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Il mercato della moneta

La moneta
LA MONETA

DAL BARATTO ALLA MONETA

Il baratto è una forma di scambio di merci che avviene in


modo diretto: si cede un bene in cambio di un altro bene.
LA MONETA

I limiti del baratto. Il limite del baratto consiste nel fatto


che esso può avere luogo solo se si verifica una doppia
coincidenza dei bisogni delle parti: chi cede un bene
deve trovare un altro soggetto che abbia bisogno dello
stesso bene e che, allo stesso tempo, disponga di un bene
interessante da scambiare.
LA MONETA

OREFICI, BANCHE E BANCONOTE

I mercanti effettuavano scambi in città molto lontane


fra loro, nacque in quell’epoca l’esigenza di depositare
le monete presso alcuni orefici, che assicuravano la loro
custodia.
LA MONETA

Una merce come intermediario. Questo limite del baratto


è stato superato utilizzando una merce
come intermediario di tutti gli scambi. Nel corso
della storia dell’umanità le merci più svariate sono state
adoperate come intermediari degli scambi: dalle pietre
levigate ai teschi umani (in alcune isole indonesiane),
dal bestiame al sale.
LA MONETA

La moneta come unità di misura.


Con la standardizzazione degli intermediari degli scambi
è assai più agevole conteggiare il valore delle merci.
La moneta diventa perciò un utile strumento per misurare
il valore dei beni. Per moneta si intende qualsiasi mezzo
di pagamento utilizzato in una società per effettuare
scambi di beni e servizi, come unità di misura e come
riserva di valore.
LA MONETA

OREFICI, BANCHE E BANCONOTE

I mercanti effettuavano scambi in città molto lontane


fra loro, nacque in quell’epoca l’esigenza di depositare
le monete presso alcuni orefici, che assicuravano la loro
custodia.
LA MONETA

Per contabilizzare le monete depositate venivano rilasciate


ai mercanti delle ricevute. Un po’ alla volta i mercanti
iniziarono a utilizzare le loro ricevute per effettuare
pagamenti in luoghi molto lontani e difficili da raggiungere.
Nacquero così le banche, che da un lato ricevevano
depositi, sui quali cominciarono a pagare interessi.
LA MONETA

Valore intrinseco e valore nominale.


La moneta-merce e la banconota hanno un diverso valore
intrinseco. La moneta-merce, infatti, è costituita
da un materiale che può essere impiegato come tale, e
non solo come moneta. La banconota, invece, è fatta
di carta, per cui può essere utilizzata solo come moneta.
LA MONETA

Ambedue i tipi di moneta recano una scritta che dichiara


il loro valore, che corrisponde al valore nominale.
Il valore intrinseco della moneta coincide con il valore
del materiale di cui essa è costituita. Il valore nominale
è invece quello dichiarato sulla moneta.
LA MONETA

L’istituto di emissione è una banca


pubblica dotata, in via esclusiva,
del potere di emettere banconote.
Nel nostro Paese tale ruolo è stato
esercitato dalla Banca d’Italia.
LA MONETA

L’UEM E L’EURO

Dal 1° gennaio 2002, le monete utilizzate in alcuni Paesi


europei sono cambiate. Progressivamente diciannove
Paesi appartenenti all’Unione europea hanno abbandonato
le loro monete abituali (franco francese, marco, lira ecc.)
e le hanno sostituite con una moneta comune, l’euro,
dando vita a un’area in cui la politica monetaria è unica.
LA MONETA

I Paesi dell’UE che hanno adottato l’euro hanno aderito


all’Unione economica e monetaria (UEM); l’area costituita
da tali Paesi è chiamata eurozona o area euro.
LA MONETA

LA MONETA OGGI

Oggi con il termine “moneta” si intendono i diversi mezzi


di pagamento. La moneta può essere metallica, cartacea
oppure costituita da assegni o da altri strumenti
di pagamento elettronici. Dato che questi ultimi mezzi
di pagamento sono resi possibili grazie alle banche,
si chiamano anche “moneta bancaria”.
LA MONETA

L’assegno contiene l’ordine alla banca (trattario) da parte


del cliente che lo firma (traente) di pagare una somma
determinata alla persona indicata (beneficiario) utilizzando
il deposito che si ha presso la banca stessa.
LA MONETA

Carte di credito e bancomat.


