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Art for Art's

Sake
Il Piacere
Arbiter
elegantiae

La consapevolezza di un' esistenza fuggevole


e di una vecchiaia sterile, l' esaltazione della
giovinezza e del piacere, unico valore reale che
si sublima nelle arti. Pictor
L' esteta vive cogliendo l' attimo irripetibile, in optimus
cerca di sensazioni nuove e talvolta deleterie,
modello di vita che, se osservato con
attenzione, riflette l' ansia e il desiderio di una
vita diversa… Contestualizzazione
Quella che Enzo Spaltro chiama la "fine della fame", vale a dire
l'ingresso nella società dell'abbondanza dopo decenni di società della
scarsità, ci sta rovesciando addosso una valanga di problemi. Negli
anni 50 il mondo si agitava nel dubbio esistenziale: Essere o
Apparire? Un giovanotto d'oggi direbbe: "La seconda che hai detto".
Infatti e' stata questa la loro scelta, forse inconsapevole: edonismo
sfrenato e consumi esagerati. E' successo quindi che gli italiani,
campioni nell'arte di arrangiarsi, si siano ritrovati passo dopo passo a
dover gestire i problemi (che non appaiono tali, ma lo sono) della
società del superfluo.
E non sempre un ambiente in cui conta così tanto "apparire" e'
davvero appagante.
Anche le famiglie che si sono di colpo arricchite con vincite
multimiliardarie, quasi sempre sono finite male. Sara' difficile
"Essere", ma "Apparire" e' ancora più dura. E' vero: oggi non si nega a
nessuno un quarto d'ora da protagonista; trascorrendo cento giorni
chiusi in un appartamento a farsi la doccia davanti alle telecamere in
diretta, anche dei ragazzi banali diventano divi ammirati; confessare
un tradimento tra le lacrime dell'amata, sempre rigorosamente in
diretta televisiva, fa tendenza e produce successo, tutto vero. Ma
dover tendere ad essere sempre in primo piano, sempre protagonista,
con i muscoli tesi e le natiche asciutte, abbronzati e griffati in ogni
momento, che prezzo ha?
… l' artista, che si è liberato da qualunque imperativo etico, si pone quindi l' obbiettivo
di ricercare e conseguire il bello, il sublime, in qualunque modo egli voglia e possa
esprimersi a cominciare dalla sua stessa vita; se impegnato in questa missione
edonistica si trova a dover agire immoralmente, lo fa senza curarsene perché, si è detto,
egli trascende i concetti di bene e di male. Il piacere diviene il fine ultimo, la giovinezza,
la potenza, la nobiltà vengono riscoperte come valori assoluti, da ammirare nel loro
aspetto transeunte ma intensissimo: sembrerebbe che l'estetismo sia la scelta di un
uomo sicuro e già forte di per sè….

L' estetismo ha origine in Francia, verso il 1835 con Téophile Gautier e influenza
nomi illustri come Oscar Wilde, D'annunzio e Huysmans: è una delle principali
tematiche della cultura decadente. La figura dell' esteta nasce dal rifiuto della
visione utilitaristica del mondo tipica della borghesia del tempo, nonché della sua
stessa morale, che viene vista sotto occhio critico e abbandonata per essere
sostituita dalla volontà, assolutamente amorale, dell' individuo

di estetismo si può parlare anche nel mondo latino e in particolar


modo nella figura di Petronio che anticipando autori come Wilde e
d’Annunzio nella sua opera vuole sorprendere il pubblico e quasi
“scandalizzarlo”…… ma in realtà la sua è una forte denuncia nei
confronti della società romana…
Ciò che in realtà sorprende è il fatto che a prescindere
dall’epoca, la concezione edonistica della vita è posta
sempre alla base di uno stato di disagio dell’intellettuale
provocato dal venir meno di alcune certezze…
……queste certezze vengono meno perché
l’intellettuale si trova di fronte ad una
società che egli non riconosce piu’, una
società in cui i mos maiorum non sono altro
che un ricordo e in cui l’unica dea da
venerare è il guadagno, in cui l’intellettuale
non e’ altro che un manichino manovrato
dalla logica suprema della società di
massa….
….ed è proprio questo contesto sociale che porta
Petronio a sperimentare il tipo di vita condotto dall’
enturage di Nerone e sporgere una forte denuncia
contro la decadenza dei mos maiorum. Il d’Annunzio
tenta con forza di recuperare l’aoreola che la società di
massa gli ha tolto cercando di proposi in modo nuovo
rispetto a gli altri predecessori. Anche i movimenti
d’avanguardia rappresentano una forma di reazione
all’affermarsi di una nuova realtà sociale all’inizio del
XX secolo. E gli inquietanti manichini di De Chirico non
sono altro che un voler rappresentare il disagio sociale
dell’uomo…….

