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Tessuto connettivo,
elastico e collagene
per ancorare il vaso
Fra le sostanze secrete dall’endotelio ne
vediamo alcune.
PROSTACICLINA: Per evitare che le piastrine
in condizioni normali si aggreghino a formare
tappi, viene sintetizzata prostaciclina che
deriva dall’acido arachidonico. Lo stimolo alla
secrezione è dato dalla distensione meccanica
del vaso da parte del flusso sanguigno. Quando
questo si interrompe per lesione vascolare, la
sintesi di prostaciclina termina.
Acido arachidonico
Prostaciclina
(PGI2)
Ciclossigenasi
Aumento di c-AMP
Trombossano Prostaciclina
sintetasi sintetasi
Inibizione dell’adesione
delle piastrine all’endotelio
EDRF: Accanto alla prostaciclina esiste il fattore
rilasciante di origine endoteliale (EDRF) oggi
identificato come NO, prodotto dall’enzima NO-
sintasi a partire dalla L-Arg e che ha una potente
azione vasodilatante soprattutto in risposta ad
ACh, ma anche ad altre sostanze e
neurotrasmettitori.
dell’endotelina
Big ET-1= precursore di 39 aa
dell’endotelina
Ruolo
Ruolo passivo
passivo dell’endotelio
dell’endotelio capillare:
capillare:
diffusione,
diffusione, filtrazione,
filtrazione, pinocitosi
pinocitosi
J = - D •A • dc/dx dove
J= flusso in moli/s
D= coefficiente di diffusione
A= area di scambio
dc/dx= gradiente di concentrazione al variare dello
spessore
Qf = K Am ΔP / Δx
dove
ΔP= somma fra forze idrostatiche ed osmotiche
Am= area di scambio disponibile per la filtrazione
Δx= distanza attraverso la parete
= viscosità del filtrato
K= costante di filtrazione della membrana
Questa può essere riscritta come:
Qf= Kt • ΔP
uscente
Componenti del
Componenti del
sistema linfatico
sistema linfatico
Vasi linfatici
Organi:
1. Midollo osseo: produce linfociti. I linfociti
B maturano nel midollo osseo, mentre i
linfociti T nel timo
2. Milza: è come un grosso linfonodo, ma è un
importante serbatoio di sangue con la
funzione di ripulire il sangue che vi passa
attraverso. Le principali funzioni sono:
i. Ematopoiesi nel feto (tutte le cellule del
sangue nel feto, solo linfociti e monociti
dopo la nascita)
ii. Filtrazione del sangue
iii. Funzione emocateretica nell’adulto
iv. Serbatoio di sangue
3. Timo: secerne timosina che fa maturare i
linfociti T
4. Linfonodi: aree ad alta
concentrazione di linfociti e
macrofagi distribuiti lungo i
vasi linfatici; assenti nel
SNC. Localizzazioni principali
a livello cervicale, ascellare,
inguinale, cavità pelvica,
addominale e toracica.
Sono zone ad alta diffusione
per cancro e favoriscono il
processo di
metastatizzazione
I linfonodi si trovano anche singoli o in piccoli
gruppi a livello del tratto respiratorio, urinario,
riproduttore e digestivo.
Aumento della
Elevata Pc
permeabilità dei
capillari
Diminuzione di c Aumento di i
In sommario possiamo dire che la velocità del flusso
linfatico è determinato da:
2. Endoteliale
autoregolazione
iperemia attiva
iperemia reattiva
Autoregolazione
Autoregolazione
Q=ΔP / R
La teoria miogenica dell’autoregolazione suggerisce che,
quando un vaso viene stirato da un brusco aumento di
pressione, il vaso reagisce con una vasocostrizione che,
aumentando la resistenza vascolare, determina una
riduzione del flusso.
Non è necessaria l’integrità dell’endotelio.
Sono stimolati canali del Ca2+ stretch-activated che si
aprono in risposta alla distensione e fanno entrare calcio
che dà inizio alla contrazione del muscolo liscio.
Meccanismo di
autoregolazione
I vasi sanguigni di vari organi hanno capacità
differenti di autoregolarsi. Il circolo renale,
cerebrale e coronarico mostrano una capacità
autoregolatoria eccellente. L’autoregolazione
assicura che questi organi, critici per la
sopravvivenza, abbiano un flusso adeguato e
un’elevata disponibilità di O2. L’autoregolazione del
muscolo striato e del circolo splancnico è inferiore.
La capacità autoregolatoria del circolo cutaneo è
quasi assente.
Accanto alla teoria miogenica intrinseca al vaso
esiste anche una teoria metabolica secondo la quale
la richiesta di nutrienti e l’accumulo di sostanze
tossiche determina un aumento del flusso sanguigno
locale.
Questo stesso meccanismo è alla base di un
fenomeno noto come iperemia reattiva che è un
aumento transiente del flusso sanguigno ad un
organo a seguito di un breve periodo di ischemia.
L’ischemia determina ipossia e l’accumulo di
sostanze vasodilatanti (adenosina).
