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LUOGHI DI LAVORO

RISCHI DA AMBIENTI DI LAVORO

Il D.lgs 81/08 dedica il Titolo II composto di 7 articoli dal 62 al 68 e lallegato IV


Il primo articolo 62 definisce i luoghi di lavoro come i luoghi destinati a ospitare posti di
lavoro, ubicati allinterno dellazienda o dellunit produttiva, nonch ogni altro luogo di
pertinenza dellazienda o dellunit produttiva accessibile al lavoratore nellambito del
proprio lavoro.
Larticolo 63 prescrive che i luoghi di lavoro devono essere conformi ai requisiti riportati
nellAllegato IV, e devono essere strutturati tenendo conto, se del caso, dei lavoratori
disabili, questo obbligo vige in particolare per le porte, le vie di circolazione, gli ascensori
e le relative pulsantiere, le scale e gli accessi alle medesime, le docce, i gabinetti ed i posi
di lavoro utilizzati da lavoratori disabili.

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LUOGHI DI LAVORO
Lart. 64 elenca i principali obblighi del datore di lavoro, egli infatti deve provvedere
affinch:
a) i luoghi di lavoro siano conformi ai requisiti di cui allarticolo 63, commi 1, 2 e 3;
b) le vie di circolazione interne o all'aperto che conducono a uscite o ad uscite di
emergenza e le uscite di emergenza siano sgombre allo scopo di consentirne l'utilizzazione
in ogni evenienza;
c) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione
tecnica e vengano eliminati, quanto pi rapidamente possibile, i difetti rilevati che
possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori;
d) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare pulitura, onde
assicurare condizioni igieniche adeguate;
e) gli impianti e i dispositivi di sicurezza, destinati alla prevenzione o all'eliminazione dei
pericoli, vengano sottoposti a regolare manutenzione e al controllo del loro
funzionamento.
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LUOGHI DI LAVORO

I successivi tre articoli riguardano i lavori sotterranei, gli ambienti sospetti di


inquinamento, gli adempimenti richiesti per gli edifici destinati a lavorazioni industriali in
particolare la notifica allorgano competente.
Infine lart. 68 riporta le sanzioni per il Datore di lavoro ed il Dirigente.

I principali requisiti dei luoghi di lavoro sono riportati, come detto, nellAllegato 4.
Per le Universit in particolare, non esiste sempre una normativa specifica necessario
pertanto riferirsi ad attivit assimilabili quali, ad esempio, le scuole e il pubblico spettacolo
Un decreto utile il Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975 per i parametri costruttivi, (Il
decreto stato abrogato, continua comunque ad avere valore di una Norma) e al
Ministeriale del 26 agosto 1992 per le caratteristiche antincendio.

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LUOGHI DI LAVORO
RISCHI DA AMBIENTI DI LAVORO
Lallegato IV stabilisce i requisiti degli ambienti di lavoro riguardo le seguenti
caratteristiche:
1. stabilit e solidit;
2. altezza cubatura e superficie;
3. pavimenti, muri soffitti, finestre e lucernai;
4. vie di uscita e di emergenza;
5. scale;
6. posti di lavoro e di passaggio;
7. luogo di lavoro esterni;
8. microclima;
9. temperatura dei locali;
10. illuminazione naturale e superficiale;
11. servizi igienici.

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I PRINCIPALI REQUISITI DI SICUREZZA
parametri costruttivi
Altezza, cubatura e superficie
I limiti minimi per altezza, cubatura e superficie dei locali chiusi destinati o da destinarsi al
lavoro nelle aziende industriali che occupano pi di cinque lavoratori, ed in ogni caso in quelle
che eseguono le lavorazioni che comportano la sorveglianza sanitaria, sono i seguenti:
altezza netta non inferiore a 3 m;
cubatura non inferiore a 10 m3 per lavoratore;
ogni lavoratore occupato in ciascun ambiente deve disporre di una superficie di almeno 2
m2.
I valori relativi alla cubatura e alla superficie si intendono lordi cio senza deduzione dei.
mobili, macchine ed impianti fissi, L'altezza netta dei locali misurata dal pavimento all'altezza
media della copertura dei soffitti o delle volte.
I parametri per le universit possono essere dedotti dal D.M. 18.12.1975.
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I locali di lavoro devono rispondere alle seguenti condizioni:

