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PROGETTO PILOTA: BARI

SITO: Ex-Socrate Occupato


• Sede scolastica dismessa e dopo anni di
abbandono occupata (dicembre 2009) da
rifugiati provenienti da Eritrea, Etiopia e
Sudan con l'aiuto di un collettivo di supporto
• Popolazione residente: ca. 60 persone, in
maggioranza uomini, titolari di protezione
internazionale/umanitaria
• Nessun minore
• Numero imprecisato di transitanti (turnover)
CRITICITA’
• Un solo rubinetto per l’acqua, allaccio elettrico
abusivo, struttura in stato precario,
manutenzione garantita esclusivamente dai
residenti
• Barriere nell’accesso ai servizi sanitari
territoriali (barriere linguistiche, discrezionalità /
atteggiamenti discriminatori degli operatori ASL,
scarsa conoscenza delle normative vigenti)
• Progetto di auto-recupero dell’edificio
presentato a Comune di Bari
• Assistenza legale
ATTIVITÀ
• Mappatura servizi sanitari territoriali e
aggiornamento
• Visite c/o l’edificio:
- orientamento ai servizi sanitari
- somministrazione dei questionari
(accesso ai servizi sanitari e auto-
percezione dello stato di salute)
• Accompagnamenti ai servizi sanitari
• Formazione di mediatori e referenti
di comunità
• Organizzazione di eventi di
sensibilizzazione
VISITE E ORIENTAMENTO
• Visite bisettimanali con i mediatori
• Consolidamento dei rapporti con i residenti,
promuovendo il passaparola
• Diffusione di:
- poster negli spazi comuni
- volantini e altro materiale informativo
• Discussione con i residenti sulle criticità
• Partecipazione a riunioni e attività del
comitato di gestione
ACCOMPAGNAMENTI
• 10 persone
• L’intervento si è reso necessario per
- carenze linguistiche del personale dei
servizi
- ostacoli burocratici
- difficoltà ad orientarsi tra le diverse strutture
sanitarie
• Tutti gli accompagnamenti hanno avuto esito
positivo
ACCOMPAGNAMENTI: CASO
(1/3)
• G., eritrea, 28 anni, status di rifugiata,
iscritta al SSN
• Rivolgendosi a Dawit, il nostro mediatore,
per altri motivi (aiuto nella compilazione di
moduli), gli riferisce amenorrea da 4 mesi
e dolori addominali (5/12)
• Dopo essersi recata al PS ginecologico
autonomamente, la ragazza apprende del
suo stato di gravidanza
• Già vittima di violenza, la ragazza ci
riferisce la volontà di interrompere la
gravidanza ma di non sapere come fare
• Accompagniamo G. presso il consultorio
ASL (6/12), con la documentazione
ecografica: la ginecologa le profila un
percorso burocraticamente intricato e di
fatto le profila come unica soluzione quella
di affidarsi ai servizi sociali
• Attraverso i dati della mappatura dei
servizi sanitari, proviamo un’alternativa:
accompagniamo G. da uno psichiatra del
CSM che, dopo averla visitata, certifica il
parere positivo a procedere con
l’interruzione di gravidanza a salvaguardia
della salute psicofisica della ragazza
• In serata, reperiamo il contatto dell’ unico
ginecologo non obiettore nel settore
pubblico in città e il giorno successivo ci
rechiamo presso la clinica ginecologica
con l’impegnativa del MMG, supportati dal
mediatore
• La ragazza viene ricoverata
immediatamente, e nei giorni successivi
viene praticata l’ interruzione di
gravidanza
• Alle dimissioni (12/12) le vengono prescritti
farmaci per la terapia domiciliare e una
ecografia di controllo
QUESTIONARI
• A oggi, somministrati 31 questionari (a circa il
50% dei residenti), di cui 8 rifiutati e 23 completi
• Diffidenza iniziale dei residenti e loro percezione
di inutilità nel compilare il questionario
• I team hanno sperimentato l’approccio «casa per
casa» ottenendo scarsi risultati, preferendo
piuttosto le interazioni personali/confidenziali e
il passaparola
• La compilazione ci ha permesso di venire a
conoscenza di problematiche di natura socio-
sanitaria passate in precedenza inosservate
MEDIATORI CULTURALI
3 mediatori: 2 eritrei, 1 sudanese

Attività:
• somministrazione dei questionari
• accompagnamenti
• traduzione materiali informativi
• ponte tra volontari MSF e comunità: i
residenti stanno iniziando a percepire i
mediatori come punto di riferimento
SITO 2: Ferrhotel
• Albergo per dipendenti FFSS, in stato di abbandono,
occupato da Ottobre 2009
• Mancanza di allacci a elettricità e luce
• Popolazione residente: ca. 60 persone, in
maggioranza uomini di nazionalità somala, in gran
parte titolari di protezione internazionale/umanitaria
(+ transitanti)
• Chiusura della comunità verso l’esterno, difficoltà
di accesso
• Turnover dei referenti, difficoltà di approccio
• Possibilità di un imminente sgombero/trasferimento
dei residenti
“FUORI SITO”
• Dei 200 residenti dell’ex SET (altro insediamento
informale censito in Fuori Campo e sgomberato in aprile),
circa 150 sono rimasti fuori dal centro a bassa soglia
aperto dal Comune di Bari
• Queste persone di fatto si trovano per strada e
presumibilmente trovano alloggio – « informale» -
all’interno del centro di prima accoglienza per
richiedenti asilo di Bari - Palese
• Riteniamo verosimile l’occupazione di una decina di
villette poste nei pressi dello stesso centro di prima
accoglienza
• Per tutti i migranti «Fuori sito», oltre all’assenza di un
riparo stabile, le stesse barriere nell’accesso ai servizi
sanitari dei residenti c/o l’ex Socrate e il Ferrhotel

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