PLAUTO
• Informazioni incerte e frammentarie sulla sua vita
• Primo autore che si dedica a un unico genere teatrale (palliate)
• È stato raccolto un corpus di 130 commedie plautine: 21 autentiche, 19
di incerta attribuzione e tutte le altre spurie
• Modello: commedia nuova greca, specialmente Menandro
• Tecniche utilizzate: vertere e contaminatio
• Ambientazione: greca o orientale, anche se non mancano allusioni a
luoghi e situazioni della Roma del tempo
• Personaggi: di derivazione greca, ma senza spessore perché risentono
dell’atellana
• Aemulatio
STRUTTURA DELLE COMMEDIE
PLAUTINE
• Prologo, azione ed epilogo
Prologo: preceduto dall’argumentum (opera di grammatici), che
contiene un riassunto della trama. Esso deve contenere gli antefatti e
anticipare l’intreccio, ma a volte Plauto lo usava per parlare di sé o per
stabilire un rapporto con il pubblico
• Azione: formata dai deverbia, dai recitativi e dai cantica
Le parti corali sono assenti
• Epilogo: termine di ogni palliata, in cui la situazione si risolve grazie al
servo astuto o grazie al caso
• Le commedie plautine sono uno strumento di evasione dalla realtà
quotidiana, poiché vanno a rafforzare quella dimensione buffonesca e
farsesca tipica dei festeggiamenti come i trionfi o i Saturnalia.
L’ambientazione greca sicuramente favorisce l’evasione.
• I personaggi sono tipi fissi (il servo astuto, il giovane innamorato, il
vecchio avaro, il parassita, il soldato spaccone). Essi sono senza
spessore, più simili all’atellana che alla commedia nuova.
• Si è parlato di metateatro perché in alcune commedie i personaggi si
rivolgevano direttamente al pubblico in nome dell’autore per
autodenunciarsi delle bugie verosimili che si stavano raccontando
nella commedia, opera di finzione.
• Temi: amore e denaro (forse perché cari al pubblico romano)
• La beffa: le vicende si imbrogliano e sbrogliano a causa di inganni e di
beffe che i personaggi architettano gli uni ai danni degli altri (Amphitruo).
In questo si nota il superamento dei modelli greci, perché c’è tutto il gusto
italico della beffa e dello scherno. Inoltre, la commedia greca era
obbligata a strutture più lineari
• Agnizione: svelamento della vera identità di un personaggio
• Coppie di personaggi: fratelli (Menaechmi), sorelle (Bacchides), padre e
figlio (Casina e Mostellaria)
• Il gioco più riuscito è quello del doppio (Amphitruo)
• I personaggi più riusciti:
Soldato spaccone (Miles gloriosus)
Giovane innamorato (Casina, Miles gloriosus, Cistellaria)
Ruffiano (Pseudolus)
Il servo
• Quella del servo è sicuramente la figura centrale delle commedie di
Plauto. La novità sta nel fatto di essere una figura positiva e vincente,
che con la sua astuzia riesce a tenere testa a coloro che appartengono
ai ceti superiori
• La commedia, quindi, è luogo del sogno di un riscatto impossibile per
determinati ceti sociali
• Ovviamente ciò non vuol dire che Plauto avesse intenzioni sovversive:
sono i padroni, infatti, che si servono dell’astuzia dei loro servi (il caso
del padroncino innamorato che, grazie alle trame del servo, conquista
l’amata)
• I servi, in tal modo, ricompongono la precedente situazione di
capovolgimento della realtà
• Lingua e stile: tra quotidianità e artificio.
LINGUAGGIO
• Plauto usa consapevolmente arcaismi che elevano lo stile, ma anche
espressioni del parlato, quali forme proverbiali e addirittura volgarità
e insulti per vivacizzare il tono (neologismi e interiezioni del
linguaggio corrente)
• Grecismi, lingua cartaginese e nomi parlanti
Pirgopolinice (Miles gloriosus), «colui che espugna torri e città»
Artotrogo (Miles gloriosus), «colui che mangia pane»
STILE
Varietà, mimesi del parlato e parodia
METRI
Numeri innumeri (innumerevoli metri): variazione di metri per
vivacizzare la commedia