L’ASCOLTO E’ un processo attivo che implica: raccogliere informazioni da chi parla astenendosi dal giudicare e mantenendo un atteggiamento empatico; dimostrare attenzione a chi parla in modo da incoraggiare la continuazione della comunicazione; intervenire con osservazioni limitate ma incoraggianti portando un po’ più avanti l’idea del nostro interlocutore I TRE LIVELLI DI ASCOLTO • ascolto passivo: ascoltare a tratti • ascolto selettivo: sentire le parole, ma senza ascoltare veramente • ascolto attivo: ascolto empatico FACILITARE L’ASCOLTO ATTIVO
Cosa dobbiamo non fare Cosa possiamo fare:
Non sminuire i sentimenti Si possono utilizzare altrui; espressioni di incoraggiamento Non dare consigli gesti non verbali Non interrogare aperture e inviti a Non fare prediche dire di più Le tentazioni del cattivo ascolto Esprimere anche inconsapevolmente giudizi (di critica o di approvazione) su ciò che viene detto; Organizzare e interpretare sulla base di stereotipi e pre-giudizi; Formulare ipotesi mentre l’interlocutore parla e ricercare contestualmente evidenze per confermarle; Completare le frasi dell’interlocutore; Preparare una risposta mentre l’interlocutore parla; Non darsi il tempo psicologico e fisico per ascoltare; Essere disinteressati alla relazione e a ciò che l’interlocutore dice. I consigli per un buon ascolto Smetti di parlare Metti colui che parla a suo agio Dimostra di voler ascoltare Elimina i fattori di distrazione Mantieni il contatto visivo Mettiti nei panni di colui che parla Sii paziente Non eccedere in discussioni e critiche Fai domande Riformula ciò che hai ascoltato ASCOLTO ATTIVO
I 6 pilastri:
Primo pilastro Silenzio
Secondo pilastro Domande aperte
Terzo pilastro Riformulazione
Quarto pilastro Domande di precisione
Quinto pilastro Incoraggiamento
Sesto pilastro Riassunto
LA PARAFRASI
Consiste nel riformulare gli stessi concetti
dell’emittente ma con parole diverse; è una risposta di verifica di ciò che si è capito RIFLETTERE I SENTIMENTI DELL’ALTRO
Nella Parafrasi posso evidenziare
empaticamente i sentimenti dell’altro, ossia rendere esplicito all’emittente l’aspetto emozionale dell’emozione da lui descritta LA TECNICA DELLA PARAFRASI “Non so cosa fare sto “Sembri preoccupato di commettendo errori su commettere degli errori e errori, e so che il mio capo del fatto che il tuo capo è è scontento di me. Mi ha arrabbiato con te” gia rimproverato due volte”
“Penso di fare bene, ma “Non sapere se il tuo capo
non so qual è esattamente è soddisfatto di te ti fa la mia situazione. Non sentire insicura, e ti sono sicuro di cosa si piacerebbe sapere quanto aspetta il mio capo da me, si aspetta da te” e non mi dice come vado. Io faccio del mio meglio, ma mi domando se qualcun altro lo sa. Mi piacerebbe sapere qual è la mia situazione” LE TIPOLOGIE DI DOMANDE Le domande aperte
Le domande chiuse
Le domande suggestive IL NON ASCOLTO
1. Ordinare/Esigere (es. Tu 6. Umiliare/ridicolizzare
devi, Bisogna che tu) (ti stai comportando 2. Minacciare (se non fai come un bambino così….) piagnone) 3. Fare la morale (sai che è 7. Interpretare/Analizzare tuo dovere) (ti capisco bene perché, 4. Dare soluzioni già pronte ti stai comportando così (la cosa migliore da fare, perché al tuo posto) 8. Cambiare argomento 5. Giudicare/dissapprovare / criticare (sei un pigro, non 9. Interrogare pensi da persona matura) LE BARRIERE ALL’ASCOLTO
Il mito che solo Gli stili di ascolto
“parlare conferisce Le barriere fisiche potere” Le valutazioni Le barriere precostituite di un semantiche evento o di una Le distrazioni persona esterne Le forti emozioni negative o positive PER RIASSUMERE EMITTENTE (chi parla) RICEVENTE (chi ascolta) valutare la situazione e il suo lasciar parlare l’interlocutore mettere a suo agio chi sta interlocutore parlando non assumere un evitare tutte le distrazioni atteggiamento di superiorità comprendere il punto di vista sapere esattamente ciò che si di chi sta parlando vuole dire fare domande al momento evitare tono ed atteggiamento opportuno di autorità mostrarsi sempre pazienti e essere coerente con il calmi linguaggio verbale e non instaurare un ascolto attivo, verbale aprendosi alla discussione utilizzare una pronuncia non fare critiche comprensibile formulare il messaggio in modo chiaro utilizzare lo stesso codice del