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Il sangue e sua composizione

Proteine plasmatiche
Prof. Gianna Ferretti

AA 2021/2022
Il sangue

Il sangue è il tessuto liquido che corrisponde a circa


l'8% del peso corporeo e adempie a svariate funzioni
vitali, in una persona adulta il volume di sangue varia
tra i 5 e i 6 litri.

E' un fluido opaco, di colore rosso scarlatto nelle


arterie e rosso scuro nelle vene, il suo peso specifico
varia tra 1,055 a 1,065 g/cm3 ed il suo pH è compreso
tra 7,3 e 7,4.

Si compone di una parte liquida e di una parte


corpuscolata:
Il sangue assolve diversi ruoli:

•Controllo del pH (concentrazione degli ioni H+ nel


sangue)

•Trasporto di ossigeno per la presenza dei globuli rossi

•Trasporto di molecole nutritizie verso i tessuti


(vitamine etc…)

•Trasporto dell’anidride carbonica e prodotti del


catabolismo cellulare
La circolazione del sangue è quindi essenziale
per la vita ed è quindi indispiensabile
mantenere l’integrità di questo processo

Il processo della coagulazione risponde


all’esigenza di arrestare possibili perdite (ad
esempio se ci feriamo).
PRELIEVO DI SANGUE
Il prelievo deve essere eseguito
·
A digiuno da circa 10 ore

·
Il sangue

Parte corpuscolata: Cellule rappresentate dai globuli rossi, dai


globuli bianchi (o leucociti) e dalle piastrine

Parte liquida Il plasma, liquido giallastro costituito da:

acqua per il 90%,

da proteine per il 6-8%

e da elettroliti per il 2-4%


Un anticoagulante è un composto capace di
rallentare o interrompere il processo di
coagulazione del sangue

L'impiego di sostanze anticoagulanti è


indispensabile per l'esecuzione di molte analisi
biochimico-cliniche

Esempi: Queste molecole con


meccanismi diversi
interagiscono con gli ioni
Eparina, EDTA, Citrato calcio che sono coinvolti nei
meccanismi della
coagulazione
L’eparina è una molecola che viene prodotta anche nel corpo
umano e svolge un ruolo importante nella struttura della
matrice extracellulare
Il suo ruolo anticoagulante, rallenta o interrompe il processo di
coagulazione del sangue
Eparina

Soluzione iniettabile
Eparina.

• Si usa come anticoagulante per evitare la


coagulazione di prelievi di sangue 

• L’eparina è 'utilizzata anche nelle banche


del sangue per prevenire la coagulazione
del sangue durante la donazione e
stoccaggio,

• Viene usata in terapia  per prevenire la


formazione di coaguli di
sangue nei pazienti sottoposti a gravi
lesioni o interventi chirurgici. 
Fonte:https://www.nursetimes.org/i-colori-delle-provette/8263
Provette per test coagulativi contenenti sodio citrato (tappo azzurro)

Provette per ottenere il siero (tappo rosso e/o arancione),

Provette contenenti litio-eparina (tappo verde)

Provette contenenti EDTA (tappo viola)

Provette contenenti citrato e destrosio (tappo giallo),


Quando le provette di sangue (con anticoagulante)
vengono centrifugate in laboratorio, otteniamo la
separazione in diverse fasi
Se usiamo provette con anticoagulante:
Nella parte superiore si raccoglie un liquido, il plasma,
rappresentante circa il 55%.
Nella parte inferiore della provetta si stratifica la grande
massa di globuli rossi (o eritrociti o emazie), pari circa al
45%.
Tra i due strati s’interpone un sottile velo di globuli
bianchi (o leucociti) e di piastrine, denominato buffy coat,
e rappresentante circa il restante 1%.
Il rapporto fra plasma e globuli è definito ematocrito.
L’aspetto del plasma ci comunica alcuni aspetti
composizionali

Campione con Campione


elevati livelli di emolizzato
lipidi

Fonte immagine: http://www.studiodietoterapico.com/


SIERO
componente liquida del sangue
che si ottiene se non si aggiungono
anticoagulanti
Coagulo
(Clotting time)
Qual è il normale tempo di coagulazione?

