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L’atmosfera terrestre

ed il suo
inquinamento
Prof.ssa Vignola Maria Carmela
Suddivisione e
struttura
dell’atmosfera

La suddivisione nelle
varie zone tiene conto
del modo in cui
cambia la
temperatura man
mano che cresce la
distanza dalla terra
Stratificazione verticale

A cominciare dal basso:


TROPOSFERA
STRATOSFERA (con OZONOSFERA)
MESOSFERA
TERMOSFERA (o IONOSFERA)
ESOSFERA

Ogni strato è separato dall’altro dalle PAUSE


Composizione chimica dell’aria secca (in
volume)
Azoto 78,08 %
Ossigeno 20,95 %
Argon 0,93 %
Anidride 0,03
carbonica
Altri gas (neon, elio, 0,01 %
idrogeno ecc.)
INQUINAMENTO ATMOSFERICO

Nell’atmosfera sono presenti centinaia di composti chimici.


Alcuni provengono da fonti naturali (eruzioni vulcaniche, incendi,
processi biologici), ma la gran parte di essi proviene dalle attività
umane (gas di scarico e polveri delle attività industriali, degli
autoveicoli, degli impianti di riscaldamento, degli inceneritori).
Gli inquinanti immessi nell’atmosfera ne alterano le caratteristiche
fisiche e chimiche e sono responsabili dei danni alla salute umana,
agli organismi, ai manufatti.
Con riferimento alla quantità globale di tutti gli inquinanti
emessi, quelli che contribuiscono a più del 95% del totale
sono:
TSP (Total Suspended Particulate) – particelle di sostanze
organiche e inorganiche, solide e liquide, di origine
naturale o provenienti da attività umane (hanno dimensioni
che possono variare da 1 millesimo di micron fino a
qualche millimetro).

Ossido di Carbonio (CO) – proveniente dalla combustione


incompleta del carbone nei veicoli a motore, dalle attività
industriali, dagli impianti di riscaldamento domestico, dai
processi biologici.

Biossido di Carbonio (CO2) – gas della respirazione e della


combustione, il cui aumento è provocato dall’impiego di
combustibili fossili ed anche dalla distruzione delle foreste.
Biossido di zolfo (SO2) - prodotto dalla combustione in impianti
fissi di combustibili ad alto tenore di zolfo (impianti di energia
elettrica, raffinerie, fonderie).
Ossidi di azoto (NO e NO2) - emessi dai veicoli a motore, da
centrali termiche e impianti di riscaldamento.
Ozono (O3) - prodotto nella bassa atmosfera attraverso reazioni
chimiche a partire da ossidi di azoto, piccole molecole organiche
e dalla luce solare.
Idrocarburi - usati come combustibili e come prodotti base per
l’industria chimica, vengono emessi in buona parte da veicoli a
benzina (quelli aromatici sono particolarmente tossici in quanto
cancerogeni).
Parametri chimici dell’inquinamento atmosferico

Inquinante Descrizione Tipi di elaborazione Attenzione Allarme

NO2 Biossido di Azoto massimo giornaliero 200 g/m3 400 g7m3

SO2 Biossido di zolfo Media giornaliera 130mg/m3 500 g7m3

O3 Ozono Massimo giornaliero 180mg/m3 360 g7m3

PM10 Particelle sospese con diametro  m Media giornaliera 50mg/m3  


-

CO Monossido di carbonio Media su 8 ore 10mg/m3  


-
CONSEGUENZE DELL’INQUINAMENTO

 EFFETTO SERRA
 PIOGGE ACIDE
 BUCO NELL’OZONOSFERA
 SMOG
L’EFFETTO SERRA

L’effetto serra è causato dall’aumento della concentrazione di


alcuni gas presenti nell’atmosfera (CO2, CH4, N2O) che
assorbono le radiazioni termiche emesse dalla superficie
terrestre irradiata dal sole, per cui il calore che entra non
riesce ad uscire con altrettanta facilità. Ne deriva un aumento
della temperatura, dell’umidità e della concentrazione dei gas
nocivi con conseguente surriscaldamento degli strati bassi
dell’aria e assottigliamento della fascia dell’ozono.
L’incremento dei “gas serra” (in particolare di CO2) è determinato
dalle attività dell’uomo che ne generano le emissioni. L’industria e i
trasporti immettono nell’atmosfera oltre 6 miliardi di tonnellate di
CO2. La deforestazione è ulteriore causa di incremento di questo gas.
La sua concentrazione nell’aria è passata da 280 ppm (prima della
rivoluzione industriale) a 368 ppm (nell’anno 2000).
Anche il metano ha subito un rapido incremento: nell’ultimo
decennio la sua concentrazione nell’atmosfera è aumentata in
media dell’1% l’anno.
Nel corso della Convenzione Quadro sui cambiamenti
climatici tenutasi a Kyoto nel 1997, i Paesi firmatari hanno
redatto e approvato il PROTOCOLLO in cui si impegnano a
comunicare annualmente le emissioni di gas serra (biossido di
carbonio, metano, ossidi di azoto, esafluoruro di zolfo,
idrofluorocarburi, perfluorocarburi) e a prendere opportuni
provvedimenti per limitarle.
Secondo stime dell’IPCC (Intergovernment Panel on
Climate Change) la temperatura globale del pianeta è
destinata a crescere in modo significativo e ciò porterebbe a
cambiamenti climatici globali. Le previsioni sono
controverse, ma le conseguenze potrebbero essere:
• Inaridimento di alcune terre
• Fusione dei ghiacciai
• Aumento del livello dei mari
• Immersione di alcune città costiere
• Aumento del vapore acqueo nell’atmosfera
• Piogge abbondanti
• Inondazioni e alluvioni
Variazioni termiche negli ultimi 150 anni
PIOGGE ACIDE

