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Il cyberbullismo

visto da Filippo Berzi


Il Cyberbullismo a scuola

 Il tema del bullismo e del cyberbullismo lo abbiamo affrontato a scuola in più occasioni, già a partire dagli
anni delle elementari
 Questo significa che è un problema ricorrente sui cui è importante prestare attenzione sia da parte degli
studenti che dei docenti

MA TUTTO QUESTO SERVE


OD E’ SERVITO??
La mia esperienza personale con il
cyberbullismo

QUESTO IL MIO PERCORSO DIDATTICO

ASILO: NO BULLI
SCUOLE ELEMENTARI: QUALCHE BULLETTO
SCUOLE MEDIE: BULLI
SCUOLE SUPERIORI: NO BULLI

DALLA MIA ESPERIENZA EMERGE CHE IL BULLISMO


COINCIDE CON UNA FASE DIFFICILE DELLA NOSTRA
CRESCITA: L’ADOLESCENZA.
BULLISMO E CYBERBULLISMO

I bulli, quando hanno a disposizione un telefono o un


computer è facile che diventino «cyberbulli». Per questo è
importante che si presti attenzione al bullismo anche prima che
diventi «cyber».
Quindi già dall’asilo!
Un bambino che picchia o offende è facile che diventi bullo e
poi «cyberbullo».
LE MIE ESPERIENZE PERSONALI

Alle Elementari
 Si chiamava G.Z. ed era un bambino piccolissimo ed agitato come un insetto. Mi prendeva in giro in
continuazione e mi dava fastidio in tutti i modi. Una volta durante un compleanno non ce la feci più e mi
presi a botte con lui. Anche in questo caso non ne parlai con gli insegnanti, ma i miei genitori con i suoi
decisero di farci passare del tempo insieme, ma non servì a molto.
Alle Medie.
 Si chiamava N.B. Era un ragazzo della nostra età ma decisamente più sviluppato, più alto e più forte. In fin
dei conti non era così cattivo ma era molto agitato e più che altro prendeva in giro quelli più piccoli e timidi.
Io ad esempio. Poi sono cresciuto e già in terza media le cose erano migliorate. In questo caso non me la
sono mai sentita di chiedere aiuto agli insegnanti, ma forse sarebbe stato il caso. A volte lo stesso ragazzo mi
prendeva in giro sul gruppo whatsapp della classe. Io non rispondevo, ma mi dava molto fastidio.
 Si chiamava N.F. ed era una ragazza antipatica e scortese. Amava mettersi in mostra in tutti I modi. Una
volta per fare impressione sugli altri, prese le forbici e mi tagliò il giubbotto. Io lo dissi alla professoressa,
ma questa non fece niente. I miei genitori si arrabbiarono molto, telefonarono ai suoi per segnalare
l’accaduto, ma suo babbo aggredì verbalmente il mio, negando che ciò potesse anche essere accaduto.
Cosa insegna la mia esperienza??

a) Che il bullismo dipende spesso da differenze di altezza, forza fisica, di


timidezza ma in alcuni casi proprio quelli più piccoli, forse per difesa, possono
diventare «piccoli bulli».
b) Spesso si è bulli se si vive con genitori bulli.
c) I bulli possono essere anche femmine!
d) Che per paura di complicare le cose senza risolverle, non si racconta quello che
succede agli insegnanti.
e) Che per fortuna crescendo il bullismo va a diminuire (speriamo!!)
The End.

Presentazione realizzata da Filippo Berzi


IIE LICEO MUSICALE ALBERTI - DANTE.

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