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Fotogrammetria
Fotogrammetria terrestre per la rappresentazione dei beni architettonici a
grandissima scala. Raddrizzamento e fotomosaico dei raddrizzamenti 2D
e 3D. Esercitazioni tramite software freeware.
IN FOTOGRAMMETRIA:
FOTOGRAMMETRIA AEREA
(da aereo o da satellite)
FOTOGRAMMETRIA TERRESTRE
- consente di rilevare oggetti senza avere contatto fisico con l'oggetto (in tal senso un
tipo di telerilevamento)
Rispetto al rilievo diretto per produrre cartografia, risulta avere caratteristiche di:
ACQUISIZIONE
ORIENTAMENTO
RESTITUZIONE
INTEGRAZIONE, EDITING
Nel processo della formazione di una foto attraverso una camera fotografica dobbiamo
immaginare che in O ci sia lobiettivo e il piano di proiezione sia la pellicola.
Se immaginiamo di togliere loggetto e di lasciare la camera nella sua posizione,
loperazione che si pu fare quella di ricostruire le direzioni nelle quali si trovano i
punti.
In questo modo stiamo ricostruendo quella che si chiama stella dei raggi proiettanti,
determinando anche gli angoli tra i diversi raggi.
Si evidenzia che sia nel caso di prese fotografiche sia di stazioni topografiche con
teodolite, con una sola di esse non possibile la determinazione dei punti del terreno ma
la sola operazione che pu essere fatta quella di ricostruire le direzioni sulle quali si
trovano i singoli punti delloggetto.
L'uomo gode di una visione stereoscopica naturale del mondo che lo circonda, e questa
avviene proprio grazie agli occhi, che essendo in coppia, consentono di apprezzare la
tridimensionalit dello spazio reale.
La fusione nella visione stereoscopica di due immagini distinte (se noi vediamo due
immagini distinte nei due occhi riteniamo ci una alterazione di tipo patologico) raccolte
separatamente dallocchio sinistro e dallocchio destro avviene attraverso un processo
inconscio che permette di unire fra loro due punti immagine provenienti dallo stesso
punto oggetto, cio fondere i due punti omologhi.
La visione umana un fenomeno assai complesso, del quale per, ai nostri fini, interessa
solo laspetto geometrico.
Vediamo, geometricamente, quale leffetto tridimensionale e la stima delle variazioni
di profondit.
Nella visione umana il campo visivo ad asse orizzontale
di circa 160.
Possiamo scrivere:
g b/Y
Possiamo quindi fare una stima della profondit percepibile in funzione della distanza
di osservazione:
Presupposto per la visione stereoscopica naturale che sulle retine dei due occhi
dell'osservatore si formino due distinte immagini dell'unico oggetto posto nello spazio
reale antistante.
L'importante che ogni occhio sia posto nella condizione di osservare separatamente,
ma contemporaneamente all'altro, la corrispondente immagine.
Osserviamo due fotografie dello stesso oggetto, riprese da due punti di presa diversi da
loro. Poich il punto di presa, (centro di proiezione), non lo stesso, le due immagini,
(immagini prospettiche delloggetto), sono differentemente disposte sui fotogrammi e
pi o meno differenti fra loro.
Il modello (modello ottico o stereoscopico) ottenuto con la parte comune dei due
fotogrammi della coppia stereoscopica (ricoprimento possibilmente superiore al 60%).
P1 P2
FOTO 1 FOTO 2
In questa condizione, quando osserviamo questi due punti, gli assi visuali risultano
paralleli fra loro come se stessimo osservando due punti a distanza infinita.
Le due immagini del punto preso in considerazione si "fondono" nel nostro cervello in
una sola.
Il mantenere paralleli fra loro gli assi visuali diretti verso il punto di riferimento
richiede un certo sforzo ed un certo allenamento.
Per evitare tale sforzo e rendere facile per chiunque losservazione stereoscopica
esistono diversi metodi per ottenere artificialmente la visione stereoscopica.
r X X r Y Y r Z Z r ( ) r ( ) r c
c 11 0 21 0 31 0
X X ( Z Z ) 11 0 13 0 13
r X X r Y Y r Z Z r ( ) r ( ) r c
0 0 0
13 0 23 0 33 0 31 0 32 0 33
r X X r Y Y r Z Z r ( ) r ( ) r c
c 12 0 22 0 32 0
Y Y ( Z Z )
r X X r Y Y r Z Z
21 0 22 0 23
r ( ) r ( ) r c
0
0 0
13 0 23 0 33 0
31 0 32 0 33
La scala del fotogramma data dal rapporto fra la dimensione di un elemento lineare sul
fotogramma (l) e la corrispondente dimensione dell'elemento sull'oggetto (L).