CAUSE
Il biossido di zolfo e gli ossidi di azoto reagendo con il vapore
acqueo si trasformano rispettivamente in acido solforico e
nitrico, provocando il fenomeno delle PIOGGE ACIDE,
responsabile di danni agli organismi viventi.

EFFETTI
Interessano la vegetazione, gli ecosistemi idrici, le opere
murarie (in particolare il patrimonio artistico) e la salute.
Le acque acide, giungendo al suolo, provocano la liberazione di metalli
tossici da composti normalmente insolubili e sottraggono al suolo sostanze
essenziali alle piante, esponendole a malattie e parassiti
Danni da
inquinanti
atmosferici

Il carbonato di calcio,
costituente
fondamentale del
marmo, in presenza
di acido solforico si
trasforma in solfato di
calcio che, essendo
più solubile, si lascia
facilmente dilavare.
BUCO nell’OZONOSFERA
L’Ozono (O3) è un gas la cui molecola è formata da tre atomi
di Ossigeno.
L’Ozono troposferico è presente soprattutto nello smog
fotochimico ed è considerato un inquinante secondario in
quanto non è emesso da una particolare sorgente ma si forma
per reazioni chimiche, favorite da radiazioni solari, tra gli
ossidi di azoto e composti organici volatili. E’ presente
soprattutto nei mesi estivi e nelle ore centrali della giornata.
Danneggia la vegetazione e, negli esseri umani, provoca
irritazioni della bocca, della gola e degli occhi.
Dal 1950 ad oggi la % di Ozono è aumentata dell’1-2% l’anno.
L’Ozono stratosferico ha l’importante ruolo di assorbire dal 95
al 98% delle radiazioni UV del Sole.

L’impoverimento dell’ozono stratosferico comporta quindi


rischi per la salute ed in particolare aumento di manifestazioni
oncogene per la pelle (melanomi) e depressione del sistema
immunitario.
Senza l’Ozono stratosferico la vita sulla Terra non sarebbe
possibile.
Dalla fine degli anni’70, si è osservato un assottigliamento dello
strato di Ozono sopra l’Antartide.

Tra i responsabili ci sono i cosiddetti CFC (clorofluorocarburi):


gas stabili, non tossici e non infiammabili, molto usati come
refrigeranti nei frigoriferi e nei condizionatori d’aria e, per il
loro basso peso molecolare, come propellenti nelle bombolette
spray.
Per porre rimedio a questo problema e limitare i danni provocati da
questi gas il cui tempo di permanenza nell’atmosfera è di decine di
anni, la Comunità Internazionale, ha deciso di mettere al bando il loro
uso (PROTOCOLLO di MONTREAL - 1987).

I sostitutivi dei CFC non danneggiano l’ozonosfera, tuttavia


contribuiscono all’aumento dell’effetto serra. Essi sono inoltre molto
costosi e i Paesi in via di sviluppo non li utilizzano.
L’INQUINAMENTO NELLE AREE URBANE
SMOG CLASSICO E FOTOCHIMICO
Smog classico: si verifica in condizioni di bassa insolazione, bassa
velocità del vento e temperatura prossima a 0°C. Gli inquinanti
caratteristici sono biossido di zolfo e particolato (prodotti da
combustioni industriali e domestiche).
Smog fotochimico: si verifica in estate, in presenza di alta insolazione,
bassa velocità del vento e temperatura superiore a 18°C. Si forma in
seguito all’azione dei raggi solari su ossidi di azoto e idrocarburi
emessi dagli scarichi dei veicoli, con produzione di gas chimicamente
reattivi (uno di questi è l’ozono). Questo tipo di smog provoca
irritazione degli occhi, delle vie respiratorie e gravi danni alla
vegetazione.

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