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Salvatore Lopreiato

AGENDA

Crisi di impresa
1. Fonti normative. Riforme
2. Procedure concorsuali
3. Presupposti
4. Fallimento
5. Sistema delle revocatorie
FONTI NORMATIVE

• LEGGE FALLIMENTARE (R. D. 16/3/1942, N. 267)


• LEGGE N. 3/2012 composizione della crisi da sovraindebitamento
• LEGGE STABILITA’ 2016 (L. 208/2015) accordi con banca
• L. 132/2015 (manovra estiva 2015) finanziamenti
• Decreto sviluppo (D.L. n. 83/2012 conv. in L. n. 134/2012): modif. concordato
preventivo l. fall.
• Decreto sviluppo bis (D.L. n. 179/2012 conv. in L. n. 221/2012): tecnologia telematica
nella l. fall.
• D. L.vo n. 270/1999 amministrazione straordinaria grandi imprese e D. L.vo n. 247/2003
e D. L.vo n. 134/2008 amministrazione straordinaria grandissime imprese
• Regolamento transfrontaliero CE n. 1346/2000
• LEGGE DELEGA DI RIFORMA 19 OTTOBRE 2017, N. 155 – «commissione
RORDORF»
Evoluzione normativa sino al 2017:Commissione Rordorf e
legge delega. 19 ottobre 2017, n. 155, recante "Delega al
Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e
dell'insolvenza".
LEGGE DELEGA PER IL 2018
Tra i principi generali indicati dalla legge delega i più rilevanti sono:
•l’eliminazione del termine “fallimento”, che sarà sostituito con l'espressione “liquidazione
giudiziale”;
•l’abrogazione dell'istituto della dichiarazione di fallimento d'ufficio e dell’A.S. delle grandi
imprese in crisi;
•la riforma dovrà distinguere i concetti di stato di crisi e di insolvenza: quest'ultima rimarrà tale,
mentre la crisi sarà configurata come probabilità di futura insolvenza;
•l’adozione di un unico modello processuale per l'accertamento dello stato di crisi o di
insolvenza del debitore, che ricalchi la procedura per la dichiarazione di fallimento attualmente
disciplinato dall'art. 15 L.F., con caratteristiche di particolare celerità, anche in fase di reclamo
contro il provvedimento che dichiara la crisi o l'insolvenza;
•l’applicazione del modello processuale unico a tutte le categorie di debitori: persone fisiche o
giuridiche, enti collettivi, consumatori, professionisti o imprenditori che esercitano attività
commerciale, artigianale o agricola. Restano esclusi soltanto gli enti pubblici.
LEGGE DELEGA PER IL 2018
Tra i principi generali indicati dalla legge delega i più rilevanti sono:
•la trattazione prioritaria alle proposte volte a superare la crisi assicurando la continuità aziendale,
mentre si ricorrerà alla liquidazione giudiziale solo se manca la proposta di un'idonea soluzione
alternativa;
•semplificare e uniformare la disciplina dei vari riti speciali previsti dalle disposizioni in materia
concorsuale;
•notifiche via pec nei confronti del debitore professionista o imprenditore agli indirizzi
risultanti dal registro delle imprese o da INI-PEC;
•riduzione di costi e durata delle procedure concorsuali, riduzione delle ipotesi di prededuzione,
responsabilizzazione degli organi di gestione
•Introduzione di una disciplina di crisi dei gruppi di società
Le procedure concorsuali nella LF attuale
Soluzioni liquidatorie:
-Il fallimento
-La liquidazione coatta amministrativa
------------------------------------------
Soluzioni risanatorie:
-Il concordato preventivo (più varianti)
-Gli accordi di ristrutturazione dei debiti
- il piano attestato di risanamento
-Accordi con banche e convenzione di moratoria
Le procedure concorsuali previste da leggi speciali

-L’amministrazione straordinaria della grandi e


grandissime imprese in stato di insolvenza
- La composizione della crisi da sovraindebitamento
- le procedure concorsuali riservate alle banche
(amministrazione straordinaria, gestione provvisoria e
liquidazione coatta amministrativa)
Misure generali di risanamento

