Sei sulla pagina 1di 28

Indice Argomenti:

La tavola periodica
La configurazione elettronica
La nomenclatura , la valenza e numero d’ossidazione
L’atomo
I legami chimici
Le reazioni chimiche
Equilibri chimici
I composti
Reazioni redox
La tavola periodica

 Nel 1869 Dmitrij Mendeleev ordinò i 63 elementi noti in base alla massa
atomica crescente, e costruì la prima tavola periodica degli elementi.
 Mendeleev determinò anche la legge della periodicità attraverso la quale poté
prevedere le proprietà di elementi ancora sconosciuti e scoperti anni dopo.
Disposizione della tavola periodica

 Gli elementi verticali formano i gruppi: i gruppi sono 8 e sono identificati dai
numeri romani (I-VIII).
 Fra il gruppo II e il gruppo III si trovano gli
elementi di transizione.
 In fondo alla tavola periodica ci sono due file di 14 elementi metallici costituenti
le serie dei lantanidi
e degli attinidi.
 A seconda delle loro proprietà fisiche e chimiche gli elementi si possono
suddividere in metalli, non metalli e semimetalli.
Proprietà periodiche

 Le proprietà degli elementi variano con regolarità lungo la tavola periodica in base alla variazione
periodica della configurazione elettronica.
 Sono proprietà periodiche il raggio atomico, l’energia di ionizzazione, l’affinità elettronica e
l’elettronegatività.
 Il raggio atomico è la metà della distanza minima di avvicinamento tra due atomi dello stesso
elemento.
 Il raggio atomico aumenta lungo un gruppo e diminuisce lungo un periodo.

 L’affinità elettronica è l’energia che si libera quando un atomo in fase gassosa cattura un elettrone.
 L’affinità elettronica aumenta lungo un periodo e diminuisce lungo un gruppo.
 L’elettronegatività di un elemento misura la sua tendenza ad attrarre gli elettroni di legame da un
altro elemento.
 L’elettronegatività aumenta lungo un periodo, e diminuisce lungo un gruppo.
La tavola periodica e la relazione con gli
elettroni di valenza
 La moderna tavola periodica ordina gli elementi in base al numero atomico crescente,
e li organizza come aveva proposto Mendeleev in gruppi e periodi.
 Le proprietà chimiche e fisiche degli elementi sono una funzione periodica del loro
numero atomico.
 Gli elementi che appartengono allo stesso periodo presentano gli elettroni di valenza
allo stesso livello energetico.
 Gli elementi della moderna tavola periodica sono 118.
 La posizione di ciascun elemento sulla tavola dipende dal numero atomico (Z).
 Le righe orizzontali formano 7 periodi, ciascuno dei quali indica il livello energetico a
cui si trovano gli elettroni di valenza degli elementi che li compongono.
 La tavola periodica si può suddividere in blocchi che corrispondono al riempimento
degli orbitali da parte degli elettroni di valenza.
I gas nobili

 Gli elementi che chiudono i periodi sono i gas nobili, così chiamati per la
scarsissima reattività dovuta alla loro configurazione elettronica stabile.
La configurazione elettronica

 Tre regole si applicano per predire la configurazione elettronica nello stato fondamentale
di un atomo:
Il principio di esclusione di Pauli. Esiste un ulteriore numero quantico definito numero
quantico di spin ms, che può assumere valori di -1/2 o +1/2 (per elettrone). Nessuna coppia di
elettroni può avere gli stessi 4 numeri quantici e quindi un orbitale può “ospitare” solo 2
elettroni. Questa regola non ha eccezioni.
Il principio dell’aufbau (riempimento). Le configurazioni elettroniche sono costruite riempendo
per primi gli orbitali ad energia più bassa (quando le differenze di energia sono significative).
Questa regola permette di ottenere le configurazioni elettroniche nello stato fondamentale.
Altre configurazioni eccitate che non violino il principio di Pauli sono possibili.
Regola di Hund. Laddove gli orbitali hanno la stessa energia (degenerati) o quasi, questi
vengono riempiti ciascuno con un elettrone, con spin paralleli, prima che inizi
l’accoppiamento. Altre configurazioni rappresentano stati eccitati (non sono vietate).
La nomenclatura,la valenza e numero
d’ossidazione
 La nomenclatura chimica è regolamentata da un’associazione internazionale: la IUPAC (International Union of
Pure and Applied Chemistry)
 La valenza rappresenta il numero di elettroni che l’atomo guadagna o mette in comune quando si lega ad altri
atomi.
 La valenza di un atomo corrisponde in genere al numero di legami che l’atomo può formare.

