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CONSERVATORIO “DUNI” – MATERA

ANNO ACCADEMICO 2016/20167


INFORMATICA/ VIDEOSCRITTURA MUSICALE
PRIMO MODULO
PROFESSOR FABRIZIO FESTA
INFORMATICA/VIDEOSCRITTURA MUSICALI
PRIMO MODULO AA 2016/2017

CALENDARIO LEZIONI:

SALA ROTA

Le lezioni si terranno dalle 15.00 alle 19.00


nei giorni:
16, 18, 28 e 30 Novembre
2, 5, 12, 14, 16, 19 (ore 9.30/12.30) Dicembre

info: fabrizio.festa@gmail.com
WILLIAM BROUNCKER
1620 - 1684
RENE ‘ DESCARTES
1596 - 1650
RENE ‘ DESCARTES
1618 – Compendium Musicae
ADA LOVELACE
1815 - 1852
VANNEVAR BUSH
1890 - 1974
CLAUDE SHANNON
1916- 2001
Primi riferimenti bibliografici
Primi riferimenti bibliografici
Primi riferimenti filmografici
Primi riferimenti filmografici
L’INFORMAZIONE
Di cosa parliamo? Ovvero: parliamo di ciò di cui stiamo
parlando?

Lingua o Linguaggio?

Orale o scritta/o?

La memoria: sofia o filo-sofia?

Il mito
L’INFORMAZIONE
Altri verbi e sostantivi:

Notare nel senso di Annotare e di Osservare –


Prendere nota –
Nota: annotazione e nota musicale

Indicare
Indice: dito e elenco

Comunicare – Mettere in Comune –


Comunione - Comunicazione
L’INFORMAZIONE
Alcune domande importanti:

1) L’informazione passa necessariamente attraverso la


lingua?

2) Cosa accade quando l’informazione viene espressa in


maniera diversa (ad esempio: in due lingue diverse)?

3) Di cosa e come si viene informati? Ovvero, quanto


incidono nella comunicazione sia i fattori endogeni, sia
quelli esogeni?
CLAUDE SHANNON
1916- 2001
CLAUDE SHANNON
1916- 2001
CLAUDE SHANNON
1916- 2001
FORMA
FORMA
FORMA
FORMA
FORMA
FORMA
FORMA
C’è Forma e Forma
C’è Forma e Forma
C’è Forma e Forma
C’è Forma e Forma
FORMA
Forma (dal latino forma, greco μορϕή) indica in linea generale l'aspetto
esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico o una
sua rappresentazione.

Di ampia diffusione in ambito specialistico, il termine assume significati


specifici a seconda delle discipline e dei contesti cui si riferisce. In
particolare, nelle scienze naturali la forma costituisce l'elemento
fondamentale per la descrizione e la classificazione, significando
l'aspetto esteriore degli esseri viventi in quanto tipico delle varie
specie.

Come elemento ordinatore, la forma svolge un ruolo centrale nei primi


stadi dell'attività cognitiva, nei quali tramite la percezione sono
raccolte le informazioni sul mondo esterno.
L’ETIMOLOGIA

• Dal latino FORMA – Formare - Informare

• In greco: morfè, skema, eidos


L’ETIMOLOGIA
L’ETIMOLOGIA
L’ETIMOLOGIA
L’ETIMOLOGIA
FORMA E INFORMAZIONE

• A cosa do forma? E perché?

• Soprattutto per trasferire “informazioni”

• Per farlo ho bisogno di un “codice”, ovvero di uno


strumento (non importa come sia fatto) che ci permetta
di scambiare le “informazioni”

• Ma non basta: ho bisogno di un contesto nel quale


queste “informazioni” possano essere scambiate
correttamente (immersione delle info nei mondi possibili)
FORMA E INFORMAZIONE

• CODICE

• LINGUA/LINGUAGGIO

• MEMORIA
ESIODO
VIII-VII sec. A. C.
LA MEMORIA
LA MEMORIA – Marcel Proust
LA MEMORIA
À la recherche du temps perdu
FORMA E INFORMAZIONE

• MEMORIA

• LINGUA/LINGUAGGIO

• CODICE
FORMA E INFORMAZIONE

• CODICE

• LINGUA/LINGUAGGIO

• MEMORIA

• SCRITTURA

• SIMBOLI
FORMA E INFORMAZIONE

• A cosa do forma? E perché?

