Un mondo diviso in blocchi:

la "guerra fredda" nell'era atomica

UN MONDO DIVISO IN BLOCCHI: LA "GUERRA FREDDA" NELL'ERA ATOMICA

DOPO LA "GUERRA DEI TRENT'ANNI"

Con la fine della Seconda guerra mondiale si chiude il

trentennio di distruzione iniziato con la Prima: alla
ricostruzione materiale dei territori che sono stati scenari
di atroci combattimenti si unisce la necessità politica e
sociale di ritornare alla pace.
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Regolamenti di conti, epurazioni ed episodi di "giustizia

popolare" caratterizzano molti paesi in cui il conflitto ha
portato con sé anche sanguinose guerre civili.
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In Germania le autorità alleate guidano la "denazificazione"

del paese:
il territorio viene diviso in 4 settori di occupazione;

la città di Berlino, all'interno del settore sovietico, viene

a sua volta spartita tra le potenze vincitrici;

un tribunale internazionale giudica i gerarchi nazisti nel

processo di Norimberga (aperto nel novembre 1945),
che si conclude con dodici condanne a morte.
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Al difficile ritorno dei reduci si

unisce il problema dei profughi:
milioni di persone lasciano il loro
paese prima a causa della guerra
e dopo in conseguenza delle
nuove frontiere stabilite dai trattati
di pace.
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NUOVE ISTITUZIONI

Gli accordi di Bretton Woods stipulati nel luglio 1944

formalizzano la supremazia economica degli Stati Uniti e
prevedono la nascita di due nuove istituzioni internazionali
con sede a Washington:
il Fondo monetario internazionale;

la Banca mondiale.
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Nel giugno del 1945 viene

fondata l'Organizzazione delle
Nazioni Unite (ONU), con lo
scopo di salvaguardare la pace
e la sicurezza internazionali.
Su sua iniziativa viene varata la
Dichiarazione universale dei
diritti umani nel dicembre 1948.
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LE DUE SUPERPOTENZE

La principale conseguenza geopolitica delle due guerre

mondiali è la fine del ruolo di predominio svolto dall'Europa
nella storia mondiale, a favore delle due potenze
veramente vincitrici del conflitto:

gli Stati Uniti;

l'Unione Sovietica.
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La collaborazione tra le due superpotenze che ha

consentito la sconfitta del nazifascismo ha vita breve,
anche perché i loro sistemi politici ed economici e i loro
interessi sono molto diversi.

Gli Usa, che hanno subito danni marginali dalla guerra,

detengono il primato industriale, finanziario e
tecnologico, mentre l'Urss comunista, che al contrario
conta enormi perdite, è la prima potenza militare europea.
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Emergono presto varie questioni che causano tensione

tra Usa e Urss:
la sorte della Germania e dell'Austria;

il controllo del Mediterraneo orientale;

le contese tra Italia e Jugoslavia per l'area di Trieste;

la presenza di forti partiti comunisti in Francia e Italia;

la costruzione di un blocco sovietico in Europa centro-

orientale.
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Dopo i trattati di pace di

Parigi (febbraio 1947)
l'Urss riconquista alcuni
territori dell'ex Impero
zarista, mentre la Polonia
viene risarcita anche a
spese della sconfitta
Germania.
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La "dottrina Truman", enunciata dal Presidente degli Stati

Uniti nel 1947, esplicita la volontà da parte degli Usa di
arginare la presunta espansione del comunismo sovietico
per difendere la "libertà americana".

