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arte greca

periodo di formazione e periodo arcaico


LINEAMENTI STORICI

- alla fine del II millennio a.C. il Peloponneso


e le isole dell’Egeo sono occupate dai Dori,
provenienti da nord
- i popoli che lì abitavano sono costretti a
migrare verso l’Asia Minore
- alla società di palazzo (civiltà micenea) si
sostituiscono piccoli gruppi di agricoltori e
pastori, economia di sussistenza (Medioevo
ellenico (XII-VII secolo)
- scompare la scrittura
- dall’VIII secolo lenta rinascita: nascita della
pòlis
- struttura politica fondamentale della grecità:
modello urbanistico e sociale
- città stato autonoma e indipendente
- ripresa degli scambi commerciali e attività
manifatturiere
- pòlis è organizzata in aree
funzionali distinte ma connesse
- acropoli: edifici di culto
- città bassa: altri edifici
pubblici, aree residenziali,
quartieri artigiani
- agorà è la piazza principale,
sede dell’attività politica
- chòra: territorio suddiviso in
comunità agricole, garantisce
sostentamento alla pòlis
- l’edificio più emblematico della
civiltà greca è il tempio, luogo
di preghiera e venerazione e
sede delle opere d’arte
- arte è legata a esigenze della
collettività, di cui celebra i valori
- risponde a necessità di ordine
sociale e politico, non a
esigenze espressive dell’artista
I periodi dell’arte greca
l’arte greca è di solito suddivisa in quattro periodi:

- Periodo di formazione (IX-VIII secolo a.C.) stagnazione dopo la caduta delle fortezze micenee e poi rifioritura
dell’economia e delle arti. Nascita della pòlis e inizio delle migrazioni. Fondazione di colonie in tutto il bacino del
Mediterraneo
- Periodo arcaico (VII secolo- fine delle Guerre Persiane 479 a.C.) si struttura la forma del tempio; Atene e Corinto sono
centri di produzione della ceramica, ricomparsa della figura umana nella scultura
- Periodo classico (479 a.C.- 323 a.C morte di Alessandro Magno) maggior splendore della cultura greca. Egemonia di
Atene in tutti i campi
- Periodo Ellenistico (323 a.C.-31 a.C. battaglia di Azio, Augusto sconfigge l’ultimo dei regni ellenistici, l’Egitto di Cleopatra)
espansione militare, politica e culturale in terre molto lontane, sedi di antichissime civiltà. Declino della pòlis, stati grandi retti
da dinastie. Ampliamento del repertorio letterario e figurativo

https://www.youtube.com/watch?v=YsnobLapKzo

L’eredità dei Greci


novità culturali che costituiscono un fondamentale patrimonio della nostra civiltà:

- politica (arte di governare la pòlis)


- filosofia (letteralmente “amore per la sapienza”) indagine razionale sui grandi problemi della scienza e dell’esistenza
La riscoperta della figura umana nella ceramica e nella scultura

- la ceramica è un documento imprescindibile per studiare l’evoluzione tecnologica e i contatti culturali e commerciali
- decorazioni della ceramica consentono di suddividere i periodi di formazione e arcaico in fasi caratterizzate da
uniformità stilistica
- ceramica Protogeometrica e Geometrica: motivi geometrici
- “fase orientalizzante” (VII secolo) corrisponde a ripresa di contatti con il Vicino Oriente: motivi vegetali e animali,
reali e fantastici
- in scultura stile “dedalico”, dal mitico artigiano Dedalo che, secondo le fonti letterarie, fu il padre della scultura.
immagini di uomini e di donne
- VI secolo: fioritura di scuole di scultura nel Peloponneso, Attica, Ionia, Cicladi
- la scultura arcaica rispecchia i valori fondamentali della cultura greca, dove l’essere umano è al centro della
concezione del mondo e attorno a lui si muovono divinità umanizzate
- la figura maschile nuda e la figura femminile vestita si impongono come espressione di bellezza ideale, qualità
morali e intellettuali
La ceramica