• Soprattutto per trasferire “informazioni”

• Per farlo ho bisogno di un “codice”, ovvero di uno


strumento (non importa come sia fatto) che ci permetta
di scambiare le “informazioni”

• Ma non basta: ho bisogno di un contesto nel quale


queste “informazioni” possano essere scambiate
correttamente (immersione delle info nei mondi possibili)
FORMA E INFORMAZIONE

• SIMBOLI: Unire due metà

• CODICE: Trasmittente/Ricevente/Convenzione sull’uso


dei simboli

• MEMORIA: come ordinare i dati


FORMA E INFORMAZIONE

• INFORMAZIONE: qualsiasi cosa dotato di una forma


che possa essere condiviso tramite un codice
• FORMA: qualsiasi cosa che possa essere espresso
tramite un codice
• INFORMAZIONE: qualsiasi cosa cui riusciamo a dare
forma e a condividere attraverso un codice
MARCO TULLIO CICERONE
DE ORATORE/ORATOR/BRUTUS
MARCO TULLIO CICERONE
DE ORATORE/ORATOR/BRUTUS

Orator, 46 a. C

• Probare (movere), delectare, flectere


MARCO TULLIO CICERONE
DE ORATORE/ORATOR/BRUTUS
De Oratore (55-54 a.C.)

• Inventio: invenzione di un'orazione


• Dispositio: disposizione degli argomenti
• Elocutio: il linguaggio arricchito
dall’eloquenza
• Memoria: capacità di ricordare
• Actio: pronuncia dell'orazione.
MARCO TULLIO CICERONE
Il racconto di Simonide di Ceo
MARCO TULLIO CICERONE
Il racconto di Simonide di Ceo

• Immagini
• Ordine
• Dispositio
• Memoria Verborum
• Memoria Rerum.
Architettura di Von Neumann
I componenti di un Sistema di elaborazione.

CPU (central process unit)


comand dati
i

ALU CU
Unità di Unità di controllo
elaborazione

risultati
Teoria dei Segnali
• Definizione di segnale: un segnale è una forma di energia che
trasporta informazioni
• Un’informazione è un dato fisico quantificabile che descrive una
caratteristica di un fenomeno fisico
• Un segnale acustico è una trasmissione di informazione tramite un
fenomeno acustico ovvero vibrazionale del mezzo di trasmissione
(aria, acqua, solido, ecc..).
• Le vibrazioni acustiche sono costituite da frequenze normalmente
udibili dagli esseri umani, da circa 20 Hz a circa 22 000 Hz. Al di
sotto si hanno gli infrasuoni, udibili da elefanti e grossi animali. Al di
sopra si hanno gli ultrasuoni, udibili da cani, cetacei e pipistrelli.
• Tipicamente una sorgente emette le vibrazioni acustiche che si
trasmettono attraverso il mezzo fino a raggiungere la destinazione.
In questo modo viene trasmessa l'informazione.
• Esempio: la bocca produce il suono della voce, l'aria lo trasmette
all'orecchio dell'interlocutore.
Campionamento
(teoria dei segnali)
• Nella teoria dei segnali il campionamento è una tecnica che consiste nel convertire un
segnale continuo nel tempo in un segnale discreto, valutandone l'ampiezza a intervalli di
tempo regolari. In questo modo, a seguito di una successiva operazione di quantizzazione
e conversione, è possibile ottenere una stringa digitale (discreta nel tempo e
nell'ampiezza) che approssimi quella continua originaria.
• In parole povere il campionamento consiste nell'andare a "sentire" (misurare, registrare) il
valore del segnale analogico in diversi istanti di tempo.
• Il tempo T che intercorre tra una valutazione e l'altra si chiama periodo di campionamento.
• La frequenza di campionamento F=1/T è invece il reciproco del periodo di campionamento.
• Il teorema che stabilisce quale sia la frequenza minima di campionamento con una
determinata caratterizzazione in frequenza affinché il segnale analogico possa essere
ricostruito a valle a partire da quello discreto in input è il teorema del campionamento di
Shannon, ovvero:

