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Wi(s) / V(s)
Kc = -------------------
Wi(m) / V(m)
Vr = Vm + Kd x Vs
Il buon esito di ogni procedura cromatografica si
valuta mediante la capacit di separare
completamente (risolvere) un composto da una
miscela di altri composti simili. La risoluzione del
picco (Rs) in relazione con le propriet dei picchi
medesimi (i quattro parametri cromatografici
descritti precedentemente) per cui:
2 ( tRB - tRA )
Rs = -------------------
wA + wB
h = A + B/V + C x V
V: velocit di flusso
A - una costante che fornisce il limite minimo di h in base alla geometria della fase
stazionaria (dimensioni e forma dei granuli);
A = 2 l dp
l: coefficiente di diffusione di Eddy
dp: diametro della particella
B - coefficiente di diffusione longitudinale: inversamente proporzionale al flusso (il picco si
allarga perch a basso flusso le molecole diffondono nella fase mobile)
B= 2 g DM
g: fattore geometrico
DM: coefficiente di diffusione nella fase mobile
C - resistenza al trasferimento di massa, questo fattore proporzionale al la velocit di flusso
C= w dpsup2; / DM
w: coefficiente di trasferimento di massa
La bont di uno specifico sistema cromatografico si giudica in base al
grado di risoluzione ottenuto e dipende dai seguenti parametri:
-selettivit a: la capacit di un sistema cromatografico (fase stazionaria
+ fase mobile) di discriminare tra due composti strutturalmente correlati e
si misura come rapporto tra i tempi di ritenzione;
-efficienza: la misura degli effetti di diffusione che provoca allargamento
dei picchi e la loro sovrapposizione;
-capacit: la misura della quantit di materiale che pu essere risolto
senza sovrapposizione dei picchi.
Tecniche di cromatografia
Possiamo distinguere diversi metodi cromatografici:
Cromatografia ad esclusione;
Cromatografia di adsorbimento;
Cromatografia di ripartizione;
Cromatografia di affinit;
Gascromatografia.
Cromatografia di adsorbimento
Si basa sul fatto che alcuni materiali solidi hanno la capacita di trattenere le
molecole alla loro superficie - sono coinvolte forze di interazione deboli, quali
forze di Van der Waals e legami a idrogeno.
L eluizione puo essere fatta con forza ionica decrescente oppure per
spiazzamento con detergenti non ionici com ad es. Tween 20, Triton X-100.
Potenziali svantaggi:
- in alcuni casi le condizioni di eluizione possono provocare denaturazione
- non e predicibile, puo applicarsi bene ad alcune proteine ma non ad altre
CROMATOGRAFIA A ESCLUSIONE ( o GEL-FILTRAZIONE)
Per la separazione di molecole in base alla loro forma e al loro peso molecolare vengono
utilizzate le propriet di setaccio molecolare che sono proprie di numerosi materiali porosi. I
materiali pi comunemente usati a questo scopo sono un gruppo di polimeri presenti sotto forma
di un reticolo tridimensionale poroso che conferisce loro propriet di gel. Per tale motivo si usa
solitamente il termine di gel-filtrazione per descrivere la separazione di molecole di varia
grandezza che utilizza questi materiali.
La cromatografia ad esclusione si fonda su un principio abbastanza semplice: una colonna di
particelle di gel in equilibrio con un solvente adatto alle molecole da separare. Le molecole pi
grandi, completamente escluse dai pori, passano attraverso gli spazi interstiziali, mentre le
molecole pi piccole si distribuiscono nel solvente presente sia all'interno sia all'esterno del
setaccio molecolare e attraversano quindi la colonna a velocit pi bassa. Per ciascun tipo di gel
il coefficiente di distribuzione Kd (tra il solvente interno e quello esterno al gel) di un determinato
soluto funzione del peso molecolare del soluto stesso. Se la molecola del soluto cos
grande da essere esclusa dal solvente interno al gel, Kd = 0. Se invece il soluto abbastanza
piccolo da essere liberamente permeabile alle particelle di gel, Kd = 1. Poich in ogni gel
esiste una certa variabilit della porosit delle particelle, per i soluti di grandezza intermedia
esister una parte di solvente interno alle particelle di gel che sar accessibile e una parte che
non lo sar e quindi Kd sar compreso tra 0 e 1. E' proprio la variabilit di Kd tra questi due
estremi che rende possibile, su ciascun tipo di gel, la separazione di soluti in un ristretto campo di
pesi molecolari.
I gel usati comprendono destrani a legami crociati, legami ottenuti da reazione con
epicloridrina (Sephadex), agarosio (Sepharose, Bio-Gel A, Savagac), poliacrilammide (Bio-
Gel P), poliesteri, gel di silice, poliacrilomorfolina e polistireni.