……per tutto il Novecento questa forte sensazione di incertezza e di


smarrimento dell’individuo la ritroviamo in numerosi intellettuali,
considerati ai vertici nel campo della letteratura e della cinematografia
(Mann, Marcuse, Pasolini).
Ciò che sorprende del d’Annunzio è l’energia e la vitalità con cui
agisce. I suo modo di vivere la vita come fosse un opera d’arte lo pone
sempre al centro dell’ attenzione. La sua può essere considerata una
d’Annunzio vita inimitabile perché hai vertici di una borghesia immersa nel lusso e
nella suntuosità.
Se il Pascoli infatti accoglieva del Decadentismo un aspetto piuttosto
intimistico, il d’Annunzio ne coglie l’aspetto vitalistico, il suo divismo
lo porta a diventare il mito dei piccoli borghesi e cioè coloro che senza
avere una elevata cultura apprezzavano ed emulavano
l’atteggiamento vitalistico ed edonistico di questa brillante
IL PIACERE personalità, in grado di imprese spettacolari e di condurre una vita
bizzarra.
Il manifesto “Esteta” del d’Annunzio è rappresentato dal romanzo il
Piacere in cui la bellezza è vissuta come unico valore (sulla base di
quello che e’ l’estetismo europeo - Huysmans).
Andrea Sperelli il protagonista educato dal padre ad una vita
raffinata ed elegante che eleva a valori assoluti bellezza e piacere, a
caratterizzare questo autore come del resto tutti gli autori decadenti
è la confusione tra arte e vita, insomma una vita vissuta come un
opera d’arte. Andrea fa Roma teatro della sua affermazione sociale,
una Roma barocca, fatta di luci ed ombre, quella dei papi e della
nobiltà, segnata dal piacere di vivere e dalla corruzione che coincide
con la facoltà stessa di vivere una vita secondo parametri estetici . Si
trova a vivere un rapporto di passione con una donna fatale (Elena
Muti) caratterizzata da una forte personalità, tale rapporto però
viene interrotto dalla partenza di questa donna che ritornerà a Roma
solo dopo alcuni anni. Andrea trova conforto in Maria Ferres
caratterizzata da una personalità meno aggressiva, con la quale L’estetismo dannunziano appare
stabilisce un’intimità affettuosa ma Andrea è ancora scosso dalle evidente anche in altre opere
relazioni che Elena ha con altri uomini e così l’ambivalenza verso le come per esempio in “Novelle
due donne lo porta a pronunciare il nome di Elena mentre è della Pescara”, infatti il verismo
del d’Annunzio differisce da quello
abbracciato da Maria la quale lo lascia. verghiano perché non rappresenta
Questo romanzo registra il fallimento del personaggio e del suo la realtà ma le passioni (verismo
del sangue e del sesso)
progetto di esteta!
Oscar
The term " aestheticism" derives from Greek and means: "Perceiving through senses".
It was also for the Romantic culture, in fact the movement has its roots in the
Romanticism, but, at the same time, it signs a turn: now tartist, or better the aesthete,
Wilde has to feel the sensations but also live them in his life. The message of the aestheticism
is: "Living the beauty!" The figure of the aesthete presents some corrispondences with
the French figure, "the poete maudit", who refuses all the values and the conventions of
the society, he chooses the evil, he conduces a dissolute, unregulated life, till the
extreme limit of the destruction through the vice of the flesh, the use of alcohol and
drugs. Both of them refuses bourgeois normality: Also the "poete maudit" follows the
mystic cult of the art and exalts the evil for its aesthetic value, for its sublime and horrid
beauty. The aesthete too refuses the moral rules and the conventions, he arrives to
accept the crime because it indicates free action without rules. The movement evocates
a return to the art of Middle Ages, when the artist is a sort of craftman, who creates his
art- work with his creativity, he is free from any rules (while the academic art of the
Victorian society is characterized by a rigid respect of the rules),he creates entirely his
work, not only a piece of it.
We can consider as forerunners of the movement John Keats, who belonged to te
second generation of Romantic poets, D.G.Rossetti and the Pre-Raphaelithes, who
wanted an art closer to the primitive beauty. In France the best representative of
Aesteticism is J.K.Huysman with "A ribour" (1884), whose protagonist Des Esseintes
becomes the ideal incarnation of the aesthete. In Italy G.D’Annunzio creates another