• Dove fc è la frequenza di campionamento ed fm è la massima frequenza dello spettro del


segnale da campionare.
Conversione analogico-digitale
• In elettronica la conversione analogico-
digitale è un procedimento che associa a
un segnale analogico (tempo continuo e
continuo nei valori) un
segnale numerico (tempo discreto e
discreto nei valori).
• Questo procedimento è effettuato
tramite circuiti integrati dedicati, o
circuiti ibridi.
Convertitore analogico - digitale
• Analog to Digital Converter (ADC), in
italiano convertitore analogico-digitale,
è un circuito elettronico in grado di
convertire un segnale Analogico con
andamento continuo (ad es. una tensione)
in una serie di valori discreti (vedi teoria
sulla conversione analogico-digitale). Il
convertitore digitale-analogico
o DAC compie l'operazione inversa.
• La conversione analogico-digitale si
può suddividere in quattro parti principali:
• filtraggio del segnale
• campionamento del segnale
• quantizzazione dei campioni
• codifica dei campioni quantizzati
• http://www.tlc.polito.it/~perotti/it/ce/4-
Campionamento.pdf
Campionatore
• Il campionatore (in inglese sampler) è uno strumento musicale elettronico
che è in grado di acquisire campioni audio per riconoscerne un suono
approssimativo alle note musicali del pentagramma.
• Un campionatore deve avere necessariamente una dotazione base
composta da:
• un ingresso audio tramite il quale acquisire il segnale da campionare;
• un convertitore analogico-digitale per digitalizzare il segnale audio in
ingresso;
• una memoria per registrare i campioni;
• un convertitore D/A (Digitale/Analogico) per riconvertire il segnale ed
inviarlo alle uscite analogiche;
• una uscita audio tramite la quale il segnale campionato viene inviato alle
apparecchiature esterne.
• Inoltre sono presenti vari controlli manuali e unità visive per modificare i
suoni.
• È possibile che il campionatore sia dotato anche di ingressi ed uscite
digitali.
Campionamento Audio
• Il campionamento audio è il procedimento di conversione in forma digitale di
un segnale audio analogico, per creare i campioni audio.
• Questo processo può essere suddiviso in tre fasi:
• Campionamento, in cui vengono misurati i livelli di tensione che il segnale audio analogico
assume nel tempo.
• Quantizzazione, in cui ogni misura del segnale analogico registrata nella fase precedente viene
convertita per approssimazione in una sequenza di bit.
• Memorizzazione, dove tutti i dati digitali vengono scritti in memoria.
• Questo è un processo comune a tutte le apparecchiature audio digitali, che sfruttano cioè il
campionamento, e non solo ai campionatori.
• L'accuratezza del campionamento è direttamente proporzionale alla frequenza di
campionamento e al numero di bit usati per la quantizzazione.
• Durante la fase di lettura dei campioni, ovvero quando si vogliono suonare i campioni in memoria,
il processo sarà l'esatto inverso di quello descritto sopra: i campioni digitali vengono riconvertiti in
una sequenza di valori di tensione e inviati alle uscite audio del campionatore.
• Per variare l'intonazione del campione, volendone fare un uso musicale, il campionatore varierà la
velocità di riproduzione del campione rendendola più veloce o più lenta a seconda se si desideri
una nota più acuta o più grave. L'orecchio umano percepirà il variare della velocità di riproduzione
del campione, ovvero la variazione di cicli al secondo, come un cambio di intonazione del
campione.

