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MONITORAGGIO DELLA
FUNZIONALITA’
RESPIRATORIA
Prof.ssa La Camera
L’infermiere riveste particolare importanza
nel monitaraggio della funzionalità
respiratoria, in particolare nel contesto della
terapia intensiva, mentre il suo ruolo in sala
operatoria si limita alla verifica delle
apparecchiature di ventilazione di sala in
prossimità dell’intervento chirurgico.
In ambito intensivo terapico le patologie respiratorie
di più frequente riscontro sono rappresentate da:
1. Asma
ARDS
Processo infiammatorio che si può verificare in polmoni
compromessi da stati di sepsi, shock, traumi, etc.
L’etiologia può essere di origine polmonare o extra-polmonare con
liberazione di molecole infiammatorie nel circolo polmonare e
sistemico
I polmoni appaiono edematosi, congesti e difficilmente
distinguibili da quelli caratteristici dello scompenso cardiaco
classico
Dopo la fase acuta alcuni pazienti possono andare incontro a
completa risoluzione, altri possono progredire verso
un’evoluzione fibrotica dell’alveolo con persistente ipossiemia,
aumento dello spazio morto alveolare e diminuizione della
compliance polmonare.
La mortalità si è ridotta nell’ultimo decennio in modo sostanziale
dal 65% al 31%.
BPCO
E’ caratterizzata da un’ostruzione delle vie aeree,
scarsamente modificabile dalla terapia broncodilatatrice e
cortisonica, e da una diffusa distruzione del tessuto
polmonare.
Clinicamente si manifesta con tosse, escreato e mancanza di
respiro ( dispnea).
Con il termine BPCO si fa riferimento a due patologie:
Enfisema e Bronchite cronica, causate principalmente dal
fumo di sigaretta.
La BPCO rappresenta la maggiore causa di morbilità e
mortalità.
Un fenomeno a cui spesso si assiste è la riacutizzazione della
BPCO, che riconosce moltissime cause fra cui un ruolo
predominante spetta alle infezioni respiratorie acute.
ASMA
Patologia infiammatoria cronica delle vie aeree caratterizzata da
un’aumentata reattività dell’albero tracheobronchiale a stimoli di
vario genere.
I fattori scatenanti un attaco d’asma possono essere:
allergenici
farmacologici
ambientali
occupazionali
infettivi
correlati all’esercizio fisico
psichici
Dal punto di vista fisiopatologico si presenta come un
restringimento diffuso delle vie aeree a possibile risoluzione
spontanea o farmacologica.
Dal punto di vista clinico si presenta con episodi recidivanti di
mancanza di respiro, dispnea, sibili e tosse.
Tutti questi pazienti, in particolare i pazienti affetti da ARDS, sono
candidati alla ventilazione meccanica.
Vie aeree
VAP ( Ventilatory Associated Pneumonia )
Svezzamento respiratorio
Secrezioni bronchiali ed umidificazione
Infezioni
Raccolta dei parametri
Vie aeree
L’infermiere dovrà controllare ed accertarsi del corretto
funzionamento di tutti i presidi a partire dal semplice
posizionamento del tubo endotracheale o della cannula
tracheotomica.
HCO3-
Il pH misura il grado di acidità o alcalinità ed
esprime la concentrazione in idrogenioni.
Il pH del sangue arterioso e dei liquidi
extracellulari è di 7,4 +/- 0,02.
La determinazione del pH si dovrebbe fare sul
sangue arterioso, ma si può usare anche
sangue venoso tenendo presente che in questo
il pH è più basso.
Bisogna avere cura poi di evitare il contatto con
l'area e di eseguire la sua determinazione al
più presto dopo il prelievo per prevenire le
modificazioni del pH per perdita di CO2 e per
formazione di acido lattico dalla demolizione
del glucosio.
Dalla misurazione del pH possiamo stabilire se
siamo in presenza di:
acidosi (PH < 7,35)
alcalosi (pH > 7,45)
.
Un altro dato importante è la p02 cioè la
pressione parziale di ossigeno i cui valori
normali nel sangue arterioso vanno da 80
a 100 mmHg.
Poiché la rappresenta CO2 è sotto il
controllo dei polmoni la componente
respiratoria, mentre i bicarbonati sono
sotto il controllo dei reni, rappresentano
la componente metabolica.
Entrambi gli organi, reni e polmoni, in
condizioni normali hanno la capacità sia
di aumentare che di diminuire il loro
effetto tampone per mantenere il pH
normale
Cercheremo ora di correlare la
funzionalità dell’organismo con
l’equazione di Henderson-Hasselbac
Possiamo schematizzare disturbi dell' equilibrio acido-base in quattro
condizioni:
ACIDOSI METABOLICA
ALCALOSI METABOLICA
Caratterizzato dall’accumulo
di bicarbonato in eccesso pH aumentato
attraverso la perdita di acido PCO2 normale
dal corpo o ingestione di HCO3-aumentato
alcali
Cause. Vomito, lavaggio gastrico, diuresi etc…
ACIDOSI RESPIRATORIA
pH diminuito
Caratterizzata dall’incapacità PCO2 aumentato
del polmone di eliminare HCO3 normale
sufficiente CO2
Cause enfisema, asma, terapia con ossigeno etc..
ALCALOSI RESPIRATORIA
pH aumentato
Caratterizzata da polmoni che PCO2 diminuito
eliminano quantità eccessive HCO3 normale
di CO2
Cause: ansietà, febbre, anemia, intossicazione da farmaci etc..
I moderni emogasanalizzatori, da noi usati,sono
integrati con sistemi computerizzati che
calcolano tutta una serie di parametri derivati
che vanno dai bicarbonati alle basi in eccesso,
alla saturazione d'ossigeno, tutti dati che
permettono di seguire il paziente e dal punto di
vista respiratorio e da punto di vista metabolico.
In base a tale esame farmacologicamente o
impostando i parametri del respiratore
automatico è possibile correggere gli eventuali
stati di acidosi, alcalosi, ipossia, ipercapnia ecc.
Vediamo ora di analizzare meglio i parametri
derivati :
Contenuto di CO2 o CO2 Totale (T CO2) che nel
plasma è definito come la somma del fattore
tampone metabolico e tampone respiratorio. Per
questa ragione il contenuto di CO2 non è di per se
stesso un parametro particolarmente
significativo ma diventa utile solo se lo si
considera assieme ad altri parametri clinici come
il pH o con i valori degli elettroliti,quali il potassio
e i cloruri in quanto ci consentirà di differenziare
il fattore metabolico da quello respiratorio.
Bicarbonati standard (SBC):
Esprimono la concentrazione dei bicarbonati nel
plasma equilibrato a 40 mmHg pCO2.
K 0,7-0,9 mEq/Kg/dì
Cl 1,3-1,9mEq/IKg/ dì
Mg 0,171nEq/Kg/dì
Ca 0,3 mEq/Kg/dì
P 0,5 mEq/Kg/ dì