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Elementi di Agronomia

Lezione 7 (15.03.2016)
Elemento Forma dichiarata Simbolo Fattore di conversione
Azoto A. Nitrico NO3 N X 4,426 = NO3 X 0,226 = N
Azoto A. Ammoniacale NH4 N X 1,288 = NH4 X 0,776 = N
Fosforo Anidride Fosforica P2O5 P X 2,292 = P2O5 X 0,436 = P
Potassio Ossido di Potassio K2O K X 1,205 = K2O X 0,830 = K
Magnesio Ossido di Mg MgO Mg X 1,658 = MgO X 0,603 = Mg

Calcio Ossido di Calcio CaO Ca X 1,399 = CaO X 0,715 = Ca


Zolfo Anidride Solforica SO3 S X 2,497 = SO3 X 0,400 = S
Sodio Ossido di Sodio Na2O Na X 1,364 = Na2O X 0,734 = Na
Caratteristiche chimiche del terreni
Sostanza organica
pH

Presenza/disponibilità degli elementi nutritivi


CSC
Calcare totale ed attivo
Conducibilità elettrica
Capacità di scambio cationico
I colloidi del terreno sono sostanzialmente elettronegativi
(argille e sostanza organica) adsorbimento cationi
es. Ca++, Mg++, K+ e Na+, Al+++ e H+
La quantità di cationi espressa in millequivalenti che 100
gr di terreno riescono ad adsorbire si definisce
C.S.C. in m.e./100 gr
che è in funzione delle percentuali di argilla e s.o. e risulta:
80-120 montmorill.
20-40 illite
~ 10 kaolinite
humus = 200 500
Capacità Scambio Cationico
molto bassa < 6 meq./100g
bassa 6 – 12
media 13 – 25
alta 26 – 40
molto alta > 40

bassa in t. sciolti (grana grossa)


alta in t. a grana fine
Caratteristiche chimiche del terreni
Sostanza organica

Presenza/disponibilità degli elementi nutritivi


pH
CSC
Calcare totale ed attivo
Salinità
Calcare totale e attivo
Il calcare è rappresentato dal CaCO3 (calcite) e dal MgCa(CO3)2 (dolomite).
E’ un componete del suolo variabile in quanto dipende dalla natura della
roccia madre .
Un certa quantità di carbonati nel suolo è positiva poiché il Ca2+ e il Mg2+ che
rilasciano sono necessari alla nutrizione dei vegetali, influiscano sul valore
del pH, flocculano i colloidi del suolo, regolano la solubilità e l’assimilabilità
di elementi nutritivi come il fosforo, potassio e ferro.
Di contro, una elevata quantità di calcare nel suolo oltre a determinare un
pH sub-alcalino o alcalino costituzionale causa :
•diminuzione della disponibilità di fosforo per la formazione di fosfati tri-
calcici;
•riduzione della disponibilità di ferro (clorosi ferrica);
•riduzione della disponibilità di diversi microelementi nutritivi per aumento
del valore del pH.
Clorosi ferrica su soia e vite
Non tutto il calcare presente in un suolo partecipa in misura uguale a
questi processi poiché il calcare aumenta la sua solubilità
proporzionalmente al diminuire della dimensione delle sue particelle.
In relazione a ciò il calcare si divide in calcare totale e calcare attivo.
Il calcare totale rappresenta la % di carbonati su 1 g di terra fine
indipendentemente dal diametro delle loro particelle che reagiscono con 10
ml di una soluzione acquosa di HCl 1:1.
Contenuto di CaCO3 totale
g kg-1 %
< 10 <1 Non calcareo
10-100 1-10 Leggermente calcareo
110-250 11-25 Mediamente calcareo (calcareo 15%)
260-500 26-50 Molto calcareo
> 500 > 50 Eccessivamente calcareo
Il calcare attivo rappresenta la % (rispetto alla terra fine) dei carbonati con
diametro al massimo uguale a 0,02 mm che reagiscono con ossalato
d’ammonio 0,2 N.
È la parte di calcare del suolo più reattiva.
Contenuto di CaCO3 attivo
g kg-1 %
< 10 <1 Basso
10-35 1-3,5 Medio
36-100 3,6-10 Elevato
>100 > 10 Molto elevato

Un valore del calcare attivo > 5% nel suolo è da considerare, per alcune
colture, in particolare arbustive e arboree, come la vite, negativo dato che
ostacola l’assorbimento di alcuni elementi.
L’uso di alcune pratiche agronomiche può comunque contribuire al contenimento
dei problemi sopra citati: (i) buon drenaggio e allontanamento delle acque ricche di
Ca(HCO3)2, (ii) uso d’acqua per irrigazione povera di Ca2+, (iii) abbondanti
concimazioni organiche e interramento dei residui colturali per facilitare la
diminuzione del pH del suolo, (iv) idonei portainnesti per piante arbustive e arboree,
ecc..
Resistenza al calcare di alcuni portinnesti

Portinnesti Calcare attivo % I.P.C.*


Riparia gloire 196-17 6 5
101-14 9 -
44-53 10 -
3309 11 10
99 R, 110 R, 1103 P, SO 4 17 30
Kober 5BB, 420 A, 34 EM 20 40
161-49 25 50
41 B 40 60
333 EM 40 70
140 R 40 90
Fercal - 120

* I.P.C. = Indice di potere clorosante = Ca CO3/(Fe)2 X 104


Caratteristiche chimiche del terreni
Sostanza organica
pH

Presenza/disponibilità degli elementi nutritivi


CSC
Calcare totale ed attivo
Salinità
Salinità: esprime la quantità di sali solubili presenti nella
soluzione circolante del terreno ( es. Na2CO3,
MgCO3, NaCl, ecc.)
Per quantificare la salinità di un terreno si fa riferimento alla
conducibilità elettrica del suo estratto acquoso (ECe) a 25°C
(mS/cm = millisiemens per cm)

