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L’antica Atene

Dal mito alla democrazia


Dal potere sacrale al
potere laico
 Lunga transizione dalla civiltà micenea alla
cosiddetta età oscura (tra 1200 e 800 a.c.)
 Potere sacrale: la figura del Re concentra in sé
funzione religiosa, militare, politica ed
economica
 Potere che si laicizza: abbiamo un Re che
possiede molte terre e servi, che è giudice,
legislatore e comandante della comunità,
attorno al quale c’è una cerchia di aristocratici
che ambiscono ad appropriarsi del suo potere
(l’esempio di Ulisse)
Odissea
 Potere molto meno sacralizzato

 Religione illuminata e demitizzata

 Scrittura alfabetica

 Senso dell’individuo?
Cultura, società, economia
 reciproca implicazione tra mutamento socio-
economico e mutamento culturale
 Sviluppo della navigazione e del commercio

 Pratiche razionali come la filosofia o


l’argomentazione pubblica in sede di tribunali e
assemblee
La formazione della polis
 il tempio e l’acropoli sostituiscono il palazzo
reale, che era stato il centro dell’età micenea
 Il tempio: punto di riferimento per una
comunità di stirpe e di culto
 Agorà: spazio comune, sede dove trattare in
pubblico controversie giuridiche e questioni
politiche
Potere religioso e potere
temporale
 Il basileus, il Re di età arcaica, diventa figura
religiosa e rituale (come nel caso dei due Re di
Sparta)
 il comando politico passa all’aristocrazia
Solone
 594-3 a.c. Solone diventa arconte e apre la strada
verso gli istituti della democrazia
 convivono conflitto di classe e ordine gerarchico

 quattro classi di censo:

pentacosiomedimni, potevano accedere alle cariche


superiori

le prime tre possono accedere alle magistrature

anche la quarta classe, quella dei teti, ovvero dei


lavoratori manuali, poteva partecipare alle assemblee
e alle giurie popolari
Ordine e conflitto
 le riforme di Solone non cancellano il
monopolio del potere da parte dell’aristocrazia
e dei grandi proprietari né il problema delle
lotte civili
 la tirannide (Pisistrato, 561-555 e 545-527)
insediatasi grazie all’appoggio di una massa
umiliata e diseredata
Clistene
 508-7 a.c.: atto di nascita della democrazia
ateniese
 riorganizzazione in dieci tribù

 requisiti per essere cittadini: maschi sopra i


vent’anni, discendenti da cittadini ateniesi.
Erano esclusi i minori, le donne, gli stranieri
non residenti, coloro che non soddisfacevano i
requisiti di discendenza, gli schiavi
 la democrazia antica più democratica ma per
un numero inferiore di persone
Le istituzioni democratiche
 alla base della piramide l’ekklesia, assemblea

 competenze dell’assemblea: deliberava sulle


alleanze (politica estera), stabiliva l’ammontare
dei tributi richiesti agli alleati, decideva sulla
spesa pubblica, eleggeva gli strateghi e gli alti
magistrati, poteva decretare l’ostracismo, in
certi casi assumeva anche carattere giudiziario
(non c’è divisione dei poteri paragonabile a
quella delle democrazie moderne)
Le istituzioni democratiche
 la boulé, consiglio dei cinquecento, preparava la
discussione. Il compito di governare i lavori era
affidato alla pritania presieduta da un epistate (il
ruolo ricoperto a rotazione). Carattere inclusivo:
sorteggio, rotazione e breve durata delle cariche
 giustizia amministrata direttamente da tribunali
composti da ateniesi estratti a sorte per le
cause comuni (dike) e quelle politiche (graphe)
 il giudizio di graphe paranómon, tribunale che
poteva rilevare la contrarietà di un decreto
rispetto alla legge
Il controllo sul potere
 i magistrati erano di diverse specie e il potere
esecutivo era frazionato e sorvegliato
costantemente dai cittadini (con quali capacità
di giudizio?)
 antichi e moderni: l’esecutivo direttamente
controllato dai cittadini, assenza di Stato-
apparato (burocrazia); né funzionari né politici
di professione né partiti ma fazioni: democrazia
deliberativa e consensuale
 minori garanzie giuridiche, assenza di
costituzione
La vita sociale
 comunità chiusa

 il mito del cittadino ozioso che poteva dedicarsi alla cosa


pubblica grazie alla presenza degli schiavi è stato confutato
 il cittadino-contadino lavoratore indipendente. Il contadino
si emancipa dai Re e dai signori e conquista la disponibilità
della propria terra e del proprio lavoro. Il medioevo europeo
rappresenterà sotto questo profilo un passo indietro
 Ellen Meiksins Wood contesta il pregiudizio – alimentato da
sostenitori illustri come Burckhardt – che attribuisce ai greci
il disprezzo per il lavoro manuale. Questo disprezzo
caratterizzava semmai gli oppositori aristocratici della
democrazia
Evoluzione della
democrazia ad Atene
 nel 462 a.c. il partito democratico, sotta la
guida di Efialte e Pericle, ottiene di
ridimensionare il ruolo dell’aeropago, un
consiglio del quale facevano parte, a vita,
coloro che avevano rivestito la carica di arconti
 461, Pericle stabilisce la corresponsione di
un’indennità giornaliera ai membri della boulé
e dei tribunali popolari
Persistenza aristocratica
 la funzione di guida resta pur sempre nelle mani dei ceti
superiori possidenti che decidono di non contrastare il
governo popolare ma di assumerne il controllo
 il discorso di Pericle e l’esaltazione dell’eleuthería,
libertà che non coincide con la possibilità di fare ciò che
si desidera, ma consiste nel godere della propria sfera
privata nel rispetto delle leggi e dei valori condivisi.
 La democrazia era intesa non come mero insieme di
procedure, bensì come forma di governo capace di
migliorare l’uomo, la giustizia e la vita buona.
 L’ideale coincideva con la realtà?

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