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CENNI SULLE VARIE TECNICHE

ANESTESIOLOGICHE E IL
RELATIVO MATERIALE
OCCORRENTE

Corso di Laurea in Infermieristica


Anestesia e Rianimazione
Prof.ssa La Camera
ANESTESIA
CONDIZIONE CHE RENDE IL PAZIENTE
INSENSIBILE ALLO STIMOLO
CHIRURGICO
L’atto chirurgico causa inevitabilmente
dolore, che a sua volta determina:

 percezione cosciente e memorizzazione


 reazioni somatiche (fuga), emotive (paura,
angoscia), neurovegetative (tachicardia,
ipertensione, sudorazione, ecc.)
Il 16 ottobre 1846 a Boston, William Morton
effettuò
la prima dimostrazione pubblica di un’anestesia
generale con l’utilizzo dell’etere
Esistono differenti tecniche di
anestesia:
 topica
 locale
 loco-regionale
 sedazione
 generale
 combinata
Anestesia topica o di superficie
E’ un'abolizione reversibile della sensibilità in
una piccola parte del corpo mediante la
somministrazione esterna e localizzata di
anestetici sotto forma di creme, unguenti,
spray o colliri, in genere su una zona di cute o
mucosa.
Anestesia locale
E’ un'abolizione reversibile della
sensibilità in una piccola parte del corpo
mediante la somministrazione localizzata
di anestetici attraverso infiltrazione
della cute o del sottocutaneo nella zona
interessata dall'intervento.
Anestesia loco-regionale
E’ un'abolizione reversibile della sensibilità
e della motilità in una regione del corpo
mediante l'iniezione selettiva di anestetico
 1 intorno ad un tronco o un plesso nervoso

(anestesia tronculare o plessica);


 2 a livello midollare (anestesia spinale);
 3 a livello perimidollare (anestesia peri o
epidurale).
Anestesia tronculare

Anestesia spinale

Anestesia epidurale
Anestesia
Plessica
Si esegue
iniettando
l’anestetico a
livello di un
plesso nervoso
e consiste nel
bloccare la
sensibilità del
territorio
innervato da
quei rami
Anestesia tronculare nervosi.
Si esegue per anestetizzare il territorio innervato
da un tronco nervoso e consiste nell’iniettare la
dose di anestetico locale in prossimità del nervo
Anestesia spinale e peridurale
Sono blocchi di tipo centrale in quanto
interrompono la conduzione nervosa a
livello del midollo spinale.

Nell’a. spinale la dose di anestetico


viene iniettato nello spazio
subarcnoideo (fra aracnoide e
pia madre) e gli effetti si hanno
subito
Nell’a. peridurale o epidurale
l’anestetico viene iniettato nello
spazio peridurale e il blocco e
piu ritardato si hanno dopo 10-15
min.
Con l'anestesia loco-regionale solo una zona
specifica del corpo è anestetizzata: il dolore
proveniente da questa zona viene bloccato e
non arriva al cervello.

I vantaggi sono: eliminazione del dolore pur


restando svegli e minori effetti collaterali
rispetto all'anestesia generale (mal di gola,
nausea, vomito).
L’anestesia sia spinale che peridurale hanno il vantaggio di ridurre la
risposta allo stress chirurgico, le perdite ematiche intraoperatorie ,
l’incidenza degli eventi tromboembolici nel post operatorio e la mortalità e la
morbilità nei pz ad alto rischio.
Anestesia spinale

minor temo di esecuzione


insorgenza rapida
blocco senso-motorio buono

Anestesia epidurale

scarso rischio di cefalea


minori casi di ipotensione
possibilità di estendere il blocco
possibilità di effettuare attraverso il catetere l’analgesia postoperatoria
Complicanze e Indicazioni
Le indicazioni all’a. spinale ed epidurale sono gli interventi su:

anca,arti inferiori, distretto perianale,cervico-


vaginale,pelvico,addominale,taglio cesareo.

L’anestesia peridurale si puo usare anche per i distretti


toracici e cervicali in associazione alla generale.
Le principali complicanze della spinale e della epidurale
sono:
lombalgia
cefalea
ipoacusia
danni neurologici
ematoma spinale
L’unica controindicazione è il rifiuto del paziente.
Sedazione

Consiste nell’abolizione o riduzione dello stato


di coscienza. Può essere profonda o cosciente;
è utilizzata per procedure diagnostiche o
terapeutiche poco cruente e dalla durata
limitata, quali le endoscopie, o in associazione a
un'anestesia locale.
Anestesia generale

È uno stato farmacologicamente


indotto caratterizzato da:

 ipnosi = abolizione della coscienza


 amnesia = abolizione del ricordo
 analgesia = soppressione del dolore
 miorisoluzione = rilassamento dei muscoli
Anestesia combinata
E’ la combinazione di anestesia generale e loco-regionale al
fine di ridurre il fabbisogno di anestetici generali,
abbreviare la fase di risveglio e permette di gestire
meglio l'analgesia, sia durante che dopo l'intervento
chirurgico. Per questi motivi consente di effettuare
un'anestesia più superficiale e quindi più sopportata da
persone in precarie condizioni di salute.

