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ILLUMINISMO

L’uomo come Prometeo


Dal SEICENTO al SETTECENTO
• Con il Settecento giunge a piena risoluzione la catena di
conflitti apertisi nel Seicento con la crisi sia del sistema e
del modello conoscitivo tradizionale sia delle certezze
che ad esso erano collegate.
• In Inghilterra si avvia la Rivoluzione Industriale, favorita
tra l’altro dalla presenza di intellettuali disposti ad
applicare le loro conoscenze alla soluzione di problemi
pratici.
• Quest’ultimo elemento porta in evidenza il legame che
unisce il Settecento alla rivoluzione scientifica galileiana.
• Il metodo di indagine scientifico-matematico, empirico e
razionale, derivato dalle scienze naturali, è dal
Settecento applicato a tutto lo scibile.
UOMO come PROMETEO
• “Al Rinascimento seguì la grande epoca delle scoperte
scientifiche. La scoperta di una corrispondenza
sistematica fra i dinamismi della natura e i dinamismi
dell’umano pensiero sembrò far toccare all’uomo l’ultima
Thule delle sue possibilità. La sua ragione avrebbe
potuto piegare la natura a quanto avesse voluto. Tale
scoperta ha portato l’uomo a concepire la sua ragione
come il vero fatto dominatore del mondo. Così egli ha
pensato di aver trovato finalmente l’autentico dio, il
signore: la ragione. Se l’uomo applicandola può persino
piegare la natura ai propri fini, ha in mano il segreto e lo
strumento della felicità.” (Luigi Giussani, La coscienza
religiosa nell’uomo moderno)
CHE COSA E’ L’ILLUMINISMO?
• “ L’Illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di
minorità che egli deve imputare a se stesso.
Minorità è l’incapacità di valersi del proprio
intelletto senza la guida di un altro […] Sàpere
aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria
intelligenza! E’ questo il motto dell’Illuminismo”
(IMMANUEL KANT)
• Per Kant, come, prima di lui, per gli Illuministi,
solo la crescita della nostra conoscenza può
liberare le nostre menti dal loro asservimento
spirituale a vari tipi di errori e pregiudizi.
ILLUMINISMO e SETTECENTO
• Pur non costituendo l’unico movimento culturale
dell’epoca, l’Illuminismo è la filosofia egemone
dell’Europa del Settecento.
• Esso consiste in un articolato movimento
filosofico, pedagogico e politico che
progressivamente cattura i ceti colti e l’attiva
borghesia in ascesa nei vari Paesi d’Europa,
innanzitutto in Inghilterra e Francia.
CARATTERE DI BASE
dell’ILLUMINISMO
• E’ chiaro che nei vari Paesi l’Illuminismo,
incontrandosi con tradizioni diverse,
assume caratteristiche peculiari, ma alla
sua base, ovunque, sta la fiducia nella
umana ragione il cui sviluppo è il
progresso e la liberazione, quindi la
felicità dell’umanità.
RADICI CULTURALI
• 1) Nuova scienza di Copernico, Galilei, Bacone,
Newton
• 2) Dubbio metodico e razionalismo cartesiani
• 3) Empirismo inglese (accetta solo i risultati della
ragionata esperienza)
QUALE RAGIONE?

