 V
2g 2 1
p2 p1
z1 z 2
g
V
APPLICAZIONE AI CIRCUITI
A M
2 n n
Pe o Ce o Ceo Ceo
60 30 no
nm
H
Peo g V 0
g M
Pt potenza _ trasferita
g Pa Pt
Pa potenza _ assorbita
CARATTERISTICA MECCANICA
INTERNA
g n
V
EQUILIBRIO DINAMICO
J m1 J m2
CM C p1 Cp2 CO
MOTORE M.O.
momento resistente
momento motore
d Cm C p1 Cr C p 2 d
0 0
dt J m1 J m 2 dt
n
CARATTERISTICHE
MECCANICHE DEI MOTORI
PRIMI
MOTORE ELETTRICO A CORRENTE
ALTERNATA ASINCRONO TRIFASE
Ce Cambiando la frequenza della
tensione di alimentazione, varia,
proporzionalmente, la velocità di
sincronismo.
E’ conveniente, nei limiti del
possibile, alimentare il motore
elettrico con rapporto tensione
efficace-frequenza costante.
ns
n
MOTORE ELETTRICO A CORRENTE
CONTINUA
Ce
Va
n
TURBINA A VAPORE ALIMENTATA A
PRESSIONE COSTANTE
Ce
pa
n
TURBOGAS CON TURBINA DI POTENZA
SEPARATA
Ce
m
n
MOTORE A COMBUSTIONE INTERNA
DIESEL
Ce
m
n
MOTORE A COMBUSTIONE INTERNA AD
ACCENSIONE COMANDATA
Ce
m
n
PROCEDURA DI MATCHING
DI UNA MACCHINA OPERATRICE
MATCHING
1. Date le curve caratteristiche della macchina operatrice
2. Date le curve caratteristiche del motore primo
3. Date le caratteristiche costruttive del circuito di lavoro
4. Determinare la curva caratteristica esterna in funzione
della posizione degli organi di regolazione
5. Per ogni punto di intersezione tra la caratteristica
esterna ed interna individuare velocità di rotazione,
prevalenza, portata volumetrica, rendimento globale
MATCHING
6. Determinare la potenza e la coppia alla macchina
operatrice (Ceo)
7. Determinare la coppia al motore primo (Cem)
8. Determinare la curva caratteristica resistente sul
diagramma caratteristico del motore (Ce, n)
9. Individuare la velocità di funzionamento dal punto di
intersezione tra le due curve (motrice e resistente)
10. Verificare la stabilità dell’equilibrio
11. Individuare sul diagramma caratteristico della
macchina operatrice il punto di funzionamento
12. Verificare le richieste di esercizio
CONDIZIONI ANOMALE DI
FUNZIONAMENTO DELLE
TURBOMACCHINE OPERATRICI
CAVITAZIONE, POMAPAGGIO E STALLO
CONDIZIONI DI FUNZIONAMENTO
ANOMALE
Cavitazione
Pompaggio
Stallo
LA CAVITAZIONE
LA CAVITAZIONE
effetto lucidante
effetto martellante
Caduta di rendimento
h
B
l. i.
c.
A
he
1
ric
ba
mo
te r
iso
2
s
LA CAVITAZIONE
1 – 2 espansione isoentropica: formazione di bolle in
seno al fluido per effetto della variazione di pressione
1 – 3 laminazione isoentalpica: a causa delle perdite di
carico che si possono avere lungo un condotto a bassa
pressione (distribuite) o concentrate, ad esempio, in una
valvola di laminazione, si possono generare formazioni
di bolle di vapore in seno al fluido
2 – A / 3 – B: compressioni: esse sono ad opera della
macchina operatrice ed hanno il compito di riportare il
fluido “bifase” al di sopra della curva limite inferiore.
LA CAVITAZIONE
Si consideri una turbopompa in funzionamento a velocità
di rotazione costante inserita in un circuito.