-Finanziamento delle imprese in crisi (prima, durante e dopo la crisi)


- Riorganizzazione dell’impresa (ricapitalizzazione, cambiamento
attività sociale, cessione ramo d’azienda, affitto d’azienda, cambiamento
assetto proprietario, sostituzione dell’organo amministrativo, operazioni
straordinarie)
- piani ed accordi stragiudiziali con i creditori
--------------------
- accordi e transazioni fiscali
- accordi con enti previdenziali e rappresentanti dei lavoratori
Presupposti di applicazione delle procedure concorsuali
PROCEDURE CONCORSUALI – CARATTERI COMUNI

Generali: coinvolgono tutto il patrimonio dell’imprenditore

Collettive: coinvolgono tutti i creditori dell’imprenditore

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Caratteristiche delle procedure concorsuali
- Universalità soggettiva (concorsualità e totalità
creditori)
- Universalità oggettiva (totalità dei beni del debitore)
- par condicio creditorum e stabilità
- Obbiettivi (equilibrio tra diversi interessi in gioco):
creditori, azienda, mercato, debitore, giustizia
IL FALLIMENTO

Presupposti soggettivi (Art. 1 L.F.)

• Imprenditore commerciale (no ente pubblico)


• Superamento di almeno una delle seguenti soglie
dimensionali:
1) attivo patrimoniale > € 300.000
2) ricavi lordi > € 200.000
3) debiti anche non scaduti > € 500.000

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IL FALLIMENTO

Presupposto oggettivo (Art. 5 L.F.)


Stato di insolvenza: incapacità del debitore di soddisfare
regolarmente le proprie obbligazioni

Condizione oggettiva di fallibilità (Art.15 L.F., u.c.)


Debiti scaduti e non pagati superiori ad € 30.000

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Le delimitazioni temporali: artt. 10-11-12 l. fall.
• Da quando un imprenditore può fallire?
criterio formale (iscrizione registro
imprese) e criterio sostanziale (attività
della organizzazione)

• Sino a quando un imprenditore può fallire?


criterio formale (cancellazione registro
imprese) e criterio sostanziale (effettiva
cessazione attività d’impresa)
IL FALLIMENTO
(Dichiarazione di fallimento)

Iniziativa:
1. Ricorso di uno o più creditori
2. Ricorso del debitore
3. Istanza del PM

Competenza: Tribunale del luogo dove l’imprenditore ha la sede


principale dell’impresa

2
IL FALLIMENTO
(Dichiarazione di fallimento)
• Audizione obbligatoria del debitore

• Istruttoria prefallimentare

Verifica dei presupposti

Insussistenza:
Sussistenza:
rigetto istanza di
dichiarazione di
fallimento
fallimento

2
IL FALLIMENTO
Sentenza dichiarativa di fallimento

• Contenuto: Nomina curatore e giudice delegato, ordine al


fallito di depositare scritture contabili, bilanci ed elenco
creditori se non ancora depositati, fissazione udienza per
esame stato passivo, assegnazione ai creditori e ai terzi che
vantano diritti reali o personali su cose in possesso del
fallito di termine per insinuazione.
• Impugnazione: reclamabile dal debitore o da qualunque
interessato
• Pubblicità: notifica al debitore, comunicazione al PM,
annotazione RI

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IL FALLIMENTO
Gli organi della procedura
• 1.) Tribunale fallimentare (artt. 23-24)
Composizione collegiale e determinazione ex art. 9 l.f., Funzioni di carattere giurisdizionale ed amministrativo,
Poteri del Trib. (v. art. 23)  decreto reclamabile davanti alla C. Appello ai sensi dell’art. 26, Competenza
funzionale ed inderogabile (art. 24), investito di tutte le azioni che derivano dal fallimento
• 2.) Giudice delegato (artt. 25-26)
Nomina nella sentenza dichiarativa di fallimento, Funzione di vigilanza e controllo sulla regolarità della
procedura, Poteri del G.D. (v. art. 25)  decreto reclamabile davanti alla C. Appello Ridimensionamento
ruolo del G.D. a seguito delle riforme e potere di sostituzione ex art. 41, co. 4
• 3.) Curatore (artt. 27-39)
Nomina nella sentenza dichiarativa di fallimento, Funzione di custodia ed amm.ne del patrimonio fallimentare,
qualità di pubblico ufficiale, Poteri del Curatore e rapporto con il comitato dei creditori (v. art. 38
responsabilità)  contro gli atti del Curatore è possibile proporre reclamo al G.D. (entro 8 giorni), revoca
da parte del Trib. fall. (art. 37)

