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L’ascolto attivo

CPD
Centro Psicologia Dinamica
Padova
06/18/21

Prof. Enrico Benelli, PhD, PTSTA-P


Domande…
 Perché una persona si rivolge ad un
counsellor?
 Cosa fa un counsellor di diverso da una
persona comune per stabilire una
relazione che può aiutare il cliente?
Risultati della ricerca
 La ricerca e la pratica ci hanno permesso
di individuare quali sono gli ingredienti
necessari per instaurare una efficace
relazione di aiuto
 Tra di essi il più essenziale sembra essere
il linguaggio dell’accettazione
L’importanza dell’accettazione
 Quando proviamo e comunichiamo ad un’altra persona
la nostra accettazione, può essere di grande aiuto
 L’accettazione costruisce una relazione in cui l’altro può:
 Crescere
 Maturare
 Operare cambiamenti costruttivi
 Imparare a risolvere problemi
 Tendere ad un nuovo equilibrio psicologico
 Diventare più produttivo e creativo
 Realizzare pienamente il proprio potenziale
Il potere dell’accettazione
 Quando una persona si sente accettata
per quello che è, si sente libera di
 prendere in considerazione un possibile
cambiamento
 Pensare ad una possibile crescita
 A cosa vorrebbe diventare
 A come realizzare maggiormente il proprio
potenziale
La non accettazione
 La psicologia ingenua ritiene che se si accetta
una persona come è, questa non cambierà mai.
 Si pensa che per aiutare una persona a cambiare
bisogna dirgli quali aspetti di lei non sono
accettabili.
 Di conseguenza, la maggior parte delle relazioni
sono basate sul linguaggio della non
accettazione
Il linguaggio della non accettazione
 È intriso di
 Valutazioni
 Critiche
 Giudizi
 Massime morali
 Ammonizioni
 Ordini
 Inibisce, produce diffidenza e disagio
 Per cui si impara a tenersi pensieri ed emozioni
e problemi per sé
Implicazioni per il counselling
 Il counsellor più efficace è quello che riesce a
comunicare una sincera accettazione alle
persone che cercano il suo aiuto
 L’accettazione va dimostrata chiaramente, non
basta che sia provata, va percepita dal cliente
 Essere o non essere di aiuto dipende molto da
ciò che si dice, ma deve essere la parola giusta
Parlare agli altri in modo costruttivo
 Comunicazione costruttiva
 Fa sentire meglio
 Incoraggia a parlare
 Favorisce l’espressione delle emozioni
 Nutre l’autostima e la dignità personale
 Attenua la sfiducia e la paura
 Facilita la crescita ed il cambiamento
 Comunicazione non costruttiva, o distruttiva
 Tende a far sentire l’altro giudicato e colpevole
 Ostacola l’espressione di sentimenti autentici
 Inducono sentimenti di indegnità e disistima di sé
 Bloccano la crescita ed il cambiamento, costringendo su
posizioni rigidamente difensive
Comunicare accettazione
 In modo non verbale
 Non intervenire (perché non… )
 Permette di fare errori
 Fa sentire accettati anche facendo errori
 Ascolto passivo (silenzioso)
 Astenersi dal comunicare comunica molto

