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DEFINIZIONI
Per rischio biologico si intende la probabilit che un individuo entri in contatto con un
organismo patogeno, si infetti e contragga una malattia. Il rischio potenzialmente
sempre presente in tutti gli ambienti di vita e di lavoro.
DEFINIZIONI
Il D.Lgs definisce:
a) agente biologico: qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura
cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o
intossicazioni;
b) microrganismo: qualsiasi entit microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi
o trasferire materiale genetico;
c) coltura cellulare: il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi
pluricellulari.
RISCHI BIOLOGICI
CARATTERISTICHE DI PERICOLOSIT
Gli agenti biologici sono ripartiti dal D.Lgs 81/08 nei seguenti quattro gruppi a seconda del
rischio di infezione:
a) agente biologico del gruppo 1: un agente che presenta poche probabilit di causare
malattie in soggetti umani;
b) agente biologico del gruppo 2: un agente che pu causare malattie in soggetti umani e
costituire un rischio per i lavoratori; poco probabile che si propaga nella comunit; sono
di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche;
RISCHI BIOLOGICI
Classificazione degli agenti biologici
c) agente biologico del gruppo 3: un agente che pu causare malattie gravi in soggetti
umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori; l'agente biologico pu propagarsi nella
comunit, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche;
d) agente biologico del gruppo 4: un agente biologico che pu provocare malattie gravi in
soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori e pu presentare un elevato
rischio di propagazione nella comunit; non sono disponibili, di norma, efficaci misure
profilattiche o terapeutiche.
RISCHI BIOLOGICI
AGENTI BIOLOGICI
Esistono anche batteri cosiddetti opportunisti. Essi vivono normalmente sul nostro
corpo senza provocare nessuna malattia. Si possono per verificare situazioni, come
un cattivo stato di salute dellospite, che rendono questi batteri patogeni. In pratica
sono batteri che diventano pericolosi solo perch lospite diventato pi debole.
Alcuni batteri producono sostanze simili a dei veleni: le tossine batteriche. Ad esempio
il microbo del tetano produce una sostanza tossica che agisce sul sistema nervoso
provocando gli spasmi muscolari tipici della malattia.
RISCHI BIOLOGICI
VIRUS
I virus sono gli agenti biologici pi piccoli (0,02 0,3 micron). Non essendo costituiti
da cellule essi possono riprodursi solo se riescono ad infettare una cellula ospite.
Restano comunque potenzialmente capaci di trasmettere malattie anche quando sono
fuori dagli organismi viventi per un periodo pi o meno lungo.
RISCHI BIOLOGICI
FUNGHI
I funghi o miceti pericolosi sono costituiti soprattutto da muffe e lieviti. Alcuni di essi
sono responsabili di malattie nelluomo chiamate micosi.
Le micosi possono riguardare la pelle, i peli e le unghie e organi interni come bronchi e
polmoni. Alcuni miceti producono delle sostanze tossiche chiamate micotossine che
possono dare modesti effetti, come la diarrea, ma anche provocare cirrosi epatica e
cancro al fegato. Tra le principali micotossine vi laflatossina ritenuta cancerogena.
Durante lavori di ristrutturazione di ambienti umidi (cantine, vecchie abitazioni) si
possono diffondere grandi quantit di spore di funghi del genere aspergillus che
possono essere inalate e provocare lasma bronchiale.
RISCHI BIOLOGICI
RISCHIO BIOLOGICO
E comunque qui utile ricordare che il corpo umano, come quello di tutti gli esseri viventi,
colonizzato da microorganismi che sono acquisiti durante la nascita e che nel corso della
vita possono subire variazioni di qualit e quantit. Questi microorganismi rappresentano
la popolazione microbica normale che di solito residente ma che occasionalmente pu
essere costituita da altri microorganismi in transito. Il ruolo della popolazione microbica
normale fondamentale per le difese dellorganismo.
Malattie come il mal di gola o il raffreddore sono mali frequenti e non gravi e pertanto
causati da microbi molto patogenici e poco virulenti, mentre il colera, lepatite, la
tubercolosi, ecc. sono molto meno diffuse, ma pi gravi e pertanto causate da microbi
poco patogenici, ma molto virulenti..