Sono oggi sempre più diffusi i mezzi di pagamento che,
come gli assegni, non comportano l’impiego di denaro
contante. Tra questi mezzi spiccano le carte di credito e i
bancomat.
L’inflazione
e la deflazione
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

IL POTERE D’ACQUISTO DELLA MONETA

Il valore nominale delle banconote è il valore indicato


sulla banconota; coincide con il valore legale e non
cambia con il passare del tempo. Ciò che cambia è invece
il valore reale, cioè la quantità di beni e servizi che è
possibile acquistare con le stesse banconote. Il valore
reale della moneta è anche detto potere d’acquisto.
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

L’inflazione è un aumento medio dei prezzi prolungato nel


tempo che causa una perdita di valore della moneta.
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

Moneta
Valore nominale → Il valore legale, ovvero il valore
dichiarato sulla moneta → Se aumentano i prezzi resta
uguale;
Valore reale → Il potere d’acquisto, ovvero la quantità di beni
che la moneta consente di acquistare → Se aumentano
i prezzi si riduce
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

LA MISURA DELL’INFLAZIONE

Per misurare l’inflazione, si individua un paniere e si pone


la media dei prezzi dei beni del paniere pari a 100: in
questo modo si ottiene l’indice dei prezzi al consumo. Si
calcola poi, ogni anno, di quanto è cambiata tale media,
ossia la percentuale di aumento medio dei prezzi: si
ottiene così il tasso di inflazione.
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

L’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e


impiegati misura la variazione media dei prezzi di un
paniere costituito dai beni e servizi acquistati da una
famiglia media operaia o impiegatizia.
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

LA MISURA DELL’INFLAZIONE

Per misurare l’inflazione, si individua un paniere e si pone


la media dei prezzi dei beni del paniere pari a 100: in
questo modo si ottiene l’indice dei prezzi al consumo. Si
calcola poi, ogni anno, di quanto è cambiata tale media,
ossia la percentuale di aumento medio dei prezzi: si
ottiene così il tasso di inflazione.
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

Le variabili economiche, come il livello medio dei prezzi,


subiscono variazioni nel corso del tempo ed è importante
misurare la percentuale di variazione, ossia il tasso
di variazione. In generale, per calcolare il tasso
di variazione di una grandezza basta calcolare la differenza
tra i due valori e dividere poi per il secondo valore.
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

L’indice dei prezzi al consumo


per le famiglie di operai e impiegati
misura la variazione media dei prezzi
di un paniere costituito dai beni e
servizi acquistati da una famiglia media
operaia o impiegatizia.
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

GLI EFFETTI DELL’INFLAZIONE

L’inflazione avvantaggia il debitore


e reca svantaggio al creditore
perché i debiti vanno pagati
al valore nominale e non al valore
reale.
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

L’inflazione reca svantaggio a chi percepisce redditi fissi,


come i lavoratori dipendenti.
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

Contratto collettivo di lavoro (Ccnl)


Insieme degli accordi stipulati tra le organizzazioni dei
datori di lavoro e le organizzazioni sindacali dei lavoratori,
con riferimento ai diversi settori di attività economica
(metalmeccanico, chimico ecc.).
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

Se l’inflazione in un Paese è maggiore rispetto a quella


di un altro Paese, nel primo aumentano le importazioni
e si riducono le esportazioni. L’inflazione, pertanto, tende
a far peggiorare la bilancia commerciale di un Paese.
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

Inflazione → Aumento medio dei prezzi prolungato


nel tempo → Ha numerosi effetti:

Avvantaggia il debitore

Svantaggia chi ha un reddito fisso

Scoraggia gli investimenti

Pesa sulla bilancia commerciale di un Paese


L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

LE CAUSE DELL’INFLAZIONE

Una delle possibili cause dell’inflazione può essere


l’eccesso di offerta di moneta da parte della banca
centrale. Per questo motivo, la banca centrale di tutti
i Paesi ha, tra i suoi obiettivi, quello di mantenere stabile
il potere d’acquisto della moneta.
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

Aumento dei costi di produzione o della domanda.


