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(istor)
Disciplina: Classe:
Elettronica IVa ITI
Docente: Anno Scolastico:
prof. ing. Nicola Sasanelli 2010-’11
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Non posso più farne a meno…
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Un po’ di amarcord
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Amplificare, perché?
(Tutta colpa del II principio della termodinamica)
Componenti elettrici
Energia entrante Energia uscente
Energia dissipata
(trasferita all’ambiente)
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Corrente e riscaldamento
La corrente è costituita da cariche in movimento
ordinato.
Il movimento delle cariche in un conduttore è
provocato da una differenza di potenziale.
Le cariche in movimento in un conduttore
incontrano una resistenza (R).
La resistenza è responsabile del riscaldamento
del conduttore.
Una parte dell’energia posseduta dalle cariche si
trasferisce al conduttore sotto forma di calore.
R
Corrente Corrente
+ -
Differenza di potenziale
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Amplificare, sì!
Energia
entrante
Informazione
(segnale entrante) Componenti elettrici
Informazione
(segnale uscente)
Alimentazione
Energia dissipata
(trasferita all’ambiente)
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Il triodo (figlio dell’Audion)
Involucro di vetro
Segnale entrante
Triodo
Segnale uscente
Alimentazione
Energia dissipata
(trasferita all’ambiente)
Problemi:
Ingombranti
Alimentazione ad alta energia
Limiti sulla massima frequenza del segnale Ritorno al cat-whisker? 8
Cat-whisker detector Punta metallica
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La scoperta (casuale) di Russell Ohl
Nel 1940 lavora alla purificazione del silicio (materiale
semiconduttore). Scopre che un rettificatore con contatto a
punta, costruito con un pezzo di silicio, si comporta in modo
particolare: a seconda del punto in cui si posiziona la punta di
metallo, la corrente scorre in un verso differente. Il pezzo di
silicio contiene due tipi di impurità, il fosforo e il boro.
Corrente Corrente
- + No Sì
Impurità di boro
Impurità di fosforo (carenza di elettroni,
(eccesso di elettroni interpretata come
rispetto al germanio) eccesso di cariche
Silicio tipo n positive fittizie)
Silicio tipo p
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La seconda guerra mondiale
Il diodo a giunzione viene utilizzato nei
sistemi radar.
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John Bardeen ai Bell Labs
Bardeen lavora alla Purdue
University e collabora con il
Radiation Laboratory del
Massachusetts Institute of
Technology per migliorare i radar
con diodi a giunzione.
Dopo la guerra (gennaio del 1946) viene chiamato ai Bell
Labs da Mervin Kelly.
Rinasce il gruppo di ricerca sui dispositivi a semiconduttore.
Il gruppo è guidato da William Schokley e Stanley Morgan;
oltre a Bardeen, ne fanno parte Walter Brattain, John
Pearson, Bert Moore e Robert Gibney.
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Obiettivi, scelte e difficoltà
Obiettivo: realizzare un amplificatore a stato
solido.
Criterio di scelta: la semplicità. Il silicio ed il
germanio sono preferiti, si abbandona la galena.
Si sfrutta il sistema a punta di contatto metallo-
semiconduttore.
La superficie di contatto è fondamentale: deve
essere priva di impurità (Bardeen e Brattain
lavorano a purificare la superficie del
semiconduttore) e a dicembre 1947...
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16 dicembre 1947:
foto di gruppo con il primo transistor
La foto della scoperta e le
critiche di Walter Brattain:
Emettitore Isolante
Germanio Collettore
L’emettitore “spara” gli elettroni nel
germanio, che fa da base.
Il collettore li raccoglie.
Il transistor è un dispositivo con 3
terminali (il diodo invece ne ha 2) Base metallica
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Perché amplifica?
Lo schema originale preparato da Bardeen e Brattain per la presentazione ai manager della Bell company
verso il Natale 1947.
La spiegazione di Bardeen e Brattain: c’è una variazione della resistenza superficiale del
germanio, ma non si sa da cosa è provocata.
Schockley (torna al lavoro poco prima di Natale, seccato di non aver partecipato
all’evento) non è d’accordo.