RISCHI BIOLOGICI
MODALIT DI TRASMISSIONE DELLE INFEZIONI BIOLOGICHE
Gli agenti biologici possono essere trasmessi alluomo attraverso:
la via respiratoria;
la via orale;
la via cutanea;
la via parenterale (es. iniezioni);
tramite artropodi (es. insetti).
Le infezioni sono possibili in ogni ambiente e condizioni. Sul luogo di lavoro microbi
aerodispersi possono essere presenti in concomitanza con nebbie, fumi e polveri ed
essere trasmessi per via respiratoria.
La trasmissione per via orale pu avvenire invece tramite schizzi di materiale infetto.
La trasmissione parenterale pu avvenire in attivit che comportano alta probabilit di
essere punti con bisturi, aghi, forbici ed altri strumenti taglienti.
RISCHI BIOLOGICI
MODALIT DI TRASMISSIONE DELLE INFEZIONI BIOLOGICHE
Nel secondo gruppo rientrano le attivit lavorative nelle quali la presenza dellagente
biologico non voluta, perch non rappresenta uno specifico oggetto dellattivit stessa,
ma esso quasi sempre presente.
Nel terzo gruppo rientrano le attivit lavorative nelle quali la presenza dellagente
biologico non voluta, ma esso pu essere presente in quanto non possono essere
eliminati i veicoli di trasmissione definiti al punto 3.
In questo gruppo rientrano i lavoratori non inseriti nelle attivit dei 2 gruppi precedenti ed
in particolare quelli delle scuole, escludendo il rischio da uso deliberato di agenti biologici
nei laboratori di microbiologia.
RISCHI BIOLOGICI
ATTIVIT LAVORATIVE A RISCHIO
dagli alimenti;
dallacqua;
dallambiente di lavoro;
dallutilizzo di attrezzature varie;
dal contatto con persone infette presenti.
I danni principali dovuti allambiente e alle attrezzature di lavoro possono derivare dalle
operazioni di pulizia e disinfezione dei locali e special modo dei servizi igienici, condotte
dal personale ausiliario.
RISCHI BIOLOGICI
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
La valutazione del rischio nelle scuole porta ad un livello di rischio basso per ogni tipo di
mansione. E tuttavia presente ed quindi necessario intervenire con misure di
prevenzione generali e specifiche e in alcuni casi con i Dispositivi di Protezione Individuali.
RISCHI BIOLOGICI
MISURE DI PREVENZIONE
Le misure di prevenzione sono:
idonea ventilazione e adeguati ricambi daria;
adeguata pulizia degli ambienti in particolare i pavimenti devono essere regolarmente
puliti e periodicamente disinfettati; gli arredi (banchi, sedie, strumenti di lavoro),
sistematicamente spolverati e puliti da polvere acari e pollini che possono causare
irritazioni allapparato respiratorio o reazioni allergiche;
sanificazione periodica nei casi in cui se ne ravvisi lopportunit (presenza di topi,
scarafaggi, formiche, vespe, ecc.);
controllo costante degli ambienti esterni (cortili, parchi gioco interni) per evitare la
presenza di vetri, oggetti contundenti, taglienti o acuminati che possono essere veicolo
di spore tetaniche (anche se il rischio di tetano stato ridimensionato dallintroduzione
della vaccinazione obbligatoria per tutti i nati dal 1963).
RISCHI BIOLOGICI
consigliabile che il personale degli asili nido e delle scuole dellinfanzia venga
sottoposto a vaccinazione antinfluenzale e antivaricella, che il personale addetto alle
pulizie, allassistenza igienica e alle operazioni di primo soccorso abbia la copertura
vaccinale contro lepatite B e quello che opera nei laboratori di meccanica o in
ambiente agricolo e in genere tutti i collaboratori scolastici siano vaccinati contro il
tetano.
lassistenza igienica che deve essere prestata utilizzando sempre guanti monouso (in
lattice o vinile) e grembiuli in materiale idrorepellente per evitare imbrattamenti da
liquidi biologici potenzialmente infetti.
per i collaboratori scolastici, la pulizia e la disinfezione dei bagni deve avvenire sempre
con luso di guanti in gomma e camici per prevenire il rischio da infezione da
salmonelle o virus epatite A;
la sorveglianza sanitaria non risulta una misura obbligatoria per questo tipo
desposizione.
