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Storia delle

forme e dei
repertori

Lezione n. 7
Ludwig van Beethoven

(1770-1827)
Il classicismo viennese

Franz Joseph Haydn (1732 – 1809)

Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791)

Ludwig van Beethoven (1770 – 1827)


Bonn 1770 – Vienna 1827

1770 –1792: Bonn. La prima formazione

1792 – 1798: Vienna. Haydn e attività

di pianista

1798 – 1802: Il primo periodo fino a Heiligenstadt

1802 – 1808: Il periodo “Eroico”

1808 – 1812: il periodo napoleonico

1813 – 1817: Gli anni oscuri

1818 – 1827: L’ultimo Beethoven


1770 –1792: Bonn. La prima formazione
Di umili origini, nasce a Bonn il 16.12.1770 (data per lungo
tempo incerta)
Il padre Johann, mediocre cantante di corte  lo avvia allo
studio della musica sperando di ricavarne un guadagno
Spesso ubriaco e violento, lo costringe a suonare il violino per
intrattenere gli amici. Concerti in Renania (1781)
Entra, come maestro di musica dei figli, in casa della famiglia
von Breuning  studi con Neefe (organista di corte). Ambiente
fine e intellettuale
1789: si iscrive all’Università di Bonn
1789: pensionamento del padre per alcolismo  per
mantenere la famiglia lavora come violista di corte
Viene notato dal Conte Ferdinand von Waldstein che gli
finanzia il trasferimento a Vienna e lo presenta ad Haydn
Lettera del Conte Waldstein (1792)

«Caro Beethoven, Ella parte finalmente


per Vienna per soddisfare un desiderio
a lungo vagheggiato. Il genio di Mozart
è ancora in lutto e piange la morte del
suo pupillo. Presso il fecondissimo
Haydn ha trovato rifugio, ma non
occupazione; e per mezzo suo
desidererebbe incarnarsi di nuovo in
qualcuno. Sia Lei a ricevere, in grazia di
un lavoro ininterrotto, lo spirito di
Mozart dalle mani di Haydn.»
1792 – 1798: Vienna
Vienna capitale europea della cultura
Mozart era morto un anno prima. Vi arriva a 22 anni, ancora
lontano dalla maturità artistica (al contrario di Mozart)
Rapporti controversi con Haydn. Studi sporadici (viaggio
londinese di Haydn). J. Albrechtsberger e Salieri
Grazie all’influenza di Waldstein, conosce e frequenta l’alta
aristocrazia viennese (cui dedica le sue opere)
Tenta la carriera di pianista  Concerto n. 2 (1795) e n. 1 (1798)
1796: tournée a Berlino, Dresda, Lipsia, Norimberga, Praga
Letture dei classici greci, di Shakespeare, Goethe, Schiller
Frequenta l’ambasciata francese  illuminismo e idee
democratiche (incontro con Kreutzer)
Il primo periodo (1798-1802)
 Concerto per pf e orchestra n.1 (1798)
 I quartetti op. 18 (1798-1800)
 Settimino per archi e fiati op. 20
 La sonata n. 8 “patetica” (1799)
 La 1ª sinfonia (1800)
 La prima “accademia”
 (2.4.1800: 1° concerto e 1ª sinfonia)
 Sostegno dei mecenati
 1796: Prime avvisaglie della sordità  progressivo
isolamento (reputazione di misantropo)
 Lascia il pianismo per la composizione
 Il Testamento di Heligenstadt (1802)
La lettera ai fratelli (1802)
«O voi, uomini che mi reputate o definite astioso, scontroso o
addirittura misantropo, come mi fate torto! Voi non
conoscete la causa segreta di ciò che mi fa apparire a voi
così. [...] pensate solo che da sei anni sono colpito da un
male inguaribile, che medici incompetenti hanno
peggiorato. Di anno in anno, deluso dalla speranza di un
miglioramento [...] ho dovuto isolarmi presto e vivere solitario,
lontano dal mondo [...] se leggete questo un giorno, allora
pensate che non siete stati giusti con me, e che l'infelice si
consola trovando qualcuno che gli somiglia e che,
nonostante tutti gli ostacoli della natura, ha fatto di tutto per
essere ammesso nel novero degli artisti e degli uomini di
valore.»
Il periodo eroico (1802-1808)
L’ispirazione a Bonaparte:
 Sinfonia n. 3 “Eroica” (1802-1804)
«Grande Sinfonia Eroica per celebrare il sovvenire di un
grande uomo»
 Fidelio (1805 – 1806 – 1814)
1806-1808:
 Concerto per pf n. 4
 Quartetti per archi n. 7, n. 8 e n. 9
 Quarta, quinta e sesta sinfonia
 Concerto per violino
 Ouverture del Coriolano (video)
 I rapporti con il principe Lichnowsky
Biglietto al Principe Lichnowsky (1806)