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Il brevetto US2524035 (A)
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Il contributo di Schockley
In due mesi, elabora la teoria del transistor bipolare a
giunzione (BJT – bipolar junction transistor):
Gli elettroni entrano dall’emettitore (E) nella base (B)
Gli elettroni che riescono ad attraversare la B arrivano in prossimità del
collettore (C)
Il C ha un potenziale più alto della B e raccoglie gli elettroni
Una parte degli elettroni si “perdono” nel passaggio per la B e alcune
lacune dalla B riescono a passare nell’E. Sono i due contributi che,
sommati, diventano la corrente di B.
Trans-istor =
Movimento
B (+) TRANSfer resISTOR
E (-) delle lacune
la corrente si
C (++) “trasferisce”
dall’emettitore al
N collettore
Movimento P
N
degli elettroni
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Prime applicazioni dei transistor
Nel 1952 la Bell Company deve vendere il brevetto.
Gordon Teal lascia i Bell Labs ed entra nella Geophysical Services
Incorporated, che diventerà Texas Instrument, e continua a
lavorare sui transistor e produce la prima radio a transistor.
Masaru Ibuka and Akio Morita fondano la Tokyo Tsushin Kogyo, che
compra il brevetto. Dal 1955 la società si chiamerà Sony e alla fine
degli anni ’50 produrrà una radio a transistor e la pubblicizzerà in
modo massiccio.
Tutti possono avere la propria
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Il transistor nei computer
Il più famoso computer a valvole (ENIAC) fu costruito
nel 1945 a Philadelphia, occupava un’intera stanza e
provocava cali di tensione nella città ogni volta in cui
veniva acceso.
A gennaio 1954 i militari chiedono ai Bell Labs di
costruire TRADIC (TRAnsistorized DIgital Computer), che
consuma 1000 volte meno e occupa solo un metro cubo
di spazio.
ENIAC TRADIC 23
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Miniaturizzazione e Microprocessori
1971: il 4004,
primo microprocessore
2000: Pentium® 4
www.intel.com/museum/ 25
Il presente: micro-nano elettronica
Il numero di transistor
(e quindi la potenza di
calcolo) raddoppia
ogni 18 – 24 mesi”
(Moore 1975)
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Futuro?
MOLECOLA NANOTRANSISTOR NEC:
ORO 5 nm (18 volte più piccolo
SiO2 ORO di quelli ora in produzione)
Piridina + Co + S
Nel 2001 si credeva che si
sarebbe scesi sotto i 9 nm solo
nel 2016!
1 cm2 di silicio potrà ospitare 40
miliardi di nanotransistor, 150
volte più del numero attuale. Un
cellulare avrà 60 ore di
autonomia.
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Futuro??
Le molecole di DNA hanno enormi potenzialità di calcolo. Il DNA
potrebbe un giorno essere integrato in un chip per realizzare un
velocissimo “biochip” da inserire in un nanocomputer.
DNA Computer
Chip neuronali
HAL 9000
Academy Awards
for visual effects
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Grazie per l’attenzione! 30
Bibliografia
Bibliografia primaria
W.F. Brinkman, D.E. Haggan, W.W. Troutman. A History of the Invention of the
Transistor and Where It Will Lead Us. IEEE journal of solid-state circuits, vol.
32, no. 12, December 1997, pp. 1858-1865.
P.R. Gray, R.G. Meyer. Circuiti integrati analogici 2nd Ed. McGraw-Hill Libri Italia,
Milano, Ottobre 1994, pp. 10-16.
Bibliografia secondaria
Out of the Crystal Maze: Chapters from the History of Solid-State Physics Eds.
Hoddeson, L., Braun, E., Teichmann, J., & Weart, S., Oxford University Press,
Oxford, 1992).
Keyes, Robert W. Physical limits of silicon transistors and circuits. Reports on
Progress in Physics Volume: 68, Issue: 12, December 01, 2005, pp. 2701-2746.
Schwierz, F.; Liou, J.J. Semiconductor devices for RF applications: evolution
and current status. Microelectronics Reliability Volume: 41, Issue: 2, February,
2001, pp. 145-168.
Brown, Neil. Quantum Generations. A history of physics in the twentieth
century. Physics Education Volume: 35, Issue: 2, March 01, 2000, pp. 145-146
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Sitografia
www.computerhistory.org/
nobelprize.org
people.clarkson.edu/
www.pbs.org
www.intel.com/museum/
Tutti le pagine web sono state consultate per l’ultima volta il 9/11/2008
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