RISCHI BIOLOGICI
CONSIDERAZIONI SUI DISINFETTANTI
Si definisce disinfettante qualsiasi germicida chimico formulato per luso su oggetti
inanimati o superfici, che uccide/inattiva i microrganismi, ad esclusione delle spore,
determinando una riduzione non inferiore a 4 logaritmi (ovvero: 99,99%).
I germicidi chimici formulati per luso sulla pelle o su tessuti viventi sono invece chiamati
antisettici.
Questi prodotti non devono essere utilizzati per decontaminare oggetti inanimati.
Sebbene molti tipi di sostanze chimiche e di composti possano essere utilizzati come
germicidi, non tutti sono ugualmente efficaci contro i diversi microrganismi.
In generale i batteri gram positivi e gram negativi, i funghi ed i virus con involucro sono pi
sensibili allazione dei disinfettanti, mentre i micobatteri e i virus senza involucro sono i
pi resistenti. E perci necessario scegliere il disinfettante in base al tipo di
microrganismo.
RISCHI BIOLOGICI
CONSIDERAZIONI SUI DISINFETTANTI
In letteratura i disinfettanti sono suddivisi in disinfettanti di basso livello, disinfettanti di
livello intermedio e disinfettanti di alto livello.
I disinfettanti di basso livello sono attivi sui batteri in fase vegetativa, sui virus con
involucro e su alcuni miceti. Tra di essi si possono annoverare lalcol etilico e lalcol
isopropilico al 70%, gli ammoni quaternari e i fenoli in soluzione detergente.
I disinfettanti di livello intermedio sono attivi sui batteri in fase vegetativa, sul
Mycobacterium tubercolosis, sui miceti e su molti virus (inclusi vari virus senza involucro).
Tra di essi si possono citare lalcol etilico e l alcol isopropilico all80-90% e l ipoclorito di
sodio al 2-3% di cloro attivo.
I disinfettanti di alto livello sono attivi su tutti i microrganismi, inclusi tutti i virus senza
involucro e i micobatteri, ma non sono efficaci su molte spore batteriche. Tra di essi si
annoverano la glutaraldeide al 2%, lacido peracetico allo 0,001-0,2%, il perossido di
idrogeno stabilizzato al 6% e lipoclorito di sodio al 3-5% di cloro attivo.
RISCHI BIOLOGICI
CONSIDERAZIONI SUI DISINFETTANTI
Gli agenti biologici, definiti dal D.Lgs 81/08 (titolo X) come "qualsiasi microrganismo anche
geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe
provocare infezioni, allergie, intossicazioni" sono classificati, come visto, in quattro gruppi,
per rischio crescente di infezione:
gruppo 1, agente che presenta poche probabilit di causare malattie in soggetti umani
(ovvero, sinteticamente: la sua manipolazione presenta nessuno o basso rischio
individuale e collettivo)
gruppo 2, agente che pu causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i
lavoratori; poco probabile che si propaghino nella comunit; sono di norma disponibili
efficaci misure profilattiche o terapeutiche (ovvero: la sua manipolazione presenta
moderato rischio individuale, limitato rischio collettivo)
RISCHI BIOLOGICI
Il RISCHIO BIOLOGICO IN LABORATORIO
gruppo 3, agente che pu causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio
rischio per i lavoratori; lagente biologico pu propagarsi nella comunit, ma di norma
sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche (ovvero: la sua manipolazione
presenta elevato rischio individuale, basso rischio collettivo)
gruppo 4, agente biologico che pu provocare malattie gravi in soggetti umani e
costituisce un serio rischio per i lavoratori e pu presentare un elevato rischio di
propagazione nella comunit; non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche
o terapeutiche (ovvero: la sua manipolazione presenta elevato rischio individuale e
collettivo). L'allegato XLVI, del D.Lgs 81/08 che recepisce la Direttiva 93/88, riporta
l'elenco degli agenti biologici con la relativa attribuzione ai gruppi 2, 3 e 4.
Oltre che con gli agenti biologici sopraindicati, in un laboratorio biologico possibile
trovarsi a lavorare anche con i prioni (ovirus lenti), che sono causa delle encefalopatie
spongiformi trasmissibili (EST).