RIEPILOGO:
4.) Comitato dei creditori (artt. 40-41)
Nomina da parte del G.D. entro 30 gg dalla SDF (in mancanza, art. 41, co. 4), funzione consultiva, autorizzativa
e di controllo sull’operato del Curatore, Funzione integrativa dei poteri di amministrazione del Curatore e
Gli organi della procedura
rapporto con il Curatore a seguito della riforma l. f.
IL FALLIMENTO
Gli effetti
EFFETTI NEI CONFRONTI DEL DEBITORE FALLITO
- PATROMINIALI (ARTT. 42-46) -> SPOSSESSAMENTO ESDEBITAZIONE ARTT.
- PERSONALI (ARTT. 47-49) -> CORRISPONDENZA E RESIDENZA 142-144

EFFETTI NEI CONFRONTI DEI CREDITORI


- CONCORSO SOSTANZIALE E PROCESSUALE (ARTT. 51ss.) - ECCEZIONI E CASI PARTICOLARI

EFFETTI SUGLI ATTI PREGIUDIZIEVOLI AI CREDITORI


- SISTEMA DELLE REVOCATORIE (ARTT. 64ss.)

EFFETTI SUI RAPPORTI GIURIDICI PENDENTI


- regola generale (art. 72) e casi particolari (artt. 73ss.)

Sentenza di fallimento
IL FALLIMENTO
Gli effetti

Personali
• Obbligo di consegnare al curatore la corrispondenza
riguardante il fallimento
• Obbligo di comunicare al curatore il cambiamento di
residenza o domicilio
• Perdita della capacità di esercitare alcune professioni o di
assumere determinati uffici
• Perdita della legittimazione processuale

2
IL FALLIMENTO
Gli effetti

Patrimoniali
• Spossessamento dei beni e della facoltà di amministrarli
esteso anche ai beni pervenuti al fallito in costanza di
fallimento
• Inefficacia rispetto alla massa dei creditori degli atti di
disposizione posti in essere dal fallito

2
IL FALLIMENTO
Gli effetti
CONTRATTI IN CORSO DI ESECUZIONE
• Scioglimento ex lege (contratti di borsa a termine su merci o
titoli, associazione in partecipazione, conto corrente ordinario e
bancario, commissione e mandato, appalto)
• Subingresso automatico del curatore (locazione di immobili,
affitto di azienda, assicurazione contro i danni, edizione,
factoring, leasing finanziario)
• Sospensione ed eventuale subingresso del curatore con
autorizzazione del comitato dei creditori (regola residuale)

2
IL FALLIMENTO
Atti pregiudizievoli ai creditori

Il sistema delle revocatorie:


azioni a tutela della par
condicio creditorum

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Contesto economico
• Il curatore, con l’autorizzazione del comitato dei creditori, è chiamato
valutare se nel periodo cd. sospetto che ha preceduto la dichiarazione di
fallimento il fallito abbia posto in essere atti in frode alla par condicio tra i
creditori*, e cioè atti di disposizione del suo patrimonio idonei a ridurre la
consistenza attiva o comunque a modificare la situazione relativa tra
creditori.
– (*salve le cause legittime di prelazione)
• non può essere escluso che i creditori singolarmente assumano un
comportamento antieconomico sotto il profilo aggregato per massimizzare
il proprio interesse individuale: FREE RIDERS. Anche il debitore,
astrattamente neutrale, può avere una serie di ragioni per favorire alcuni
creditori a spese di altri.
Contesto giuridico
• Alla data della dichiarazione di fall., tutti i creditori CONCORRONO per
ottenere una soddisfazione in moneta fall.re, salvo le cause legittime di
prelazione. Pertanto, può essere obiettivo di taluni creditori ottenere subito
il pagamento; ottenere a fronte di una prestazione di un certo valore una
controprestazione di valore di molto superiore (per minimizzare il peso
della falcidia); ottenere una garanzia.
• Può essere obiettivo dell’imprenditore favorire alcuni creditori o fare
apparire come creditore chi non lo è per salvare qualcosa dal
soddisfacimento dei creditori effettivi. L’imprenditore può dunque
procedere a pagamenti non dovuti o comunque preferenziali o assegnare
porzioni di patrimonio gratuitamente; concedere garanzie sul proprio
patrimonio non giustificate; assumere obbligazioni sproporzionate.
Atti particolarmente pregiudizievoli
(revocabili ex lege)

