Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
AGENDA
Crisi di impresa
1. Fonti normative. Riforme
2. Procedure concorsuali
3. Presupposti
4. Fallimento
5. Sistema delle revocatorie
FONTI NORMATIVE
2
Caratteristiche delle procedure concorsuali
- Universalità soggettiva (concorsualità e totalità
creditori)
- Universalità oggettiva (totalità dei beni del debitore)
- par condicio creditorum e stabilità
- Obbiettivi (equilibrio tra diversi interessi in gioco):
creditori, azienda, mercato, debitore, giustizia
IL FALLIMENTO
2
IL FALLIMENTO
2
Le delimitazioni temporali: artt. 10-11-12 l. fall.
• Da quando un imprenditore può fallire?
criterio formale (iscrizione registro
imprese) e criterio sostanziale (attività
della organizzazione)
Iniziativa:
1. Ricorso di uno o più creditori
2. Ricorso del debitore
3. Istanza del PM
2
IL FALLIMENTO
(Dichiarazione di fallimento)
• Audizione obbligatoria del debitore
• Istruttoria prefallimentare
Insussistenza:
Sussistenza:
rigetto istanza di
dichiarazione di
fallimento
fallimento
2
IL FALLIMENTO
Sentenza dichiarativa di fallimento
2
IL FALLIMENTO
Gli organi della procedura
• 1.) Tribunale fallimentare (artt. 23-24)
Composizione collegiale e determinazione ex art. 9 l.f., Funzioni di carattere giurisdizionale ed amministrativo,
Poteri del Trib. (v. art. 23) decreto reclamabile davanti alla C. Appello ai sensi dell’art. 26, Competenza
funzionale ed inderogabile (art. 24), investito di tutte le azioni che derivano dal fallimento
• 2.) Giudice delegato (artt. 25-26)
Nomina nella sentenza dichiarativa di fallimento, Funzione di vigilanza e controllo sulla regolarità della
procedura, Poteri del G.D. (v. art. 25) decreto reclamabile davanti alla C. Appello Ridimensionamento
ruolo del G.D. a seguito delle riforme e potere di sostituzione ex art. 41, co. 4
• 3.) Curatore (artt. 27-39)
Nomina nella sentenza dichiarativa di fallimento, Funzione di custodia ed amm.ne del patrimonio fallimentare,
qualità di pubblico ufficiale, Poteri del Curatore e rapporto con il comitato dei creditori (v. art. 38
responsabilità) contro gli atti del Curatore è possibile proporre reclamo al G.D. (entro 8 giorni), revoca
da parte del Trib. fall. (art. 37)
•
RIEPILOGO:
4.) Comitato dei creditori (artt. 40-41)
Nomina da parte del G.D. entro 30 gg dalla SDF (in mancanza, art. 41, co. 4), funzione consultiva, autorizzativa
e di controllo sull’operato del Curatore, Funzione integrativa dei poteri di amministrazione del Curatore e
Gli organi della procedura
rapporto con il Curatore a seguito della riforma l. f.
IL FALLIMENTO
Gli effetti
EFFETTI NEI CONFRONTI DEL DEBITORE FALLITO
- PATROMINIALI (ARTT. 42-46) -> SPOSSESSAMENTO ESDEBITAZIONE ARTT.
- PERSONALI (ARTT. 47-49) -> CORRISPONDENZA E RESIDENZA 142-144
Sentenza di fallimento
IL FALLIMENTO
Gli effetti
Personali
• Obbligo di consegnare al curatore la corrispondenza
riguardante il fallimento
• Obbligo di comunicare al curatore il cambiamento di
residenza o domicilio
• Perdita della capacità di esercitare alcune professioni o di
assumere determinati uffici
• Perdita della legittimazione processuale
2
IL FALLIMENTO
Gli effetti
Patrimoniali
• Spossessamento dei beni e della facoltà di amministrarli
esteso anche ai beni pervenuti al fallito in costanza di
fallimento
• Inefficacia rispetto alla massa dei creditori degli atti di
disposizione posti in essere dal fallito
2
IL FALLIMENTO
Gli effetti
CONTRATTI IN CORSO DI ESECUZIONE
• Scioglimento ex lege (contratti di borsa a termine su merci o
titoli, associazione in partecipazione, conto corrente ordinario e
bancario, commissione e mandato, appalto)
• Subingresso automatico del curatore (locazione di immobili,
affitto di azienda, assicurazione contro i danni, edizione,
factoring, leasing finanziario)
• Sospensione ed eventuale subingresso del curatore con
autorizzazione del comitato dei creditori (regola residuale)
2
IL FALLIMENTO
Atti pregiudizievoli ai creditori
2
Contesto economico
• Il curatore, con l’autorizzazione del comitato dei creditori, è chiamato
valutare se nel periodo cd. sospetto che ha preceduto la dichiarazione di
fallimento il fallito abbia posto in essere atti in frode alla par condicio tra i
creditori*, e cioè atti di disposizione del suo patrimonio idonei a ridurre la
consistenza attiva o comunque a modificare la situazione relativa tra
creditori.
– (*salve le cause legittime di prelazione)
• non può essere escluso che i creditori singolarmente assumano un
comportamento antieconomico sotto il profilo aggregato per massimizzare
il proprio interesse individuale: FREE RIDERS. Anche il debitore,
astrattamente neutrale, può avere una serie di ragioni per favorire alcuni
creditori a spese di altri.
Contesto giuridico
• Alla data della dichiarazione di fall., tutti i creditori CONCORRONO per
ottenere una soddisfazione in moneta fall.re, salvo le cause legittime di
prelazione. Pertanto, può essere obiettivo di taluni creditori ottenere subito
il pagamento; ottenere a fronte di una prestazione di un certo valore una
controprestazione di valore di molto superiore (per minimizzare il peso
della falcidia); ottenere una garanzia.