RISCHI BIOLOGICI
Il RISCHIO BIOLOGICO IN LABORATORIO
I microrganismi delle diverse classi devono essere manipolati in laboratori con caratteristiche
di sicurezza specifiche, chiamate livelli di contenimento. Essi sono definiti, in base alle loro
caratteristiche progettuali come:
Nel laboratorio con livello di contenimento 1 si lavorano agenti biologici che presentano
poche probabilit di causare malattie in soggetti umani.
Nel laboratorio di contenimento 2 si lavorano agenti biologici classificati nel gruppo di
rischio 2.
Nelle attivit di laboratorio con manipolazione di materiale infetto assume un ruolo
rilevante, nella prevenzione della eventuale contaminazione delloperatore e dellambiente,
il corretto utilizzo delle cappe di sicurezza biologica (biohazard), che vengono quindi
considerate attrezzature di contenimento fisico primario.
In base agli standard internazionali le cappe di sicurezza biologica vengono suddivise in 3
classi, a seconda del livello di protezione garantito. Le cappe di classe 1 sono in grado di
proteggere loperatore e lambiente dallinfezione/disseminazione di agenti biologici di
gruppo 1 e 2 ma non proteggono i campioni da uneventuale contaminazione esterna.
RISCHI BIOLOGICI
Protezione Personale
Prima di ogni attivit di analisi o di ricerca allinterno del laboratorio deve essere
indossato il camice. Tale indumento non va indossato in aree diverse dal laboratorio,
come uffici, biblioteche e mense . Il camice non deve essere riposto nello stesso
armadio degli abiti normali.
Gli indumenti contaminati devono essere sterilizzati.
Quando necessario, per proteggere gli occhi e la faccia da spruzzi e da oggetti
contundenti devono essere usati DPI appropriati.
Indossare guanti quando vengono eseguite procedure che comportino il rischio di
contatto diretto con sangue o materiali infetti. I guanti devono essere adeguati al
lavoro che si svolge. Dopo luso vanno tolti in modo asettico e autoclavati con gli altri
rifiuti di laboratorio.
Successivamente si procede al lavaggio delle mani con acqua e detergente per le mani.
RISCHI BIOLOGICI
PROCEDURE COMPORTAMENTALI SPECIFICHE
I contenitori per la raccolta degli oggetti taglienti devono essere rigidi, a prova di
puntura, e non vanno riempiti fino allorlo. Quando sono pieni per i 3/4 vanno chiusi e
messi nei contenitori per rifiuti infetti e autoclavati .
Piccole quantit di rifiuti liquidi vengono poste in contenitori autoclavabili inseriti in
sacchetti da autoclave, ed avviate alla sterilizzazione. Se i rifiuti liquidi biologici sono in
quantit elevata devono essere trattati con ipoclorito di sodio (2-3% di Cl attivo) e
avviati allo smaltimento come rifiuti chimici.
RISCHI BIOLOGICI
NORME PER I LABORATORI DI LIVELLO DI CONTENIMENTO 1 E 2 (BSL 1, BSL 2).
1. Sulle porte dei laboratori di classe 2 deve essere esposto il simbolo internazionale di
rischio biologico.
2. Nelle aree di lavoro del laboratorio devono essere ammesse soltanto persone alle quali
sia stata assicurata linformazione/formazione specifica riguardo ai potenziali rischi
connessi con lattivit lavorativa necessario un aggiornamento periodico di tutti gli
operatori del laboratorio.
3. Non pipettare con la bocca.
4. Nelle aree di lavoro del laboratorio non deve essere permesso mangiare, bere, fumare,
conservare cibo e applicare cosmetici. Inoltre vietato usare recipienti del laboratorio per
conservare bevande o alimenti.
5. sconsigliato luso di tacchi alti e di scarpe aperte. I capelli lunghi devono essere tenuti
raccolti. Togliersi bracciali, anelli, collane, sciarpe e ciondoli di vario tipo.
RISCHI BIOLOGICI
NORME PER I LABORATORI DI LIVELLO DI CONTENIMENTO 1 E 2 (BSL 1, BSL 2).
6. Le etichette non devono essere inumidite leccandole, non si devono portare oggetti alla
bocca.
7. Tutte le procedure tecniche devono essere condotte in modo da minimizzare la
formazione di aerosol e goccioline.
8. Non tenere nelle tasche del camice forbici, spatole di acciaio, provette di vetro o
materiale tagliente.