È influenzato dai livelli di ioni calcio e da molte


malattie.

Il valore normale del tempo di coagulazione è di 5-8


minuti.

Per la misurazione del tempo di coagulazione con il


metodo in provetta, il sangue viene posto in una
provetta di vetro e mantenuto a 37° C.

Il tempo richiesto viene misurato affinché si formi il


coagulo
Siero: si ottiene con la coagulazione
del sangue secondo la via intrinseca
attivata dal contatto dei fattori della
coagulazione con la superficie della
provetta e la separazione della parte
corpuscolata da quella liquida per
centrifugazione.
Per la maggior parte dei parametri di
laboratorio non c’è differenza tra plasma e
siero.
Proteine plasmatiche

Quali sono le principali?

Quali organi le sintetizzano?


Proteine plasmatiche sintetizzate dal fegato
PROTEINE DI TRASPORTO (albumina, transferrina
ceruloplasmina, proteine che legano ormoni
steroidei e tiroidei)
Proteine della coagulazione (fibrinogeno, fattori V,
VII, IX, X)
 

Proteine della fase acuta e infiammazione


Livelli di proteine nel sangue

Intervallo

…..
Elettroforesi delle proteine plasmatiche
Marker di danno d’organo
Emostasi e Proteine coinvolte
nella coagulazione
emostasi
L'emostasi corrisponde all'insieme dei processi fisiologici che
regolano il sanguinamento ed il suo arresto (ad esempio dopo
una ferita) oltre alla fluidità del sangue.

La coagulazione, innescata ad esempio in seguito ad un danno


tissutale, implica l'attivazione di una serie di reazioni
biochimiche note come cascata della coagulazione.

In essa i fattori della coagulazione (in prevalenza proteine) sono


attivati uno dopo l’altro fino alla formazione del coagulo.
emostasi
Ogni fattore deve essere presente in quantità adeguate e deve 
funzionare in modo appropriato, perché la coagulazione
proceda normalmente.

Se i fattori sono scarsi (in quantità e funzionalità) possono


verificarsi sanguinamenti

Se sono troppo abbondanti si può assistere ad


eccessiva coagulabilità (trombosi).
Fasi della coagulazione e proteine coinvolte
I fattori sono indicati con i primi 13 numeri
romani. Due vie differenti di attivazione
(estrinseca e intrinseca) convergono in una via
comune con l’attivazione del fattore X.
Fattori coinvolti nella coagulazione
pareti delle provette usate per i prelievi
I test di coagulazione sono analisi di laboratorio utili
per monitorare l'attività di coagulazione del sangue.

I principali esami di laboratorio per lo studio dell'attività


di coagulazione del sangue sono:

Il tempo di protrombina, PT;

Il livello di fibrinogeno.
La protrombina

La protrombina è una proteina prodotta dal fegato che


interviene nel processo di coagulazione e che, in caso
di sanguinamento, si converte in trombina, innescando
una reazione a catena che porta alla formazione di un
coagulo.

È conosciuta anche come fattore II.


Il tempo di protrombina (PT, dall’inglese Prothrombin Time) è
la misura del tempo necessario alla formazione del coagulo di
fibrina

In laboratorio si attiva la coagulazione con la tromboplastina e


ioni calcio.