Inizia così la "guerra fredda" tra i due

poli, feroce anche se non combattuta con
le armi e con pesanti ricadute sugli
equilibri del mondo intero.
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Per la strategia di contenimento

statunitense del comunismo fa buon
gioco la ricostruzione europea: il Piano
Marshall lanciato nel 1947 prevede a
questo scopo un programma di aiuti
economici. Il prerequisito per ottenerli è
l'estromissione dei partiti comunisti dai
singoli governi democratici.
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Mentre gli Stati Uniti varano il Piano Marshall, l'Unione

Sovietica rafforza il controllo dei paesi alleati: nascono così le
cosiddette "democrazia popolari", con regimi politici,
economici e sociali di stampo sovietico.
Polonia;

Romania;

Bulgaria;

Ungheria e Cecoslovacchia.
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La crisi più grave si verifica a Berlino: nel 1949, dopo il blocco

sovietico della città e il ponte aereo americano, nascono la
Repubblica federale tedesca, o Germania Ovest, con capitale
Bonn e l'enclave di Berlino Ovest, e
la Repubblica democratica
tedesca, una "democrazia
popolare" sotto il controllo dell'Urss
con capitale a Berlino Est.
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Tra 1949 e 1955 due alleanze militari completano la

formalizzazione dei due blocchi contrapposti: inizia l'era
bipolare.

Patto atlantico e
1949 potenze occidentali
NATO

1955 Patto di Varsavia blocco sovietico

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Inizia la corsa agli

armamenti, anche nucleari: il
mondo assiste con il fiato
sospeso alle prove di forza tra
le due superpotenze, in una
situazione di paradossale
equilibrio basato sulla
deterrenza e sul terrore.
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LA GUERRA FREDDA IN ESTREMO ORIENTE

In Cina riprende la guerra civile tra nazionalisti e

comunisti: questi ultimi, guidati da Mao Tse-tung,
conquistano il potere e il 1° ottobre 1949 nasce la
Repubblica popolare cinese.
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ORIENTE

La Corea, dominio giapponese fino al 1945, viene divisa

in due zone di occupazione:
sovietica a Nord del 38° parallelo;

statunitense a Sud.

La Corea del Nord, incoraggiata dalla vittoria di Mao in

Cina, invade la Corea del Sud nel 1950: l'intervento degli
Usa e dell'ONU ripristina la divisione in due Stati.
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ORIENTE

In Giappone l'amministrazione militare americana avvia un

processo di democratizzazione che favorisce un
rapidissimo sviluppo economico.

Il paese diventa, già all'inizio degli anni Sessanta, la terza

potenza industriale del mondo, nonostante l'immobilismo
sociale: per gli Stati Uniti rappresenta un importante argine
contro il comunismo in Asia.
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LE TENSIONI DEL SISTEMA BIPOLARE

Tra la fine degli anni Quaranta e l'inizio degli anni

Cinquanta un'ondata anticomunista si diffonde negli Stati
Uniti, con processi e condanne spesso controverse.

La "caccia alle streghe" prende il nome di maccartismo,

dal senatore McCarthy che presiede un severo Comitato
per le attività anti-americane.
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Nel 1953 la morte di Stalin

rappresenta una svolta in Unione
sovietica: Nikita Kruscev, che
assume la guida del paese, avvia un
processo di "destalinizzazione",
cioè di riforme e denunce dei crimini
del suo prederessore.
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La "destalinizzazione" incoraggia alcune rivolte nel blocco

sovietico, per esempio a Berlino Est e in Polonia.

In Ungheria nel 1956 la rivolta

antisovietica sembra prospettare
l'uscita del paese dal Patto di
Varsavia, ma viene repressa
duramente dall'Armata Rossa.
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Mentre si consolida la contrapposizione bipolare, l'Europa

occidentale vive una fase di grande espansione
economica, soprattutto nei paesi sconfitti: Germania,
Giappone, Italia.

Ai "miracoli economici" si accompagna la stabilizzazione

politica e sociale dei vari paesi, all'insegna della
moderazione e del ritorno alla normalità.
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Gli Stati adottano politiche di

intervento attivo in economia,
costruendo una rete di assistenza
e servizi per i cittadini: il welfare.

Vengono inoltre ampliati i diritti

civili, politici e sociali.
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Nello stesso periodo inizia il processo di integrazione

europea.

Il Trattato di Roma del 1957 dà vita:

alla Comunità economica europea;

al Mercato europeo comune;

alla Comunità europea dell'energia atomica.