• lieve < 4 ininfluente sulle normali colture,


> 4 rese ridotte solo nelle specie più sensibili
• moderata 4 – 8 alcune specie hanno produz. ridotta
• elevata 8 – 16 solo le specie tolleranti producono
• elevatissima > 16 solo le specie molto tolleranti producono senza
decurtazione di resa
Per caratterizzare qualitativamente la salinità si fa ricorso
all’ESP (% di Na scambiabile)
ESP (Exchangeable Sodium Percentage)
E’ un parametro di notevole utilità per prevedere fenomeni di
deterioramento delle caratteristiche fisiche del suolo che
possono verificarsi per aumento della percentuale di Na nella
soluzione circolante.

ESP =(Nasc / CSC) * 100

Se il rapporto tra il sodio scambiabile Nasc e la capacità di


scambio cationico è > del 15%, il suolo si dice sodico.
Dove Na+Sol, Ca2+Sol e Mg2+Sol sono le concentrazioni
dei tre ioni in soluzione.

Questo rapporto viene utilizzato come INDICE DI QUALITA’


delle acque di irrigazione.
In base a tutte queste caratteristiche,
i terreni si classificano in:
La correzione della salinità del terreno può essere ottenuta con:

prodotto naturalmente piogge


- il dilavamento
prodotto artificialmente irrigazione

- adozione appropriate tecniche colturali: avvicendamento,


lavorazioni, irrigazione ecc.
- colture resistenti alla salinità (bietola, spinacio, orzo, asparago)
CARATTERISTICHE BIOLOGICHE DEL TERRENO
il terreno non è materiale inerte, ma sede di una complessa
attività biotica che influenza, più o meno direttamente, la
produzione vegetale agraria.
Gli organismi presenti variano a seconda del
• tipo di terreno, Soil biota include 4 gruppi,
• andamento stagionale, basati sulle loro dimensioni:
• temperatura, Micro-fauna
• umidità, Meso -fauna
Macro-fauna
• stato fisico del suolo
• profondità Microflora
Macrofauna (2 mm - 2 m)

lombrichi

insetti
Mesofauna (100 µm - 2 mm)

piccoli artropodi

acari

collemboli
Microfauna (5 µm-200µm)

nematodi

protozoi
flagellati, amebe e ciliati
La microflora tellurica (batteri, funghi e virus <5 µm)
Batteri o schizomiceti – si tratta di microrganismi unicellulari, la cui
biomassa varia, a seconda dei terreni, da 3 a 70 q/ha.
Attinomiceti – si tratta di microrganismi di tipo intermedio tra i batteri e i funghi,
presenti nel terreno in quantità 3-15 volte inferiore rispetto ai batteri.
La loro azione è particolarmente utile per l’attitudine a:
- degradare le sostanze organiche non biodegradabili da parte di funghi e batteri -
produrre sostanze come le vitamine del gruppo B, biotina, acido folico, sostanze
antibiotiche.
Funghi – sono presenti in grande quantità (da 1 a 10 q/ha di
biomassa in un terreno normale) e svolgono varie e importanti
funzioni come:
• simbiosi micorrizica, parassitismo, degradazione dei residui
organici
Alghe – si tratta di organismi uni o pluricellulari presenti generalmente nella parte
superficiale del terreno in quantità comunque inferiore rispetto ai funghi ed i
batteri; possono fissare l’N atmosferico e intervengono come agenti primari nel
processo pedogenetico
CAMPIONAMENTO DEL TERRENO
Rappresentatività del campione - Si deve individuare un appezzamento uniforme; l’area
prescelta non deve mostrare differenze nel colore, nell’aspetto, nella sensazione al tatto,
nell’ordinamento colturale e nei risultati produttivi.
Raccolta del campione - Il campione deve essere prelevato in più punti affinché possa
rappresentare tutto l’appezzamento, si deve quindi prendere il terreno in almeno 7-8 punti diversi
scelti a caso su tutta la superficie; non si dovrebbe scendere sotto i 6 prelievi per ettaro.
Si deve prelevare alla giusta profondità: dopo l’asportazione dei primi centimetri di suolo, con
l’eventuale vegetazione, eseguire i singoli campionamenti alla massima profondità di lavorazione
prevista; in linea generale per le colture erbacee il campione si preleva nei primi 25-40 cm, per le
colture arboree si può scendere anche a 40-50 cm.
Una volta raccolti, i singoli prelievi devono essere mescolati accuratamente; 1 Kg di questo
terreno sarà il campione da inviare al laboratorio.
Confezionare il campione in un sacchetto di materiale
plastico pulito. Aggiungere una etichetta (non metterla in
contatto con il suolo!) che identifichi il campione
(necessaria solo se si invia più di un campione).
Scaricare, compilare e allegare la scheda di
campionamento (file pdf compilabile).

Evitare di conservare a lungo il campione e di esporlo a


temperature elevate.
C.O. 8*1,724 =
13,8/10 SO =
1,38%
Confronto tra terreni argillosi, sabbiosi e limosi
caratteristiche t. argilloso t. limoso t. sabbioso
struttura *** ** *
macroporosità * * ***
microporosità *** ** *
permeabilità * * ***
capacità rit.idr. *** ** *
plasticità *** ** *
tenacità *** ** *
var. temperatura * ** ***
sostanza org. *** ** *
CSC -pH ***-*** **-** *-*
lisciviazione * ** ***

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