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5.

SINTESI

1. INTRODUZIONE 2. CLASSIFICAZIONE

AMMINE

4. PROPRIETÀ
3. NOMENCLATURA FISICHE

6. CURIOSITÀ
1. INTRODUZIONE

• Le ammine sono composti organici


contenenti azoto -N

• Si possono considerare derivati


dell’ammoniaca

• Sono classificate come:

Alifatiche R-NH2

Aromatiche Ar-NH2

• Le ammine sono basi più forti e


nucleofili migliori di altri composti Ammoniaca
organici neutri.
1. INTRODUZIONE

• Come nell’ ammoniaca, anche nelle ammine


l’atomo di azoto è ibridato sp3 e gli angoli di
legame C-N-C sono approssimativamente di
109.55°.
● Dal momento che l’azoto di un’ammina ha
attorno quattro gruppi differenti, è tecnicamente
un centro stereogenico (non è sovrapponibile
alla sua immagine speculare).

Quattro orbitali con ibridazione sp3

Inversione piramidale di un ammina


2. CLASSIFICAZIONE AMMINE

• Le ammine si distinguono in alifatiche


e aromatiche a seconda che all’atomo
di N sia legato un gruppo R (alchilico)
o un gruppo Ar (Arilico).
● In base al numero di questi gruppi
vengono classificate in primarie,
secondarie o terziarie:

Un gruppo Due gruppi Tre gruppi


2. CLASSIFICAZIONE AMMINE ALIFATICHE

● Le ammine alifatiche si ottengono per sostituzione di uno


o più atomi di idrogeno con uno o più gruppi alchilici ( CH3)
uguali o diversi tra loro.
L’atomo di azoto è dunque legato a uno o più atomi di
carbonio ibridati sp3 carbonio sp3

CH3-NH2
2. CLASSIFICAZIONE AMMINE AROMATICHE

Le ammine aromatiche differiscono dalle alifatiche per la presenza di


almeno un sostituente aromatico. Anche per loro vale la sostituzione di
n-idrogeni
3. NOMENCLATURA AMMINE

ALIFATICHE PRIMARIE
Per assegnare il nome IUPAC:

1. identificare presenza di -NH2


2. numero della posizione rispetto alla catena
3. suffisso -ammina prima della catena carboniosa più lunga

OSSERVAZIONE
● Se sono presenti più gruppi funzionali il gruppo amminico è considerato un
sostituente:
prefisso ammino-
3. NOMENCLATURA AMMINE
ALIFATICHE SECONDARIE E TERZIARIE

1. lettera N- prima di tutto


2. nome del gruppo/i alchilici(CH3) legati
all’azoto
3. prefisso ammino-
4. nome della catena carboniosa più lunga

Per assegnare il nome comune, si


procede:

nome gruppo parola


+
alchilico “ammina”
3. NOMENCLATURA AMMINE

AROMATICHE PRIMARIE
Per assegnare il nome IUPAC:

1. Identificare anello aromatico benzenico


2. Scrivere il nome dei sostituenti nell’anello
3. Aggiungere il suffisso -anilina
3. NOMENCLATURA AMMINE

AROMATICHE SECONDARIE E TERZIARIE:


Per assegnare il nome IUPAC:
1. Lettera N- prima di tutto
2. Nome dei sostituenti presenti nell’anello benzenico
3. Nome dei gruppi alchilici legati all’atomo di azoto
4. PROPRIETÀ FISICHE
Stato alla temperatura ambiente
- Le ammine sono generalmente allo stato liquido e possiedono
l’odore tipico del pesce marcio.
- Eccetto alcune gassose come: metilammina e dimetilammina
Punto di ebollizione
- Sono superiori a quelli dei corrispondenti alcani
- Inferiori rispetto a quelli degli alcoli
- Le ammine primarie e secondarie formano legami a idrogeno
L’azoto N è meno elettronegativo dell’ossigeno

Legame a idrogeno tra molecole  ammine è +debole


A parità di massa
molecolare le terziarie
hanno punti di
ebollizione più bassi
delle ammine primarie e
secondarie.
4. PROPRIETÀ FISICHE

Polarità
- Come l’ammoniaca sono molecole polari e quindi interagiscono
tra di loro con interazioni dipolo-dipolo

Solubilità
Risultano in generale tutte e tre le classi molto
solubili in acqua, soprattutto quando la catena
carboniosa non supera 5 atomi di carbonio
(ramificazioni aumentano solubilità).
Si sciolgono anche nei solventi meno polari
dell’ acqua, come: alcol, etere o benzene.
5. SINTESI DELLE AMMINE
Le reazioni più comuni per la sintesi delle ammine sono:

- L’alchilazione dell’ammoniaca
E’ una reazione di sostituzione nucleofila
1. Con la sostituzione si ottiene un alogenuro di alchilammonio –X
2. Si libera un’ammina primaria dal formatosi acido alogenidrico HX Ammoniaca