 Il numero di ossidazione rappresenta la carica che ogni atomo, in una molecola o in uno ione poliatomico,
assumerebbe se gli elettroni di legame fossero assegnati all’atomo più elettronegativo.
 La formula chimica di un composto mostra da quali elementi è formato.

 Gli indici numerici in posizione di pedici, indicano quanti atomi di ogni elemento sono presenti nella molecola.
 Si scrive per primo il simbolo dell’elemento che ha numero di ossidazione più positivo
 L’elemento più metallico, i cationi e gli atomi con numero di ossidazione positivo, si scrivono per primi, a sinistra
nella formula. Seguono l’anione non metallico o poliatomico.
 Nei composti binari, il n.o. del non metallo diventa l’indice del non metallo e viceversa.
 Se i due indici della formula hanno un divisore comune, di solito si semplifica.
L’atomo
 L'atomo, la particella che come un mattone costituisce tutta la
materia. Esso è a sua volta composto da particelle elementari
piccolissime: i protoni, i neutroni e gli elettroni.
 Pur essendo tutti formati dalle stesse particelle, gli atomi non sono
tutti uguali tra loro: alcuni sono più piccoli, altri più grandi. La
piccolezza o la grandezza di un atomo dipende dal numero di protoni
del suo nucleo.
Protoni e Neutroni

 I protoni e i neutroni vanno a formare il cuore dell'atomo: il nucleo.


 Queste hanno più o meno la stessa massa. Il protone differisce dal neutrone
per una proprietà, chiamata carica elettrica positiva, che il neutrone non
possiede.
Elettroni

 Intorno al nucleo si muovono delle particelle dette elettroni.


Essi hanno una massa così piccola che ne servono 1836 per uguagliare la
massa di un protone. Anche gli elettroni hanno una carica elettrica, ma essa è
diversa da quella del protone: è una carica elettrica negativa.
La regola dell’ottetto
 Il
modo in cui un atomo tende a legarsi ad altri atomi dipende dal
numero e dalla disposizione dei suoi elettroni.
 Un atomo ha maggior stabilità quando i suoi elettroni si trovano
nei livelli energetici più bassi. Perciò il primo livello è
riempito prima del secondo, il secondo prima del terzo…
 Ilprimo livello può contenere al massimo due elettroni, il
secondo e il terzo livello etc. ne possono contenere otto
ciascuno.
 Lungoogni gruppo della tavola periodica si trova lo stesso
numero
Regola di elettroni
generale nel livello più esterno (strato di valenza).
dell’ottetto:
Un atomo è particolarmente stabile quando ha
otto elettroni nello strato di valenza.
(Eccezione fatta per: Idrogeno, Elio, Berillo e
Litio)
I legami chimici

 Formando un legame chimico (covalente o ionico) gli


atomi cercano di raggiungere la configurazione
elettronica più stabile, mettendo in comune, cedendo o
acquistando elettroni fino a completare un livello
elettronico.
Il legame covalente