 In modo verbale
 Frasi invito
 Inviti a dire di più
 Ascolto attivo
Frasi invito
 Capisco
 Davvero
 Ah!
 Interessante
 Mmm
Invito a dire di più
 Racconti
 Di che si tratta?
 Le va di parlarne?
 Può spiegarmi meglio?
 Parli, la ascolto
 Mi sembra molto importante per lei
Frasi invito e a dire di più
 Incoraggiano ad iniziare o proseguire il discorso
 Lasciano l’iniziativa all’altro e non gliela sottraggono come fanno le
domande, i consigli, le istruzioni
 Impediscono ai pensieri e sentimenti personali del counsellor di
interferire nella comunicazione
 Comunicano implicitamente:
 Hai il diritto di esprimere i tuoi stati d’animo (esisti)
 Ti rispetto in quanto persona dotata di idee e sentimenti (puoi pensare e
provare emozioni)
 Potrei imparare qualcosa da te (sei importante)
 Voglio veramente ascoltare il tuo punto di vista (sei importante)
 Ritengo che le tue idee, sentimenti ed emozioni meritino di essere
ascoltate (pensa, senti, esprimi)
 Sono interessato a te (sei importante)
 Voglio entrare in rapporto con te, conoscerti meglio (puoi essere intimo)
L’ascolto attivo
 Collega mittente e ricevente
 Il ricevente diventa attivo come il mittente
 È molto potente nel comunicare
accettazione
 È molto più efficace dell’ascolto passivo e
delle frasi invito
1- Modello della comunicazione:
il mittente
 Parte da un bisogno, o da un desiderio, o da uno
squilibrio, o da una tensione
 È elaborato dalle componenti subsimboliche del
sistema di processamento delle informazioni
 Per essere comunicato deve essere tradotto in
simboli, prima non verbali, poi verbali: avviene
un processo di codifica e si sceglie un codice
tra i molti disponibili
 Avviene l’invio (v, nv)
2- Modello della comunicazione:
il ricevente
 Il ricevente riceve il messaggio codificato
 Deve intraprendere un processo di decodifica
per comprendere il significato (bisogno,
desiderio, squilibrio, tensione)
 Deve trasformare il codice verbale in processi
simbolici verbali, simbolici non verbali,
subsimbolici.
 Può avere competenze diverse dal mittente
rispetto a questi processi (autoconsapevolezza di
sé e del mondo)
3- Modello della comunicazione:
la decodifica
 Accurata
 Il significato è decodificato: allineamento dei sistemi simbolici v
e nv, e subsimbolici (empatia)
 Continuazione del processo di comunicazione
 Attribuzione di altro significato
 Il significato è frainteso: disallineamento dei sistemi sv, snv,
ssnv (tensione, incomprensione, )
 Interruzione del processo di comunicazione
 Il problema sta nel fatto che né il mittente né il ricevente sanno
che è accaduto, perché non possono leggersi nella mente (ossia
comprendere le attivazioni ssnv e snv veicolate dal codice sv [e
nv])
4- Modello della comunicazione:
il controllo della decodifica
 Il fraintendimento è ciò che rende difficile il processo della
comunicazione: il ricevente fraintende il messaggio del mittente, e
nessuno dei due se ne rende conto. Una soluzione possibile è:
 Controllo dell’accuratezza della propria decodifica: il feedback del
ricevente
 Verifica intrapsichica (cosa ho capito? Da ssnv e snv a sv non espresso)
 Verifica interpersonale: espressione dei propri pensieri (ti dico cosa ho
capito: da sv non espresso a sv espresso)
 Controllo dell’accuratezza: il feedback del mittente
 Conferma della decodifica (hai capito bene)
 Disconferma della decodifica (non intendevo questo: ti spiego meglio.
Questa riflessione attiva il processo referenziale nel mittente, che in un
clima “accettante” può sviluppare nuove connessioni referenziali per
farsi comprendere)
I vantaggi dell’ascolto attivo
 Il ricevente non invia al mittente messaggi propri, come
valutazioni, opinioni, consigli, analisi di quanto esposto o
domande. (non ristruttura il pensiero)
 Il ricevente invia esclusivamente la propria decodifica del
messaggio del mittente senza aggiungere e togliere
niente.
 Aiuta a parlare di più, approfondire, sviluppare i pensieri,
chiarire i desideri, comprendere le proprie emozioni,
ridefinire il problema, sviluppare una nuova
comprensione di sé, trovare una soluzione personale al
problema
Ascolto attivo: la tecnica
 Mette da parte pensieri e sentimenti propri
 Ascolta, decifra e comprende pensieri e
sentimenti del mittente
 Non esprime messaggi in prima persona,
ma in seconda persona
Ascolto attivo:
atteggiamenti fondamentali 1
 Volontà di ascoltare
 Concedersi il tempo
 Concedere il tempo
 Spinte da evitare: sbrigati
Ascolto attivo:
atteggiamenti fondamentali 2
 Sincera volontà di aiuto
 Con quel problema
 In quel momento
 Si può aspettare il momento opportuno
Ascolto attivo:
atteggiamenti fondamentali 3
 Sentire autenticamente che si può
accettare lo stato d’animo del cliente
 Qualunque esso sia
 Per quanto diverso dal nostro
 Per quanto diverso dai “desiderata”
Ascolto attivo:
atteggiamenti fondamentali 4
 Profonda fiducia nella capacità del cliente
di gestire i propri sentimenti
 Il cliente ha le risorse per elaborare il
problema
 Il cliente ha le risorse per trovare in modo
autonomo le soluzioni
Ascolto attivo:
atteggiamenti fondamentali 5
 Consapevolezza che gli stati d’animo sono
transitori
 I sentimenti cambiano e si alternano
 I sentimenti del cliente non sono i sentimenti
del counsellor (simbiosi)
Ascolto attivo:
atteggiamenti fondamentali 6
 Il cliente è una persona distinta dal
counsellor
 Ha una sua identità
 È indipendente
 La piena coscienza della separatezza permette
di concedergli i suoi stati d’animo
Il dono del cliente
 L’ascolto attivo produce cambiamenti nel
counsellor
 Aprirsi all’altro implica la possibilità di
rivedere la propria esperienza, e può
spaventare
 Se c’è rigidità nella propria visione del
mondo, può essere difficile accogliere idee
diverse dalle proprie
Modello rogersiano di counselling

 Aiutare il cliente a chiarire e comprendere


i propri sentimenti (la crescita può
avvenire solo quando ci si confronta con le
proprie emozioni)
 Conduzione non direttiva del colloquio
 Facilitare ed assecondare la presa di coscienza
del cliente dei propri pensieri, emozioni,
comportamenti, schemi ripetitivi di relazione
Modello rogersiano di counselling

 Le persone possono essere capite solo dal loro punto


di vista, ossia dal loro mondo fenomenologico (fatto
non di eventi ma di modi di esperirli)
 Le persone hanno una tendenza innata
all’autorealizzazione
 Il terapeuta dovrebbe essere
 Autentico
 Offrire considerazione positiva incondizionata (e non il
troppo spesso esperito: ti vorrò bene se…)
 Comrensione empatica (primaria ed avanzata)
Empatia: differenze tra counselling
e psicoterapia
 Empatia primaria: il counsellor riformula i pensieri, i
sentimenti e le esperienze dal punto di vista del
cliente. Accetta il mondo fenomenologico del cliente.
 I miei genitori mi hanno scocciato
 Sei molto arrabbiato
 Empatia avanzata: il terapeuta genera una visione
nuova. Il paziente deve passare ad una nuova
fenomenologia, più adattiva.
 Mi colpisce che non sei solo arrabbiato. Forse sei anche
preoccupato di deluderli.

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