In questo caso ideale esisterebbe un rapporto di similitudine costante tra tutti i punti del
terreno e quelli del fotogramma e la scala del fotogramma sarebbe costante su tutto il
fotogramma
Slide 24 Cartografia digitale e rilevamenti terrestri e satellitari
Scala media dei fotogrammi
Nel caso reale, in generale, l'oggetto fotografato non n piano n ortogonale all'asse
della camera e lobiettivo reale: ci produce variazioni di scala nei vari punti del
fotogramma.
Influenza dell'altimetria sulla posizione del punto immagine Scala media di un fotogramma aereo
Nel caso reale si parla di scala media del fotogramma intendendo dire che il rapporto
tra un elemento l sul fotogramma e il corrispondente elemento preso sul terreno L (l:L)
varia da punto a punto e se ne assume il valore medio: equivalente al rapporto tra la
costante della camera e la distanza media delloggetto fotografato.
Detta Q la quota di volo assoluta e q la quota media del terreno, entrambe espresse in
metri, la scala media del fotogramma risulta dalla relazione:
(1/Sf)m = c/(Q q)
I = (1:Sr)/(1:Sf)m
Il concetto fondamentale che sta alla base del rapporto scala della rappresentazione
/scala del fotogramma basato principalmente su due fattori.
Sperimentalmente sono stati trovati dei valori per questo rapporto dipendenti dalle due
osservazioni precedenti (e in particolar modo dalla necessit di limitare gli errori
altimetrici: infatti Z (Sf, Hm, 1/B)).
Tale rapporto pu arrivare fino a 6 per scale cartografiche di rappresentazione grandi
(ad esempio 1:500), e diminuisce per scale di rappresentazione pi piccole.
Per scale architettoniche comprese tra 1:5 e 1:100, il valore di tale rapporto varia tra 1:3
e 1:5 in genere per una rappresentazione a scala 1:50 si utilizza un fotogramma con
scala prossima a 1:200.
r X X r Y Y r Z Z r ( ) r ( ) r c
c 11 0 21 0 31 0
X X ( Z Z ) 11 0 13 0 13
r X X r Y Y r Z Z r ( ) r ( ) r c
0 0 0
13 0 23 0 33 0 31 0 32 0 33
r X X r Y Y r Z Z r ( ) r ( ) r c
c 12 0 22 0 32 0
Y Y ( Z Z )
r X X r Y Y r Z Z
21 0 22 0 23
r ( ) r ( ) r c
0
0 0
13 0 23 0 33 0
31 0 32 0 33
Possono essere utilizzate per restituzioni fotogrammetriche di tipo terrestre in casi dove
non richiesta grande precisione.
Si opera con difficolt anche se luso di metodologie adeguate e lo sviluppo di opportuni
software ne fa prevedere un largo e fruttuoso impiego. Il formato in genere pari a 24
mm x36 mm.
Sono fornite di lenti che producono sensibili distorsioni, inoltre non sono presenti
dispositivi di spianamento della pellicola, non possibile usare marche fiduciali o croci
di reseau. Non nota la geometria interna. Possono essere calibrate.
Gli algoritmi di calibrazione sono basati sui due modelli analitici delle equazioni di
collinearit e della trasformazione lineare diretta.
Per individuare quindi la scala media del fotogramma digitale si dovr individuare il
valore medio di abbracciamento di un pixel. Nella pratica si dovr calcolare
labbracciamento (quantit della realt ripresa nello scatto fotografico) e quindi
dividerlo per il numero di pixel. Il risultato ottenuto fornisce le dimensioni nella realt
del pixel. Il valore cos ottenuto va confrontato con la tabella riportata per ottenere la
scala media.
ESEMPIO:
Con una macchina digitale realizzo una presa fotografica e inquadro un tratto di
muratura lungo 40 m. Sapendo che la macchina, da 6 Megapixel, ha un sensore di
dimensioni in pixel 2816 x 2112 (5.76 mm x 4.29 mm) calcolare la scala media del
fotogramma.
Soluzione:
dividere il tratto di muratura per il numero di pixel e confrontarlo con la tabella sopra
riportata.
4000 (cm)/2816 =1.42 cm per cui il fotogramma pu essere adatto per una scala 1:100
Nel caso delle immagini digitali, non variano i parametri dellorientamento interno, ma
sono spesso definiti in modo diverso rispetto ai metodi tradizionali.
