Roma, 3 luglio 2014 Keywords Razionalismo, Empirismo, Classico, Contemporaneo (Postmoderno), Comparatistica, Filologia, Interpretazione, Ermeneutica, Olismo, Monologismo, Dialogismo. Bianciardi, Calvino, DeLillo, Eco, Whitehead, Charcot, Levi Strauss. Kansas City, Grosseto, Sanremo, Alessandria, New York, Milano, Parigi. inferno, invisibili, scacchi, senso, storia, responsabilità. La faglia culturale dei secoli XIX-XX l’Evoluzionismo di Darwin la teoria politico-economica di Marx le correnti filosofiche nichilistico-esistenzialiste di “filiazione Schopenhauer” nel XIX secolo, il novel , romanzo realista occidentale la relatività di Einstein la fisica quantistica di Niels Bohr la psicanalisi di Freud e l’inconscio XIX-XX secolo, il romanzo borghese decadente e/o della modernità: Proust-Kafka-Joyce-Mann-Woolf-Musil, Pirandello e Svevo le Avanguardie artistiche, tra Cezanne e l’Astratto-Informale la dodecafonia, politonalità-atonalità, di Schoenberg ecc. Approcci razionalisti ed empiristi Alfred North Whitehead (1861-1947), matematico e filosofo inglese maestro di Bertrand Russell, in uno dei suoi aforismi affermò che “Arte è imporre un disegno all'esperienza, e il nostro godimento estetico sta nel riconoscere quel disegno.” Jean Martin Charcot (1825-1893), neurologo francese maestro di Sigmund Freud, soleva ripetere che “le teorie sono una gran bella cosa, ma non impediscono ai fatti di esistere”. Dialettica della Narratologia 1/3 L’approccio di Whitehead è di tipo eminentemente razionalista, matematico, teorematico. Paradigma artistico, anche nella narratologia fino al termine della prima metà del XX secolo. Ciò, nella visione di Michail Bachtin, è vicino alla natura monologica e monofonica della poesia. Poi, tra le altre, le formulazioni di: Roland Barthes, Il grado zero della scrittura (1953) Umberto Eco, Opera aperta (1963) Umberto Eco, Lector in fabula (1979). Dialettica della Narratologia 2/3 L’approccio di Charcot è di tipo eminentemente empirista, fisicista, naturalista. Paradigma scientifico-esperienziale, specificamente positivista. Ciò si può ricondurre alla visione di Michail Bachtin circa la natura dialogica e polifonica del romanzo. Nelle nuove formulazioni si ritrova l’approccio di Charcot Dialettica della Narratologia 3/3 Le due suddette concezioni, di Whitehead e di Charcot, possono agevolmente estendersi anche all’Estetica della Narratologia. Si origina una dialettica della narratologia che pone: da una parte la concezione razionalista di Whitehead, Ronald Tobias e Claude Levi Strauss; sinteticamente razionalista di Whitehead; dall’altra la concezione empirista di Charcot, Roland Barthes ed Umberto Eco; sinteticamente empirista di Charcot. Per un protocollo narratologico della Contemporaneità Ihab Assan / Renato Barilli assenza soggetto esistenziale manifestante tormenti in base a stream of consciousness joyciano gioco, composizione combinatoria, prevalente paratassi accostamento di unità autonome, artificio, pulsione anche esasperata alla decostruzione [derivato da J. Derrida, implica plurivoche possibilità semantiche] Umberto Eco riconosciuta dialettica tra Verità/Fiducia, o Truth/Trust: l’approccio narrativo classico/tradizionale/moderno privilegiava Verità/Truth; il postmoderno/(o della contemporaneità) privilegerà la Fiducia/Trust sezioni/sequenze di testo non aventi necessariamente “funzione di rappresentazione” ma, verosimilmente potremmo dire, puramente riempitive (analogia genetico/cromosomica) Fabio Vittorini multilinearità (varie linee narrative), polifonia (varie voci narranti), plurilinguismo (vari idioletti) , pluristile (varie strategie narrative e generi) Giulio Ferroni coscienza del postumo, come ritrovare nella cultura del passato quel modello di razionalità e di civiltà che essa non ha mai realizzato pienamente, quella «promessa di felicità» che ha sempre lasciato in sospeso Alberto Casadei noir piuttosto che semplicemente giallo narrativa etica, non necessariamente e unilateralmente realistica bensì possibilistica Bianciardi, pioniere della contemporaneità La provincia grossetana, immaginata e sospesa tra la Rimini dei felliniani vitelloni e la Kansas City del Cotter Martin di DeLillo Il lavoro culturale e le Luci della ribalta, fino a Ribolla Dal Risorgimento alla Narrativa Integrale con sfoggio lessicale- stilistico-polifonico L’agra vita e gli echi: Gadda (dolori isomorfi), Calvino (Marcovaldo), Damiani e Lizzani, Jannacci, Tenco, Scola e Bongiorno (Nicola