9. Si sconsiglia luso di lenti a contatto poich possono essere causa di accumulo di
sostanze nocive e, in caso dincidente, possono pregiudicare le operazioni di primo
soccorso. Se devono essere necessariamente indossate, indispensabile usare occhiali di
sicurezza.
10. Non lavorare mai da soli in laboratorio.
RISCHI BIOLOGICI
NORME PER I LABORATORI DI LIVELLO DI CONTENIMENTO 1 E 2 (BSL 1, BSL 2).
11. Non reincappucciare gli aghi e non spostarsi con gli aghi scoperti in mano. Luso di aghi
ipodermici e di siringhe per prelevare il contenuto di bottiglie a diaframma va limitato al
minimo. Si devono usare cannule al posto degli aghi ogni volta che sia possibile.
12. Evitare il pi possibile laffollamento nel laboratorio.
13. Le porte del laboratorio vanno tenute chiuse durante il lavoro.
14. Non abbandonare materiale non identificabile nelle aree di lavoro.
15. Non appoggiare recipienti, bottiglie o apparecchi in prossimit del bordo del banco da
lavoro.
16. Non bloccare le uscite di emergenza, i pannelli elettrici e le attrezzature di soccorso.
17. vietato lasciare senza controllo reazioni in corso e apparecchi in funzione.
18. Etichettare correttamente ed apporre la data su tutti i contenitori in modo da poterne
riconoscere in ogni momento il contenuto.
RISCHI BIOLOGICI
NORME PER I LABORATORI DI LIVELLO DI CONTENIMENTO 1 E 2 (BSL 1, BSL 2).
19. Non toccare le maniglie delle porte e altri oggetti del laboratorio con i guanti con i quali
sono state maneggiate sostanze chimiche e materiale biologico.
20. Il laboratorio deve essere tenuto pulito, in ordine e sgombro da qualsiasi oggetto non
pertinente al lavoro.
21. Deve esistere un programma di disinfestazione per il controllo di roditori e artropodi.
22. Le superfici di lavoro e le apparecchiature scientifiche devono essere decontaminate
dopo qualsiasi versamento di materiali potenzialmente pericolosi e alla fine di ogni giorno
di lavoro.
23. Vicino a ogni posto di lavoro vanno posizionati idonei contenitori per la raccolta dei
rifiuti speciali di tipo sanitario
24. Utilizzare preferibilmente materiale monouso.
25. Tutte le micropipette devono essere dotate di eiettore del puntale. Questultimo deve
essere eliminato insieme agli altri rifiuti speciali di tipo sanitario.
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NORME PER I LABORATORI DI LIVELLO DI CONTENIMENTO 1 E 2 (BSL 1, BSL 2).
26. Le micropipette devono essere sempre mantenute in posizione verticale e mai adagiate
sul banco da lavoro.
27. In caso di versamento di liquidi infetti, dincidenti e di esposizione a materiale infetto
deve essere immediatamente avvisato il responsabile del laboratorio, il quale deve tenere
una registrazione scritta degli incidenti e comunicare al SPP laccaduto.
28. Le donne in et fertile vanno informate dei rischi per il feto derivanti dallesposizione
ad agenti microbiologici. Leventuale stato di gravidanza va notificato immediatamente al
responsabile del laboratorio. In ogni caso, vietato alle donne incinte lavorare in
laboratorio.
29. Il preposto deve vigilare sulla corretta applicazione delle misure di prevenzione e
protezione da parte di tutti i frequentatori del laboratorio.
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PROCEDURE DI EMERGENZA IN LABORATORIO
Allatto della comunicazione di emergenza che preveda labbandono del locale laboratorio
1. spegnere le apparecchiature;
2. chiudere le cappe chimiche;
3. chiudere le cappe biologiche;
4. chiudere la finestra;
5. staccare linterruttore centrale elettrico;
6. avvisare gli addetti al controllo e gestione delle emergenze;
7. avvisare tutti coloro che lavorano nel laboratorio anche se non sono al momento
presenti (si sono allontanati per brevi istanti);
8. predisporre un cartello da affiggere al di fuori del locale (divieto di entrata: incidente
chimico/biologico)
RISCHI BIOLOGICI
PROCEDURE DI EMERGENZA IN LABORATORIO