important model of the aesthetic movement with Andrea Sperelli in "Il piacere" (1889).
THE PICTURE OF D. GRAY
It is the only novel written by Wilde. When it is first published in 1890 in the "Lippincott’s Monthly magazine", it is fiercely attacked by
critics who judges it immoral. To reply to these accusations the next year Wilde publishes another edition, with the addition of six
chapters and its famous "Preface" which becomes the Manifesto of the Aestheticism. The novel challenges all the fundamental values
and beliefs of Victorian society and probes deeply into the shadow world behind the respectable social façade.
The allegoric meaning of this novel exalts the absolute and eternal value of art, which triumphs over all the ugliness and lowness of the
life. In this work the author states that for obtaining the essential detaching from the life, for looking himself in third person it is
necessary to invent, to lie, to wear a mask. And the mask is deliberately formed by himself, because it is different from his imperfect
nature and because it is the product of his intellect; it really is the only reality of the man. His behaviour is more important than his
nature. "To be artificial!" is the real saying of the aesthete, who understands this reality. "The truthfulness is a pose; and the most
irritating one that I know." Says Lord Henry at the beginning of the story. Then he observes: "I like the theatre. It is truer than the life!"
and he praises the hypocrisy, typical of the good society, where the manners are most important than the moral, and then, like in the
art, the form is all. The mask makes the life richer, flooder. It permits to the aesthete to feel pleasure for every kind of experiences and
it permits to the thinker to play with the ideas, to sustain different point of view for the love of speaking. In fact the primary concern of
Wilde in his novel is the exploration of the power of the language. It is rich, elaborated and ornamented as the embroideries, the jewels
and the works of art it so accurately describes. Similes and metaphors compare things in the real world to the products of art and
craftsmanship, to the materials and effects created by artists. The novel is mostly written in an intensely poetic style that does not only
describe, but communicates sensuous pleasure by the richness and musicality of its language. Words produce in the reader the same
hypnotic effect, the same "form of reverie" and "malady of dreaming" that Dorian experiences at the sound of Lord Henry’s voice and
while reading his book.
Sono pochi i capolavori della letteratura SATIRYCON DI FELLINI
mondiale ad essere segnati da ombre così
Anche Fellini ha messo in scena
molteplici e sovrapposte: del Satyricon sono
Satyricon
con un suo film l’opera di Petronio
incerti l’autore, la datazione e addirittura il
in cui compie una incredibile satira
significato del titolo stesso, per non parlare di
di un presente in disfacimento . In
altre questioni ugualmente importanti come la
esso troviamo quel senso già
trama, il genere letterario in cui si inserisce e i
incontrato in altri film del grande
motivi per cui quest’opera così eccentrica
Fellini : la morte .
venne concepita e pubblicata!
Ciò che colpisce lo spettatore è l '
E’ grande il mistero su chi fosse il Petronius Arbiter autore alogicità del film , che  appare
dell’opera. Con una certa certezza si tratta del Petronio, di cui come un sogno , colpendo
Tacito parla nel XVI lbro degli Annales, come un raffinato cortigiano particolarmente il nostro inconscio
di Nerone considerato da quest’ultimo arbitro della raffinatezza a e il modo in cui esso ci viene
dello chic . L’identità del Petronio Tacitiano con il Petronio Arbiter presentato . Sembrerebbe quasi
Elegantiae autore del Satyricon oggi è accettata da tutti gli studiosi che Encolpio possa essere
anche se, in realtà, non poggia su alcuna testimonianza che renda considerato un Dante Alighieri che
esplicita l’identificazione attraverso mille avventure sale
Ciò che comunque colpisce del dall' Inferno, al Purgatorio , al suo
Petronio tacitiano sono le analogie di Paradiso Satyricon ci induce a
questo personaggio con alcune figure riflettere sull' evidente precarietà
del Settecento o del Decadentismo, della vita umana che non va però
insomma Petronio è il dendy, il intesa come un vivi più che puoi ,
cortigiano, l’asceta dell’estetismo, ma su come amarla e goderla in
l’intellettuale gaudente della sua ogni suo istante . Ne sono un