• 64. Atti a titolo gratuito.“ Sono privi di effetto rispetto ai


creditori, se compiuti dal fallito nei due anni anteriori alla
dichiarazione di fallimento, gli atti a titolo gratuito, esclusi i
regali d'uso e gli atti compiuti in adempimento di un dovere
morale o a scopo di pubblica utilità, in quanto la liberalità
sia proporzionata al patrimonio del donante”.
• 65. Pagamenti anticipati.“ Sono privi di effetto rispetto ai
creditori i pagamenti di crediti che scadono nel giorno della
dichiarazione di fallimento o posteriormente, se tali
pagamenti sono stati eseguiti dal fallito nei due anni
anteriori alla dichiarazione di fallimento”.
SANZIONE DELL’ INEFFICACIA

Si tratta di operazioni pienamente VALIDE,


legittime in sé considerate, che divengono
inefficaci se l’imprenditore fallisce entro due
anni. L’inefficacia è peraltro RELATIVA,
perché funzionale soltanto a ripristinare la par
condicio creditorum.
Giurisprudenza artt. 64 e 65 l. f.
Cass. 1/04/2005, n. 6918
«L’inefficacia prevista dall’art. 64 l.fall. ha carattere necessario ed oggettivo, ed opera
automaticamente ove sussista il presupposto dell’esistenza dell’atto e della sua gratuità;
come tale essa va dichiarata con sentenza avente natura ricognitiva della situazione
giuridica, indipendentemente dai presupposti soggettivi ed oggettivi che vengono in
considerazione ai fini dell’azione revocatoria quale prevista invece nell’art. 67 l.fall.»
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Trib. Napoli 8/01/2004
« Deve considerarsi pagamento di debito non scaduto, soggetto, come tale, alla sanzione
di inefficacia prevista dall’art. 65 l.fall., il rimborso dei versamenti eseguiti dai soci in
conto finanziamento, a tempo indeterminato, operato da una società nel biennio anteriore
alla sua dichiarazione di fallimento »
Revocatoria ordinaria

Art. 66: il curatore ha la possibilità di proporre l’azione


revocatoria ordinaria, ai sensi dell’art. 2901 c.c.
Onere della prova più gravoso (Eventus damni, Consilium
fraudis, eventuale scientia fraudis).

Differenze tra c.c. e l. f.: legittimazione, competenza,


effetti, tempistica.
Revocatoria fallimentare, art. 67 co. 1 l. f.
(atti anomali)

Art. 67 PRIMO COMMA


Sono revocati, salvo che l'altra parte provi che non conosceva lo stato
d'insolvenza del debitore:
1) gli atti a titolo oneroso compiuti nell'anno anteriore alla dichiarazione di
fallimento, in cui le prestazioni eseguite o le obbligazioni assunte dal fallito
sorpassano di oltre un quarto ciò che a lui è stato dato o promesso;
2) gli atti estintivi di debiti pecuniari scaduti ed esigibili non effettuati con
danaro o con altri mezzi normali di pagamento, se compiuti nell'anno
anteriore alla dichiarazione di fallimento;
3) i pegni, le anticresi e le ipoteche volontarie costituiti nell'anno anteriore
alla dichiarazione di fallimento per debiti preesistenti non scaduti;
4) i pegni, le anticresi e le ipoteche giudiziali o volontarie costituiti entro sei
mesi anteriori alla dichiarazione di fallimento per debiti scaduti.
Revocatoria fallimentare, art. 67 co. 2 l. f.
(atti normali)

ART. 67, COMMA 2, L. FALL.