Campionamento Audio
• VEDI CARTELLA CAMPIONAMENTO
SAMUEL MORSE
1791- 1872
SAMUEL MORSE
1791- 1872
SAMUEL MORSE
1791- 1872
FORMA E INFORMAZIONE

• MEMORIA

• LINGUA/LINGUAGGIO

• CODICE

• SIMBOLI
L’invenzione della Scrittura
L’invenzione della Scrittura

Per capire cos’è l’informatica dobbiamo fare un ulteriore passo in avanti:

• Informazione
• Convenzione Linguistica
• Codice (qualsiasi codice)
• Codice in forma di scrittura (qualsiasi forma di scrittura)
• Scrittura come insieme di simboli codificati, la cui codifica nasce da una convenzione
tra il trasmittente e il ricevente
Cos’è la Scrittura?

Conoscenza, memoria e ricordo:


la scrittura sembra allontanare la conoscenza;
mette i ricordi in un magazzino;
separa l’ascoltatore dal parlante (si può leggere da soli);
ristruttura il pensiero (logica);
dà vita alla storia;
parole come tracce – i ricordi diventano simboli.

LA SCRITTURA E’ NATA PER CONSERVARE LE INFORMAZIONI NEL TEMPO E


NELLO SPAZIO

E la parola parlata? In realtà la tecnologia ha trovato il modo di salvarla fermandola nella


registrazione dei suoni…
Cos’è la Scrittura?

Il linguaggio non è una tecnologia e non ha bisogno della tecnologia

La scrittura è una tecnologia: richiede premeditazione e un’arte specifica

Tekné – ars – artificio (fatto ad/con arte) – artificiale

Artificiale e Tecnologico hanno il medesimo significato?

Parola: orale e scritto


Cos’è la Scrittura?

La scrittura è una tecnologia che ha subito una sua evoluzione

PITTOGRAFIA: scrivere l’immagine

IDEOGRAFIA: scrivere l’idea

LOGOGRAFIA: scrivere la parola


Cos’è la Scrittura?

1) PERMANENZA

«IL SIMBOLO SCRITTO ESTENDE ALL’INFINITO RISPETTO AL TEMPO E ALLO


SPAZIO, LE CONDIZIONI ENTRO LE QUALI UNA MENTE PUO’ COMUNICARE
CON UN’ALTRA…»…Samuel Butler

2) ASTRAZIONE
La forza di questa nuova tecnologia sta nel metodo: indicazioni visive codificate, l’atto
del trasferimento, la sostituzione di segni al posto delle cose, e di segni al posto di
segni
L’invenzione della Scrittura

• C’è differenza tra comunicazione e informazione? La risposta sta nella


definizione di verità…

• La nascita della logica: la logica trasforma l’atto dell’astrazione in uno


strumento per determinare ciò che è vero e ciò che è falso.
• La verità sta nel modo in cui le parole vengono combinate tra loro, ovvero
nell ’ indagine che compiamo sulle procedure attraverso le quali
CONNETTIAMO le parole.
• Parole che descrivono PENSIERI
• Quindi le connessioni tra le parole riflettono le connessioni del pensiero:
studiare il linguaggio significa studiare le strutture del pensiero
Esempi di Informazione attraverso
elementi pittografici e logografici
Ralph Hartley
1888- 1970
Ralph Hartley
1888- 1970
Equazione di Hartley

H= n log s

• H= quantità d’informazione
• n= numero dei simboli nel messaggio
• s= numero dei simboli ammessi nel linguaggio

