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Durante la guerra, timoroso che l’etnia armena potesse allearsi con il nemico
russo, il governo nazionalista dei ‘giovani turchi, procedette con massacri
e deportazioni nei confronti degli armeni.
Questi massacri e deportazioni sono oggi ricordati con il nome di
«genocidio armeno».
Etnia
armena
nel
1914
LA STORIA NEL DETTAGLIO
GLI ARMENI
• Nel corso del 1800, l'impero ottomano sta vivendo una profonda
decadenza economica, specie nel suo settore principale, quello agricolo,
dove i contadini sono vessati dai proprietari fondiari e dagli esattori delle
tasse.
• I settori commerciali sono in mano alle potenze straniere e anche molti
armeni vi si dedicano con successo.
• La concorrenza delle merci straniere distruggeva l'artigianato locale, le
enormi spese per l'apparato burocratico e militare, nonché gli sperperi alla
corte del sultano, i rovinosi accordi per avere prestiti stranieri: tutto ciò
minava profondamente la stabilità del regime feudale turco.
• Le grandi potenze occidentali, interessate a smembrare l'impero turco,
s'ingerivano continuamente negli affari interni del governo turco e
pretendevano delle riforme.
I ‘GIOVANI TURCHI’
• Nella seconda metà dell’800, un'organizzazione politica segreta fortemente
nazionalista, sorta a Istanbul nel 1865, iniziarono a pretendere una
monarchia costituzionale e una transizione dal feudalesimo al capitalismo.
• Una manifestazione di 40.000 turchi a Istanbul nel 1876 obbligò il nuovo
sultano Abdul Hamid II a emanare una costituzione che concedesse uguali
diritti a tutti i sudditi (quindi anche agli armeni). I senatori venivano scelti
dal sultano, ma i deputati dal popolo.
• Tuttavia il sultano dichiarò nulla la costituzione nel 1878 e rifiutò un
accordo sui Balcani proposto dalle potenze europee. La Russia, col pretesto
di difendere gli armeni, penetrò nel territorio turco, ma venne sconfitta. Le
forze turche e le bande kurde infierirono contro gli armeni
sterminandone a migliaia.
IL PANISLAMISMO
• Preoccupato del loro attivismo ed anche dello sviluppo economico che
questo popolo stava vivendo e per scaricare le colpe del dissesto
politico-economico del paese su un nemico interno, Abdul
Hamid II decise di iniziare vere e proprie persecuzioni di massa: durante i
pogrom compiuti dal 1895 al 1897 furono trucidati circa 300.000 armeni.
• Nel 1879 il governo dichiara la bancarotta finanziaria. Le più importanti
fonti di reddito dell'impero: i monopoli del tabacco, del sale, la tassa del
bollo e altre importanti tasse commerciali passano sotto la gestione delle
potenze creditrici: Inghilterra, Francia, Germania, Austria-Ungheria e Italia.
Vengono costruite banche e ferrovie a vantaggio di queste potenze,
sfruttati i giacimenti minerari... La Turchia si stava trasformando in una
semi-colonia.
• L'ideologia ufficiale divenne il panislamismo, che avrebbe dovuto
aiutare le classi dirigenti turche (feudatari, alto clero, generali) a tenere
sottomesse tutte le popolazioni, specie quelle non musulmane.
IL COLLANTE DELL’IMPERO