Sei sulla pagina 1di 19

CEESO 3° anno

PATOLOGIA SPECIALE MEDICA

ISCHEMIA – NECROSI
INFARTO
INFARTO INTESTINALE
L'infarto intestinale
è la necrosi di un tratto di
intestino determinata da una
insufficiente perfusione acuta
ematica o da una occlusione,
totale o parziale, acuta o
cronica, delle arterie o delle
vene mesenteriche.
 l’Arteria Mesenterica superiore è un
grosso ramo arterioso che nasce dall'aorta
a livello della I/II vertebra lombare subito
al disotto del tronco celiaco.

Assicura l'irrorazione di gran parte


dell'intestino, dall'ultima porzione del
duodeno alla metà del colon trasverso
è lunga circa 24-25 cm decorre dietro al
pancreas quindi per dirigersi in avanti fino
alla III porzione del duodeno per portarsi
nel mesentere
immagine intraoperatoria di infarto
intestinale (mesenterico)
 'arteria mesenterica inferiore è un
grosso ramo arterioso che nasce dall‘aorta
a livello della III/IV vertebra lombare al
disotto dell'arteria mesenterica superiore
e a qualche centimetro dalla biforcazione
aortica.
questa arteria irrora parte del colon
trasverso, al discendente, al sigma, alla
parte superiore del retto, per terminare
nell'arteria emorroidaria superiore nel suo
percorso dà origine ad alcuni rami :
a. colica sin. a. sigmoidea a. emorroidaria
sup.
topograficamente possiamo distinguere un
infarto intestinale dell’intestino tenue, in cui
possono essere affetti :

un segmento del tenue

più segmenti anche discontinui del tenue

l'intero tenue

il tenue ed il colon destro


un infarto intestinale colico
in cui è interessato :
 il colon discendente
 Il colon discendente e sigma
 il solo sigma
SINTOMI:
l'infarto intestinale si manifesta con il
quadro cosiddetto di addome acuto,
caratterizzato da :
violenti dolori addominali
vomito, diarrea sanguinolenta

vi è uno stato di shock profondo


caduta della pressione arteriosa o
polso accelerato.
Clinicamente, l'addome si presenta :
globoso e fortemente dolorante.
Diagnosi
l'infarto intestinale rappresenta l'1-2%
delle cause di addome acuto.

l’anamnesi positiva per precedenti


cardiovascolari indirizza verso tale
diagnosi

nei rimanenti casi sono necessarie


indagini strumentali.
Diagnostica radiologica

La radiologia come ad esempio un


esame radiologico diretto
dell‘addome offre reperti aspecifici,
quali l'ileo riflesso spastico, l'ileo
riflesso ipotonico o l'ileo paralitico,
perché presenti tuttavia in altre
patologie
Diagnostica ecografica / RMN

l‘ecografia è di scarso ausilio, per il dolore


evocato alla pressione della sonda
sull'addome e per il diffuso meteorismo.
la risonanza magnetica individua con
facilità le anse affette, che si presentano
iperintense, ed il fluido libero contiguo ad
esse, ma, ad oggi, non è di diffuso utilizzo
in pronto soccorso.
Diagnostica angiografica

l'angiografia, un tempo unica indagine di


ausilio per la diagnosi, oggi è limitata nel
suo uso alla sola terapia.
Diagnostica TAC

la TAC, condotta prima e dopo perfusione


di mezzo di contrasto endovena
è l'indagine più indicata

per escludere le altre cause di addome


acuto e per confermare il sospetto clinico
di infarto intestinale, documentando
l'alterato trofismo delle anse colpite.
TRATTAMENTO
nell'infarto intestinale del tenue, la diagnosi
deve essere quanto più possibile precoce.
se è determinato :
 da una occlusione vascolare mesenterica si
procederà ad un efficace trattamento
anticoagulante e trombolitico.
 da insufficiente apporto vascolare, deve
essere ristabilito in modo tempestivo un
adeguato volume ematico e tono
pressorio.
Se la diagnosi è più tardiva, oltre le 6-8 ore, si
impone l'intervento chirurgico. Alla apertura
della cavità peritoneale, il chirurgo ricerca le anse
affette; esse, in dipendenza dal tempo trascorso
dall'insulto vascolare, sono virate di colore dal
consueto roseo al violaceo o nerastro, ed il
fluido libero contiguo può essere sieroso fino a
francamente ematico. Il chirurgo ripristina la
pervietà dei vasi mesenterici e valuta l'estensione
del tratto intestinale affetto da resecare
INFARTO INTESTINALE COLICO

Nell'infarto intestinale colico, per la presenza


di validi circoli vascolari collaterali, raramente
si impone un trattamento chirurgico.

Più frequentemente, infatti, dall'episodio


acuto si transita verso una fase subacuta e
cronica, nella quale residua un modico
ispessimento del tratto affetto.

Potrebbero piacerti anche