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L’ATMOSFERA
L’atmosfera è l’involucro gassoso che avvolge il pianeta.
E’ essenziale perché:
• filtra le radiazione solari nocive
• distribuisce il calore fra le varie zone del pianeta
• contiene gas indispensabili alla sopravvivenza degli esseri viventi
• partecipa al ciclo dell’acqua e ai cicli biochimici
L’ATMOSFERA
L’ATMOSFERA
• La troposfera è la parte più bassa e più densa dell’atmosfera. Si verificano le perturbazioni
meteorologiche e si sviluppa la vita.
• Nella stratosfera la composizione dell’aria è costante ma i gas sono più rarefatti. Pulviscolo
e vapor acqueo diminuiscono rapidamente con la quota. Tra i 20 e i 50 km di altitudine si
trova l’ozonosfera che assorbe gran parte delle radiazioni solari ultraviolette.
• La mesosfera è caratterizzata da un’ulteriore rarefazione dei gas e dal graduale aumento di
quelli più leggeri, H2 e He, a scapito dei più pesanti.
• Nella termosfera detta anche ionosfera le radiazioni del Sole e i raggi cosmici provocano
ionizzazione dei gas presenti.
• L’esosfera è lo strato più esterno dell’atmosfera e termina dove tende a zero l’attrazione
gravitazionale tra i 2000 e i 2500 km, confine tra la terra e lo spazio.
L’ATMOSFERA
La composizione dell’aria secca (la percentuale di vapor acqueo è variabile) della troposfera è
la seguente:
L’atmosfera diventa più rarefatta man mano che ci si allontana dalla superficie terrestre:
entro 32 km è contenuto il 99% della massa dei gas.
INQUINANTI DELL’ARIA
Le fonti di inquinamento dell’aria si dividono in:
• fonti naturali, vulcani (SO2), incendi (PM10 e ossidi di C e di N), decomposizioni organiche
• fonti antropiche, traffico veicolare, riscaldamento domestico, industrie e attività artigianali.
fra i 20 e i 90 milioni di
tonnellate all’anno per le
sorgenti naturali, mentre per
quelle antropiche un valore
attorno ai 24 miliardi di
tonnellate.
traffico veicolare e riscaldamento domestico: idrocarburi incombusti, CO, CO2, NOx, SO2,
particolato (PM10 e PM2,5).
industria e artigianato: solventi, nebbie acide, metalli, polveri, COV (composti organici
volatili), IPA, diossine, PCB.
INQUINANTI DELL’ARIA
Gli inquinanti si dividono in primari e secondari:
Per inquinanti primari si intendono quelli che vengono emessi in atmosfera tali e quali:
NOx, SOx, CO, CO2, COV, composti organoclorurati, particolato.
Per inquinanti secondari si intendono quelli che si formano in atmosfera tramite varie
reazioni chimiche tra le sostanze presenti (inquinanti primari o no):
O3, HNO3, H2SO4 e altri.
INQUINANTI DELL’ARIA
monossido di carbonio CO: emesso dai processi di combustione incompleta di sostanze
organiche. Gas inodore, incolore e altamente tossico (limite
massimo previsto per legge 10 mg/m3 letale sopra i 500 mg/m3)
In una serra la radiazione solare (UV) attraversa i vetri, viene assorbita dalle piante e dal
terreno e in parte riemessa sotto forma di radiazioni infrarosse (IR) che riscaldano l’aria.
Le radiazioni solari che attraversano l’atmosfera (UV) vengono assorbite dal suolo che in parte
le riemette sotto forma di IR. Gli IR sono assorbiti dai gas serra che a loro volta le riemettono
riscaldando la troposfera.
EFFETTO SERRA
Primi 20 paesi per emissioni di CO2 nel 2010
INQUINANTI DELL’ARIA
Ossidi di azoto NOx: il monossido d’azoto NO è un gas incolore e tossico, il diossido d’azoto
NO2 è rossastro con odore pungente e irritante.
Tutti i processi di combustione originano ossidi di azoto.
Anidridi dello zolfo SOx: l’anidride solforosa SO2 è un gas incolore e dall’odore pungente.
Con il termine piogge acide si intende il processo di ricaduta dall’atmosfera di particelle, gas e
precipitazioni acide. Se avviene sotto forma di precipitazioni si parla di deposizione umida,
altrimenti di deposizione secca.
Le piogge acide sono causate essenzialmente dagli SOx e, in parte minore, dagli NOx, presenti
in atmosfera sia per cause naturali che per effetto delle attività umane.
Le particelle solide possono anche adsorbire dall’aria altri inquinanti, ad esempio metalli
pesanti, e facilitarne la dispersione.
INQUINANTI DELL’ARIA
Gli inquinanti organici sono anche chiamati microinquinanti perché si trovano con
concentrazioni molto basse nell’aria (picogrammi/m3).
Si tratta di:
• COV (solventi, carburanti, plastificanti) possono essere aromatici (BTEX) o alifatici
(acetone, formaldeide, cloruro di vinile, cloroformio)
• Composti organoclorurati non volatili (PCB, diossine)
• IPA (benzopirene)
TCDB tetraclorodibenzodiossina
Un lichene è il risultato di una simbiosi tra un fungo (ascomicete) e un’alga: il fungo riceve
zuccheri dall’alga e in cambio fornisce acqua e sali minerali, proteggendola da eccessivo
disseccamento e dalle radiazioni luminose.