Si tratta di un test utile per la valutazione della funzionalità


della via estrinseca, della funzionalità epatica di sintesi dei
fattori della coagulazione e viene comunemente utilizzato nel
controllo degli effetti della terapia con anticoagulanti che si
effettua in alcuni pazienti
Il tempo di protrombina, PT

Il valore è dato in secondi: un aumento dei secondi rispetto


all’intervallo di riferimento considerato “normale” sta a
significare che il sangue ci impiega più tempo a coagulare e
può provocare emorragie;

una diminuzione dei secondi, significa che il sangue ci


impiega meno tempo a coagulare e rischia così di
provocare la formazione di coaguli.
Fibrinogeno (150-400 mg/ml)
Il fibrinogeno è una proteina prodotta dal fegato che
interviene nel meccanismo della coagulazione. È
liberamente presente nel sangue ed interviene in caso di
sanguinamento rilasciando fibrina, che non è solubile nel
sangue.

Il dosaggio di fibrinogeno permette di dosare la


concentrazione di fibrinogeno circolante. Un valore più
basso del normale significa che vi è una ridotta capacità di
coagulazione e viceversa.
Enzimi e loro ruolo nel metabolismo
Perché ci interessa studiare gli Enzimi?

Senza enzimi non saremmo in grado di eseguire le


numerose reazioni chimiche che avvengono nelle cellule
e nell’ambiente extracellulare
•Definizioni e ruoli degli enzimi

•Cinetica enzimatica

•Localizzazione degli enzimi

•Enzimi come “bersaglio” di farmaci

•Enzimi come “markers” in Biochimica Clinica

•Errori congeniti del metabolismo (deficit di enzimi)

•Enzimi impiegati in terapia


Enzimi

Proteine capaci di innalzare, (si può arrivare a


1016 volte) la velocità di reazioni chimiche
termodinamicamente possibili, senza
alterarne la costante di equilibrio.

Enzima

Reagenti Prodotti
Gli enzimi trovano numerose
applicazioni dalle scienze biomediche
al comparto agro-alimentare, dalla
ricerca scientifica al mondo della
produzione industriale.
Usi industriali degli enzimi

Detergenti
Tessile

Proteasi , Cellulasi, amilasi ,


Agroalimentare cellulasi, lipasi perossidasi

Proteasi ,
Pectinasi, Amilasi, xilanasi, cellulasi,
amilasi….. lipossigenasi lipasi

Lignasi, proteasi
Dove sono localizzati gli enzimi?

•Enzimi intracellulari (es. citoplasmatici,


mitocondriali, lisosomiali etc…)

Enzimi extracellulari (es. Enzimi plasmatici o


secreti dalle cellule in diversi liquidi biologici)
Localizzazione Intracellulare degli Enzimi
 Gli enzimi si possono trovare:
Liberi nel citoplasma delle cellule di
diversi tessuti ed organi
 Confinati in particolari strutture
all’interno delle cellule stesse
(organelli intracellulari, membrana
plasmatica)
 In un determinato tessuto od
organo specifico.
Enzimi come catalizzatori biologici.
 

•Essi svolgono il loro ruolo con modalità differenti da reazione


a reazione, ma in tutti i casi la catalisi procede attraverso la
formazione di complessi tra l'enzima e i reagenti (substrati)

•la gran parte delle reazioni non avverrebbe abbastanza


velocemente nelle condizioni compatibili con pH, temperatura
e ambiente ionico delle cellule o ambiente circostante.
Enzimi: catalizzatori biologici
Reazione non
G catalizzata

DG* Reazione
catalizzata

DG*
X

DG
Y

• Si combinano transientemente col substrato e abbassano l’energia di


attivazione
• Non spostano l’equilibrio della reazione, ma aumentano la velocità con cui
l’equilibrio viene raggiunto
• Non subiscono modificazioni permanenti durante la reazione e sono
subito disponibili per catalizzare una nuovo ciclo di reazione
L’energia di attivazione è una barriera per la reazione
biochimica, ma è fondamentale per la vita

La stabilità delle molecole aumenta con l’aumentare della


barriera di attivazione.