• «Quanto minore è il numero dei simboli ammessi, tanto maggiore deve essere il
numero di simboli che deve essere trasmesso per veicolare una certa quantità
d’informazione»
Logica, Algebra, Lingua
• Il mondo può essere descritto da semplici equazioni, che a loro volta sono
costituite da pochi simboli, la cui manipolazione è soggetta a semplici
regole. Possiamo descrivere allo stesso modo il pensiero umano? O meglio,
possiamo descrivere il modo in cui pensiamo e le strutture che costituiscono
il pensiero attraverso un complesso di simboli (varibili e connettivi), la cui
manipolazione soggiace alle medesime regole che governano il pensiero
stesso?
• Ovviamente, per poter raggiungere un simile risultato bisogna studiare in
che modo l’uomo pensa. Per farlo, si studia la lingua, che èl’espressione
concreta e coerente (cioè regolata da precise norme grammaticali) del
pensiero.
• La scienza che si occupa di studiare le modalità del pensiero, osì come si
concretizzano nel linguaggio, si chiama Logica, e trova una sua prima
fondamentale sistemazione nell’opera di Aristotele.
• Il passaggio dalla logica aristotelica a quella moderna (logica
proposizionale) avviene appunto con la simbolizzazione delle procedure
logiche, cioè con la riduzione delle strutture del pensiero a poche
proposizioni semplici, descritte attraverso simboli (lettere e connettivi). Tali
proposizioni, come vedremo, assomigliano molto alle istruzioni che
governano il funzionamento di un computer e sono lo strumento necessario
per poter gestire attraverso il calcolo le informazioni (anche in modo
automatico).
Sostituire gli oggetti con simboli
• Questo modo di operare per “sostituzioni” è efficacissimo nello
studio delle relazioni tra oggetti, grandezze fisiche e operatori di
diversa natura, inclusa ovviamente anche la notazione musicale che
si fonda su convenzioni del tutto simili (un simbolo grafico, grafema,
sta per un suono, indipendentemente da come questo suono viene
realizzato o se addirittura verrà mai effettivamente messo in atto).
Tale studio ci ha permesso infatti di scoprire regole generali che poi
abbiamo utilizzato come procedimenti operativi
• Il contributo fondamentale di Leibniz consiste proprio nell’aver capito che
era necessario introdurre un simbolismo adeguato e quindi trovare le regole
che ne governassero la manipolazione.
• Il simbolismo matematico, chimico, astronomico e fisico non si limita a
sostituire “oggetti” con segni privi di significato (grafemi): questi indicano
concetti, o idee, o grandezze in modo naturale e adeguato.

• Leibniz chiamò questo tipo di simbolismo ARS CHARACTERISTICA.

• Leibniz si convinse che, se tale sistema simbolico poteva efficacemente


operare in contesti specifici, si sarebbe potuto trovare anche un sistema
simbolico in grado di descrivere in maniera operativa anche il pensiero
umano, e lo chiamò CARATTERISTICA UNIVERSALE.

• Naturalmente l’efficacia di tali sistemi simbolici sta tutta nell’ «arte di usare
correttamente» le espressioni simboliche (come peraltro sa chiunque studi
armonia classica).
Sillogismo
• Dal greco συλλογισμός, syllogismòs, formato da σύν, syn, “insieme”, e
λογισμός, logismòs, “ calcolo ” , ma anche “ pensiero ” , sebbene
nell’accezione del pensare indirizzato verso un calcolo, un interesse, uno
scopo. Λογισμα: conto, computo, calcolo. Quindi, syllogismòs potremmo
tradurlo come: ragionamento concatenato ottenuto attraverso un
calcolo.Come tale deve darci un risultato, che può essere solo vero,
altrimenti il ragionamento nel suo complesso è falso.

• Infatti, il sillogismo è un particolare tipo di ragionamento nel quale, date


alcune premesse, le conseguenze non contengono alcunché non sia
contenuto già nelle premesse. Per Aristotele il sillogismo perfetto «è quello
che oltre a quanto è stato assunto non ha bisogno di null’altro affinché si
riveli la necessità della deduzione».
Sillogismo
• Ogni inferenza sillogistica è che costituita da tre enunciati:
• 1. la premessa maggiore, che collega un termine detto estremo
maggiore ad un altro detto medio;
• 2. la premessa minore, che collega un termine detto estremo
minore al medio;
• 3. la conclusione, che unisce i due estremi, nell’ordine il minore e il
maggiore.
• Definendo con M il termine medio, con P l ’ estremo maggiore e
con S l’estremo minore, possiamo considerare un esempio di sillogismo
come il seguente:
• premessa maggiore (MP) Tutti gli uomini [M] sono mortali [P]
• premessa minore (SM) Socrate [S] è un uomo [M]
• ----------------------------------------------------------------------------------------
• conclusione (SP) Quindi Socrate [S] è mortale [P]

• Gli enunciati categorici
• La sua struttura degli enunciati (proposizioni) nell ’ ambito della logica
aristotelica è sempre del tipo “S è P”: per esempio, “Socrate è calvo”,
“Qualche ateniese è grasso”, “Tutti gli spartani sono greci”. In tal caso, ‘S’
indica il soggetto (‘Socrate’, ‘Qualche ateniese’, ‘Tutti gli spartani’), ‘è’
la copula e ‘P’ il predicato, ossia ciò che si predica del soggetto, la sua
proprietà (‘calvo’, ‘grasso’, ‘greco’). Questi enunciati si definiscono:
categorici.