 Il legame covalente si forma quando due atomi mettono in comune


una coppia di elettroni. Ciascun elettrone proviene da uno dei due
atomi.
 Un insieme di atomi legati tra loro con legami covalenti è una
molecola.
 Se gli atomi appartengono allo stesso elemento o a elementi che
hanno caratteristiche chimiche molto simili, gli elettroni sono condivisi
in modo perfettamente equilibrato e si ha il legame covalente puro.
 Se gli atomi appartengono a elementi differenti e con caratteristiche
chimiche piuttosto diverse, gli elettroni sono più vicini all’atomo che li
attrae con più forza. Si ha così il legame covalente polare.
Il legame ionico

 L’atomoche perde gli elettroni di legame diventa ione positivo,


quello che li acquista diventa ione negativo.
 I due ioni sono legati da una intensa forza di attrazione
elettrostatica, detta legame ionico.
 La regola dell’ottetto viene rispettata nella formazione del legame
ionico.
Le reazioni chimiche

 In una reazione chimica si rompono uno o più legami che


costituiscono i reagenti e si formano nuovi legami per formare i
prodotti.
 La rottura di legami nei reagenti e la formazione di legami nei
prodotti avvengono attraverso scambi di energia con l’ambiente
Svolgimento di un bilanciamento

Possiamo seguire tre semplici regole:


1.bilanciare per primi gli atomi dei metalli e dei non metalli;

2.se compaiono ioni poliatomici (ad es. SO42-) bilanciarli come gruppo di atomi;

3.bilanciare per ultimi gli atomi di idrogeno e di ossigeno.

Bilanciamento della reazione:


H3PO4 + Ca(OH)2 → Ca3(PO4)2 + H2O
1.Bilanciamo il calcio:

H3PO4 + 3 Ca(OH)2 → Ca3(PO4)2 + H2O

2.Bilanciamo lo ione PO43- :

2 H3PO4 + 3 Ca(OH)2 → Ca3(PO4)2 + H2O

3.Bilanciamo gli atomi di idrogeno e ossigeno:

2 H3PO4 + 3 Ca(OH)2 → Ca3(PO4)2 + 6 H2O


La velocità di reazione

 La velocità di reazione è una grandezza intensiva e quindi non dipende dalla


massa del sistema.
 Sperimentalmente si è potuto stabilire che la velocità della maggior parte
delle reazioni chimiche dipende dalla concentrazione dei reagenti.
 L’equazione cinetica è una relazione matematica che lega la velocità v di una
data reazione alla concentrazione molare dei reagenti.
Fattori che influiscono sulla velcità di
reazione
 La velocità di una reazione dipende da:
 • la natura dei reagenti:
La natura dei reagenti influisce sulla velocità di reazione nella misura in cui ogni sostanza ha una
peculiare attitudine a trasformarsi in virtù delle proprietà chimiche e fisiche.

 • la temperatura:
Un aumento di temperatura aumenta la velocità di una trasformazione chimica.

 • la superficie di contatto fra i reagenti


Quando i reagenti non sono nello stesso stato di aggregazione, reagiscono tanto più velocemente
quanto più è estesa la loro superficie di contatto.
 • la presenza di catalizzatori
I catalizzatori sono sostanze che accelerano una reazione chimica senza entrarne a far parte e quindi
senza consumarsi durante la reazione. I catalizzatori sono sostanze altamente specifiche che
accelerano soltanto un tipo di reazione. I catalizzatori biologici sono gli enzimi, sostanze di natura
proteica che rappresentano la classe a massima specificità.
L’energia di attivazione

 Le molecole possono reagire in seguito a uno specifico aumento della loro


energia potenziale che prende il nome di energia di attivazione.
 L’energia di attivazione è l’energia minima che occorre ai reagenti per
rompere alcuni dei loro legami e per iniziare una reazione.
 Lo stato di transizione è la fase della reazione in cui si stanno rompendo i
legami dei reagenti e sono in via di formazione i legami tra le molecole dei
prodotti, con la formazione di un composto intermedio detto complesso
attivato
Meccanismo di reazione

