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La strategia dello sciacallo

Illustrazione di Pietro Alberto Mangano


Mahachataraka era uno sciacallo che viveva in una foresta. Un giorno, trovò il corpo di un elefante morto e ne fu
felice, perché avrebbe avuto cibo per molti giorni. Tuttavia, egli non era in grado di mordere la spessa pelle
dell’elefante. Stava girando intorno al corpo dell’animale, quando passò di lì un leone. Lo sciacallo umilmente si
prostrò davanti al leone e disse: “Mio Signore, io sono un tuo servo obbediente. Nel tuo interesse, sto vigilando
sul corpo dell’elefante. Ti prego, serviti”. Il leone rispose: “Lo sai amico, io non mangio qualcosa che altri hanno
ucciso. Prendilo tu, come mio regalo”.
Lo sciacallo allora andò incontro alla tigre e disse: “O signore, perché stai
entrando in questa zona di morte? Il leone ha ucciso quell’elefante e mi ha chiesto di vigilare su di esso. È andato
a fare il bagno. Prima di andare, mi ha detto di informarlo del passaggio di qualsiasi tigre. Ha promesso di
uccidere tutte le tigri, perché molto tempo fa, una tigre aveva rosicchiato un elefante che aveva ucciso. Queste
parole spaventarono la tigre. Arrivò infine un leopardo, lo sciacallo pensò che gli potesse tornare utile grazie ai
suoi denti aguzzi e come per la tigre, ingannò anche lui. Quando lo sciacallo cominciò a banchettare con la carne
dell’elefante, arrivò da quelle parti un altro sciacallo. Aveva un aspetto feroce e sembrava molto forte. Il primo
sciacallo ricordò l’ultima riga della strofa “schiaccia gli eguali con la potenza” e attaccò il trasgressore con grande
ferocia, uccidendolo.
Lo sciacallo Mahachataraka non era in
grado di mordere la spessa pelle di una
carcassa di elefante trovato in una foresta
Passò di lì un leone e lo sciacallo lo
invitò a nutrirsi del corpo dell’elefante.
Il leone rifiutò dicendo: «io non mangio
qualcosa che altri hanno ucciso. Prendilo
tu, come mio regalo».
Arrivò infine un leopardo. Lo
sciacallo pensò che gli potesse
tornare utile grazie ai suoi
denti aguzzi e come per la
tigre, ingannò anche lui.
Quando lo sciacallo cominciò a banchettare con
la carne dell’elefante, arrivò da quelle parti un
altro sciacallo. Aveva un aspetto feroce e
sembrava molto forte. Il primo sciacallo
ricordando il motto “schiaccia gli eguali con la
potenza”, attaccò il trasgressore con grande
ferocia, uccidendolo.
Non c'è vera felicità in quello che ottieni senza sforzo.

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