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Le fasi dell’ordinamento
comunale
I primi comuni
Pisa e Lucca (1085), Asti (1095), Cremona (1112), Bologna (1123)
Pisa Lucca
Cremona
Asti Bologna
I fase: COMUNE CONSOLARE Il BREVE più le CONSUETUDINI in
(dall’inizio agli anni ’90 del XII sec.) precedenza trasmesse oralmente formano il
cosiddetto STATUTO, un codice contenente
le norme che regolano la vita cittadina.
I CONSOLI, eletti
dall’arengo, governano la In una fase di crescita economica, sempre
città, amministrano la più famiglie ambiscono a partecipare da
giustizia, guidano protagoniste alla vita politica cittadina. Per
l’esercito, presiedono le questo si verificano nuovi conflitti sociali,
assemblee. Durano in in particolare intorno alla carica consolare.
carica sei mesi oppure un Si creano nuovi consigli, che sono – a
anno. Quando entrano in livello numerico – una via di mezzo fra
carica i consoli fanno un l’arengo (assemblee pubbliche non elettive)
giuramento detto BREVE e il consolato (magistratura di vertice del
comune)
II fase: COMUNE Il PODESTÀ, all’inizio cittadino, poi forestiero, rimane in carica da sei
mesi ad un anno. È un professionista della politica: esperto di diritto,
PODESTARILE amministra la giustizia, guida l’esercito, presiede i consigli e più in
(dagli anni ’90 del XII sec. generale fa applicare le leggi. Porta con sé una curia composta da notai,
alla metà del XIII sec.) giudici e birri. Alla fine del suo operato, come ogni altro ufficiale
comunale, è sottoposto a sindacato = il suo lavoro è valutato da una
La guida della commissione: se ha agito per il bene della città viene pagato, altrimenti
deve pagare lui i danni.
città è affidata I cittadini partecipano ai consigli e ricoprono cariche pubbliche: es.
ufficiali delle porte, delle strade, massari (= amministrano i beni del
ad una nuova comune, riscuotono le tasse, corrispondono i salari di tutti coloro che
figura: il lavorano per il comune etc.). Tutte le cariche hanno una durata limitata,
da 6 mesi ad un anno.
PODESTÀ Dall’inizio del Duecento nelle città si creano spesso due schieramenti:
guelfi (a favore del papa) e ghibellini (a favore dell’imperatore). Il
Popolo (artigiani, commercianti, notai, banchieri etc.) in genere è
guelfo, i milites (nobili) sono ghibellini. Nella maggior parte delle città
prevale il Popolo ed i nobili sono mandati in esilio (fenomeno del
fuoriuscitismo)
III fase: COMUNE Nelle città in cui prevale il Popolo al podestà viene affiancato il
capitano del Popolo, con le stesse funzioni.
POPOLARE
(dalla metà del XIII sec. Nelle città in cui la presenza popolare è più consistente e
in poi) organizzata, come Bologna, Firenze e Perugia, le istituzioni di
“popolo” finiscono con il diventare il vero centro della politica
cittadina. In genere dalla seconda metà del XIII sec. queste città
sono guidate da consigli ristretti formati da rappresentanti delle
arti o corporazioni. Es. Perugia dall’anno 1300 è retta dal
consiglio dei priori delle arti (10 membri, due per porta)