Mahachataraka era uno sciacallo che viveva in una foresta. Un giorno, trovò il corpo di un elefante morto e ne fu felice, perché avrebbe avuto cibo per molti giorni. Tuttavia, egli non era in grado di mordere la spessa pelle dell’elefante. Stava girando intorno al corpo dell’animale, quando passò di lì un leone. Lo sciacallo umilmente si prostrò davanti al leone e disse: “Mio Signore, io sono un tuo servo obbediente. Nel tuo interesse, sto vigilando sul corpo dell’elefante. Ti prego, serviti”. Il leone rispose: “Lo sai amico, io non mangio qualcosa che altri hanno ucciso. Prendilo tu, come mio regalo”. Lo sciacallo allora andò incontro alla tigre e disse: “O signore, perché stai entrando in questa zona di morte? Il leone ha ucciso quell’elefante e mi ha chiesto di vigilare su di esso. È andato a fare il bagno. Prima di andare, mi ha detto di informarlo del passaggio di qualsiasi tigre. Ha promesso di uccidere tutte le tigri, perché molto tempo fa, una tigre aveva rosicchiato un elefante che aveva ucciso. Queste parole spaventarono la tigre. Arrivò infine un leopardo, lo sciacallo pensò che gli potesse tornare utile grazie ai suoi denti aguzzi e come per la tigre, ingannò anche lui. Quando lo sciacallo cominciò a banchettare con la carne dell’elefante, arrivò da quelle parti un altro sciacallo. Aveva un aspetto feroce e sembrava molto forte. Il primo sciacallo ricordò l’ultima riga della strofa “schiaccia gli eguali con la potenza” e attaccò il trasgressore con grande ferocia, uccidendolo. Lo sciacallo Mahachataraka non era in grado di mordere la spessa pelle di una carcassa di elefante trovato in una foresta Passò di lì un leone e lo sciacallo lo invitò a nutrirsi del corpo dell’elefante. Il leone rifiutò dicendo: «io non mangio qualcosa che altri hanno ucciso. Prendilo tu, come mio regalo». Arrivò infine un leopardo. Lo sciacallo pensò che gli potesse tornare utile grazie ai suoi denti aguzzi e come per la tigre, ingannò anche lui. Quando lo sciacallo cominciò a banchettare con la carne dell’elefante, arrivò da quelle parti un altro sciacallo. Aveva un aspetto feroce e sembrava molto forte. Il primo sciacallo ricordando il motto “schiaccia gli eguali con la potenza”, attaccò il trasgressore con grande ferocia, uccidendolo. Non c'è vera felicità in quello che ottieni senza sforzo.