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Unità 11

La quantità di moto e il
momento angolare

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1. La quantità di moto

Il moto a reazione avviene per la legge di


conservazione della quantità di moto.

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Il vettore quantità di moto
Il vettore quantità di moto di un corpo è dato dal
prodotto della massa per il vettore velocità.


ha la stessa direzione e verso del vettore velocità;

è proporzionale alla velocità

e alla massa (a parità di v, p è maggiore per un
treno che per un'automobile).

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2. La conservazione della quantità di moto

Consideriamo un fenomeno che simula


“l’esplosione” di un corpo in due frammenti:

p totale era zero all'inizio e rimane zero alla fine.

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La conservazione della quantità di moto
Consideriamo ora i due frammenti di massa
l'una doppia dell'altra:

p totale era zero all'inizio e rimane


zero alla fine.
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La conservazione della quantità di moto
Quindi la quantità di moto di ciascun corpo
cambia, mentre la quantità di moto totale del
sistema rimane costante.

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La legge di conservazione della quantità di moto

In termini più generali si esprime:


se su un sistema non agiscono forze esterne, la
quantità di moto totale del sistema si conserva.

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3. L'impulso di una forza
Definiamo impulso di una forza F il vettore
prodotto della forza per l'intervallo di tempo
durante il quale essa agisce:

L'impulso è legato alla variazione di p:

ovvero

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Il teorema dell'impulso

Dalle formule precedenti si ricava il teorema


dell'impulso:

ovvero

La variazione della quantità di moto che una forza


determina è uguale all'impulso della forza stessa.

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Minimizzare la forza d'urto
Quando si subisce un urto, c'è una grossa
variazione di p.
Poiché , Furto=p/t.
Se il tempo dell'urto t è più lungo allora la Furto è
più piccola.
Per aumentare t , nelle cadute si piegano le
gambe.

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Minimizzare e massimizzare la forza d'urto

Nelle automobili l'intervallo di tempo t viene


aumentato (e quindi Furto minimizzata) utilizzando
gli airbag e carrozzerie deformabili.

Nel karate, un brevissimo t massimizza Furto e


consente di spezzare una pila di mattoni.

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4. I princìpi della dinamica e la legge di conservazione
della quantità di moto

Consideriamo l'interazione di due corpi A e B e


utilizziamo la notazione seguente:

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I princìpi della dinamica e la legge di conservazione
della quantità di moto

Per il III principio della dinamica:

Moltiplicando per t:


Per il teorema dell'impulso si ha:

quindi

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I princìpi della dinamica e la legge di conservazione
della quantità di moto

La formula precedente si può scrivere:

La conservazione della quantità di moto in un


sistema isolato è conseguenza dei princìpi della
dinamica.

L'emissione di gas dai motori


dell'aereo determina la spinta
in avanti.

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Una conferma sperimentale
La foto mostra l'urto di due biglie di massa diversa:

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Una conferma sperimentale
Se rappresentiamo con frecce dello stesso colore
delle biglie le quantità di moto iniziali e finali, si
vede che la quantità di moto totale resta la stessa
prima e dopo l'urto.

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5. Gli urti su una retta
Durante un urto i due corpi che collidono
rappresentano un sistema isolato, quindi la
quantità di moto totale si conserva.


m1, m2: masse
dei corpi


v1, v2: velocità
prima dell'urto


V1, V2: velocità
dopo l'urto

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Urto elastico
Durante un urto elastico si conservano:
• la quantità di moto totale;
• l'energia cinetica totale.

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Urto elastico
Se conosciamo le masse di corpi e le velocità
iniziali, possiamo ricavare le velocità finali
risolvendo il sistema:

p1 + p2 = cost.
K1 + K2 = cost.

In cui compaiono due equazioni nelle due


incognite V1 e V2.

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Urto completamente anelastico
I due oggetti che collidono rimangono uniti dopo
l'urto:

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Urto completamente anelastico
In un urto completamente anelastico V1 = V2 = V:
la velocità finale V è determinata dalla sola legge
di conservazione della quantità di moto.
Si ha

ovvero

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6. Gli urti obliqui
Caso semplice: due biglie uguali di massa m, di
cui una inizialmente ferma; urto elastico.
Indichiamo con:

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Gli urti obliqui
1) Imponiamo la conservazione di p:
dividendo per m:

2) Imponiamo la conservazione di K:

ovvero

Il triangolo ABC è rettangolo.


Dopo l'urto le due biglie hanno velocità
perpendicolari tra loro.
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7. Il momento angolare
Esaminiamo i moti di rotazione.

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Il momento angolare
Per descrivere le rotazioni introduciamo il
momento angolare:

(Il vettore quantità di moto ha


stessa direzione e verso
del vettore velocità.)

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Il momento angolare
Ricordando la definizione di prodotto vettoriale,
L ha:
direzione perpendicolare al piano di r e v;
verso dato dalla regola della mano destra;
modulo L dato dalle formule:

dove  è l'angolo tra i


vettori r e p.

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8. Conservazione e variazione del momento angolare

Il momento angolare totale di un sistema si


conserva se è nullo il momento totale delle forze
esterne che agiscono sul sistema stesso.

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Conservazione e variazione del momento angolare

Se sul sistema agiscono delle forze che hanno un momento


totale M per un tempo t, la variazione di L è data da:

M è il momento torcente del sistema, che è in grado di


aumentare o diminuire la velocità di rotazione.

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