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R=tg(a)
a
Asse corto Asse lungo Asse corto
Generalmente gli oggetti non sono sferici, ma in molti casi possono essere approssimati ad
elissoidi.
ooliti clasti
Pillow peloidi
Cristalli di quarzo Cristalli di calcite
Metodo
centro-centro d
Fry a
Rf
Ri
Metodo Rf/f f
Il metodo fornisce lo strain finito della roccia registrato dagli oggetti (Ro)
Metodo centro-centro Distribuzione
anisotropa
Distribuzione isotropa
8
Metodo di Fry
RH=1.71+/-0.05 Milonite calcarea
RD=1.79+/-0.05
Recentemente sono stati proposti altri metodi come:
• se gli oggetti sono più competenti della matrice (come accade di solito), se si usa solo il
metodo Rf/f (o equivalenti) si ottiene una sottostima dello strain finito della roccia
• La stima dello strain finito dipende anche dalla reologia del materiale analizzato (es.
calcite vs. dolomite) e la concentrazione delle componenti più competenti rispetto a
quelle meno competenti. Ad esempio si è osservato che anche l’alta concentrazione di
oggetti competenti (come ad esempio un conglomerato clasto-sostenuto) porta ad una
sottostima dello strain finito.
• Quindi per stimare lo strain finito rappresentativo bisogna prestare molta attenzione alla
scelta delle rocce da studiare in particolare alla litologia e tessitura
Altre metodologie usano oggetti non ellissoidali ma con geometrie conosciute come ad
esempio fossili (brachiopodi, trilobiti, belemniti, crinoidi, ammoniti…)
grafico di Breddin
metodo di Wellman
Metodo delle belemniti deformate (Beach, 1979)
Altri metodi forniscono stime di altri parametri dello strain finito come lo shear strain g
attraverso la regola della cotangente (Ramsay e Huber, 1983)
Γ = cot 𝛼 ′ − cot(𝛼)
(Vitale e Mazzoli, 2010)
Misurando i parametri G e q’
(angolo che la foliazione
forma con i piani di taglio) si
ottengono i valori finiti di:
(Wallis, 1992,1995)