Iperemia reattiva
Diversi meccanismi possono essere coinvolti nella
regolazione metabolica del flusso sanguigno:
ipossia: la diminuita pO2 a livello tissutale o per
scarso rifornimento e/o per aumentata
richiesta causa vasodilatazione
metaboliti del tessuto
Più aumenta il metabolismo tessutale (richiesta di nutrienti
e produzione di scarto), tanto maggiore è il flusso
sanguigno. Questo comporta la produzione di una o più
sostanze vasodilatanti. Fra queste sono state identificate.
adenosina derivati dell’ATP
CO2 istamina
H+ K+
acido lattico
Fra queste sostanze quella con le maggiori proprietà e
facilmente rilasciata è l’adenosina. È stato dimostrato che
a livello cardiaco quando il flusso coronarico diminuisce
troppo, le cellule cardiache rilasciano significative dosi di
adenosina (derivata da idrolisi di ATP).
Meccanismi metabolici della vasodilatazione
Stimolo Sostanza Effetto Esempio tipico
Aumentato
CO2 Flusso sanguigno
metabolismo Vasodilatante
cerebrale
ossidativo
Aumentato
Flusso sanguigno
metabolismo H+ Vasodilatante
cerebrale
anaerobico
IL-4 EC migration
Troponin I EC proliferation
VEGI EC proliferation
EC proliferation, EC apoptosis,
IFN-a
FGF-2-induced angiogenesis
TIMP-1, -2 MMP activity
EC migration EC migration,
PEDF Retinoic acid
FGF-2-induced EC proliferation transcription factor
EC proliferation blood vessel maturation,
IP-10 FGF-2 and IL-8 induced Ang-2
antagonist of Ang-1
migration
EC proliferation and
EC proliferation 2-
migration,
PF-4 FGF-2 and IL-8 induced methoxyoestradiol
EC apoptosis
migration
Inhibitor Mechanism of action
Protein fragments
Angiostatin (fragment of
EC proliferation, EC apoptosis
plasminogen)
Endostatin (fragment of
EC proliferation, EC apoptosis
collagen XVIII)
EC proliferation
Prolactin (16 kD fragment)
FGF-2-induced angiogenesis
Therapeutic goal
• Hemangiomas
• Psoriasis • Myocardial ischemia
• Kaposi's sarcoma • Peripheral ischemia
• Ocular neovascularization • Cerebral ischemia
• Rheumatoid arthritis • Wound healing
• Endometriosis • Reconstructive surgery
• Atherosclerosis • Ulcer healing
• Tumor growth and metastasis
Tumour cells release angiogenic growth factors
that diffuse into the nearby tissues.
The angiogenic growth factors bind to specific
receptors located on the endothelial cells (EC)
of nearby pre-existing blood vessels.
Once growth factors bind to their receptors,
the endothelial cells are activated and signals
are sent to the nucleus. Enzymes are released
which create small pores in the basement
membrane surrounding the existing blood
vessels.
The endothelial cells begin to proliferate, and
migrate out through the pores of the existing
vessel towards the tumour tissue, whilst
specialized adhesion molecules, or ‘integrins’ help
to pull the new blood vessel sprout forward.
Fibre fra T2 e L5
Vasocostrizione per
meccanismo -adrenergico
Vascular smooth muscle
has two types of
alpha-adrenoceptors:
alpha1 (a1) and alpha2
(a2). The a1-receptors
are the predominant
a-receptor located
on vascular smooth muscle. Depending on the tissue
and type of vessel, there are also a 2-adrenoceptors
found on the smooth muscle. Both receptor subtypes
are linked to a G-protein, which activates smooth
muscle contraction through the IP3
CARATTERISTICHE TIPI DI RECETTORE
α1 β2
Muscolo liscio
LOCALIZZAZIONE DEL Ovunque tranne a
arteriolare, cuore e
RECETTORE livello encefalico
muscolo scheletrico
Noradrenalina del
simpatico e del surrene
MEDIATORE CHIMICO Adrenalina del surrene
Adrenalina del surrene
RISPOSTA DEL
MUSCOLO LISCIO Vasocostrizione Vasodilatazione
VASCOLARE
Fra le sostanze vasocostrittrici quella che ha il
potere maggiore è sicuramente l’angiotensina
che viene prodotta a partire da un precursore di
origine epatica sotto stimolazione della renina
(sistema renina-angiotensina). In genere essa ha
azione a livello di tutte le arteriole (vedremo
soprattutto a livello renale) determinando un
notevole aumento della resistenza vascolare
sistemica e quindi un aumento della pressione.
I fattori di
origine
endoteliale
modulano
gli effetti della
noradrenalina
rilasciata dai
terminali simpatici
e gli effetti dei
metaboliti tissutali
e dei fattori umorali .
Infine possiamo dire che i fattori estrinseci
(fattori che originano al di fuori dell’organo o
del tessuto in cui il vaso è alloggiato) e i fattori
intrinseci (fattori che originano dal vaso stesso
o dal tessuto circostante) determinano il tono
vascolare. Agiscono sia fattori vasocostrittori
che fattori vasodilatanti.