Viene utilizzato oltre al concetto di focale, il concetto di focale equivalente.
Gli obiettivi infatti riportano la lunghezza focale rispetto alle normali dimensioni 35 mm
della pellicola.
Dato che le macchine digitali hanno sensori con dimensioni notevolmente diverse da
quelle delle classiche pellicole, necessario impostare una proporzione per comprendere
la corretta lunghezza focale (lunghezza focale equivalente):
35 : yy = 20 : xx
35= dimensione della pellicola in millimetri
yy = dimensione del sensore in millimetri
20 = lunghezza focale dellobiettivo riportata ai 35 mm
xx = lunghezza focale reale dellobbiettivo
Ad esempio su una macchina fotografica con sensore 2816 x 2112 in pixel (5.76 mm x
4.29 mm), un obiettivo di 20 mm, in realt ha una lunghezza focale pari a 35 : 5.76 = 20:
X X = 3.23 mm
origine spostata di mezzo pixel in alto a sinistra rispetto allangolo in alto a sinistra
dellimmagine digitale.
La risoluzione geometrica di una immagine digitale legata alle dimensioni del pixel ed
collegata alla densit di campionamento D (risoluzione di acquisizione).
La risoluzione geometrica indica il numero di pixel contenuti in una opportuna unit di
lunghezza; viene solitamente espressa in dot per inch (dpi) o punti per pollice (numero di
pixel contenuti un pollice = 25.4 mm)
Stabilita la risoluzione di acquisizione di un fotogramma possibile calcolare la
dimensione corrispondente del pixel secondo la relazione:
dpixel[m]= 25400/D(dpi)
La scelta di suddividere lintervallo tra nero e bianco in 256 parti giustificato da due
considerazioni pratiche:
Per utilizzare ai fini di misura un solo fotogramma necessario che l'oggetto in esso
rappresentato sia definito tutto su un piano e che l'asse ottico della camera da presa sia
risultato, all'istante della presa stessa, ad esso perfettamente perpendicolare.
Gli effetti prospettici, caratteristici nelle prese inclinate, modificano infatti la geometria
dell'immagine variandone progressivamente il rapporto di scala rispetto all'oggetto
interessato.
Le relazioni proiettive tra due piani diversi mostrano, nel caso del raddrizzamento, la
necessit di conoscere la posizione di almeno quattro punti non allineati dell'oggetto
interessato.
Un numero maggiore porta ad una risoluzione del sistema attraverso il metodo di
compensazione a minimi quadrati.
Proprio per loperazione di stiramento dellimmagine, facile intuire come tali punti
debbano essere individuati ai margini dellimmagine stessa cos che il perimetro definito
attraverso la loro unione racchiuda unampia superficie.
Scopo del raddrizzamento sar quello di ripristinare il primitivo quadrato che risulta
inequivocabilmente determinato dalle coordinate dei quattro vertici, o dall'insieme dei
suoi quattro lati e della diagonale.
Nel caso in cui per ricostruire limmagine completa delloggetto sia stato necessario
riprendere pi fotogrammi, necessario procedere al raddrizzamento di ciascuna di
queste immagini e successivamente alla mosaicaturadelle stesse per ricomporre
ununica rappresentazione ortogonale delloggetto stesso.
Tale fase deve essere poi seguita da un lavoro di fotoritocco per eliminare eventuali
repentine variazioni di luminosit e contrasto che si colgono sui profili di giunzione di
immagini diverse.
facile intuire lutilit di questa tecnica che per oggetti piani, o riconducibili a piani,
consente di produrre come risultato ancora unimmagine delloggetto, quindi una sua
rappresentazione completa bidimensionale.
a a a b b b
X Y
1 2 3 1 2 3
c c c
1 2 3 c c c
1 2 3
dove i nuovi parametri ai ,bi ,ci sono funzioni dei parametri delle equazioni di
collinearit.
EQUAZIONI DELLOMOGRAFIA:
a1 a2 a3 b1 b2 b3
X Y
c1 c2 1 c1 c2 1
r31 r
a1 X0 11 Z0
cr33 cr33
r32 r
a2 X0 12 Z0
cr33 cr33
r
a3 13 Z0
r33
a1, a2, b1, b2 sono adimensionali La trasformazione proiettiva
b1
r31 r
Y0 22 Z0 a3 e b3 sono lunghezze
una trasformazione lineare
cr33 cr33
r32 r
b2 Y0 22 Z0 c1 e c2 sono l'inverso di lunghezze
cr33 cr33
r
b3 23 Z0
r33
r31
c1
cr33
r32
c2
cr33
a1 a2 a3 b1 b2 b3
X Y
c1 c2 1 c1 c2 1
Noti gli otto parametri si pu restituire per punti passando dalla misura delle coordinate
di lastra (x, h) ai valori delle coordinate reali dell'oggetto (X, Y) riferite ad un qualsiasi
sistema assoluto.