A M
hs
p b = g Hb
Hb z=0
LA CAVITAZIONE
In assenza di portata, alla flangia di aspirazione (supposta la
tubazione piena di liquido), in termini di pressione espressa
in m.c.a., si ha:
pA
H A H b hs
g
pv (T )
H v (T )
(T ) g
LA CAVITAZIONE
perdite di carico
variabili con il quadrato
della velocità c e quindi
H tA (V ) H A (V 0) h' p proporzionali a
LA CAVITAZIONE
Al carico totale bisogna sottrarre il termine
corrispondente alla pressione dinamica.
Il termine cinetico (altezza cinetica) è pari a:
c 2A V 2
H dc
2 g 2 g 2A
w12 w12
Hdw
2 2g
in termini di
altezza Questo termine è
ancora funzione
Coefficiente correttivo H dw della portata
volumetrica
LA CAVITAZIONE
L’espressione completa risulta:
H A (V ) ( H b hs ) h' p (V ) H d c (V ) H d w (V )
2 2
c w
H d c (V ) H d w (V ) A
A
2g 2g
LA CAVITAZIONE
H
Hb
HA V 0
h' p
H d c V H t A V
NPSH a V
NPSH r V H d w V
Hv
V
LA CAVITAZIONE
NPSHa è il carico (o battente) netto positivo
all’aspirazione (Net Positive Suction Head) disponibile (a
= avaliable), ossia la pressione “totale” (statica +
dinamica) al netto della tensione di vapore alla
temperatura locale del liquido, espressa in metri di colonna
del liquido stesso, in corrispondenza della flangia di
accoppiamento tra il circuito e la pompa di aspirazione
(sezione A).
NPSH a H b H v T hs h' p
LA CAVITAZIONE
Il valore di [NPSH]a esprime il “margine di sicurezza” della
pressione totale, rispetto alla locale tensione di vapore,
disponibile in corrispondenza dell’aspirazione.
c2 w2
2g 2g
NPSH a NPSH r
HA
H t A V
H A V
NPSH r
Hv
*
V
V
La portata volumetrica (*) è la portata massima, quella che
non si può superare altrimenti si ha il fenomeno della
cavitazione.
Esistono dei diagrammi sperimentali e leggi analitiche che
permettono di conoscere la tensione di vapore di un liquido
in funzione della temperatura.
Tale legame funzionale è descritto dalla Equazione di
Antoine:
B
B A
ln pv A pv (T ) e T C
T C
LA CAVITAZIONE
Hv
H 2O
T
LA CAVITAZIONE
NPSH
n
NPSH r
*
V V
LA CAVITAZIONE
V
IL POMPAGGIO
D S
Q
O
V
IL POMPAGGIO
La spiegazione più attendibile a questo fenomeno (tra l’altro
a tutt’oggi poco chiaro) è la seguente:
Ricircolo all’aspirazione
Anello sagomato all’aspirazione
pala in stallo
propagazione
dello stallo
LO STALLO
La parte del flusso orientata nella direzione del moto della macchina
trova una maggiore facilità di ingresso, mentre l’altra entra con
difficoltà.
LO STALLO
Lo stallo rotante nasce solo su poche pale del rotore. Per effetto della
spinta esercitata dal fluido che si muove verso destra (entrando nei
condotti tra le pale) il fluido che ristagna è sollecitato a muoversi da
una pala all’atra e la sua rotazione, cioè il suo spostamento lungo la
corona, avviene in senso contrario alla rotazione della girante (cioè ad
u) ma avviene a velocità pari a metà della velocità di rotazione della
girante (u/2).
f = K n
Vc
PMI
Lo stantuffo è azionato per
mezzo di un manovellismo di
spinta (stantuffo, biella,
manovella)
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
PMS: Punto Morto Superiore
PMI: Punto Morto Inferiore
alesaggio
2
Vc Vmax Vmin VPMI VPMS c s s
4
corsa
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
Il volume corrispondente alla cilindrata è minore del
volume esistente tra PMI e la testa del cilindro per
consentire l’apertura delle valvole senza interferenza con
il moto alterno dello stantuffo.
Vn.
