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LA PUBBLICA

AMMINISTRAZIONE E
L’EMERGENZA COVID-19

Teresa Manoni
• Le problematiche
TEMATICHE degli amministratori
AFFRONTATE pubblici
• La digitalizzazione
Introduzione
Analizzeremo superficialmente alcuni punti del
rapporto “Interventi di semplificazione e
modernizzazione del sistema amministrativo per il
rilancio dell’economia” della Task Force di Assonime
(Associazione fra le Società italiane per Azioni)
del 17 giugno 2020 per far fronte all'emergenza da
COVID-19 mettendo alcune proposte a confronto
con quello che effettivamente è stato realizzato
dallo Stato italiano.
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Le problematiche degli
amministratori pubblici
PREMESSA
• Discrezionalità amministrativa:
• criterio che orienta l'azione della Pubblica Amministrazione nella scelta tra
più comportamenti giuridicamente leciti per il perseguimento dell'interesse
pubblico e si concretizza nel conformare tra più interessi secondari (pubblici e
privati), l'interesse primario perseguito.
• La criticità sta nel prendere tempo nelle decisioni a causa di:
• Troppe norme vincolanti
• Timore delle responsabilità
• Mancanza di personale con competenze specialistiche e manageriali
• Mancanza di supporti tecnologici.

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DANNO ERARIALE
• Il danno erariale è un danno che può essere commesso solamente da chi riveste il ruolo di
un dipendente dello Stato. Infatti nella Costituzione vigente tutti i funzionari e i
dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le
leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti.
• Danno può essere:
• Economico
• Cattiva reputazione
• Rallentamento del lavoro ordinario
• La Pubblica Amministrazione può agire direttamente per il risarcimento del danno ad
essa causato da un suo esponente, ma di norma si limita ad inviare una denuncia alla
Corte di conti.

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Proposta 1

Limitare la responsabilità erariale del dipendente davanti alla Corte dei


conti alla sola ipotesi del dolo, sopprimendo il riferimento alla colpa grave.

Nel nostro ordinamento è esclusa la responsabilità per colpa grave


quando l’amministrazione effettua transazioni delle controversie fiscali.

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REATO DI ABUSO D’UFFICIO
• Pe reato di abuso di ufficio si intendo ogni volta che da un pubblico ufficiale o un
incaricato di pubblico servizio deriva un ingiusto vantaggio patrimoniale o un
danno a terzi.
• Il reato di abuso d’ufficio è disciplinato nel nostro Codice penale dall’art. 323, tra i
reati contro la Pubblica Amministrazione commessi dai pubblici ufficiali.
• I concetti di imparzialità e del buon andamento della P.A. non sono ben definiti,
sarebbe più propriamente corretto limitare il reato chiarendo le violazioni di
norme precettive da parte degli amministratori.

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Proposta 2

Sopprimere la fattispecie generale del reato di abuso di ufficio


nell’articolo 323 del c.p. o riformulare il primo comma del suddetto.

Il decreto-legge del 16 luglio 2020, n. 76, sul versante della responsabilità penale,
ha innovato il reato di abuso d’ufficio. Dall’art. 323 è stato sostituito «in violazione
di norme di legge o di regolamento» con la formulazione più restrittiva «in
violazione di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da
atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di discrezionalità».

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IL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI
BUON ANDAMENTO
Il principio di buon andamento è orientato all’attività della P.A. nella
realizzazione dell’interesse pubblico che si conformi ai criteri
dell’efficienza ed efficacia.
La Pubblica Amministrazione deve operare nel rispetto della legge e
allo stesso tempo, avere cura di non sprecare risorse, quindi dovrebbe
agire nella maniera più immediata, conveniente e adeguata possibile.
L’articolo 97 comma 2 ricorda: “I pubblici uffici sono organizzati secondo le
disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e
l’imparzialità dell’amministrazione”.
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Proposta 4
Valorizzare il principio per cui il buon andamento dell’amministrazione si concretizza
in “prestazioni” dirette a soddisfare i diritti civili e sociali delle persone, delle imprese
e degli operatori economici, dando attuazione alle varie disposizioni già presenti
nell’ordinamento.

La motivazione di questa proposta è data dai comportamenti omissivi di alcuni


amministratori che preferiscono rimandare l’emanazione degli atti pubblici per motivazioni
a dir poco deplorevoli e superficiali, ma il problema più grave si pone quando non vengono
applicate le norme già previste nel nostro ordinamento per contrastare questi atteggiamenti
e oltre a non valutare e sanzionare i suddetti, vengono meno anche i riconoscimenti per
valorizzare l’operato svolto da dirigenti e personale meritevole in virtù alle innovazioni e ai
risultati ottenuti.
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La digitalizzazione della
Pubblica Amministrazione
Proposta 7

Per velocizzare il processo di trasformazione digitale delle amministrazioni, una task force
costituita dai Ministri della Funzione Pubblica e dell’Innovazione dovrebbe supportare le
amministrazioni pubbliche meno attrezzate; dovrebbe altresì definire prototipi di
reingegnerizzazione dei singoli procedimenti, cominciando da quelli di maggiore uso.

La proposta è data per il raggiungimento dell’obiettivo della modernizzazione e


della miglior efficienza da parte della PA. Questo è necessario per l’accelerazione
del totale utilizzo delle piattaforme digitali e dell’informazione dei procedimenti
amministrativi da parte degli uffici che svolgono procedimenti autorizzatori o
ispettivi, che rilasciano certificazioni o che erogano sussidi alle imprese e famiglie.

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LA TRSFORMAZIONE DIGITALE
• Decreto semplificazione 2020 con grandi novità in materia di digitalizzazione della
Pubblica Amministrazione:
• Comunicare con la P.A. tramite il domicilio digitale (pec);
• Incoraggia l’utilizzo dello SPID;
• Nel D.L. 34 del 2020 (decreto rilancio) fino alla fine di questo anno si prevede:
• l'estensione della possibilità di presentare le dichiarazioni sostitutive in tutti i procedimenti che
erogano denaro, come prestiti e finanziamenti da parte della P.A;
• la semplificazione per gli interventi anche edilizi necessari alle misure di sicurezza prescritte per
l’emergenza sanitaria Covid-19.
• L'art. 87 del decreto legge n. 18 del 2020 prevede la possibilità di poter ricorrere al
lavoro agile anche in assenza degli accordi individuali previsti dalla normativa vigente.

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Grazie

Teresa Manoni teresamanoni@outlook.it

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