 Il meccanismo di una reazione è la successione degli stadi, o reazioni


elementari, attraverso cui i reagenti si trasformano in prodotti. Lo stadio più
lento (stadio limitante) determina la velocità dell’intero processo e la sua
equazione cinetica.
 La molecolarità di una reazione elementare indica il numero di molecole
reagenti che vi partecipano.
 Un catalizzatore accelera una reazione perché ne abbassa il contenuto di
energia di attivazione rispetto al percorso non catalizzato.
 I catalizzatori possono essere:
- omogenei se nella stessa fase dei reagenti e dei prodotti
- eterogenei se in una fase diversa dei reagenti e dei prodotti
Equilibri chimici

 L’ Equilibrio è uno stato in cui non ci sono variazioni osservabili nel tempo.
 Esso si ottiene quando:
Le velocità delle reazioni diretta ed inversa sono uguali
Le concentrazioni dei prodotti e dei reagenti rimangono costanti
I composti

 I composti si dicono:
 • binari se formati da due elementi;
 • ternari se costituiti da tre elementi.

 I composti binari si possono distinguere in ionici e in molecolari.


I composti binari

 Gli idruri metallici sono composti dell’idrogeno con metalli fortemente elettropositivi (I e II gruppo).

 Gli idruri covalenti sono composti dell’idrogeno con semimetalli e non metalli (IV, V, VI gruppo).

 Negli idruri l’idrogeno ha numero di ossidazione –1 e si trova a destra nella formula (CH4, NH3,
CaH2).
 Gli idracidi sono composti formati da idrogeno e un non metallo.

 Negli idracidi l’idrogeno ha numero di ossidazione +1 e si trova a sinistra nella formula.


 L’ossigeno forma composti praticamente con tutti gli elementi della tavola periodica.

 Con i metalli forma ossidi basici, con i non metalli dà luogo a ossidi acidi.
 L’ossigeno forma anche degli ossidi particolari, detti perossidi, che contengono due atomi di
ossigeno legati tra loro.
 Nei perossidi l’ossigeno ha numero di ossidazione –1 e si trova a destra nella formula (H2O2).
I composti ternari

 I principali composti ternari sono


 gli idrossidi;
Gli idrossidi sono composti ionici formati
da un metallo e dallo ione idrossido OH–.
 gli ossiacidi;
Gli ossiacidi sono composti formati da idrogeno, un non metallo e ossigeno.
 i sali degli ossiacidi.
I sali ternari sono composti formati da un metallo, un non metallo e l’ossigeno.

 Nomenclatura dei sali ternari:


si sopprime il termine acido, si sostituisce il suffisso –ico con il suffisso –ato e
si specifica il nome del metallo.
Reazioni Redox

 L’ossidazione provoca un aumento del numero di ossidazione di una


specie.
 La riduzione provoca la diminuzione del numero di ossidazione di una
specie.
 La specie che si ossida è un agente riducente, perché ossidandosi
induce la riduzione dell’altra specie.
 La specie che si riduce è un agente ossidante, perché riducendosi
induce l’ossidazione dell’altra specie.
 Alcune reazioni redox avvengono solo in determinati ambienti e sono
regolate dal pH.
Bilanciamento reazioni Redox

 A seconda che la redox presa in esame venga o meno influenzata dalle variazioni
di pH, si possono utilizzare due metodiche di bilanciamento per la reazione.
 I passaggi sono i seguenti:
-Riconoscimento della specie che si ossida e di quella che si riduce.
-Si scrivono le semireazioni per ciascuna specie, bilanciando, se necessario le
masse.

-Si calcola il m.c.m delle variazioni di n.o., riportando i coefficienti davanti ai


rispettivi elementi.

-Si riportano i coefficienti così determinati nella reazione completa, davanti alle
formule dell’ossidante e del riducente.
-Si opera il normale bilanciamento della reazione, bilanciando per ultimi
idrogeno e ossigeno.

Potrebbero piacerti anche