L’inflazione può essere causata anche da altri eventi,
può dipendere da un aumento dei costi o da un aumento
della domanda.
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

I RIMEDI ALL’INFLAZIONE

Se l’inflazione dipende da un eccesso di offerta di moneta,


la banca centrale può ridurre tale offerta.
Se invece l’inflazione dipende dall’aumento dei costi, è
molto difficile da contrastare nel breve periodo: occorre che
le imprese riducano l’utilizzo del componente di costo di
produzione che ha subìto un aumento di prezzo.
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

LA DEFLAZIONE

Si ha deflazione quando il livello medio dei prezzi


diminuisce da un anno all’altro.
L’INFLAZIONE E LA DEFLAZIONE

I consumatori rinviano l’acquisto di beni. È vero che ogni


consumatore, individualmente preso, è ben contento di
pagare di meno i beni che acquista di solito, ma proprio
questa considerazione può spingere i consumatori stessi a
rinviare l’acquisto dei beni non indispensabili con effetti
negativi sul sistema economico.
I mercati
di capitali
I MERCATI DI CAPITALI

GLI INTERMEDIARI FNANZIARI

Si ha avanzo finanziario quando un operatore spende


meno rispetto alle sue entrate, mentre si ha disavanzo
quando spende di più. Gli intermediari finanziari operano
in appositi mercati in cui chi ha un avanzo finanziario
ha la possibilità di incontrare chi si trova in una condizione
di disavanzo.
I MERCATI DI CAPITALI

IL SISTEMA BANCARIO

L’attività bancaria si caratterizza per l’esercizio di due


diversi tipi di operazioni: la raccolta di fondi monetari,
attraverso i depositi, e l’impiego di tali fondi, attraverso
i prestiti.
I MERCATI DI CAPITALI

Il costo del denaro è il tasso di interesse che le imprese


devono pagare alle banche per ottenere la disponibilità
di capitale monetario da utilizzare per effettuare l’attività
produttiva.
I MERCATI DI CAPITALI

Il tasso ufficiale di riferimento è la percentuale


che la Banca centrale europea si fa pagare dalle banche
ordinarie per “prestare” denaro.
I MERCATI DI CAPITALI

IL MERCATO APERTO DEI CAPITALI

Il mercato dei capitali è il luogo ideale d’incontro della


domanda e dell’offerta dei titoli che consentono il
trasferimento dei capitali monetari; in esso si formano i
prezzi dei titoli scambiati.
I MERCATI DI CAPITALI

Nel mercato monetario si negoziano titoli con scadenza


a breve termine, come i Buoni ordinari del Tesoro (BOT)
e i Certificati di deposito (CD).
I MERCATI DI CAPITALI

Nel mercato finanziario si negoziano titoli con scadenza


superiore ai 18 mesi, come i Buoni del Tesoro poliennali
(BTP), le azioni e le obbligazioni.
I MERCATI DI CAPITALI

LA BORSA VALORI

La funzione fondamentale della Borsa, come nei mercati


delle merci, è quella di facilitare l’incontro fra la domanda
e l’offerta del bene scambiato, in questo caso i titoli.
In Borsa avvengono migliaia di negoziazioni e di scambi
tra gli operatori finanziari.
I MERCATI DI CAPITALI

Il cassettista è un risparmiatore che destina una quota


del suo patrimonio allo stabile impiego in titoli con l’intento
di ricevere ogni anno un interesse o un dividendo.
In questo caso, per tale operatore l’acquisto dei titoli
è alternativo al deposito in banca.
I MERCATI DI CAPITALI

Lo speculatore è un operatore che effettua operazioni


combinate di compravendita al fine di lucrare
sulle differenze di prezzo che si formano sul mercato.
I MERCATI DI CAPITALI

IL MERCATO DEI CAMBI

Per valuta si intende la moneta in circolazione in un Paese.


Il cambio si può definire come il prezzo di una moneta nei
confronti di un’altra moneta.
I MERCATI DI CAPITALI

Quando i movimenti del cambio sono liberi, nel senso


che la Banca centrale interviene con le sue riserve solo
per evitare variazioni eccessive del cambio, ci troviamo
di fronte a un sistema di cambi flessibili.
I MERCATI DI CAPITALI

Al contrario, quando lo Stato è vincolato a tenere fermo


il tasso di cambio da un accordo internazionale, ci si trova
davanti a un sistema a cambi fissi.

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