epoca! esempio Trimalcione che in vista
Di questa opera, all’indice dei libri proibiti della sua possibile morte , pensa
fino a qualche decennio fa, ci è nota solo una
parte “LA CENA DI TRMALCIONE” un ricco
solo all' immortalità della sua
liberto che si contraddistingue per la sua gloria e della sua ricchezza in uno
rozzezza. spropositato monumento funebre
IN PRIMO PIANO e del povero poeta Eumolpo che
•Rapporto tra personaggi reali e sapendo  di poter vivere
personaggi del racconto eternamente nella poesia , è anche
•L’amore nel Satyricon antiromanzo l' unico a  rinascere
Greco misteriosamente nel film .
•Poetica del Satyricon e rapporti con la Ovviamente sul filo narrativo le
satira menippea. differenze sono molteplici!
Giorgio De Chirico, Pictor Optimus – come si è definito in un sui celebre
autoritratto è certamente un artista di risonanza internazionale,
rappresenta una delle figure emblematiche della cultura italiana del
De Chirico Novecento. Nato a Volos, in Tessaglia 1888, è figlio di un ingegnere italiano
trasferitosi in Grecia per lavorare alla costruzione di strade ferrate (questo
spiega la predilezione di De Chirico per i treni).
LE MUSE INQUIETANTI
De Chirico sembra mettere in
Rientrato in Italia nel 1906 compie la sua formazione in Germania, e piu’
scena una pièce di teatro precisamente a Monaco di Baviera dove nel 1907 frequenta l’accademia ed
dell’assurdo: respinge il mondo entra in contatto con le teorie filosofiche di Nietzesche e Schopenhauer,
reale come fosse una quinta e pilastri su cui si erigerà la sua futura pittura metafisica.
sfidando le regole prospettiche
apre in primo piano un ampio Permeato dunque della cultura classica De Chirico approda ad una formula
palco scenico su cui affolla stilistica che rivoluziona la concezione della pittura tradizionale: nasce la
sagome geometriche simili a Metafisica. Le sue prime tele Metafisiche risalgono al 1910. Nel 1913 la sua
balocchi. Sceglie poi come attori
personaggi bizzarri, al contempo
poetica è ormai designata dal termine e dal motivo di attrazione
manichini e statue, che evocando intellettuale per il poeta Apollinaire.
la presenza umana ne evocano
l’assenza. L’inquietante Dopo la fase delle Avanguardie, il clima post bellico è caratterizzato dal
atmosfera di non senso pervade ritorno all’ordine. Ma De Chirico si orienta piuttosto ad approfondire la
l’intera composizione, così come tradizione classica nei musei.
la presenza delle ciminiere
rimandano al tempo presente, “Il guantone di zinco colorito, dalle
mentre il castello Estense FASE terribili unghie dorate, altalenato sulla
rappresenta un passato MITOLOGICA porta della bottega dai soffi tristissimi dei
irripetibile. pomeriggi cittadini, m’indicava coll’indice
La scena quasi sospesa fuori dal rivolto ai lastroni del marciapiede i segni
tempo, illuminata da una luce ermetici d’una nuova malinconia. Il cranio
crepuscolare che getta lunghe OMBRE E di cartapesta in mezzo la vetrina del
ombre nell’immagine e tinge PIAZZE parrucchiere, tagliato nell’eroismo
l’insieme di una nota stridente della preistoria tenebrosa, mi
malinconica. bruciava il cuore e il cervello come un
L’obbiettivo di De Chirico è quello canto ritornante. I demoni della città
di rivelare attraverso la pittura il FASE m’aprivano la strada.”
mistero che sottende il reale. METAFISICA G. de Chirico, Zeusi l’esploratore,
l’esploratore, in
L’invito che sottende le sue tele “Valori Plastici”, n. 1, 1918
metafisiche è quello di andare
oltre l’aspetto fenomenico delle
forme, poiché il mondo apparente RECUPERO DELLE TRADIZIONI
è solo una finestra verso una E FASE BAROCCA
realtà che ci sfugge e nulla è
come appare.
Riflettendo sul percorso appena visionato Io personalmente la risposta l’ho
vorrei soffermarmi su di un punto in trovata nel Tedesco Thomas Mann il
quale nel suo celebre racconto “Morte
particolare:
a Venezia” vede l’omosessualità come
se è chiaro che alla base del porre l’arte per innamoramento della propria
l’arte come valore assoluto c’è sempre un’ immagine, di ciò che è bello, insomma
incertezza di fondo nei confronti di una l’omosessualità come estrema forma
società che all’ individuo appare sempre più di arte?
complessa, mi pongo la seguente domanda: Certo non è semplice rispondere ad
una domanda simile, certo io la penso
perché da Petronio a Pasolini passando per
così pur ammettendo che altri
