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ITALO CALVINO

Italo Calvino è stato una presenza centrale nella cultura italiana del secondo dopoguerra in quanto autore e
intellettuale impegnato sui grandi problemi politici, sociali e culturali del periodo.

Le direttrici su cui viaggia il suo percorso sono due e tendono costantemente ad una reciproca conciliazione.
Abbiamo infatti:

• Da un lato, il racconto fantastico e fiabesco


• Dall’altro, la narrazione realistica

Quest’ultima, nello specifico, si focalizzava in quegli anni su problemi quali la speculazione edilizia, la società
dei consumi, l’inquinamento prodotto dallo sviluppo industriale.
La vita

Italo Calvino nasce il 15 ottobre 1923 a Santiago de Las Vegas (Cuba), dove il padre dirigeva una stazione
sperimentale di agricoltura.
Nel 1925 la famiglia fa rientro in Italia, stabilendosi a Sanremo.

L’ambiente familiare gli imprime un’educazione laica e un forte interesse per le scienze.
Nel 1941 si iscriverà alla Facoltà di Agraria a Torino ma completò gli studi solo nel 1947, dopo essere passato
alla Facoltà di Lettere. In quegli anni, entrò nella Resistenza e militò poi nel Partito Comunista.

Proprio a Torino conobbe la realtà di Einaudi, una delle più prestigiose case editrici d’Italia, che con la sua
prolifica attività colmò certamente parte di quel vuoto culturale che la chiusura imposta dalla dittatura fascista
aveva creato. Calvino fu assunto alla Einaudi dal 1950, esercitando nel tempo una forte influenza
sull’indirizzo culturale della stessa.

Nel 1957 abbandonò il PCI, pur restando sempre su posizioni di sinistra.

Dopo aver trascorso diversi anni a Parigi, farà ritorno, nel 1980, in Italia. Morirà nel 1985 a Siena.
Come si è detto, in Calvino sarà forte la riflessione e l’indagine
sociale, basti pensare a romanzi come «La speculazione
edilizia»(1957) o «La nuvola di smog»(1958).

«Marcovaldo ovvero Le stagioni in città»(1963) è una raccolta


di venti racconti che hanno come protagonista un bizzarro
manovale di origine contadina che si trova a vivere nella
complessa realtà industriale.
Pur descrivendo il mondo moderno come un «labirinto», l’autore
mostrerà un’ostinata fiducia nelle forze intellettuali dell’uomo
e nella sua capacità di lottare per una società migliore.
Ognuno dei venti capitoli, scanditi dal ritmo delle stagioni, è
un’avventura in città del protagonista e della sua numerosa
famiglia, alla perpetua ricerca di cibo, pace, aria buona.
La città di Marcovaldo, invece, è già la città contemporanea,
piena di caos, di luci e di rumori, con il traffico intenso, la natura
soffocata, l’aria e l’acqua inquinate, i cibi avvelenati.
Marcovaldo al supermercato è uno dei venti racconti che compongono
«Marcovaldo». Qui il protagonista, nonostante non ci siano i soldi, decide di
fare visita al grande negozio con la famiglia tanto per provare l’ebrezza di
essere come tutti gli altri; e proprio per finzione Marcovaldo prende un
carrello e inizia a mettere i vari prodotti che desidererebbe acquistare. Il
progetto originale prevedrebbe che per un prodotto messo nel carrello uno
venga riportato sullo scaffale ma, ben presto i suoi piani salteranno e alla fine
ogni componente della famiglia si ritroverà con un carrello pieno di roba.
In un supermarket, in effetti, ogni aspetto (la disposizione delle merci sugli
scaffali e nelle corsie, l’ampia capienza del carrello, l’abbondanza della scelta,
la facilità del gesto di afferrare le confezioni esposte, l’illuminazione, la
musica) è attentamente pianificato per indurre inconsciamente i clienti a
compiere la maggior quantità possibile di acquisti.
Il tema dell’episodio è infatti quello del consumismo (cioè della dipendenza
dagli acquisti, di valori che ruotano solo intorno ai beni posseduti, alla merce
acquistata) e del continuo passare dall’essere produttore all’essere
consumatore. Un meccanismo frenetico – alimentato dalla pubblicità – che
produce stress, ci disumanizza e ci rende schiavi di uno stile di vita tutto
basato sui beni materiali e che nulla ha invece a che vedere con la costruzione
di una società eco-sostenibile, improntata su un consumo consapevole,
razionato e razionale.
GUIDA ALLA SPESA SOSTENIBILE

La lista della spesa è il vero punto di partenza fondamentale per diventare un consumatore critico e responsabile.
Essere consumatori critici e consapevoli ci consente di valutare la qualità del cibo e di essere più attenti
all’ambiente: facendo attenzione a questi fattori, possiamo fare una spesa sostenibile contribuendo al rispetto del
pianeta.

GUIDA PER FARE LA SPESA


IN MODO SOSTENIBILE

• Porta la tua busta di tela o la tua cesta


• Scegli barattoli riciclabili e riutilizzabili
• Dai la preferenza agli alimenti a KM0 e filiera corta
• Opta per frutta e verdura di stagione
• Scegli il piccolo punto vendita di quartiere
• Fai una lista della spesa precisa prima di uscire
• Acquista prodotti sfusi
• Evita lo spreco di cibo

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