- nell’ artigianato fittile (modellazione dell’argilla) si hanno le


maggiori novità artistiche nel periodo di Formazione e
arcaico
- argilla è economica, facilmente lavorabile, disponibile
ovunque: è il materiale ideale per realizzare contenitori
essenziali per la vita quotidiana
- i vasi per per distribuire e consumare cibi e bevande sono
protagonisti del simposio, pratica sociale molto importante,
dove gli uomini dell’elite consolidano rapporti di amicizia ma
anche alleanze familiari e politiche
- non ci resta quasi nulla della pittura greca (parietale, su
tavola) per cui la pittura vascolare è l’unica testimonianza
delle conquiste dei pittori greci: il disegno del corpo, la resa
delle emozioni, lo scorcio e gli effetti di profondità, la
composizione di più figure per raccontare episodi del mito o
della storia
La lavorazione dell’argilla
- argilla viene depurata da scorie e ripulita in grandi vasche d’acqua
- lavorazione al tornio, disco montato su un perno che permette di sagomare il vaso in modo
rapido e uniforme
- alcuni elementi, come i manici (anse) sono eseguiti a parte
- vasi sono fatti essicare all’ombra
- cottura nella fornace in tre fasi: 1) con introduzione di ossigeno: rende impermeabile il
vaso, che diventa rosso; 2) con fornace chiusa: il monossido di carbonio annerisce il fondo
e la decorazione; 3) con foro aperto: l’argilla porosa del fondo riassorbe l’ossigeno e torna
rossa e brillante, mentre la vernice resta nera
- a fine cottura ultimi dettagli della decorazione

La lavorazione al tornio di un vaso d’argilla.


Gli elementi del vaso greco.

Forme e funzioni della ceramica


- tre grandi gruppi, in base alla funzione
- diverse forme con nomi convenzionali
- 1) forme da trasporto e conservazione; il contenitore più comune, sia
per i liquidi che per i solidi e l’anfora. Diffusa è anche l’hydria, usata
per attingere l’acqua
- 2) forme da banchetto; kylix, coppa bassa per uso personale, tazze
come lo skyphos e il kàntharos; forme da portata come il cratere,
serve a mescolare il vino con l’acqua; l’oinochòe è una coppa che
serve a raccogliere e versare il vino nei calici; L’ òlpe è un’altra
brocchetta che può contenere vino o unguenti
- 3) forme da toeletta, vasi piccoli per unguenti, profumi; aryballoi,
alabastra e pissidi (con coperchio) per oggetti preziosi
- la forma è in base alla funzione
Le
principali
forme
ceramiche
greche e le
loro
funzioni.
Cratere geometrico decorato con una scena di ekphorá La ceramica geometrica
(trasporto del defunto), dalla necropoli del Dipylon
(Atene), ca. 750-735 a.C., terracotta dipinta, altezza cm la decorazione sottolinea le parti funzionali del vaso (anse, collo,
123. Atene, Museo Archeologico Nazionale. piede)
repertorio di forme geometriche semplici
a volte figurette animali stilizzate, soprattutto il cavallo, simbolo della
nascente cultura aristocratica
- ad Atene vasi molto grandi, con decorazione a registri sovrapposti
- Anfora del Dipylon è vaso più importante della ceramica geometrica
- la sua struttura segue un preciso sistema di proporzioni: tendenza all’ordine e alla
razionalità
- vasi erano segnacoli tombali, posti sopra il contenitore delle ceneri
l
https://www.youtube.com/watch?v=tEC8JJjXR54

Anfora geometrica con scena di próthesis (esposizione del


defunto), dalla necropoli ateniese del Dipylon, ca. 750 a.C.,
terracotta dipinta, altezza cm 155. Atene, Museo Archeologico
Nazionale.
- nel registro più ampio è
raffigurata una scena di
pròthesis (esposizione
del defunto sul letto
funebre)
- figure schematiche,
poste una accanto
all’altra in ordine
- il defunto è
rappresentato ribaltato,
il drappo a quadri è
posto dietro:
rappresentazione dei
rapporti spaziali non
prospettica
- figure portano le mani
alla testa, in segno di
dolore (prefiche)
- bambino accanto al
catafalco
La pittura a figure nere

tecnica che consente di raccontare episodi del mito accostando più figure
con effetti di movimento e profondità
i particolari sono resi dopo la cottura, incidendo la superficie verniciata con
un punteruolo, così da far affiorare il rosso
nel VI secolo le botteghe dell’Attica dominano il mercato, ad Atene c’è un
quartiere specializzato, chiamato Ceramico
vasi esportati nell’intera area del Mediterraneo
elementi geometrici sono relegati ai margini
parte centrale è occupata da grandi scene figurate
frequenti firme degli artigiani
Exechìas crea composizioni eleganti ed equilibrate

https://www.youtube.com/watch?v=zlRa57uFGVc

Exechías, Anfora a figure nere, ca. 550-525 a.C., terracotta


dipinta, altezza cm 61. Città del Vaticano, Musei Vaticani.
analizza:

- composizione
- simmetria
- effetti di
profondità
- effetti di
volume
- effetti di
movimento
- uso del
colore
Pittura a figure rosse

le figure vengono “risparmiate”, cioè circondate dalla


vernice nera
dettagli dipinti a freddo
maggiore plasticità e profondità rispetto alla tecnica a
figure nere
Euphrònios è uno dei pittori più rappresentativi di
questa tecnica
realizza crateri decorati con storie del mito, scene di
palestra e di danza
qui mostra la lotta tra Eracle e Anteo
Anteo è immortale fino a che mantiene il contatto con
sua madre Ghè, la Terra
Eracle tenta di rovesciarlo

Euphrónios, Cratere a figure rosse, da Cerveteri


(Etruria), ca. 515-510 a.C., terracotta dipinta, altezza
cm 44,80, diametro cm 55. Parigi, Musée du Louvre.
descrivi

- il modo in cui è resa


l’anatomia
- le capigliature
- le espressioni dei volti
La scultura dedalica

- dall’VIII secolo produzione scultorea non solo funebre ma legata a santuari


panellenici (Delfi, Olimpia)
- statuette in terracotta (coroplastica) o decorazioni in bronzo
- La dama di Auxerre è la capostipite delle figure femminili arcaiche
- fanciulla in piedi porta al petto la mano destra (devozione)
- indossa il peplo
- la figura umana è rappresentata attraverso figure geometriche (triangolo,
cerchio, rettangolo)
- un tempo era dipinta vivacemente
- senso di monumentalità, nonostante le dimensioni

Dama di Auxerre, probabilmente da Creta, 640-630 a.C., pietra calcarea con


tracce policrome, altezza cm 75. Parigi, Musée du Louvre.
Tipologie d' abbigliamento nell'antica Grecia
I koùroi: l’inizio della statuaria greca

dal VI secolo dominano i tipi del koùros e della kòre


rigide convenzioni di rappresentazione
koùros è nudo
gamba sinistra leggermente avanzata
mani strette a pugno
deriva dalle statue egizie (posa, frontalità, rigidità

cerca le differenze

Cleobi e Bitone (o Dioscuri), 610-580


a.C., marmo insulare, forse pario, altezza
cm 216 e 218. Delfi (Grecia), Museo
Archeologico.

Micerino e la moglie, la regina


Khamerer-Nebty II, dalla necropoli di Giza
(Il Cairo), ca. 2490-2472 a.C., basalto, cm
142,2x57x55,2. Boston, Museum of Fine
Arts.
Le kòrai

- rigida e frontale
- vestita con abiti lunghi e sontuosi
- una mano regge l’offerta, l’altra lo strascico della veste
- spesso assemblata in più parti, a differenza del koùros scolpito in unico blocco
- indossa il peplo o il chitone con un mantello (himàtion)
- Hera di Samo è di scuola ionica (forme arrotondate)
- forma cilindrica ricorda il fusto di una colonna
- superficie fluida e continua
- senso di eleganza e solennità

https://www.youtube.com/watch?v=EFvoATCiztQ

Kóre dedicata a Cheramyes, dal santuario di Hera a Samo, ca. 570-560 a.C.,
marmo, altezza cm 195. Parigi, Musée du Louvre.
Kóre “dagli occhi a mandorla”, ca. 510-500 a.C. , marmo di Paro, altezza
cm 92. Atene, Museo dell’Acropoli.

- in origine vivace policromia


- enigmatico sorriso, detto “arcaico”
- considerato un tempo simbolo di serenità interiore
- probabilmente riflette un tentativo di rendere la curvatura della bocca e
la forma del viso

Funzione

- koùroi provengono da santuari dedicati ad Apollo


- kòrai da santuari dedicati a divinità femminili
- doni convenzionali
- nei santuari si esibisce il potere delle grandi famiglie aristocratiche
- dono di statue in marmo è indice di prosperità
- statue rappresentano forse la divinità stessa, un personaggio del mito,
colui che ha donato la statua o genericamente offerenti giovani
- statue possono essere utilizzate come segnacoli tombali di giovani
(epigrammi)
- koùroi e korai rappresentano valori di una ristretta classe sociale
(bellezza, forza, devozione)

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