medievale moderna e
contemporanea
2 ottobre 2013
Appunti di storia del metodo critico
Marc Bloch, «Apologia della storia (o ‘mestiere di storico’)»
• Una confessione personale: ogni scienza, presa a sé, non rappresenta mai
altro se non un frammento del moto universale verso al conoscenza. Per
capire bene e valutare i procedimenti d’investigazione, fossero pure quelli
in apparenza più particolari, è indispensabile collegarli all’insieme delle
tendenze che si manifestano, nello stesso momento, negli altri tipi di
discipline. Ora, questo studio di metodi in generale costituisce, a suo
modo, una specializzazione, i cui tecnici si chiamano ‘filosofi’. E’un titolo
che non potrei pretendere. Per questa lacuna della mia formazione di
base, il presente saggio difetteràmolto, senza dubbio: in precisione di
linguaggio come in ampiezza d’orizzonte. Non posso presentarlo se non
per quello che è: il mementodi un artigiano che ha sempre amato
meditare sul proprio compito quotidiano, il taccuino di un operaio che ha
lungamente adoperato filo a piombo e livella, senza con ciò credersi un
matematico”.[MarcBloch, apologia della storia, p. 180].
Henri-Irenée Marrou , La connaissance historique
• Diceva Henri-IrenéeMarrou:
• •Sal. 115, 16 I cieli sono i cieli dell' Eterno, ma la terra egli l' ha data
ai figli degli uomini.
• •La storia può anzi deve essere studiata come la storia degli uomini.
E, per questo, bisognava trovare un metodo.
• Altri fattori che hanno determinato la nascita
del “metodo storico”
La scoperta dell’America [Michel de Certeau, La scrittura della
storia, p. XV-XVI]
• LE FRATTURE
• La storiografia innanzitutto separa il suo presente da un
passato. Ma ripete ovunque il gesto di dividere. La sua
cronologia è così composta di ‘periodi’(ad esempio, Medio
Evo, Età moderna, Età contemporanea) tra i quali è
tracciata ogni volta la decisione di essere altro o di non
essere più quel che si è stato fin là (il Rinascimento, la
Rivoluzione). A turno, ogni ‘nuovo’ tempo ha dato luogo a
un discorso che trattava come ‘morto ’ ciò che precedeva,
ma ricevendo un ‘passato’ giàsegnato da fratture anteriori.
La frattura dunque è il postulato dell’interpretazione (che si
costruisce da un presente) e ne è l’oggetto.
Il rapporto tra storia e politica