• E’ una ragione limitata all’esperienza e da essa


controllata. E’ la ragione che, galileianamente,
procede per “sensate esperienze e necessarie
dimostrazioni”
• La Ragione degli Illuministi trova il suo
paradigma nella fisica di Newton e nella
Scienza Nuova di Galilei: queste non puntano
alle essenze, alla natura ultima delle cose, ma,
partendo dall’esperienza ed in continuo contatto
con essa, cercano le leggi del loro
funzionamento e le mettono a prova.
MATTO E’ CHI SPERA…
• La ragione degli Illuministi, tuttavia, non è
confinata, come in Newton e Galilei, ai fatti della
natura, ad essa, infatti, non è precluso nessun
campo di indagine: è la ragione che riguarda la
natura e simultaneamente l’uomo.
• L’uomo, cioè, non si riduce a ragione, ma tutto
ciò che lo riguarda può essere indagato dalla
ragione, perché essa può giungere alla
verità.
ILLUMINISMO e RELIGIONE
• Il razionalismo illuministico è legato all’esperienza e
contrario ai sistemi metafisici, gli Illuministi appellano le
religioni positive “miti” e “superstizioni”.
• I LUMI della ragione appunto sono chiamati a scacciare
le tenebre della superstizione.
• L’uomo è naturalmente e totalmente buono: il male non
discende dal peccato, ma dall’ignoranza. Non c’è, quindi,
bisogno di redenzione.
• Benché all’interno dell’Illuminismo vi siano stati
movimenti di ateismo e materialismo, l’Illuminismo è una
filosofia deista.
DEISMO
• Il deismo è la religione razionale e naturale, è costituita
da tutto quanto e solo quello che la ragione umana
(intesa come detto), può ammettere. La ragione dei deisti
ammette:
1) Esistenza di Dio
2) Creazione e governo del mondo da parte di Dio
3) Esistenza del bene e del male e di certi doveri naturali,
evidenti per tutti (la tolleranza, il rispetto della vita e dei
beni altrui, etc.)
4) Dio non può intervenire nelle vicende umane
5) Vita futura in cui vengono ripagati il bene e il male.
Voltaire: “Per me è evidente che esiste un Essere
necessario, eterno, supremo, intelligente; e questa non è verità di
fede, ma di ragione”.
Tutti i riti e le istituzioni delle religioni positive sono superstizioni,
frutto di ignoranza.
ILLUMINISMO ATEO
• Tuttavia l’Illuminismo si spingerà anche oltre, Diderot,
per esempio, sosterrà che il deismo ha tagliato molte
teste all’idra della religione, ma le ha lasciato quell’unica
da cui rinasceranno le altre: la natura deve soppiantare
la divinità, è necessario, quindi, liberarsi di tutti gli dei e
riconoscere i diritti della natura.
• L’Illuminismo non vede conflitto tra ragione e natura, ma
equilibrio
• Proprio perché riconosceva solo l’esistenza di ciò che
cade sotto i sensi e poneva la sensazione alla base della
conoscenza, il materialismo ateista fu detto anche
Sensismo.
DIFFUSIONE dell’ILLUMINISMO
• L’illuminismo nel Settecento non raggiunse le masse popolari, ma
ebbe ampia diffusione all’interno della classe borghese e degli
intellettuali di gran parte d’Europa. I Philosophes, come vennero
comunemente chiamati gli esponenti dei Lumi, si ritennero e furono
ritenuti maestri di saggezza. I mezzi utilizzati per la diffusione delle
loro idee furono:
1) Accademie
2) Massoneria (associazione segreta, sorta a Londra nel 1717, divenne
ben presto di moda in Europa)
3) Salotti
4) Enciclopedia francese di Diderot e D’Alembert (riassunse il sapere
illuministico, ordinandolo in ordine alfabetico in 17 volumi, 1750-1772)
5) Epistolario
6) Saggio o Pamphlet (scritto breve, non aulico, succoso,
preferibilmente polemico)
7) Quotidiani e periodici
ILLUMINISMO e STORIA
• La storia del passato si configura, per l’Illuminismo,
come un teatro irrazionale di ignoranze e superstizioni.
• L’attacco illuministico alla storia si accanisce soprattutto
contro il Medio Evo (secoli bui), ma non si accanisce allo
stesso modo contro tutti i periodi della storia.
• Gli Illuministi sono convinti che la loro età segni una
svolta fondamentale nella storia, perché ha dato
finalmente inizio al regno dei “lumi”
• Quest’atto di fiducia nei confronti della storia presente e
futura costituisce il presupposto dell’attivismo
illuministico e della visione di essa come processo
graduale di incivilimento in costante progresso.
ILLUMINISMO e BORGHESIA
• L’Illuminismo è una filosofia “ottimistica”, è la
filosofia di una borghesia in ascesa: è una
filosofia che lavora e si impegna per il
progresso, alla base di tale progresso gli
Illuministi pongono l’uso critico e costruttivo della
ragione.
• Loro stessi si definirono Illuministi, perché
ritenevano di portare finalmente i lumi della
ragione all’umanità dopo secoli di oscurantismo.
ILLUMINISMO e LETTERATURA
• La letteratura deve essere UTILE, quindi il fine
unico diventa il DOCERE, per giovare alla
pubblica felicità, propagando i salutari “lumi”
• L’intellettuale deve aprirsi al mondo, non
rimanere chiuso all’interno di una casta
• La lingua di conseguenza deve essere limpida,
immediata, spigliata ed accattivante anche per
un pubblico di non letterati
• Generi più diffusi: romanzo (filosofico) e teatro
ILLUMINISMO IN ITALIA
• I centri più importanti dell’Illuminismo in
Italia sono MILANO e NAPOLI
• A Milano gli intellettuali più importanti
sono:
1) ALESSANDRO VERRI
2) PIETRO VERRI, Osservazioni sulla
tortura
3) CESARE BECCARIA, Dei delitti e delle
pene
IL CAFFE’
(1764-1766)
• Gli Illuministi milanesi dalle pagine della
loro rivista, Il Caffè, propugnavano:
• 1) Letteratura fatta di argomenti vivi e
attuali, impegnata a promuovere l’utile
pubblico attraverso la diffusione dei lumi.
• 2) Critica contro la cultura tradizionale
• 3) Un linguaggio immediato, libero dagli
impacci del Classicismo e dai vincoli
lessicali della Crusca.
CHE COS’E’ QUESTO “CAFFE’”?
• Cos’è questo caffè? E’ un foglio che si pubblicherà ogni
dieci giorni. Cosa conterrà questo foglio di stampa?
Cose varie, cose disparatissime, cose inedite, cose fatte
da diversi autori, cose tutte dirette alla pubblica utilità.
Va bene: ma con quale stile saranno eglino scritti questi
fogli? Con ogni stile, che non annoi… Qual fine vi ha
fatto nascere un tal progetto? Il fine di una aggradevole
occupazione per noi, il fine di fare quel bene, che
possiamo alla nostra patria, il fine di spargere delle utili
cognizioni fra i nostri cittadini, divertendoli…
(Pietro Verri: dall’articolo di apertura del primo numero
del periodico)

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