• Su questa base si possono determinare quattro tipi di enunciati, detti


categorici perché indicano i soli quattro modi per affermare in modo
incondizionato un predicato di un soggetto. Essi sono:
• enunciato universale affermativo: “Tutti gli S sono P”. In tal caso, l’enunciato
afferma che tutto ciò che è S ha la proprietà di essere P, cioè gli si predica l’essere P
(per esempio, “Tutti i greci sono europei”, “Tutti i piselli sono legumi” ecc). In epoca
medievale si indicò l’enunciato universale affermativo con la lettera A (la prima
vocale della parola latina Adfirmo).
• enunciato universale negativo: “Nessun S è P”. In tal caso, l’enunciato afferma
che nulla di ciò che è S ha la proprietà di essere P, cioè gli si predica il non essere P
(per esempio, “Nessun greco è persiano”, “Nessun pisello è un animale” ecc). In
epoca medievale si indicò l’enunciato universale negativo con la lettera E (la prima
vocale della parola latina nEgo).
• enunciato particolare affermativo: “Qualche S è P”. In tal caso, l’enunciato
afferma che solo qualche S ha la proprietà di essere P, cioè gli si predica l’essere P
(per esempio, “Qualche greco è calvo”, “Qualche pisello è giallo” ecc). In epoca
medievale si indicò l’enunciato particolare affermativo con la lettera I (la seconda
vocale della parola latina adfIrmo).
• enunciato particolare negativo: “Qualche S non è P”. In tal caso, l’enunciato
afferma che qualche S ha la proprietà di non essere P, in altre parole gli si predica il
non essere P (per esempio, “Qualche greco non è giovane”, “Qualche pisello non è
verde” ecc). In epoca medievale si indicò l’enunciato particolare negativo con la
lettera O (la seconda vocale della parola latina negO).

• Si noti che ogni enunciato categorico si
caratterizza per la qualità (l’essere affermativo
o negativo) e per la quantità (l ’ essere
universale o particolare).
E naturalmente il tutto trova una sua descrizione geometrica nella
forma del cosiddetto Quadrato di Aristotele, dove:
A=Tutti gli S sono P
E=Nessun S è P
I=Qualche S è P
O=Qualche S non è P

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E naturalmente il tutto trova una sua descrizione geometrica nella
forma del cosiddetto Quadrato di Aristotele, dove:
A=Tutti gli S sono P
E=Nessun S è P
I=Qualche S è P
O=Qualche S non è P

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A=Tutti gli S sono P I=Qualche S è P
E=Nessun S è P O=Qualche S non è P