Palumbo), Monicelli Nel 1964, bilancio di Bianciardi su ciò che si sarebbe desiderato avvenisse e invece era di fatto mancato (sorta di dimensione postuma, alla Ferroni) Incapacità/impossibilità di convivere con un mondo che gli ha decretato il «successo» ma che non lo riconosce e nel quale non vuole riconoscersi L’epilogo Calvino, l’acuto elaboratore visionario interprete, senza inizio e fine Calvino tocca pressoché tutti i temi e i generi propri del periodo storico dei suoi circa quaranta anni di attività letteraria e che in gran parte anticipano la cosiddetta contemporaneità; alcuni titoli emblematici: Il sentiero dei nidi di ragno Il visconte dimezzato La speculazione edilizia Marcovaldo Le città invisibili Se una notte d’inverno un viaggiatore Lezioni americane La sua improvvisa scomparsa, relativamente anzitempo, ha impedito che Egli potesse partecipare più pienamente e ulteriormente alle elaborazioni del postmoderno. Underworld di Don DeLillo Un misterioso sottomondo, mosaico senza fine e senza inizio, decifrabile anche a ritroso, senza dubbio uno dei manifesti, maturo e compiuto, della contemporaneità postmoderna. Le città, Cotter Martin tra l’immaginata Kansas City e il reale Bronx; la dialettica bipolare tra Trionfo della morte di Pieter Bruegel e la Finale al Polo Grounds tra Giants e Dodgers. Nick Shane, tra Jimmy Costanza e George Manza, tra rifiuti e scorie; tra senso responsabile alla propria storia e nostalgia del tempo del disordine Klara Sax, il riuso artistico dei velivoli di morte dopo le Watts Towers di Simon Rodia; architettura del riuso Albert Bronzini e Matty Shane, il Maestro e il Discepolo, gli scacchi, dove “ogni posizione ha una sua verità”, “cercare una verità profonda, non una verità superficiale. Una posizione degna di essere difesa fino alla morte” La preziosa-mirabile gemma classica incastonata fra strati e gusci della caotica contemporaneità. L’agognata pace finale. Umberto Eco, tra segni e voci narrative Il Razionalismo di Eco: giallo come la Rosa La storica apertura universale al lettore dell’opera per la fabula Il gradiente inizia col Pendolo transitando per l’Isola L’empirismo di Eco: noir come Baudolino La circolarità pluri-accesso della Fiamma misteriosa Il «riflusso» nel mix-divertissement del Cimitero Eco, con Baudolino e con la Fiamma, dimostra di non esser solo dotta macchina fredda ma, decostruendo, di saper stabilire potenti legami di pathos ed empatia col lettore reale, ponendosi dialetticamente verso la tradizione. Trasversalmente 1/2 Non si possono non ammirare le intensità della narrativa integrale di Bianciardi, la sottile sobrietà e coerenza etico sociale del Calvino anticipatore: forse il DeLillo di Underworld e l’Eco della Fiamma, recuperando l’imponenza dei romanzi di ‘800-inizio ‘900, raggiungono quelle vette e quelle profondità, unitamente però, ecco la postmodernità, al gioco della decostruzione. I temi e le forme della contemporaneità sono di fatto iniziati, in Italia pur seguendo percorsi molteplici, abbastanza lontano: con La vita agra (1963), di Luciano Bianciardi, e con quella sperimentazione polifonica e multilineare filmica, corale, che fu il C’eravamo tanto amati (1974) di Ettore Scola. Trasversalmente 2/2 L’arte narrativa, postmoderna o meno, continuerà a essere giudicata in base a criteri estetici anche discrezionali, legati agli umori e alle angolazioni delle visioni dei singoli critici. Ciò nonostante la contemporaneità dovrà puntare su una narrativa etica [Casadei] che sintetizzi, come già in Calvino e come è in DeLillo ed Eco, la dialettica «Razionalista alla Whitehead /Empirista alla Charcot» e, attraverso la coscienza del postumo, ritrovi «nella cultura del passato quel modello di razionalità e di civiltà che essa non ha mai realizzato pienamente», la «promessa di felicità sempre lasciato in sospeso» [Ferroni] Una nuova forma di cultura, trasversale e olistica, oltre il postmoderno, non unicamente letteraria, nel segno e nella direzione di un Neo-Umanesimo.
Servi e contadini sulla scena nelle commedie regolari di Giulio Cesare Croce: il sogno utopico del "villano" nella Bologna pontificia a fine '500 Discorso e cultura nella lingua e nella letteratura italiana. Atti del V Convegno internazionale di italianistica dell'Università di Craiova, 20-21 settembre 2013, Franco Cesati Editore, 2014
Vito Carofiglio, «Nerval e il mito della "pureté"»,Firenze, La Nuova Italia, 1966 (Pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, 40)»