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SOCIALE DEL
FASCISMO
Di Francesco Stella IIIF
UN RAPIDO
QUADRO
Fino alla Grande Guerra, lo Stato Italiano aveva
applicato un comportamento tipicamente liberale nei STORICO
confronti della dialettica lavoro-capitale: seguendo il
celebre postulato del laissez-faire, poco o nulla era
stato fatto in materia di diritti dei lavoratori.
Allorché il Fascismo giunse al governo, nell’ottobre
1922, le istanze delle classi subalterne, iscritte in buon
numero nel PNF, furono sfruttate per estendere il
consenso personale di Mussolini: in un solo anno
(1923), la legislazione sociale fascista recupera il tempo
perduto dai regimi liberali, con appositi Regi Decreti:
Tutela lavoro donne e fanciulli – (R.D. 653/1923);
Maternità e infanzia – (R.D. 2277/1923); Assistenza
ospedaliera per i poveri – (R.D. 2841/1923);
Assicurazione contro la disoccupazione – (R.D.
3158/1923); Assicurazione invalidità e vecchiaia – (R.D.
3184/1923)
L’ASCESA DEL FASCISMO
Il fascismo aveva conquistato il potere
grazie all'azione eversiva dello
squadrismo e allo sbandamento dei suoi
avversari.
ASSISTENZA
SANITARIA
Facendo seguito all'istituzione nel
1925 dell'Ente Nazionale
Assistenza Lavoratori fu stabilita,
due anni dopo, l'assicurazione
obbligatoria contro la tubercolosi e,
nel maggio 1929, quella sulle
malattie professionali.
L’ESORCIZZAZ
IONE DELLA
CRISI
Nel dicembre 1928 era stato
approvato anche un aumento
delle pensioni operaie. Questi
provvedimenti vennero
accreditati dai leader del regime,
a cominciare dal capo del
sindacato fascista Rossoni, come
la prova della sollecitudine del
governo verso le classi popolari.
Tuttavia, i provvedimenti più
significativi furono varati solo nel
mezzo della "grande crisi" degli
anni Trenta per esorcizzare
l'insorgere di particolari tensioni
sociali
PREVIDENZA SOCIALE
Fu così che nel 1933 venne stanziato un
fondo per le indennità di
disoccupazione, e furono adottate nuove
provvidenze per i casi di invalidità, di
infortuni sul lavoro e di malattie
professionali. A queste e altre misure di
previdenza sociale (come quella varata
nel 1934 che sanciva il diritto di un
giorno di riposo ogni settimana
lavorativa) fecero da contrappunto, nei
momenti economici più critici,
consistenti riduzioni dei salari.
UN
ECONOMIA
ALTERNATIV
A?