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• Da cui V ( c f ) 2 R
vc
kL
Centrifuga 4/4
• Se si confronta il valore di vc con la velocità di
sedimentazione vs, si ha
vc R 2
vs g
• Quindi, a parità di liquido e delle caratteristiche dei
corpuscoli, la velocità di separazione per centrifugazione è
tante volte più grande di quella per sedimentazione quanto
più elevato è il rapporto 2R/g
• Con le ultracentrifughe con velocità angolari corrispondenti
a frequenze di rotazione di 105 giri al minuto si ottengono
velocità di separazione per centrifugazione 106 alla volta
maggiori della velocità di sedimentazione
• Esse sono usate per lo studio di corpuscoli aventi dimensioni
inferiori ad 1m, come virus o di sostanze macromolecolari
Regime Laminare e Regime Vorticoso
1/3
• Intorno ad un oggetto che si
muova in un fluido a velocità
piccole si ha un regime
laminare
• A velocità sufficientemente
grandi il regime smette di
essere laminare e diventa
vorticoso
vL
NR
• La grandezza adimensionale
• Il cuore destro dà inizio alla circolazione polmonare, il cuore sinistro a quella sistemica
• Le due pompe lavorano in serie e quindi la massa di fluido che attraversa il primo
circuito nell’unità di tempo deve essere uguale alla massa di fluido che attraversa il
secondo circuito nello stesso intervallo di tempo
• Tuttavia, il circuito sistemico è molto più esteso di quello polmonare, per cui
l’innalzamento di pressione provocato dal ventricolo sinistro deve essere molto
maggiore di quello provocato da quello destro
• Il ventricolo sinistro ha infatti una muscolatura ed un volume maggiore
Pressione Sanguigna 1/5
• In corrispondenza del ventricolo
sinistro e delle grandi arterie del
sistemico la pressione è massima
(intorno a 100 torr)
• Si abbassa gradualmente nelle
arteriole e nei capillari
• Nel circuito di ritorno la pressione
è molto bassa (pochi torr)
• In corrispondenza del ventricolo
destro e delle arterie del
polmonare si ha un nuovo
modesto innalzamento (intorno 20
torr)
• Nel circuito di ritorno polmonare
assume nuovamente pochi torr
Pressione Sanguigna 2/5
• Le contrazioni muscolari,
comprimendo le vene, permettono al
sangue di ritornare agli atri. Ciò
avviene anche grazie a speciali
valvole che non permettono al sangue
di scorrere in direzione opposta
• Il cattivo funzionamento di dette
valvole provoca un rallentamento ed
una stati del sangue venoso
determinando l’insorgere delle vene
varicose
• Durante la sistole (circa 75 al minuto)
il sangue viene immesso nell’aorta,
che, avendo una struttura elastica, si
dilata assorbendo una parte
dell’energia cinetica del sangue e
convertendola in energia potenziale
elastica
• Durante la fase diastolica, si ha un
rilassamento dell’arteria con
riconversione dell’energia potenziale
elastica in energia cinetica
Pressione Sanguigna 3/5
• Se si misura la pressione sanguigna in corrispondenze delle arterie
del torace, del capo e dei piedi, essa assume valori circa uguali per
una persona distesa orizzontalmente (a), mentre valori del tutto
differenti se la persona è in piedi (b)
• Questi risultati si possono giustificare con il Teorema di Bernoulli
Pressione Sanguigna 4/5
• Indicando con gli indici t, c e p, rispettivamente le
grandezze riferite alle arterie del torace, del cranio e
dei piedi, il teorema di Bernoulli consente di
scrivere: 1 1 1
pt vt2 ht g pc vc2 hc g p p v 2p h p g
2 2 2
• Data la densità del sangue ( ≈ 1,05 g/cm3), e valori
tipici della sua velocità (v ≈ 30 cm/s), il termine
cinetico è dell’ordine di 0.4 torr ed è quindi
trascurabile
• L’equazione diventa:
pt ht g pc hc g p p h p g
Pressione Sanguigna 5/5
• Dall’equazione precedente, per un individuo disteso
si ha ht ≈ hc ≈ hp, da cui pt ≈ pc ≈ pp
• Per un individuo in piedi, assunto hp = 0, si ha:
pt pc (hc ht ) g pc
• E p p pt ht g pt pc
• I risultati ottenuti sono in un buon accordo con le
relazioni tra i valori misurati
Misura della Pressione Arteriosa 1/3
• In un’arteria il flusso è normalmente laminare e quindi del tutto silenzioso
• Con un progressivo aumento della pressione esterna si determina una graduale
riduzione della sezione del vaso ed un progressivo aumento del numero di
Reynolds
• Infatti, dall’equazione della portata q = vm R2, dove R è il raggio della sezione
del vaso, si ha vm = q / R2 , che sostituita nell’equazione del numero di
Reynolds
2 vm R 2 q
NR
R
• Se la diminuzione della portata si può considerare trascurabile, una diminuzione
progressiva di R determina un aumento del numero di Reynolds, aumento che può
rendere il flusso turbolento