La cromatografia a eslusione trova applicazioni in vari campi e viene utilizzata per vari scopi:
Purificazione: la principale applicazione della cromatografia a esclusione la purificazione
delle macromolecole biologiche. Sono stati infatti separati e purificati con questa tecnica virus,
proteine, ormoni, anticorpi, acidi nucleici e polisaccaridi. Si possono separare anche
composti a basso peso molecolare: aminoacidi da peptidi, peptidi ottenuti dall'idrolisi parziale
delle proteine, oligonucleotidi ottenuti per idrolisi parziale degli acidi nucleici e destrani a basso
peso molecolare.
Determinazione del peso molecolare: il peso molecolare si calcola in base al tempo di
ritenzione o al volume di ritenzione che per le proteine globulari dipende dal peso molecolare.
Dissalazione: usando una colonna di Sephadex G-25 si possono separare soluti ad alto peso
molecolare dai sali o dai solventi organici. Infatti, mentre le macromolecole vengono eluite con il
volume vuoto, i sali, a basso peso molecolare, vengono trattenuti dalla colonna. Questo metodo
di dissalazione pi rapido ed efficiente di quello per dialisi: si applica, per esempio, per
allontanare i Sali da preparazioni di acidi nucleici, il solfato d'ammonio da preparazioni di
proteine, i monosaccaridi dai polisaccaridi e gli aminoacidi dalle proteine.
Studi di binding: la cromatografia ad esclusione uno dei metodi che comunemente viene
usato per studiare il legame reversibile di un ligando ad una macromolecola proteica.
(Determinazione della costante di legame mediante gel filtrazione ). In questo caso la
colonna viene equilibrata con una soluzione a concentrazione nota di ligando (A). Una quantit
nota di proteina viene sciolta nella stessa soluzione di ligando caricata su colonna. La
rilevazione continua dell'effluente permetter di registrare una linea di base costante dovuta
all'assorbimento del ligando. Quando verr eluito il complesso macromolecola-ligando (PA) si
avr un picco positivo dovuto a (A + PA) seguito da un picco negativo dovuto alla sottrazione di
ligando operato dalla macromolecola eluita nel picco adiacente (A - PA).
CROMATOGRAFIA A SCAMBIO IONICO
Il principio su cui si basa questo tipo di cromatografia l'attrazione che si
verifica tra molecole cariche di segno opposto. Molti materiali biologici, ad
esempio amminoacidi e proteine, possiedono gruppi ionizzabili e il fatto che
essi possano portare una carica netta positiva o negativa pu essere utilizzato
nella separazione di miscele che li contengano. La carica netta che questi
composti presentano dipende dal loro pKa e dal pH della soluzione secondo
l'equazione di Henderson-Hasselbalch.
Le separazioni a scambio ionico sono condotte in colonne impaccate con una
resina scambiatrice di ioni. Esistono due tipi di resine: gli scambiatori anionici e
gli scambiatori cationici. Questi ultimi possiedono gruppi carichi negativamente
e attraggono, quindi, molecole cariche positivamente. Sono anche chiamati
materiali acidi a scambio ionico, perch le loro cariche negative risultano dalla
ionizzazione di gruppi acidi. Gli scambiatori anionici possiedono invece gruppi
carichi positivamente e attraggono pertanto molecole cariche negativamente.
Sono anche chiamati materiali basici a scambio ionico, poich le loro cariche
positive risultano generalmente dall'associazione di protoni con gruppi basici.
Capacita di carico nella IEC:
(da non confondersi con k !)
Cellulosa Polimero di unita glucosidiche unito da legami -1,4. Tramite epicloridrina vengono
ottenuti i legami crociati essenziali per l utilizzo come matrice in cromatografia, il numero dei quali
determina la dimensione dei pori.
Destrano E un polimero di residui di glucosio uniti da legami -1,6 prodotto dal batterio
Leuconostoc mesenteroides. E presente in commercio con il nome di Sephadex. La porosita dei gel
a base di destrano e controllata dalla massa molecolare del destrano usato e dall introduzione di
legami crociati ottenuti con epicloridrina. Limiti di esclusione 0.7-800 kD.
Il cosiddetto Sephacryl e destrano con legami crociati ottenuti con N,N-metilene bisacrilamide. Limiti
di esclusione 1-8000 kD. Il Superdex e un gel composito costituito da destrano covalentemente
legato ad agarosio.
Silice E un polimero prodotto a partire dall acido ortosilicico. I molti gruppi silanolo (Si-OH)
rendono la matrice altamente idrofilica. Il loro eccesso puo essere eliminato derivatizzando con
triclorometilsilano.