- Riduzione delle ammidi


Con la presenza di un riducente con la riduzione delle ammidi primarie è possibile produrre
con lo stesso meccanismo ammine primarie, secondarie e terziarie
5. SINTESI DELLE AMMINE
Sintesi di Gabriel
Permette di trasformare un alogenuro alchilico in un ammina primaria.
1. La potassioftalimmide è il reagente chiave di questa sintesi:

2. Questo reagente possiede un atomo di N carico negativo che agisce


da nucleofilo ed effettua un attacco al carbonio di un alogenuro alchilico
Sn2 portando alla formazione di N-alchilftalimmide o semplicemente
immide

3. La N-alchilftalimmide risultante reagisce facilmente con l’idrazina per


dando come risultato l’ ammina primaria e in aggiunta
la ftalidrazide.
5. SINTESI DELLE AMMINE
Le reazioni di addizione delle ammine

- L’Addizione ad alcheni
Gli alcheni in condizioni particolari ( alte pressioni e catalizzatori speciali)
possono addizionare ammoniaca, ammine primarie, secondarie e terziarie
Ammoniaca

- Addizione nucleofila a epossidi


L’addizione di ammoniaca ad ammine primarie e secondarie e substrati
epossidici (resine ad anello, eteri ciclici) provocano l’apertura dell’anello
con la formazione di beta-ammine e N-alchilammine.
5. SINTESI DELLE AMMINE
Le reazioni di riarrangiamento delle ammine
-La trasposizione di Beckmann
In presenza di acidi minerali forti vengono riarrangiati a N-acilammine
le chetossime che per la reazione di idrolisi formano ammine primarie
+ acidi carbossillici

-Riarrangiamento di Hofmann
Consiste nella conversione delle ammidi in ammine aventi un atomo di
carbonio in meno rispetto alle ammidi stesse (de-gradazione), si
costituisce in tre stadi ognuno con due passaggi:

1. Si ha la deprotonazione dell’ammide da parte dello ione di idrossido e si


forma la base coniugata dellammide
5. SINTESI DELLE AMMINE
-Riarrangiamento di Hofmann

2. Nel secondo passaggio la base coniugata 5. Nel quinto passaggio si ha l’idrolisi con
dell’ammide reagisce con il Br2 e si ottiene un la formazione di un acido N-
intermedio N-bromoammidico. alchilcarbamminico

3. Nel terzo passaggio si ha la deprotonazione


dell’intermedio N-bromoammidico. 6. Nel sesto passagio l’acido si dissocia
formando un’ammina e anidride carbonica

4. Nel quarto e ultimo passaggio l’intermedio


perde l’anione Br- e il gruppo R migra verso
l’azoto con gli elettroni che costituivano il
legame originale R-CO
6. CURIOSITÀ

DOPAMINA
All'interno del cervello questa
feniletilammina funziona da
neurotrasmettitore,
4-(2-amminoetil)benzene-1,2-diolo
tramite l'attivazione dei recettori
dopaminici specifici e subrecettori.

SINTESI
In modo semplice e schematico, la
biosintesi della dopamina è così
riassumibile:
L-fenilalanina ⇒ L-tirosina ⇒ L-DOPA ⇒ dopamina

Le prime tre conversioni consistono in Gruppi


ossidrilici
due reazioni di idrossilazione.

Una reazione al termine della quale una molecola


acquisisce un gruppo ossidrilico OH
6. CURIOSITÀ LA DOPAMINA È UN MOTIVATORE:

Le esperienze che ti fanno sentire bene, incluso l’uso di droghe, attivano il centro di ricompensa del tuo
cervello, che risponde rilasciando dopamina. Questo rilascio fa sì che il tuo cervello focalizzi maggiormente la Ricorda, il centro di ricompensa
sua attenzione sull’esperienza. Di conseguenza, ti rimane un forte ricordo del piacere che hai provato. nel tuo cervello rilascia
dopamina in risposta a
Questa forte memoria può spingerti a fare uno sforzo per sperimentarla di nuovo esperienze piacevoli. Questa
Proprio per questo si ritiene che le sue proprietà motivazionali svolgano un ruolo nella dipendenza. parte del tuo cervello è anche
strettamente collegata alla
memoria e alla motivazione.

Le persone a volte si riferiscono alla dopamina come alla “sostanza


chimica del piacere”. Questo termine deriva dall’idea sbagliata che la
dopamina sia direttamente responsabile dei sentimenti di euforia o
piacere.
La dopamina contribuisce alla tua esperienza di piacere. Ma non ha
molto a che fare con la creazione di sensazioni piacevoli, credono gli
esperti.
Invece, aiuta a rafforzare sensazioni e comportamenti piacevoli
collegando le cose che ti fanno sentire bene con il desiderio di rifarle.
Questo collegamento è un fattore importante nello sviluppo della
dipendenza.
SITO:
https://luigiberlinguer.it/dipendenza-da-dopamina-una-guida-al-ruolo-della-
dopamina-nella-dipendenza/

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