Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
• Apparecchiatura Ecocolordoppler dotata di beam-former interamente digitale di ultima generazione e di più recente
introduzione sul mercato (massimo tre anni).
• Modalità di scansione richieste: lineare elettronica, trapezoidale, convex elettronica, volumetriche 4D e endocavitaria, Phased
Array.
• Il sistema deve realizzare imaging armonico tissutale utilizzando preferibilmente la tecnica di sottrazione di impulso su convex,
lineari e phased array.
• L’apparecchiatura deve collegare almeno 4 sonde elettroniche a scansione contemporaneamente.
• Monitor da almeno (pena esclusione) 19 pollici LCD ad alta definizione, non interlacciato, interamente dedicato alle immagini
ecografiche e montato su braccio estensibile e orientabile in tutte le direzioni.
• Sistema operativo basato su architettura Windows (XP o successivo).
• Tastiera completamente regolabile dall’operatore in tutte le posizioni (Up/down/left/right), preferibilmente dotata di monitor
Touch screen per la gestione delle funzioni e delle misurazioni.
• Sonde a larga banda e dotate di tecnologia multifrequenza con un maggior numero di frequenze possibili per il b-mode, armonica
di tessuto, colore, doppler e tutte visualizzabili sul monitor (valore numerico indicato sul monitor e modificabile per ogni
modalità operativa in modo indipendente).
1.2 SPECIFICHE TECNICHE RICHIESTE PER ESAME ECODOPPLER (TRANSCRANICO) 1.2
• L’apparecchiatura deve utilizzare un elevatissimo numero dei preset modificabile in qualsiasi momento dall’operatore.
• Software di misurazione completo per applicazioni cardiologiche, vascolari, internistiche.
• Metodiche necessarie sono: Doppler Pulsato, Doppler Continuo ed High PRF, B-mode, M-mode, Doppler PW, ColorDoppler e
Power/Angio direzionale, color doppler ad alta risoluzione.
• Elevato livello di zoom senza perdita di risoluzione, sia real time che su immagine congelata, eseguibile su tutti i trasduttori richiesti,
(con zona dimensionale e selezionabile dall’operatore) almeno fino a x5 su immagine real – time ed almeno x 8 su immagine congelata
e sulle immagini provenienti da cine loop.
• Profondità di scansione B-Mode non inferiore a 35cm.
• Possibilità di software per l’ottimizzazione della velocità di propagazione degli ultrasuoni in base alla regione esplorata, attivabile con
singolo tasto.
• Misurazione automatica dell’IMT (preferibilmente con possibilità di stiffness).
• Garanzia di upgrade e aggiornamento software “on site” per un periodo di almeno 24 mesi.
• Assistenza gratuita (inclusa nel prezzo di preventivo) “Full Risk“ sull’intera struttura Hardware non inferiore a 24 mesi con manutenzione
“on site“.
• Possesso di certificazione ISO.
• Marchio CE, che risponde ai requisiti della 93/42 EEC-MDD Classe IIa
• Conformità agli standard EN 60601-1-2
PERCHE’ UN CASCHETTO 1.3
Poiché i vasi sono ancorati al cranio, come dei fili elettrici. Passano
attraverso la colonna vertebrale e vanno a finire al cranio. Al cranio sono
agganciati tramite dei pezzettini di ossa che le tengono attaccate al cranio
stesso. Quindi se io muovo la testa è chiaro che l’unico punto che rilevo
con una posizione fissa, i prope non devono cambiare la loro angolazione.
L’unico punto a cui mi devo agganciare, per non perdere la mia posizione
relativa rispetto ai vasi è proprio la testa perché se i vasi sono agganciati
alla testa, io mi devo agganciare alla testa.
ESAME ECODOPPLER TRANSCRANICO 2
ESAME ECODOPPLER TRANSCRANICO 2
ESAME ECODOPPLER TRANSCRANICO 2
ESAME ECODOPPLER TRANSCRANICO 2
ESAME ECODOPPLER TRANSCRANICO 2
ESAME ECODOPPLER TRANSCRANICO 2
LA SONDA/BEAMFORMER 3
• RIGIDEZZA
• FLESSIBILITA’/ ADATTABILITA’
• FISSITA’
• CONFORT
• TEMPO: in un minuto si deve riuscire a trovare le vene
• LAVABILITA’
• RIUSABILITA’- REGOLABILITA’
• IGIENE
• ESTETICA- diversi tipi di cranii.
• MATERIALI MORBIDI E DURI- assecondare la forma delle teste.
• FUNZIONALITA’/RIUSABILITA’: Sarebbe perfetto se il casco fosse usa e getto. Dietro di solito mettono un pezzettino di carta
che si stacca ogni volta che finisce la visita.
