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Il mondo nell’età

dell’imperialismo

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Età dell’Imperialismo

Imperialismo diverso dal colonialismo: iniziativa dello Stato e non


solo dei privati (es. Compagnia delle Indie)

Non solo penetrazione commerciale ma


assoggettamento politico e sfruttamento
economico
Non solo controllo delle coste e di alcune vie commerciali interne
ma amministrazione diretta del territorio

No colonie di popolamento, ma di sfruttamento


(eccezione = Sud Africa e Algeria)

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Le motivazioni del colonialismo

Verso la fine dell'Ottocento i paesi industrializzati
colonizzano gran parte del mondo (imperialismo)


Sono spinti da un insieme di motivazioni diverse:

Impossessarsi di materie prime per le proprie industrie

Aprire nuovi mercati dove esportare i propri prodotti

Mostrare la grandezza e la superiorità del proprio Stato

Civilizzare i popoli extraeuropei (come obbligo morale)

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Cause Effetti
Economiche Il conflitto tra i
Materie prime
Mercati paesi europei
Politiche
Nazionalismo (nazione forte,
venne portato fuori
potente, in grado di sottomettere
dall’Europa
le altre)
Sociali In Europa regna
Bisogno di nuove terre per i
contadini un periodo di pace
Culturali
Dominio dell’uomo bianco che
porta la civiltà
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Potenze coinvolte
Inghilterra EXTRAEUROPEE
Francia Stati Uniti
Belgio Giappone
Paesi Bassi
Germania
Italia
Austria
Russia

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La spartizione dell'Africa

Alla conferenza di Berlino
(1884-1885) le potenze
europee decidono di spartirsi
l'Africa. La colonizzazione
avviene con grande rapidità


I principali colonizzatori sono
Francia e Gran Bretagna


I confini delle colonie sono
tracciati in modo arbitrario,
si creano divisioni e tensioni
tra le etnie africane

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L'economia delle colonie

Gli europei promuovono


L'economia però si fonda
una certa
sulle materie prime e
modernizzazione
sulla monocoltura, è
economica e sociale
orientata all'esportazione
(es. infrastrutture)

Le economie coloniali rimangono arretrate,


vulnerabili e dipendenti dalla madrepatria

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L'impero britannico

È il principale impero europeo, esteso su tutti i
continenti. È molto forte dal punto di vista commerciale

Colonie di popolamento
India
(Canada, Australia,
(con Pakistan e Birmania)
Sudafrica)

Colonie africane Basi militari e navali


(quasi tutta l'Africa (Gibilterra, Aden,
orientale) Singapore)

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1876 regina Vittoria
imperatrice delle Indie

In India si ebbero:
•Ponti
•Strade
•Ospedali
•Scuole
•Rete ferroviaria
Si producono tè, cotone e iuta per •Abolizione della schiavitù
il mercato inglese, abbandonando •Soppressione delle
la produzione locale a danno tradizioni più crudeli
dell’alimentazione quotidiana
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L'impero russo

È lo stato più grande del mondo.
Lo zar promuove la
russificazione delle numerose
minoranze etniche


Si espande verso l'Asia Centrale
e il Pacifico, ma cede l'Alaska


Autoritarismo e tensioni interne
(es. rivoluzione del 1905)


L'industrializzazione si limita alle
regioni occidentali

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L'impero giapponese

Sviluppo politico ed economico
nella seconda metà
dell'Ottocento: abolizione del
feudalesimo, industrializzazione


Tra il 1894 e il 1905 il Giappone
sconfigge Cina e Russia,
conquista Manciuria e Corea


Nel frattempo la Cina è in crisi
(instabilità e rivolte, abolizione
dell'impero)

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L'imperialismo statunitense

A fine Ottocento gli Stati Uniti
diventano la più grande
potenza economica mondiale


Espansione nei Caraibi e nel
Pacifico (guerra contro la
Spagna, 1898)


Influenza economica e politica
sugli stati dell'America
Latina, che però rimangono
formalmente indipendenti

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Imperialismo americano
Le direzioni verso cui si diresse l’imperialismo
americano furono
L’Oceano Pacifico
L’America Latina
L’America Latina era parte del progetto geopolitico
statunitense espresso dalla dottrina Monroe,
enunciata nel 1823
Monroe affermò il principio che proibiva alle g li
a a
potenze europee di fondare nuove r i ccolonie
m e ni!
nell'emisfero occidentale e di’ A intervenire
c a
L er i
negli affari interni di nazioni m
indipendenti del
a
continente americano.
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Politica del big stick
Theodor Roosvelt (salito al potere
nel 1901)
La sua politica fu impostata in funzione
della difesa degli interessi
americani a livello globale
La strategia che adottò alternava Parla
Parla piano
piano ee
impugna
impugna unun
“diplomazia del dollaro” (pressione
grosso
grosso
economica sui paesi in cui gli Usa bastone
bastone
volevano espandersi)
politica del big stick “grosso
bastone”, ovvero minaccia di
interventi militari
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IL Canale di Panama (1904): la
dottrina del big stick
L’ acquisto della zona di Panama (America
Centrale e dominio colombiano) e successiva
costruzione del Canale di Panama, fu dovuto
alle spregiudicate manovre di Theodore
Roosvelt, il quale appoggiò la rivolta dei
panamensi (1903) contro la Colombia cui
apparteneva Panama.
Il trattato che ne seguì assicurò l’apertura del
Canale di Panama e il ritiro della Gran
Bretagna dalla competizione.

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