MONITORAGGIO BIOLOGICO
La presenza di sostanze inquinanti provoca sui licheni i seguenti effetti:
• riduzione dell’attività fotosintetica
• riduzione delle vitalità e della fertilità
I licheni sono più sensibili alla presenza di SO2, NO, polveri sospese e metalli pesanti.
MONITORAGGIO BIOLOGICO
Biodiversità dei licheni
MONITORAGGIO BIOLOGICO
L’IBL, Indice di Biodiversità dei Licheni (messo a punto da Nimis) è correlato con la qualità
dell’aria.
L’indice IAP (Index of Atmosferic Purity) è analogo all’IBL e riconosciuto a livello internazionale.
MONITORAGGIO BIOLOGICO
Vantaggi e svantaggi della biovalutazione:
vantaggi
• possibilità di ottenere velocemente un’elevata densità di campionamento
• metodo economico rispetto alle centraline di monitoraggio
• valutazione dell’efficacia delle misure adottate per la riduzione delle emissioni di inquinanti
su lunghi periodi
svantaggi
• fornisce stime approssimate e oggettive rispetto allo strumento
• non si ottiene un dato selettivo
• il bioindicatore può sviluppare un buon grado di adattamento all’inquinamento
• il bioindicatore risente di un’attività stagionale
MONITORAGGIO BIOLOGICO
• metalli pesanti: Zn, Fe, Mn, Cu, Ni, Cr, Pb, Cd, Al e Hg.
• Idrocarburi clorurati
• zolfo e fluoruri
• radionuclidi
RIMOZIONE DEGLI INQUINANTI
Le emissioni inquinanti derivanti da processi industriali, inceneritori, traffico veicolare, prima
di essere reimmesse nell’ambiente vengono abbattute con metodi chimici, fisici e
microbiologici.
La combustione viene utilizzata per eliminare i contaminanti organici presenti nelle emissioni
gassose industriali quando non è possibile recuperare questi composti.
Tempo: più è lungo il tempo di permanenza nella camera di combustione e più è completa
l’ossidazione.
Nei motori a benzina o gasolio si verifica una combustione incompleta che produce CO,
idrocarburi non combusti HC, insieme ai prodotti della combustione completa, CO2 e H2O.
Inoltre l’N2 dell’aria viene ossidato grazie alle alte temperature in NOx.
I convertitori a tre vie hanno una struttura a nido d’ape rivestita di Rh e Pd.
Rh
2NOx N 2 + O2
Pd
Idrocarburi non combusti + O2 CO2 + H2O
RIMOZIONE DEGLI INQUINANTI
Metodi fisici
Rimozione per adsorbimento: gli effluenti gassosi industriali vengono fatti passare attraverso
materiale poroso che trattiene gli inquinanti volatili (es. COV).
Gli adsorbenti sono carboni attivi o zeoliti (alluminosilicati) ad alto grado di porosità.
Può essere rimosso fino al 98% di COV che può essere raccolto (deadsorbito) o eliminato per
combustione.
microstruttura di
carbone attivo
zeoliti
RIMOZIONE DEGLI INQUINANTI
Metodi fisici
• I sistemi di rimozione a umido prevedono l’utilizzo di acqua (o altri solventi per inquinanti
apolari) come adsorbenti e apparecchiature note come scrubber.
torre a piatti forati torre a corpi di riempimento torre a nebulizzazione sistema Venturi
RIMOZIONE DEGLI INQUINANTI
Metodi fisici per la rimozione di particolato
Per la rimozione del particolato per filtrazione, il flusso d’aria da depurare viene fatto passare
attraverso filtri di tessuto di fibre naturali o sintetiche.
filtro a maniche
RIMOZIONE DEGLI INQUINANTI
Metodi fisici per la rimozione di particolato
Batteri e funghi immobilizzati su una superficie porosa formano un biofilm che costituisce un
biofiltro in grado di ossidare i contaminanti contenuti negli effluenti gassosi.
• Deve essere mantenuto un giusto grado di umidità: i batteri sono in grado di assorbire
nutrienti solamente dalla fase acquosa.
• biofiltro, composto da materiale organico (vari composti vegetali, terriccio) avente una
struttura porosa idonea a fungere da supporto ai microrganismi.
campi di applicazione
Tipiche applicazioni dei biofiltri sono i processi industriali che utilizzano vernici e smalti e
materie plastiche.
La biofiltrazione viene utilizzata per la deodorizzazione di emissioni di industrie alimentari,
cartarie, petrolchimiche, conciarie, allevamenti, impianti di smaltimento rifiuti e depurazione
acque.
vantaggi e svantaggi
I sistemi a biofiltrazione presentano vantaggi economici rispetto alle tecniche di combustione,
sia per i costi di installazione che per quelli di esercizio.
Tuttavia, la manutenzione dei biofiltri richiede una gestione continua dei parametri.