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PLATONE ED ARISTOTELE
PLATONE
Platone
Platone
In questo mito Platone mette espone la
1) Mito della caverna Per rappresentarlo ho scelto un
differenza tra realtà autentica
film, dal titolo: The Truman show.
ed apparenza.
Scheda film:
1) TITOLO: The Truman show
2) AUTORI: Peter Weir
3) ANNO: 1998
4) TRAMA: Il film è basato sulla produzione di un reality show basato
sulla vita di Truman, un uomo molto amato dai genitori, amici e moglie;
egli vive però in costante stato d’angoscia poiché nota che le emozioni
che prova sono diverse da quelle che provano gli altri nei suoi confronti.
Avanti col tempo inizia a scoprire la verità, finché scopre che la ragazza
che ha amato da giovane è sparita d’un tratto dal set; avendo lei quasi
fatto capire a Truman la verità egli cerca di raggiungerla per parlarle, e
nel finto mare vede la fine del set capendo la realtà. Infine il protagonista
ha un dialogo col regista ed ammette che preferisce vivere una grigia
realtà che una coloratissima finzione.
Platone
Platone nel suo mito ci rappresenta una scena nella quale in una caverna sono presenti dei prigionieri, legati nel fondo di
questo antro. Essi hanno vissuto tutta la vita credendo vere delle immagini proiettate dall’esterno su una parete, ad un
certo punto del mito uno dei prigionieri riesce a liberarsi, e viene preso dal dubbio se uscire o meno; un dubbio simile è
presente nel protagonista del film che ho scelto poiché Truman all’inizio della sceneggiatura si pone qualche dubbio
sulla realtà nella quale vive ponendosi quesiti e ricercando un’autenticità che sentiva che stesse venendo meno. La vera
somiglianza si può notare nel finale quando Truman dopo aver scoperto di aver vissuto 30 anni nella finzione deve
decidere se tornare alla finta realtà oppure andare a scoprire la realtà autentica, approcciandosi nella ricerca.
Nella società che Platone descrive nella «Repubblica», le persone erano suddivise in determinate classi sociali alle quali
appartenevi già dalla nascita, Platone afferma in seguito, che non è impossibile cambiare di classe, a meno che non si
possieda un talento che corrisponda a ciò che serve per un’altra classe sociale. Per esempio se il figlio di un legislatore
dovesse nascere con un talento per le attività agricole nulla può impedirgli di intraprendere una carriera diversa da quella
predestinatagli.
Per aiutarci a capire il funzionamento della società platonica si può ricorrere all’uso di miti.
Prospettiva legislatore/guardiano
Durante un lungo viaggio su una barca mercantile diretta in Oriente e partita dalla
Grecia, il capitano e i suoi sottoposti vivevano in perfetta armonia e pace, finché un
giorno durante il viaggio di ritorno la nave fu assalita da un gruppo di pirati i quali
non solo depredarono il carico rimanente dalla barca, ma rapirono anche il capitano
per avere informazioni su tutte le rotte mercantili. I sottoposti, che durante la loro vita
fecero solo i marinai, organizzarono una spedizione per riportare il loro capitano a
casa. Si munirono di spada e scudo e giunsero nel covo dei pirati, l’esito della
battaglia fu un massacro poiché i marinai essendo nati con l’attitudine a compiere solo
quel mestiere non furono in grado di lottare e morirono nell’intento di salvare il
capitano.
Platone
La società deriva da un unico essere superiore, vive su uno stesso pianeta ed è formata
da individui che provano emozioni, dolore, sentimenti e come tali hanno anche il
diritto di ricevere un trattamento equo, ergo devono godere di uguaglianza nella
società. Io opererei delle modifiche quindi ad uno Stato che non ti fa scegliere chi sei;
come prima cosa la società deve vivere unita senza limiti di classe, con l’unico
obiettivo di svolgere compiti destinati al vivere nell’armonia. Il concetto di classe
sociale va rivisto secondo la democrazia, come prima affermavo: siamo tutti uguali;
quindi non deve esistere una persona che per nascita deve essere un legislatore, un
contadino ect. ma deve essere l’individuo stesso in base alle sue capacità a scegliere
cosa fare nella società. Da ciò in conclusione l’uomo è uguale ad un altro uomo per
natura.
ARISTOTELE
Aristotele
Divenire
Per Aristotele il concetto di divenire è il passaggio da un certo tipo di essere ad un altro tipo di essere.
Anche durante la mia vita è avvenuta una fase di mutamento; il passaggio più
importante infatti è avvenuto quando dal bambino che ero sono diventato il ragazzo
che sono tutt’ora. L’arco di tempo in cui è avvenuto questo processo è stato molto
lungo, iniziò quando alle elementari si iniziavano ad avere altri interessi, iniziare a
cambiare atteggiamenti per parlare con gli altri. Il processo continuò anche alle
scuole medie, dove iniziai a confrontarmi con un mondo diverso a quello che
trovavo negli anni precedenti, sono diventato più maturo, per aver un dialogo con i
professori, molto diversi dalle maestre. Il passaggio dal bambino che ero al ragazzo
che sono ha avuto termine quando sono arrivato al liceo, dove tutto è diverso, ed
essere veramente maturi è fondamentale per approcciarsi nel mondo reale alla fine
del percorso liceale.
Bambino: potenza rispetto al ragazzo che sono ora Ragazzo: atto rispetto al bambino che ero
Aristotele
Dio esiste?
Essendo per Aristotele suprema l’attività di Dio è immobile, perché chi si muove lo fa con
pensare, la divinità è una mente superiore. un obiettivo che Dio non ha.
Dio governa il mondo non intenzionalmente, Se per Aristotele Dio ha come scienza la
poiché la società crede di compiere le cose metafisica, come potrebbe però la fisica
sotto la sua guida. entrare a contatto con un essere immateriale?