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FORMA E INFORMAZIONE

• INFORMAZIONE: qualsiasi cosa dotato di una forma


che possa essere condiviso tramite un codice
• FORMA: qualsiasi cosa che possa essere espresso
tramite un codice
• INFORMAZIONE: qualsiasi cosa cui riusciamo a dare
forma e a condividere attraverso un codice
• La FORMA può essere quella di un enunciato
categorico, oppure di una stringa di simboli.
• Quel che conta sono le REGOLE per combinare gli
enunciati/simboli e il METODO che si utilizzerà per
generare gli enunciati/simboli.
Informatica
• L'informatica (termine creato al politecnico di Zurigo sul modello del termine Matematica)
è lo studio dei fondamenti teorici dell'informazione, della sua computazione a livello logico
e delle tecniche pratiche per la loro implementazione e applicazione in sistemi
elettronici automatizzati detti quindi sistemi informatici.
• In altri termini è frequentemente descritta come lo studio sistematico dei
processi algoritmici che descrivono e trasformano l'informazione ed è quindi punto di
incontro di almeno due discipline autonome: il progetto, la realizzazione e lo sviluppo di
macchine rappresentatrici ed elaboratrici di numeri (dunque l'elettronica) e i metodi di
risoluzione algoritmica di problemi dati (algoritmica), che sfruttino a pieno le capacità di
processamento offerte dalle macchine elaboratrici stesse per l'ottenimento di determinati
risultati in output a partire da determinati dati in input. La domanda principale che sostiene
l'informatica è dunque: "Come si può automatizzare efficientemente un determinato
processo?".
• L'informatica, assieme all'elettronica e alle telecomunicazioni unificate insieme sotto la
denominazione Information and Communication Technology, rappresenta quella disciplina
e allo stesso tempo quel settore economico che ha dato vita e sviluppo alla terza
rivoluzione industriale attraverso quella che è comunemente nota come rivoluzione
informatica.
• L'etimologia italiana della parola "informatica" proviene dal francese, dalla compressione
di inform[ation electronique ou autom]atique, e sicuramente Philippe Dreyfus, che per
primo utilizza nel1962 il termine informatique (informatica) voleva intendere il trattamento
automatico dell'informazione mediante calcolatore (naturale o artificiale). Da notare il fatto
che in lingua inglese non esista l'equivalente di "informatica" ma venga utilizzato il termine
"computer science" che, ad ogni modo, presuppone l'esistenza della figura dello scienziato
e del ricercatore interessatoall'approfondimento della conoscenza della tecnologia
dell'elaborazione.
• È importante anche notare il differente significato di origine tra queste tre lingue nel
denominare lo strumento base dell'informatica:
1. elaboratore (o calcolatore), in italiano, per le sue svariate capacità di elaborazione
2. ordinateur, in francese, a sottolineare le sue capacità di organizzare i dati (oggi le
informazioni)
3. computer, in inglese, letteralmente calcolatore, in diretta discendenza delle calcolatrici,
prima meccaniche, poi elettromeccaniche, poi elettroniche.
• È importante tenere a mente che, a dispetto di quanto molto comunemente si ritiene,
quella dei computer non è affatto classificabile come intelligenza. L'elaboratore non fa altro
che eseguire istruzioni preventivamente "impartitegli" da un essere umano.
• Una branca specifica dell'informatica, l'intelligenza artificiale (AI), si occupa di creare
tecniche, algoritmi e programmi atti a simulare processi di pensiero e ragionamento.
Teoria dell’Informazione
• La teoria dell'informazione è quel settore
dell'informatica e delle telecomunicazioni che si
occupa di definire le basi teoriche su cui si fonda
la scienza dell'informazione.
• La sua nascita è relativamente recente: essa
viene solitamente fatta risalire al 1948, anno in
cui Claude Shannon pubblicò Una teoria
matematica della comunicazione.
• In questo saggio introduceva per la prima volta in
modo sistematico lo studio dell'informazione e
della comunicazione.
Teoria dei Segnali
• Definizione di segnale: un segnale è una forma di energia che
trasporta informazioni
• Un’informazione è un dato fisico quantificabile che descrive una
caratteristica di un fenomeno fisico
• Un segnale acustico è una trasmissione di informazione tramite un
fenomeno acustico ovvero vibrazionale del mezzo di trasmissione
(aria, acqua, solido, ecc..).
• Le vibrazioni acustiche sono costituite da frequenze normalmente
udibili dagli esseri umani, da circa 20 Hz a circa 22 000 Hz. Al di
sotto si hanno gli infrasuoni, udibili da elefanti e grossi animali. Al di
sopra si hanno gli ultrasuoni, udibili da cani, cetacei e pipistrelli.
• Tipicamente una sorgente emette le vibrazioni acustiche che si
trasmettono attraverso il mezzo fino a raggiungere la destinazione.
In questo modo viene trasmessa l'informazione.
• Esempio: la bocca produce il suono della voce, l'aria lo trasmette
all'orecchio dell'interlocutore.

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