• Può essere obiettivo dell’imprenditore favorire alcuni creditori o fare
apparire come creditore chi non lo è per salvare qualcosa dal
soddisfacimento dei creditori effettivi. L’imprenditore può dunque
procedere a pagamenti non dovuti o comunque preferenziali o assegnare
porzioni di patrimonio gratuitamente; concedere garanzie sul proprio
patrimonio non giustificate; assumere obbligazioni sproporzionate.
Atti particolarmente pregiudizievoli
(revocabili ex lege)
2
IL FALLIMENTO
Il concordato fallimentare
- Proposta: uno o più creditori, un terzo, il fallito, con ricorso
al GD
- Esame da parte del GD previo parere del curatore e del
comitato dei creditori
- Voto dei creditori: approvazione con voto favorevole dei
creditori che rappresentino la maggioranza dei crediti
- Omologazione
- Chiusura del fallimento
2
IL FALLIMENTO
Riapertura del fallimento
2
IL FALLIMENTO
Esdebitazione
Presupposti
Fallito persona fisica non condannato per alcuno dei reati di cui
all’art. 142 1° co., n.6, L.F. che abbia:
cooperato con gli organi della procedura
non ritardato lo svolgimento della procedura
non violato le disposizioni di cui all’art. 48 L.F.
non distratto l’attivo o esposto passività insussistenti
cagionato o aggravato il dissesto
Effetti
Liberazione dai debiti residui nei confronti dei creditori concorsuali
non soddisfatti
2
LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA
2
LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA
Organi
-Commissario liquidatore
-Autorità di vigilanza
-Comitato di sorveglianza
Procedura
-Provvedimento di liquidazione dell’autorità amministrativa
-Accertamento del passivo da parte del commissario liquidatore
-Liquidazione dell’attivo
-Riparto finale del ricavato
2
AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA
Presupposto soggettivo
Grandi imprese con
-Numero di lavoratori subordinati non inferiore a 200
-Esposizione debitoria non inferiore ai 2/3 dell’attivo
patrimoniale e dei ricavi provenienti dalle vendite e della
prestazioni dell’ultimo esercizio
Presupposti oggettivi
-Stato di insolvenza
-Sussistenza di concrete prospettive di recupero
2
AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA
Organi
-Tribunale
-Giudice delegato
-Uno o più commissari giudiziali
-Comitato di sorveglianza
Procedura
-Liquidativa (sulla base di un programma di cessione dei
complessi aziendali)
-Conservativa (sulla base di un programma di
ristrutturazione aziendale)
2
AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA “SPECIALE”
Presupposto soggettivo
Grandi imprese con
-Numero di lavoratori subordinati non inferiore a 500
-Debiti non inferiori a 300 milioni di euro
Presupposto oggettivo
-Stato di insolvenza
2
ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
Contenuto:
Modifica della struttura dei debiti (scadenza, interessi, ammontare, garanzie,
ecc.). Può contenere anche una transazione fiscale.
Presupposti
•Stato di crisi
•Accordo con i creditori rappresentanti almeno il 60% dei crediti raggiunto
stragiudizialmente. Nel corso delle trattative l’imprenditore può richiedere che
venga disposto il divieto per i creditori di iniziare o proseguire azioni
cautelari o esecutive depositando la proposta di accordo corredata da una
autocertificazione attestante che sulla proposta medesima sono in corso
trattative con i creditori che rappresentano almeno il 60% dei crediti e di una
dichiarazione di un professionista circa l’idoneità della proposta ad assicurare
il regolare pagamento dei creditori con cui non sono in corso trattative o che
hanno negato la loro disponibilità a trattare.
2
ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
Procedimento:
•Istanza dell’imprenditore corredata dei documenti elencati nell’art. 161, 2° co., L.F.,
nonché di una relazione di un professionista sulla veridicità dei dati aziendali e sulla
attuabilità dell’accordo con particolare riferimento alla sua idoneità ad assicurare
l’integrale pagamento dei creditori estranei (entro 120 giorni dall’omologazione i caso
di crediti già scaduti a quella data ed entro 120 giorni dalla scadenza in caso di crediti
non ancora scaduti alla data dell’omologazione – v. art. 33 1° co., lettera e n.1 D.L
83/2012 conv. con mod. in L. 134/2012)
•Pubblicazione dell’accordo nel RI
•Blocco delle azioni individuali per 60 giorni dalla data di pubblicazione
•Termine di 30 giorni dalla pubblicazione per l’opposizione dei creditori e di ogni altro
interessato
•Decisione sulle eventuali opposizioni e omologazione dell’accordo da parte del
tribunale con decreto appellabile entro 15 giorni dalla sua pubblicazione nel RI
Effetti:
Esenzione da revocatoria di atti, pagamenti e garanzie effettuati in esecuzione
dell’accordo omologato in un eventuale successivo fallimento
2
PIANI DI RISANAMENTO
Totale natura privatistica
No fase giudiziale
Possibilità di pubblicazione del piano nel RI su richiesta del debitore
Effetti
Esenti da revocatoria atti, pagamenti e garanzie effettuati in esecuzione del
piano. Il controllo giudiziale sulle caratteristiche del piano e in particolare sul
possesso dei requisiti richiesti dall’art. 67, 3° co., lettera d, L.F. è meramente
eventuale e limitato all’ipotesi in cui si apra una successiva procedura
fallimentare e si renda necessaria la verifica della revocabilità degli atti
effettuati in esecuzione del piano.