Atti a titolo oneroso, pagamenti, garanzie NORMALMENTE compiuti


nell’esercizio dell’attività di impresa. (…) «Sono altresì revocati, se il curatore
prova che l'altra parte conosceva lo stato d'insolvenza del debitore, i pagamenti di
debiti liquidi ed esigibili, gli atti a titolo oneroso e quelli costitutivi di un diritto di
prelazione per debiti, anche di terzi, contestualmente creati, se compiuti entro sei
mesi anteriori alla dichiarazione di fallimento»
ESENZIONI dalla revocatoria fallimentare
art. 67, comma 3, l.f.
ART. 67, COMMA 3, L. FALL.
NON sono soggetti all'azione revocatoria:
a)i pagamenti di beni e servizi effettuati nell'esercizio dell'attività d'impresa nei termini d'uso;
b)le rimesse effettuate su un conto corrente bancario, purché non abbiano ridotto in maniera
consistente e durevole l'esposizione debitoria del fallito nei confronti della banca;
c)le vendite ed i preliminari di vendita trascritti ai sensi dell'articolo 2645-bis del codice civile…
conclusi a giusto prezzo ed aventi ad oggetto immobili ad uso abitativo, destinati a costituire
l'abitazione principale dell'acquirente o di suoi parenti e affini entro il terzo grado;
d)gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse su beni del debitore purché posti in essere in
esecuzione di un piano che appaia idoneo a consentire il risanamento della esposizione debitoria
dell'impresa e ad assicurare il riequilibrio della sua situazione finanziaria e la cui ragionevolezza
sia attestata da un professionista indipendente avente i requisiti richiesti dalla l. fall. (v. nuova
formulazione art. 67, co. 3, lett. d).
IL FALLIMENTO
La procedura fallimentare

• Conservazione amministrazione del patrimonio del fallito


• Accertamento dell’attivo e del passivo
• Liquidazione dell’attivo
• Riparto dell’attivo fra i creditori
• Chiusura del fallimento

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IL FALLIMENTO
Il concordato fallimentare
- Proposta: uno o più creditori, un terzo, il fallito, con ricorso
al GD
- Esame da parte del GD previo parere del curatore e del
comitato dei creditori
- Voto dei creditori: approvazione con voto favorevole dei
creditori che rappresentino la maggioranza dei crediti
- Omologazione
- Chiusura del fallimento

2
IL FALLIMENTO
Riapertura del fallimento

- Entro 5 anni dal decreto di chiusura per ripartizione finale


dell’attivo avvenuta senza integrale soddisfacimento dei
creditori ammessi
- Presenza nel patrimonio del fallito di attività che rendono
utile la riapertura o offerta del fallito di pagare almeno il
10% ai creditori vecchi e nuovi
- Istanza del debitore o di qualunque creditore

2
IL FALLIMENTO
Esdebitazione
Presupposti
Fallito persona fisica non condannato per alcuno dei reati di cui
all’art. 142 1° co., n.6, L.F. che abbia:
cooperato con gli organi della procedura
non ritardato lo svolgimento della procedura
non violato le disposizioni di cui all’art. 48 L.F.
non distratto l’attivo o esposto passività insussistenti
cagionato o aggravato il dissesto
Effetti
Liberazione dai debiti residui nei confronti dei creditori concorsuali
non soddisfatti

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LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA

Presupposto soggettivo: categorie di imprese che svolgono


attività di particolare rilievo economico e sociale (imprese di
assicurazione, banche, società fiduciarie e di revisione, SIM)

Presupposti oggettivi (alternativi): stato di insolvenza,


irregolare funzionamento dell’impresa, motivi di pubblico
interesse

2
LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA
Organi
-Commissario liquidatore
-Autorità di vigilanza
-Comitato di sorveglianza

Procedura
-Provvedimento di liquidazione dell’autorità amministrativa
-Accertamento del passivo da parte del commissario liquidatore
-Liquidazione dell’attivo
-Riparto finale del ricavato

