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giorni nostri.
Circa 20.000 anni fa
Gli uomini erano riuniti in piccoli gruppi
nomadi, perlopiù costituiti da famiglie o da
clan, dediti principalmente alla caccia e alla
raccolta di frutti e radici. La caccia portava
questi nuclei a spostarsi in continuazione,
seguendo le mandrie di bufali e cervi o i
branchi di mammuth. Escluse le operazioni di
caccia vere e proprie, alle donne era affidata
gran parte delle attività del gruppo: la
macellazione degli animali uccisi, la fattura di
pelli per coprirsi e la raccolta di bacche, frutti
ed erbe che si incontravano casualmente
lungo il cammino.
Le prime comunità
sedentarie
Forse la ricchezza delle pianure occupate da
alcuni grandi fiumi, l'abbondanza di
cacciagione e di pesce, oltre che di frutti
stagionali, furono all'origine della progressiva
sedentarietà di alcuni gruppi. Non a caso, le
prime testimonianze di un'economia
prevalentemente incentrata sull'agricoltura si
hanno in Mesopotamia e successivamente in
Egitto, due zone in cui il costante flusso di
acque e di inondazioni determinava la
periodica fertilità dei terreni.
Cambiano le abitudini
di vita (3000 a.c.)
I primi insediamenti fissi, capanne di legno
ed erba secca che, con il passare dei millenni,
si trasformarono in costruzioni di fango e
mattoni. Si sviluppa l'artigianato. La
coltivazione della terra e la vita sedentaria
nel villaggio, infatti, richiedevano l'uso di
strumenti sempre più specifici e perfezionati
sia per lavorare le campagne sia per
immagazzinare e trasportare il cibo e l'acqua
sia per fabbricare indumenti: nacquero così i
primi recipienti, in pelle e poi in argilla, ma
anche i primi telai per la tessitura. e
l‘allevamento, attività che l'uomo preistorico
aveva sviluppato di pari passo con quella
della coltivazione della terra.
Gli strumenti e le
tecniche agricole
Tra questi, fondamentali furono la zappa e
l'aratro. La prima permetteva di rivoltare la
terra dopo che questa era stata fertilizzata
con la tecnica del debbio, cioè la bruciatura
delle stoppie: in questo modo il terreno
riceveva sostanze nutritive, si aerava e
tratteneva più a lungo l'acqua. L'aratro aveva
una funzione simile ma più efficace:
introdotto intorno al 5° millennio a.C. in
Mesopotamia, esso permetteva infatti non
solo di tracciare un solco continuo nel
campo, ma anche di scavare in profondità il
terreno, così da consentire un migliore
assorbimento dell'acqua e favorire
l'attecchimento delle sementi.
La concimazione e la
rotazione dei terreni
Nelle prime fasi di sviluppo dell'agricoltura
l'uomo scoprì rapidamente che, dopo pochi
anni, il terreno non dava più frutti
abbondanti.
Ben presto, però, furono introdotte le
pratiche della concimazione : per moltissimi
secoli, praticamente fino ai nostri giorni, per
rivitalizzare i terreni si è usata infatti la
bruciatura delle stoppie, le cui ceneri danno
alimento ai terreni.
A questa tecnica si è affiancata quella della
rotazione, che prevede la coltivazione del
campo per uno o due anni e poi la sua messa
a maggese, vale a dire un 'riposo' per una o
più stagioni.
Nuove organizzazioni
sociali
Vedeva al vertice il Faraone o il Re, i guerrieri,
poi la casta sacerdotale e, in fondo, gli
agricoltori e gli schiavi.
DALL'ETÀ ROMANA AL
XVII SECOLO
DALL'ETÀ ROMANA AL XVII SECOLO Il sistema
agricolo dell'impero romano era assai
avanzato come lo era anche il commercio. Il
fondamento di questa economia era
costituito dalle grandi aziende agricole
schiavili, che producevano prodotti di gran
pregio per l'epoca come olio, vino, frutta e
ortaggi.
Nel Medioevo aumentò nuovamente la
produzione di prodotti alimentari e vi fu una
notevole espansione demografica. In questo
periodo nacque la carruca, un aratro di ferro
che permetteva di smuovere il terreno
in profondità, il mulino a vento o ad acqua
La scoperta
dell’America e le
nuove colture
Nel 1492 grazie alla scoperta dell’america
furono importate nuove colture: La patata, il
pomodoro, il peperone, caffè, tabacco,
cotone, il mais….
In inghilterra vi fu un’importante
cambiamento, dai campi chiusi si passo alle
recinzioni, un’iniziazione della odierna
proprietà privata.
La coltura di piantagione si serviva di schiavi
importati dall’africa e i prodotti erano
destinati al mercato europeo.
Nell’800 si passò dalla
coltura estensiva a
quella intensiva,
Si cercò di avere il massimo sfruttamento del
terreno.
Di rilevante importanza fu l’introduzione dei
concimi chimici e di nuovi sistemi di
irrigazione.
Meccanizzazione
dell’agricoltura
La rivoluzione agricola portò anche alcuni
problemi, infatti, l’introduzione di nuovi
macchinari molto più veloci nel lavoro fu il
conseguente licenziamento di manodopera
che, non avendo altra sussistenza, si riversò
nelle città.
Gli OGM (organismi
geneticamente
modificati)
Negli ultimi decenni si è sviluppata
l’ingegneria genetica, che modificando i geni
dei semi, permette a molte piante di essere
immuni a molti parassiti.
Vi è stata anche l’introduzione di molti ibridi,
che migliorano nuovamente la resa dei
raccolti.