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AGENTI PATOGENI A

CONFRONTO
Batteri
• Organismi procarioti (cellula priva di un
vero nucleo) e unicellulari.
• Vivono in tutti gli ambienti : aria, acqua,
suolo, sorgenti termali, nel corpo di
animali, sulle piante, ecc.
• Se si trovano in condizioni ambientali
sfavorevoli producono forme di
resistenza dette endospore che possono
resistere per anni. Quando le condizioni
di vita ritornano favorevoli, le
endospore schiudono e i batteri
riprendono il loro normale ciclo vitale.
• Esistono batteri «buoni» come quelli
della flora intestinale che favoriscono la
digestione e producono vitamine;
batteri fotosintetici, batteri
decompositori e batteri patogeni che
provocano malattie. Questi ultimi
sottraggono all’individuo di cui sono
ospiti le sostanze utili di cui hanno
bisogno e talvolta producono sostanze
dannose dette tossine.
Malattie batteriche come ci si difende?

Sono malattie batteriche il tifo, il colera, la tubercolosi,


la peste, la dissenteria, il tetano, la bronchite, la
tonsillite, la scarlattina, la difterite e molte altre.
L’organismo si difende grazie al sistema immunitario, ma
esistono farmaci specifici: gli antibiotici.
L’antibiotico uccide non solo i batteri patogeni ma anche
quelli della flora intestinale «buoni».
E’ il medico che prescrive l’antibiotico e consiglia
l’assunzione di fermenti lattici che possano reintegrare
eventuali perdite della flora stessa.
Gli antibiotici sono utili solo contro i batteri
e non contro i virus.

.
TANTE PICCOLE ATTENZIONI POSSONO
SALVARTI DAL CONTAGIO

Curare la pulizia personale e dell’ambiente in cui si vive.

Mangiare cibi ben lavati o cotti.

Non tossire né starnutire senza mettere la mano davanti


alla bocca.

Evitare il contatto con ammalati infettivi o con oggetti da


loro usati.

Disinfettare sempre le ferite e coprirle con un cerotto.

Evitare luoghi o ambienti troppo affollati e preferire la


vita all’aria aperta.
Londra, 1928, Alexander Fleming , biologo, medico e farmacologo, stava lavorando
su alcuni ceppi di batteri. Si assentò per un certo periodo e al suo ritorno notò che
in una capsula di cultura c’era un alone di colore diverso dove non vi erano batteri.
Era infatti cresciuta una muffa che aveva contaminato la capsula provocando la
morte dei batteri. Tale muffa fu chiamata penicillina.
La scoperta del primo antibiotico, la penicillina, ha rivoluzionato la medicina del
secolo scorso: molte malattie infettive, contro le quali nulla si poteva fare fino alle
soglie della seconda guerra mondiale, sono diventate improvvisamente curabili.
La muffa migliore fu scoperta per caso da Mary Hunt su un melone
comprato al supermercato. Tale muffa battezzata “muffa Mary”,
aumentò di dieci volte le capacità produttive e lanciò definitivamente la
produzione su larga scala della penicillina.
Un po’ di storia
Tra il 1876 e il 1885 il tedesco R. Koch
e il francese L. Pasteur isolarono i bacilli della tubercolosi e
del colera e aprirono la strada alla produzione di vaccini.

Koch
Pasteur
VIRUS

Responsabili di malattie come influenza,


raffreddore, morbillo, rosolia, varicella,
poliomielite, vaiolo, AIDS, epatiti, ecc.

I virus si trasmettono per via aerea cioè


attraverso goccioline sospese nell’aria
emesse con starnuti, con la tosse o anche
solo parlando o portando le mani alla
bocca dopo aver toccato superfici
contaminate dal virus stesso.

Il virus entra nelle cellule, le infetta


moltiplicandosi al loro interno e ne
provoca la morte.
COME SI GUARISCE?

L’organismo umano guarisce spontaneamente dopo una settimana


circa grazie all’azione del sistema immunitario che produce anticorpi
adatti a sconfiggere il virus.

Purtroppo però il virus dell’influenza è capace di mutare


continuamente e di presentarsi in nuove forme. Per questo motivo di
anno in anno si preparano nuovi vaccini antinfluenzali che
rappresentano la più importante arma di difesa e prevenzione.

I virus sono poco resistenti ai raggi ultravioletti, ai raggi X, ai


disinfettanti e al calore (a 55-60 °C sono distrutti in meno di un’
ora; resistono al freddo e non sono sensibili agli antibiotici.