2
AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA

Presupposto soggettivo
Grandi imprese con
-Numero di lavoratori subordinati non inferiore a 200
-Esposizione debitoria non inferiore ai 2/3 dell’attivo
patrimoniale e dei ricavi provenienti dalle vendite e della
prestazioni dell’ultimo esercizio

Presupposti oggettivi
-Stato di insolvenza
-Sussistenza di concrete prospettive di recupero

2
AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA

Organi
-Tribunale
-Giudice delegato
-Uno o più commissari giudiziali
-Comitato di sorveglianza

Procedura
-Liquidativa (sulla base di un programma di cessione dei
complessi aziendali)
-Conservativa (sulla base di un programma di
ristrutturazione aziendale)

2
AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA “SPECIALE”
Presupposto soggettivo
Grandi imprese con
-Numero di lavoratori subordinati non inferiore a 500
-Debiti non inferiori a 300 milioni di euro

Presupposto oggettivo
-Stato di insolvenza

Peculiarità: fase di apertura semplificata con immediata ammissione


alla procedura da parte del Ministero dello Sviluppo Economico su
semplice istanza dell’impresa con successivo intervento
dell’autorità giudiziaria per la verifica dello stato di insolvenza

2
ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
Contenuto:
Modifica della struttura dei debiti (scadenza, interessi, ammontare, garanzie,
ecc.). Può contenere anche una transazione fiscale.

Presupposti
•Stato di crisi
•Accordo con i creditori rappresentanti almeno il 60% dei crediti raggiunto
stragiudizialmente. Nel corso delle trattative l’imprenditore può richiedere che
venga disposto il divieto per i creditori di iniziare o proseguire azioni
cautelari o esecutive depositando la proposta di accordo corredata da una
autocertificazione attestante che sulla proposta medesima sono in corso
trattative con i creditori che rappresentano almeno il 60% dei crediti e di una
dichiarazione di un professionista circa l’idoneità della proposta ad assicurare
il regolare pagamento dei creditori con cui non sono in corso trattative o che
hanno negato la loro disponibilità a trattare.

2
ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
Procedimento:
•Istanza dell’imprenditore corredata dei documenti elencati nell’art. 161, 2° co., L.F.,
nonché di una relazione di un professionista sulla veridicità dei dati aziendali e sulla
attuabilità dell’accordo con particolare riferimento alla sua idoneità ad assicurare
l’integrale pagamento dei creditori estranei (entro 120 giorni dall’omologazione i caso
di crediti già scaduti a quella data ed entro 120 giorni dalla scadenza in caso di crediti
non ancora scaduti alla data dell’omologazione – v. art. 33 1° co., lettera e n.1 D.L
83/2012 conv. con mod. in L. 134/2012)
•Pubblicazione dell’accordo nel RI
•Blocco delle azioni individuali per 60 giorni dalla data di pubblicazione
•Termine di 30 giorni dalla pubblicazione per l’opposizione dei creditori e di ogni altro
interessato
•Decisione sulle eventuali opposizioni e omologazione dell’accordo da parte del
tribunale con decreto appellabile entro 15 giorni dalla sua pubblicazione nel RI

Effetti:
Esenzione da revocatoria di atti, pagamenti e garanzie effettuati in esecuzione
dell’accordo omologato in un eventuale successivo fallimento

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PIANI DI RISANAMENTO
 Totale natura privatistica
 No fase giudiziale
 Possibilità di pubblicazione del piano nel RI su richiesta del debitore

Caratteristiche del piano


• Idoneità a consentire il risanamento dell’esposizione debitoria dell’impresa e
ad assicurare il riequilibrio della sua struttura finanziaria
• Attestazione di un professionista indipendente designato dal debitore sulla
veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano
• Non richiesta approvazione del piano da parte dei creditori

Effetti
Esenti da revocatoria atti, pagamenti e garanzie effettuati in esecuzione del
piano. Il controllo giudiziale sulle caratteristiche del piano e in particolare sul
possesso dei requisiti richiesti dall’art. 67, 3° co., lettera d, L.F. è meramente
eventuale e limitato all’ipotesi in cui si apra una successiva procedura
fallimentare e si renda necessaria la verifica della revocabilità degli atti
effettuati in esecuzione del piano.

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