+
L’anestesia generale può essere
considerata come un coma
farmacologico, che deve essere:

 reversibile
 facilmente controllabile
 elevato indice terapeutico (dose
letale/dose efficace)
 pochi effetti collaterali
L’anestesia generale può essere realizzata
con diverse associazioni di farmaci che
possono essere somministrati per via:

 inalatoria: gas anestetici


 endovenosa: ipnotici (tiopentone sodico,
propofol, benzodiazepine), analgesici
(derivati della morfina: fentanil),
miorilassanti
Una normale anestesia generale è
suddivisa nelle seguenti fasi:

 Preanestesia: in cui si somministrano farmaci ansiolitici, per


la riduzione delle secrezioni salivari e tracheobronchiali e
per la diminuzione dell’attività vagale cardiaca e digestiva
 Induzione: in cui si ottiene la perdita di coscienza del
paziente e si eseguono le manovre per il controllo delle vie
aeree (intubazione) e della ventilazione.
 Mantenimento: è il periodo durante il quale si mantiene un
livello adeguato di anestesia per rendere possibile l'atto
chirurgico
 Risveglio: corrisponde al recupero della coscienza e alla
stabilizzazioni delle funzioni vitali
Le tecniche di mantenimento possono
essere:

 Anestesia bilanciata: caratterizzata da


ipnotici per via inalatoria ed analgesici per
via endovenosa
 Anestesia totalmente endovenosa (TIVA)
 Anestesia gassosa: ormai in disuso,
prevede l'ausilio esclusivo dei gas.
La preparazione all’intervento comprende l’insieme dei
provvedimenti igienici, fisioterapici e terapeutici atti a
determinare le migliori condizioni di operabilità del
paziente

 ottimizzazione del trattamento di patologia


preesistenti (ipertensione, aritmie, diabete,
ipertiroidismo, BPCO)
 sospensione del fumo (4-6 settimane o almeno 12-24
ore prima dell’intervento)
 rialimentazione di un paziente denutrito
 trattamento specifico in pazienti con storia di atopia
(iperreattività allergica)
Il digiuno preoperatorio è necessario per prevenire il
vomito e l’aspirazione polmonare. I pazienti che
devono essere sottoposti a chirurgia elettiva con
anestesia generale o locoregionale o con sedazione,
devono osservare il seguente schema

In alcuni pazienti è indicato il posizionamento del


sondino nasogastrico per decomprimere lo stomaco e
permettere la rimozione del suo contenuto (occlusione
intestinale)
L’anestesia è una disciplina nella quale
possono verificarsi con relativa facilità
eventi critici, poiché il contesto in cui
l’atto anestesiologico si compie è dinamico
e complesso, la situazione clinica si
modifica momento per momento e
l’ambiente di lavoro presenta
strumentazioni a contenuto tecnologico
elevato
La qualità delle attrezzature
dedicate all’anestesia è
direttamente proporzionale
alla qualità e alla sicurezza
della prestazione.
L’infermiere di sala prima di ogni intervento è
tenuto al controllo di tutto il materiale
occorrente all’anestesista e del suo immediato
ripristino alla fine della seduta operatoria.
È inoltre di sua competenza la verifica del
funzionamento di ogni apparecchiatura, della loro
pulizia e disinfezione.

A seguire vengono presentati i presidi necessari per l’anestesia generale


Laringoscopio con lame di
almeno tre misure
laringoscopia

intubazione
Pinza di Magill

utile per l’intubazione nasale o per rimuovere corpi


estranei presenti al di fuori delle corde vocali
Maschere facciali per
ventilazione di varie misure
Cannule orofaringee o nasofaringee
Pallone Ambu e
circuito
di ventilazione
manuale
Tubi endotracheali, mandrini e siringa
per gonfiare il palloncino
Maschera laringea
Raccordi e filtro igroscopico e
antibatterico
Aspiratore dedicato per
l’anestesista e sondini di
aspirazione
Gli apparecchi di anestesia si sono evoluti da
semplici sistemi pneumatici in grado di ventilare il
paziente a complesse stazioni di lavoro totalmente
integrate
Sistema di alimentazione di gas freschi
(O2 e aria)

• centralizzato
• attacchi e bombole con diverso
codice di colore
• connettori di calibro diverso
specifici per ogni gas
Circuito respiratorio
• muniti di due valvole unidirezionali (inspiratoria ed
espiratoria)
• collega l’uscita dei gas dell’apparecchio di anestesia
con le vie aeree del paziente
• ha la funzione di portare O2 e gas anestetici al
paziente e di allontanare le CO2
Canestro di calce sodata

CO2 + Ca(OH)2

CaCO3 + H2O + calore

ha il compito di assorbire la CO2


Ventilatore meccanico

La maggior parte consiste in un sistema pneumatico che


per mezzo di una pompa alternata comprime i gas durante
la fase inspiratoria e li scarica al paziente attraverso la
valvola inspiratoria
Vaporizzatore

Trasforma l’anestetico dallo stato di liquido a


quello di vapore e ne libera una concentrazione
controllabile
Sistema di eliminazione dei
gas

evita la dispersione dei gas anestetici espirati


nell’ambiente della sala operatoria
L’infermiere di sala operatoria ha la
possibilità di istituire delle check-list al
fine di documentare il controllo continuo
delle apparecchiature prima e dopo le
sedute operatorie, il loro corretto
funzionamento, la pulizia e disinfezione, la
sostituzione dei materiali monouso.

Deve essere inoltre verificare la


disponibilità dei farmaci e dei presidi
tecnici sia d’impiego ordinario che per
l’emergenza.
FINE

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