• SONDA: possiamo copiare benissimo qualcosa che si trova in giro.
4 IDEE
Un biomateriale è un materiale che si interfaccia bene con i sistemi biologici, In generale, un biomateriale è utilizzato per costruire
siano essi tessuti viventi, microrganismi o organismi. dispositivi e impianti biomedici, specificamente progettati per
In campo biomedico, si parla di doppia interazione tra il biomateriale e esplicare determinate funzioni nell'organismo. Anche le
l'organismo ricevente: il biomateriale provoca una risposta biologica attrezzature chirurgiche, i materiali utilizzati nelle biomacchine
dell'organismo, che a sua volta causa un processo di degradazione nel
biomateriale stesso. Le interazioni avvengono a diversi livelli: fisico-chimico, e i dispositivi per il rilascio controllato di farmaci sono esempi
molecolare, cellulare.
di biomateriali. Fra le principali applicazioni vi sono lenti
L'ambiente operativo di un biomateriale è fisiologico, caratterizzato da una intraoculari, dializzatori, protesi d'anca e di ginocchio, valvole
notevole attività chimica e da un elevato intervallo di sollecitazioni meccaniche. I
biomateriali sono in diretto contatto con i fluidi biologici, ovvero acqua con ioni cardiache, elettrodi stimolatori, cateteri anche in campo
in soluzione e co-presenza di enzimi, proteine e cellule. Le condizioni fisico- odontotecnico.
chimiche (pH, temperatura) sono pressoché costanti nel tempo, e questo
influisce sul progetto e sulla "vita" di un biomateriale.
Un concetto fondamentale per quanto riguarda i biomateriali è quello di
biocompatibilità, che è l'abilità di un materiale di agire determinando una
appropriata risposta dell'ospite in una data applicazione[2].
• Biomateriali di prima generazione: il requisito fondamentale per il materiale è
di essere BIOINERTE, ovvero, l'obiettivo è ottenere una combinazione adeguata
di proprietà fisiche uguali a quelle del tessuto sostituito, con una tossicità
minima.
• Biomateriali di seconda generazione: si richiede al materiale di essere
BIOATTIVO, ovvero di provocare azioni e reazioni controllate nell'ambiente
fisiologico, o, riassorbibile, dunque di degradarsi chimicamente e riassorbirsi in
maniera controllata, in modo da essere sostituito dal tessuto che lo ospita.
• Biomateriali di terza generazione: rappresenta il presente e il futuro dei
biomateriali; il materiale deve essere sia BIOATTIVO che RIASSORBIBILE.
METALLI 7
• LGS. 09. 04. ‘08 N. 81 “TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA 5. Presenza di, nell'ambulatorio odontoiatriaco, un apparecchio
SUL LAVORO” radiologico dotato di un kit di centratori autoclavabili per l’esecuzione
Art. 81 – Requisiti di sicurezza. degli RX endorali, è in regola con la normativa vigente in materia di
radioprotezione
1. Tutti i materiali, i macchinari e le apparecchiature, nonché le
installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere 6. Sono effettuati i collaudi di accettazione per le apparecchiature
progettati, realizzati e costruiti a regola d’arte. (...) ... si considerano biomediche di nuova acquisizione ed è mantenuta adeguata
costruiti a regola d’arte se sono realizzati secondo le norme di buona documentazione
tecnica contenute nell’ALLEGATO IX (...) ... Si considerano norme di 7. Le apparecchiature sono corredate della documentazione prevista
buona tecnica le specifiche tecniche emanate dai seguenti organismi dalla legge (libretti autoclavi, manuali d'uso, etc.)
nazionali e internazionali: (...) – CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano);
8. Annualmente l'apparecchiatura è certificata nella concordanza dei
• DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” parametri di temperatura e pressione registrati all'interno della camera
Requisiti minimi tecnologici: di sterilizzazione
9. Se l'ambulatorio è dotato di apparecchio radiologico, esiste un
1. apparecchiature per il monitoraggio dei parametri vitali in
protocollo per la verifica periodica delle misure di radioprotezione, da
relazione alla tipologia di interventi/pazienti
parte di un esperto qualificato
2. Presenza di un’apparecchiatura per il lavaggio e la disinfezione di
alto livello dello strumentario e delle attrezzature (qualora la
struttura non usufruisca di un servizio esterno di sterilizzazione)
3. Presenza di apparecchi elettromedicali commisurati alle
prestazioni erogabili
4. Gli eventuali apparecchi elettromedicali collegati alla rete
devono essere dotati di nodo equipotenziale ed interruttore
differenziale con "in" inferiore o uguale a 30A
7 STATISTICHE E DATI ANTROPOMETRICI SUL CRANIO