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
VI Vc Vn V4
Vc Vmax Vn
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
Se la macchina non avesse lo spazio morto, le fasi di
lavoro sarebbero:
aspirazione per tutta la corsa, dal PMS al PMI
po
lit
pM
rop
pol
ica
itro
pA
icap
m
m’
PMI
isobara
PMS 1
pA
4
V4 Vmax V
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
Il ciclo di lavoro del compressore risulta:
1 – 2: fase di compressione
2 – 3: fase di mandata, avviene idealmente a pressione
costante
3 – 4: fase di espansione del gas dello spazio morto
mI aVI VI
v
aVc aVc Vc
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
n kg ciclo
m I mI ciclo s
60
n n
m mI v a Vc
60 60
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
pM V m
f 1 m = 1.6
pA V2
1.6
V1
pM p A
V2
V1 pM p A 3
1.6
6 pA 6
3
V2
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
k k 1 k 1
Lc p1Vmax k 1 p4V4 k 1
k 1
1
k
V V4 kV
4 3
V3 Vmin V3
k k k 1 1
Lc 1 p1Vmax p1 k Vmin
k 1
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
Vmax Vmin Vc Vc Vc Vc (1 )
Vmin Vc
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
' 1
Lc 1 p1Vc 1 p1 Vc
k
' 1
Lc 1 p1 Vc k
1
' 1
Lc 1 p1 Vc 1 1
k
1
v 1 k 1
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
Partendo dalla definizione di coefficiente di riempimento.
Infatti:
V1 V4 V1 V3 V3 V4 V3 V4
v 1
V1 V3 V1 V3 V1 V3
1
1 k 1
v 1 1 1
k
V1 V3
V3
1k
v 1 1
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
Il lavoro assorbito dal compressore Lc è diverso da
quello massico [J/kg] eseguito dal compressore su ogni
unità di massa di gas compresso. Infatti, si ha:
n Lc n
Pi Lc m Li Li
60 60 m
J ciclo J
W
ciclo s s
CARATTERISTICA DEL
COMPRESSORE
VOLUMETRICO ALTERNATIVO
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
n n pM V m
m mI v a VI f 1
60 60 pA V2
3’
p'M 2’
3
pM 2
pA 1
4 4’ 4’’
V
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
La curva caratteristica interna della macchina presenta un
decremento del rapporto di compressione al crescere della
portata massica per una velocità di rotazione fissata.
lim
m
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
Per ottenere la dipendenza funzionale del rapporto di
compressione in funzione della portata massica:
n 1k n 60 m 1k
1
m v a Vc 1 1 a Vc 1
60 60 a Vc n
1
1 60 m 60 m 1
1
k
1 1 1 k
a Vc n a Vc n
k
1 m
1 1
aVc n'
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
k
1 m
1 1
aVc n'
m 0
k
1
lim 1
Questo valore corrisponde, oltre all’annullamento della
portata massica anche, di conseguenza, all’annullamento
del coefficiente di riempimento
v = 0.
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
Il valore lim può essere facilmente ottenuto anche
ragionando nel seguente modo:
VI Vc Vn V4 1 1
V4 V3 Vn
k k
1
VI Vc Vn 1 k Vn Vc
1
VI Vc Vc 1
k
1k
VI Vc 1 1
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
1k
v 1 1
1k
1 1 0
n
m I a Vc 0
60
1k 1k 1
1
1 1 0 1 1 1
k
p1 p1
1
p1
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
p '2 p2
2
p '2
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
p
3 2
1
4
V
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
Si ricavano le cadute di pressione relative del tipo:
2
w2 4
1 k
2 RT F
coefficiente di perdita valor medio dell’area di luce
per attriti (aspirazione o mandata)
ad k k 1 1 k
1 2 1 1 2
k
ad k 1 k
Fluido Gas
refrigerante
Tacqua Tparete
Tacqua Tparete
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
T p2
2
GAS –> TESTA
s
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI
p2
T
2
GAS –> TESTA
3
GAS –> PARETE
p1
Temperatura media di parete 2’
Tp
3’
PARETE –> GAS
1
4
s
COMPRESSORI VOLUMETRICI
ALTERNATIVI