Senza questa barriera le molecole complesse tenderebbero a


convertirsi spontaneamente in altre forme molecolari

Gli enzimi hanno sviluppato la capacità di abbassare in modo


selettivo solo l’energia di attivazione delle reazioni necessarie
per la sopravvivenza della cellula
L’enzimologia,la disciplina della biochimica
che si occupa degli enzimi, è soggetta a
continui e rapidi progressi.

Si ritiene che la nascita di questo settore


scientifico sia stata nel 1926 grazie a Nobel
J. Sumner, artefice della cristallizzazione in
laboratorio dell’ureasi (l’enzima che scinde
l’urea in ammoniaca ed anidride carbonica),

Già da molto tempo prima i processi James Sumner


biologici catalizzati dagli enzimi erano
oggetto di interesse da parte della
comunità scientifica.
Enzimologia. I protagonisti della ricerca

Pasteur Prima della

Leonor Michaelis and Maud Menten, who together pioneered


the development of enzyme kinetics by formulating the
Michaelis-Menten equation to describe the action of enzymes.
Cinetica Enzimatica

S = Substrato P= prodotto

Complesso enzima-
substrato
E+S ES EP E+P
La maggior parte delle
reazioni enzimatiche utilizza Le porzioni di enzima a contatto con
substrati che sono di il substrato che giocano un ruolo
piccole dimensioni se diretto nel processo catalitico
comparati alla molecola costituiscono il cosiddetto SITO
enzimatica. ATTIVO ( sito CATALITICO).

Di conseguenza solo una Il resto della proteina enzimatica


piccola parte della proteina fornisce una specie di scheletro
enzimatica si trova a diretto strutturale che garantisce il
contatto con la molecola del mantenimento dei componenti del
substrato a formare il sito attivo nella conformazione
COMPLESSO ENZIMA- tridimensionale necessaria ad una
SUBSTRATO (ES). efficiente e specifica catalisi.

 
Enzimi e Specificità di substrato.

•Tutti gli enzimi presentano il fenomeno della specificità di


substrato.
•gli enzimi non solo sono in grado di discriminare in base all’
identità chimica del substrato, ma anche sulla base della sua
configurazione geometrica e stereochimica.

•Ad esempio se un enzima utilizza come substrato la forma D di


uno zucchero, ne consegue che il corrispondente stereoisomero L
non sarà oggetto di reazione, se non in misura del tutto
trascurabile.
Specificità
l'enzima e il substrato si adattano
l'un l'altro.

Nel 1894 H.E. Fischer propose la


sua "ipotesi della serratura e
della chiave" (lock and key
hypothesis) implicante una
complementarietà tra substrato
ed enzima legata a rigide
conformazioni molecolari.

Hermann Emil Louis Fischer (9


October 1852 – 15 July 1919) 
Modello : ipotesi della serratura e della chiave

Nel 1894 Fischer propose la sua "ipotesi della serratura e della


chiave" (lock and key hypothesis) implicante una complementarietà
tra substrato ed enzima legata a rigide conformazioni molecolari.

                                                                                                                        
                                              
Fonte: Pearson Education 2011
pH del sangue
7,00 7,80

Acidosi Alcalosi

Venoso Arterioso

Alterazioni cellulari non compatibili


con la vita
Elenco di molecole o specie chimiche che si possono
quantificare nei liquidi biologici (es. siero e plasma)
Elenco di molecole o specie chimiche che si possono quantificare nei liquidi
biologici (es. siero e plasma)

(Blood Urea Nitrogen) Azotemia

Velocità di Filtrazione Glomerulare


(Glomerular Filtration Rate)
Elenco di molecole o specie chimiche che si possono
quantificare nei liquidi biologici (es. siero e plasma)

(Blood Urea Nitrogen) Azotemia


Altre Funzioni delle proteine presenti nel sangue

Trasporto di acidi grassi, metaboliti ..(albumina)

Ruolo nella Coagulazione (Protrombina,Fibrinogeno)

Ormoni proteici (Insulina, Glucagone ecc…..)

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