Wilde l’esteta il più delle volte è un interpretino tale status come
omosessuale? perversione o semplice modus vivendi
diverso dal normale!
MORTE A VENEZIA
Un artista (nel racconto è uno scrittore, nel
film è un musicista) vede a Venezia un
ragazzo polacco e rimane fulminato dalla sua
bellezza. L'innamoramento, pur essendo del
tutto platonico e "a distanza", diventa una
morbosa dipendenza e, man mano che si
rafforza, procede non solo un completo
stravolgimento della sua ordinata esistenza
borghese, ma anche una decadenza fisica
che alla fine porta alla morte. Aschenbach,
questo è il nome dell'artista, si rovina a
I lavori di El Cuervo causa di questo amore, poiché esso non può
hanno come obiettivo conciliarsi con la sua pretesa di condurre
rappresentare la una vita borghese. Un racconto su passione
bellezza assoluta e morte e lo strano rapporto che le
delle cose. accomuna, un racconto sul rapporto tra arte
e vita e tra borghesia e decadenza, tematiche
spesso trattate da Mann all'inizio del '90.
IL PENSIERO DEL SOCIOLOGO
Poiché, noi piccoli abitanti del cosmo siamo fragili BERLINESE HERBERT MARCUSE
di fronte ad ogni cambiamento, proviamo il senso Nelle società tecnologiche avanzate
di smarrimento dei predecessori e anche noi dell’Occidente c’è invero
troviamo le nostre forme di difesa, spesso ci si un’effettiva e ampia
desublimazione (in confronto con
difende come dice Spaltro dietro muscoli e abiti gli stadi precedenti), che ha luogo
griffati. nei costumi e nel comportamento
sessuali, nelle relazioni sociali,
L’INDIVIDUO HI-TECH DEL TERZO MILLENNIO HA SI CONQUISTATO IL nella cultura resa ormai accessibile
MONDO E LE SUE RISORSE MA HA PERSO LA CAPACITA’ DI APPREZARE (la cultura di massa è cultura
SE STESSO E COSI’ PER STAR BENE HA BISOGNO DI CONTINUE
superiore desublimata). La morale
CONFERME CHE COLMINO LA SUA INSICUREZZA
sessuale è stata liberalizzata in alta
misura; inoltre la sessualità viene
propagandata come stimolo
IL MANIFESTO MODERNO DELL’ ESTETA
commerciale, voce attiva negli
Con non qualche difficoltà, riordinammo e demmo un filo conduttore alle nostre idee: attualmente affari e simbolo di status. [...]. In
il nostro pensiero è distribuito dalla libreria Guida Port'Alba di Napoli. Art for Art's Sake, Arte
questa sfera sociale, quel tanto di
per grazia, amore dell'Arte stessa: più semplicemente, Arte per Arte. Erano queste le idee di Oscar
Wilde,ora sono le nostre nel ventunesimo secolo. libertà che era stato carpito e la
stessa pericolosa autonomia
Estetismo, gusto del bello, piacere fine a se stesso, al di là di ogni significato simbolico o morale. In
un'epoca in cui l'avanguardismo detta legge e il passato viene ripudiato in nome della tecnologia
dell’individuo si collocavano
anche nell'arte, abbiamo sentito il dovere di operare una scelta che potrà apparire ai più kitsch, nell’ambito del principio di piacere:
anacronistica, ma siamo consapevoli del rischio che corriamo. la loro restrizione autoritaria
Certo, cambiano i tempi, le finalità: se nell'esteta, nel letterato dandy di metà '800, testimoniava la profondità del
l'anticonformismo di classe e la voglia di stupire erano in realtà maschere celanti un più reale conflitto fra individuo e società, la
decadentismo... questo vale anche per noi e il tempo in questo c'entra ben poco. Ecco, questo è il misura cioè in cui la libertà veniva
nostro disagio, mancanza, sfociante in quello spleen che non è mai morto con Baudelaire, perché repressa. Oggi invece, con
noi ne siamo le vittime orgogliose. L'intento di Wilde era quello di sconvolgere l'ipocrisia dietro cui l’integrazione di tale sfera in quella
si nascondeva la borghesia vittoriana: dopo più di un secolo, il nostro desiderio è lo stesso, ma non
nel modo, a nostro vedere, delle frange più estreme della nostra società, bensì conservando lo stesso degli affari e dei divertimenti, è la
stile ed eleganza che nel sistema conserva solo la veste esteriore. repressione stessa ad essere
repressa: la società ha esteso non
Il Movimento Estetico Moderno, momento di sintesi tra il vuoto borghese ed il nichilista "contro",
rappresenta il nostro ideale, così poco lontano da Wilde, da portare avanti con quel sorriso la libertà individuale, ma il proprio
sprezzante di chi ben conosce le reazioni della gente dinanzi chi passeggia con un girasole in mano. controllo sull’individuo.
Giuseppe Vollero e Coventry

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