«Principe, ciò che siete, lo siete per


nascita. Ciò che sono, lo sono per me.
Principi ce ne sono e ce ne saranno
ancora a migliaia. Di Beethoven ce n’è
soltanto uno»

Abbandonata la protezione del Principe, si afferma come


artista indipendente 
“Accademia” del 22 dicembre 1808:
5ª e 6ª sinfonia; 4° concerto per pianoforte; Fantasia
corale, l’aria Ah perfido!; parti della Messa in do magg.
1808 – 1812: il periodo napoleonico

1808: Girolamo Bonaparte gli offre un posto di Kappelmeister


a Kassel.
Sostegno economico dall’arciduca Rodolfo e i principi Kinsky
e Lobkowitz (4.000 fiorini) per rimanere a Vienna
1809: ripresa della guerra tra Francia e Austria e
conseguente crisi finanziaria (annullamento del contratto)
 Concerto per pf. N. 5
 Egmont
 La sonata n. 26 “Les Adieux”
 Trio per pianoforte
 Sinfonia n. 7 (1811-1812)
1813 – 1817: Gli anni oscuri

1812: L’incontro con Goethe e l’incidente di Teplitz


(incontro con la coppia imperiale)
Congresso di Vienna (1814) lo consacra compositore
nazionale
Le difficoltà familiari (morte del fratello Karl e guai
giudiziari con le famiglie dei fratelli; le vicende del
nipote)
Insofferenza per un gusto più “leggero” del pubblico e
per la musica di Rossini
Gravi problemi economici e crisi artistica
La sordità diventa totale
1818 – 1827: L’ultimo Beethoven

 Complessità dell’architettura sonora che i


contemporanei attribuivano alla sordità (durata,
esplorazione totale dello strumento, complessità della forma)

 Quaderni di conversazione
 1817: La Hammerklavier op. 106
 Missa solemnis (1818-1822)
 Le ultime sonate (n. 30, 31, 32)
 La nona sinfonia (1824)
 Gli ultimi quartetti e il ritorno al passato
 1826: numerosi progetti. Una decima sinfonia, Faust,
un oratorio, una ouverture. Suicidio del nipote.
 Rientro a Vienna. Polmonite. Muore il 26 marzo 1827
Nuova visione del compositore-artista
Cultura come espressione della nuova
classe borghese
Esaltazione della sua arte durante il periodo
romantico
 Biografia di Schindler (1840)
 Catalogo delle opere (Kinsky e Halm) 1955
 Raccolta di schizzi, lettere, quaderni

Vienna: l’uomo giusto al momento giusto


Il messaggio morale di Beethoven

Temperamento artistico animato da una forte


contraddizione:
 Grande sete di cultura (conoscenza dei Greci, Goethe,
Schiller, Kant, Rousseau)
 Composizione secondo gli schemi classici della forma
tradizionale
Il compositore separato dal pensatore
Modelli:
 J.S. Bach e Haendel (contrappunto)
 C.Ph.E. Bach (recitativo strumentale)
 Clementi (tecnica pianistica)
 Kant (impegno morale dell’artista)
La vita come continua lotta per conquistare la felicità
 Pensiero luterano

Il valore della difficoltà come cifra dell’esistenza


“Noi, esseri limitati, dallo spirito illimitato, siamo nati soltanto per
la gioia e la sofferenza. E si potrebbe quasi dire che i migliori di
noi raggiungeranno la gioia attraverso la sofferenza”
(Lettera alla contessa Erdödy, 1815)

Messaggio ottimistico  opere che mirano verso un


finale positivo

Coscienza di dover compiere una “missione” 


testamento di Heiligenstadt

Annullamento della vicenda personale al servizio di un


disegno superiore, a vantaggio dell’intera umanità
Il rinnovamento della Forma Sonata

Nuova concezione del materiale tematico:


 breve inciso, ritmicamente definito e ripetuto
 tema come elemento motivico e non melodico
 ruolo centrale del ritmo (pulsione ritmica)

Vettorialità della forma:


 collegamenti interni fra i movimenti

Spazializzazione del suono:


 uso cosciente delle sezioni orchestrali (influenze
francesi) o del pedale nel pianoforte
Lo stile tardo (dopo il 1817)
 Dilatazione della forma. Temi sostituiti da gruppi tematici.
Elaborazione dei materiali motivici sempre più complessa
 Attenuazione del bitematismo formale a vantaggio di
forme più libere e svincolate da poli armonici predefiniti
 Ricerca tematica. I temi si fanno più ricercati, cantabili e
distesi
 Polifonia. Le ultime opere si caratterizzano sempre più per
la presenza di una scrittura polifonica (Bach). Si perde la
gerarchia tra melodia e accompagnamento. Dimensione
polifonica (e timbrica) del pianoforte
 Ambiguità. Opere radicate nel passato ma proiettate nel
futuro: sconcertano i contemporanei ma entusiasmano i
romantici
 Variazione come trasformazione: ogni variazione genera
la successiva

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