Virus influenza
LE VACCINAZIONI
UN GRANDE PASSO PER L’UMANITA’

Il primo passo verso la creazione dei vaccini fu compiuto nel 1796


dal medico e naturalista inglese Edwaard Jenner.
Egli osservò che le mucche da latte che avevano contratto il
vaiolo bovino (un’infezione più lieve rispetto a quella del vaiolo
umano) e poi erano guarite non correvano il rischio di contrarre il
vaiolo umano.
Provò in seguito a iniettare in un giovane paziente del materiale
preso da una pustola di vaiolo bovino e il ragazzo non si ammalò.
Louis Pasteur (1822-1895)
Nello studio della fermentazione della birra Pasteur era guidato da un impulso
patriottico. Egli sognava tramite il lavoro in laboratorio di dare alla birra
francese una reputazione eguale se non superiore a quella tedesca. La birra era
soggetta molto più del vino a contrarre malattie, infatti mentre esistevano vini
invecchiati a lungo, la birra doveva essere consumata mano mano che la si
fabbricava. Questa era meno acida e meno alcolica del vino, aveva inoltre un
maggior contenuto di zuccheri che l'esponevano a delle rapide alterazioni. Il
problema stava dunque nella sua conservazione.
Nel processo di fabbricazione della birra, dopo
l'infusione di malto e di luppolo, ciò che si otteneva, il
“mosto di birra”, era raffreddato prima di essere
distribuito in tini o in botti. A partire da questo
momento, a una temperatura costante di circa 20 °C,
inizia la fermentazione. Tutte le malattie della birra,
come dimostrò Pasteur, avevano per causa esclusiva lo
sviluppo di piccoli funghi microscopici e batteri,
trasportati con la polvere nell'aria, che contaminavano
le materie prime utilizzate per la fabbricazione della
bevanda.
Così Pasteur utilizzo il calore come mezzo di
preservazione. Ma la birra era una bevanda carica di
acido carbonico e si temeva che il riscaldamento del liquido
avrebbe eliminato tale gas. Queste complicazioni però,
secondo Pasteur, non avevano ragione di esistere una volta
che la birra fosse stata imbottigliata. Infatti, il
riscaldamento ad una temperatura di 50-55 °C non soltanto
non toglie alla birra tutto il suo acido carbonico, ma
addirittura non blocca completamente la fermentazione.
L'operazione porta il nome di “pastorizzazione” ed è
tuttora utilizzata per produrre la birra “pastorizzata” .
COS’E’ UN VACCINO?

PERCHE’ VACCINARSI?

I vaccini, somministrati per bocca o mediante iniezione, sono


composti da antigeni: virus o batteri morti o resi innocui
(attenuati), in grado però di stimolare la produzione di anticorpi
provocando la risposta immunitaria.

Se incontriamo nuovamente gli agenti patogeni di una malattia


per cui siamo vaccinati, il nostro sistema immunitario reagisce
così rapidamente da non avere sintomi per la malattia stessa.

Contro alcune malattie la vaccinazione garantisce un’immunità


permanente (che dura tutta la vita); contro altre occorre
vaccinarsi a scadenza regolare o con richiami a distanza di anni
(es. la vaccinazione antitetanica ogni 10 anni).
Il ministero della Salute ha stilato un Piano nazionale di prevenzione
vaccinale (Pnpv) che contiene sia le vaccinazioni obbligatorie
sia le vaccinazioni consigliate a seconda delle fasce d’età.

I principali obiettivi del Piano sono:


• mantenere in Italia l’assenza di poliomielite;
• arrivare a debellare morbillo e rosolia;
• garantire l’offerta attiva e gratuita dei vaccini ai cittadini a rischio;
• sensibilizzare maggiormente la popolazione verso la necessità e
l’utilità delle vaccinazioni;
• combattere le disuguaglianze incentivando le vaccinazioni nei gruppi
sociali marginalizzati;
• completare l’anagrafe informatizzata delle vaccinazioni;
• migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibile con i vaccini.

Il principio ispiratore del Piano è il dovere dello Stato di garantire la salute


a tutti i cittadini, come richiesto dalla Costituzione .

Il Ministero sottolinea, inoltre, l’importanza delle vaccinazioni per chi deve


fare un viaggio in alcuni Paesi in cui è possibile essere contagiati da gravi
malattie come colera,
meningo-encefalite da morso di zecca, febbre gialla, ecc.
Vaccinazioni: quali sono quelle obbligatorie
La legge in vigore che ha introdotto le «disposizioni urgenti in materia di
prevenzione vaccinale» elenca le dieci vaccinazioni obbligatorie per la
popolazione tra 0 e 16 anni, senza le quali non è possibile iscrivere i figli a
scuola.
Si tratta dei vaccini:
antipoliomielite;
antidifterico;
antitetanico;
antiepatite B;
antipertosse;
anti Haemophilus influenzae tipo B;
antimorbillo;
antirosolia;
antiparotite;
antivaricella.
Quattro, invece, le vaccinazioni consigliate e, quindi, non obbligatorie:
anti meningococco B e C;
anti rotavirus;
anti pneumococco.
VACCINARSI è UN DIRITTO E UN DOVERE

Il propagarsi di una malattia infettiva si può


bloccare efficacemente attraverso una vasta
copertura vaccinale.

La vaccinazione di massa serve a tutelare la


maggior parte della popolazione , anche quegli
individui che
non possono immunizzarsi per motivi di salute
(immunodepressi, individui con malattie che
colpiscono il sistema immunitario ).

Se esiste un’alta percentuale di popolazione non


vaccinata, si verifica un aumento nel rischio di
epidemie.

Negli ultimi anni si è diffuso un certo allarmismo


sulle vaccinazioni infantili e un forte calo sia per
le vaccinazioni obbligatorie e sia per quelle
raccomandate.

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