Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
La custodia giudiziale
Dott.ssa Dott.ssa
FrancescaFrancesca
Tripodi - Tripodi 1
3 novembre 2010
Studio D'Innella
Premessa.
Il nostro ordinamento contempla diverse ipotesi di incarichi
giudiziali consistenti nella custodia e/o amministrazione di beni o
cose (incarichi giudiziali = conferiti da A.G. ed esercitati sotto la
sua vigilanza)
Connotati strutturali:
a) sottrazione provvisoria di uno o più beni a chi ne ha la
disponibilità materiale e giuridica («spossessamento»);
b) affidamento a soggetto nominato da AG, per la conservazione e
gestione, sotto il controllo di AG
c) a vantaggio di un terzo soggetto (non sempre già determinato) cui
i beni dovranno essere attribuiti all’esito del processo.
Dott.ssa Francesca Tripodi - 3
La figura del custode giudiziale in sede civile
Art.65. Custode
La conservazione e l’amministrazione dei beni pignorati o
sequestrati sono affidate ad un custode, quando la legge non
dispone altrimenti.
– Sequestro conservativo;
– Sequestro giudiziario.
Sia i conti parziali che quello finale vanno depositati, con i documenti
giustificativi, nella cancelleria del giudice, che dovrà approvarli in
apposita udienza.
Fonti normative
Nei casi (in cui non opera l’art. 676 c.p.c.) si preferisce
nominare custode un terzo, dandogli espressa facoltà di
avvalersi di una delle parti in lite, quale “ausiliario del
giudice” ex art. 68 c.p.c.
Si possono infine nominare anche più custodi congiuntamente.
Dott.ssa Francesca Tripodi - 37
Anche il custode nel sequestro giudiziario non è il
rappresentante delle parti ma un gestore autonomo: si assiste
ad una sostituzione nella gestione dell’impresa estremamente
complesso e di difficile collocazione sistematica
- Assume tutti gli obblighi di fatturazione (in nome e per conto del
soggetto passivo) e versamento del tributo, non solo nell’ipotesi di
irreperibilità del debitore; questi adempimenti sono in ogni caso
accentrati nella procedura stessa anziché in capo al debitore
esecutato, sulla base del principio di funzionalità della procedura e
tutela degli interessi dell’erario.
Responsabilità civile:
• Il custode è responsabile per i danni cagionati alle parti (art. 67
c.p.c. e Cassazione 26 febbraio 1954 n. 562), se non esercita la
custodia da buon padre di famiglia.
• Inoltre, il custode che non esegua l’incarico assunto
(indipendentemente dal fatto che sia incorso o meno in un
reato) può essere condannato dal giudice ad una pena
pecuniaria da euro 250 a euro 500 (L. 69/2009).
• Il custode che ecceda i limiti dell’incarico, va assimilato al
“falsus procurator” di cui all’art. 1398 c.c. “Colui che ha
contrattato come rappresentante senza averne i poteri o eccedendo i
limiti delle facoltà conferitegli, è responsabile del danno che il terzo
contraente ha sofferto per aver confidato senza sua colpa nella
validità del contratto.”
Dott.ssa Francesca Tripodi - 52
Responsabilità penale:
art. 334 c.p. “sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte
a sequestro …”
Chiunque sottrae, sopprime, distrugge, disperde o deteriora
una cosa sottoposta a sequestro disposto nel corso di un
procedimento penale o dall’autorità amministrativa e affidata
alla sua custodia, al sol scopo di favorire il proprietario di
essa, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la
multa da 51 euro a 516 euro.
Si applicano la reclusione da 3 mesi a 2 anni e la multa da 30
euro a 309 euro se la sottrazione, soppressione, dispersione o
deterioramento sono commessi dal proprietario della cosa,
affidata alla sua custodia.
La pena è della reclusione da un mese ad un anno e della
multa fino a 309 euro se il fatto è commesso dal proprietario
della cosa medesima non affidata alla sua custodia.
Dott.ssa Francesca Tripodi - 53
Art. 335 c.p. “Violazione colposa di doveri inerenti alla
custodia di cose sottoposte a sequestro …”