Nella realt l'oggetto fotografato, il terreno oppure la facciata di un edificio, non sar
mai geometricamente piano ma potr con un certo grado di approssimazione,
avvicinarsi a tale condizione.
Un terreno avr pur sempre delle modiche ondulazioni, oppure su di esso giaceranno
oggetti sporgenti come case, rilevati stradali, oppure la facciata di un edificio avr degli
aggetti e delle rientranze, ad esempio le gronde, i balconi, le soglie i davanzali.
Perci se supponiamo che il terreno sia piano ed orizzontale, la posizione degli edifici,
degli alberi sull'ortofoto sar corretta solo a livello del terreno.
I tetti, le chiome degli alberi sono scostati rispetto alla loro vera posizione.
Analogamente nei fotopiani di facciate di edifici.
in tal senso tutto ci che non appartiene ad essa (aggetti e sfondati) viene riportato in
posizione non corretta, cio differente da quella che avrebbe se appartenesse al piano
delloggetto.
Nella proiezione dei punti del fotogramma sul piano di raddrizzamento, questo errore
presente sul fotogramma, tramite loperazione di proiezione del punto, viene riportato
sul piano di raddrizzamento.
Per decidere se sia possibile applicare o meno ad un certo oggetto la pratica del
raddrizzamento necessario calcolare lerrore in metri sul terreno che si commette nel
trascurare la sua non planarit.
Indichiamo con Dq lo scostamento del punto P dal piano medio (ad es. aggetto di una
cornice, ) e con s il semiformato della camera.
PoPo : Po P = P1N : ON
Sf Ds : Dq = s : c
s q
s
cS f
s q
s
cS f
1 c q
Ma
Sf d
=> c S f D s s
D
dove con Ds si indicata la distanza P1 N sul fotogramma del particolare dal centro
del fotogramma (o dal punto nadirale dell'ortofoto).
Lerrore dovuto allo scostamento degli aggetti dal piano medio di proiezione :
Esempio:
Superfici con irregolarit morfologiche superiori a tali limiti debbono essere raddrizzate
per porzioni, considerando separatamente pi piani elementari.
Y
Z
Y Z
X
Slide 62 Cartografia digitale e rilevamenti terrestri e satellitari
Raddrizzamento RILIEVO P.A.F.
X T
A
cos sin X T P
r r X
P
T r r X
P
1 x
1 x
11 12
1
x
11 21
1
Y T sin cos Y T r Y T r Y
A P P P
1 y 1 y 21
r
22 1 y 21
r 11 1
dato che r 11
r e r r
22 12 21
X 1
A
T r X r Y
x 11
P
1 21 1
P
Y A
T r X rY P P
Si eliminano Tx e TY X X r X r Y r X r Y
A A P P P P
sottraendo la 3a dalla 1a e
1 2 11 1 21 1 11 2 21 2
1 y' 21 1 11 1
X
A
T r X r Y P P
2
A
T r X rY
y' 21
P
2 11 2
P
1 2 21 1 11 1 21 2 11 2
X X r X r Y r X r Y 0 r X X r Y Y X X 0
A A P P P P P P P P A A
1 2 11 1 21 1 11 2 21 2 11 2 1 21 2 1 2 1
Y Y r X r Y r X r Y 0 r Y Y r X X Y Y 0
A A P P P P P P P P A A
1 2 21 1 11 1 21 2 11 2 11 2 1 21 2 1 2 1
posto
X X dX r dX dX P A
P P P
r 11
r dX r dY dX 0
2 1
P P A
Y Y dY
21 P
dY
P P P 11 21
2 1
X X dX
A A A
2 1
r dY r dX dY 0 r dX dX P A
P P A
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A A A 11 21
r dY P
dX dY 0
11 P A
2 1 11 P
dY
r dX dX P A
r 11
21
dY P
r cos Sostituendo nelle equazioni di
11
partenza:
r sen12
dX dX dY dY T X r X r Y
A P A P
r A P P
r arctg 12
dX dY
x 1 11 1 21 1
11 P 2 P 2
r
T Y r X r Y
A P P
11
' 1 21 1 11 1
y
z
x
x
y
Raddrizzamento analitico
Raddrizzamento geometrico