1. essere ben difesi contro gli agenti atmosferici, e provvisti di un isolamento termico e
acustico sufficiente, tenuto conto del tipo di impresa e dell'attivit fisica dei lavoratori;
2. avere aperture sufficienti per un rapido ricambio d'aria;
3. essere ben asciutti e ben difesi contro l'umidit;
4. avere le superfici dei pavimenti, delle pareti, dei soffitti tali da poter essere pulite e
deterse per ottenere condizioni adeguate di igiene;
5. i pavimenti dei locali devono essere fissi, stabili ed antisdrucciolevoli nonch esenti da
protuberanze, cavit o piani inclinati pericolosi;
6. nelle parti dei locali dove abitualmente si versano sul pavimento sostanze putrescibili
o liquidi, il pavimento deve avere superficie unita ed impermeabile e pendenza
sufficiente per avviare rapidamente i liquidi verso i punti di raccolta e scarico;
7. quando il pavimento dei posti di lavoro e di quelli di passaggio si mantiene bagnato,
esso deve essere munito in permanenza di palchetti o di graticolato, se i lavoratori non
sono forniti di idonee calzature impermeabili.
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LUOGHI DI LAVORO
8. qualora non ostino particolari condizioni tecniche, le pareti dei locali di lavoro devono
essere a tinta chiara;
9. le pareti trasparenti o traslucide, in particolare le pareti completamente vetrate, nei
locali o nelle vicinanze dei posti di lavoro e delle vie di circolazione, devono essere
chiaramente segnalate e costituite da materiali di sicurezza fino all'altezza di 1 metro
dal pavimento, ovvero essere separate dai posti di lavoro e dalle vie di circolazione in
modo tale che i lavoratori non possano entrare in contatto con le pareti, n rimanere
feriti qualora esse vadano in frantumi;
10. le finestre, i lucernari e i dispositivi di ventilazione devono poter essere aperti, chiusi,
regolati e fissati dai lavoratori in tutta sicurezza. Quando sono aperti essi devono
essere posizionati in modo da non costituire un pericolo per i lavoratori;
11. le finestre e i lucernari devono essere concepiti congiuntamente con l'attrezzatura o
dotati di dispositivi che consentano la loro pulitura senza rischi per i lavoratori che
effettuano tale lavoro nonch per i lavoratori presenti nell'edificio ed intorno ad esso. 7
LUOGHI DI LAVORO
VIE DI CIRCOLAZIONE, ZONE DI PERICOLO, PAVIMENTI E PASSAGGI
Le vie di circolazione, comprese scale, devono essere situate e calcolate in modo tale che i
pedoni o i veicoli possano utilizzarle facilmente in piena sicurezza e conformemente alla
loro destinazione e che i lavoratori operanti nelle vicinanze di queste vie di circolazione
non corrano alcun rischio.

Le vie di circolazione destinate ai veicoli devono passare ad una distanza sufficiente da


porte, portoni, passaggi per pedoni, corridoi e scale.

I pavimenti degli ambienti di lavoro e dei luoghi destinati al passaggio non devono
presentare buche o sporgenze pericolose e devono essere in condizioni tali da rendere
sicuro il movimento ed il transito delle persone e dei mezzi di trasporto.
I pavimenti ed i passaggi non devono essere ingombrati da materiali che ostacolano la
normale circolazione. 8
LUOGHI DI LAVORO
RISCHI DA AMBIENTI DI LAVORO
VIE E USCITE DI EMERGENZA.

Ai fini del presente punto si intende per:


1. via di emergenza: percorso senza ostacoli al deflusso che consente alle persone che
occupano un edificio o un locale di raggiungere un luogo sicuro;

2. uscita di emergenza: passaggio che immette in un luogo sicuro;

3. luogo sicuro: luogo nel quale le persone sono da considerarsi al sicuro dagli effetti
determinati dall'incendio o altre situazioni di emergenza;

4. larghezza di una porta o luce netta di una porta: larghezza di passaggio al netto
dell'ingombro dell'anta mobile in posizione di massima apertura se scorrevole, in
posizione di apertura a 90 gradi se incernierata (larghezza utile di passaggio).

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LUOGHI DI LAVORO
RISCHI DA AMBIENTI DI LAVORO
VIE E USCITE DI EMERGENZA.
Le vie e le uscite di emergenza devono rimanere sgombre e consentire di raggiungere il
pi rapidamente possibile un luogo sicuro.
In caso di pericolo tutti i posti di lavoro devono poter essere evacuati rapidamente e in
piena sicurezza da parte dei lavoratori.
Il numero, la distribuzione e le dimensioni delle vie e delle uscite di emergenza devono
essere adeguate alle dimensioni dei luoghi di lavoro, alla loro ubicazione, alla loro
destinazione d'uso, alle attrezzature in essi installate, nonch al numero massimo di
persone che possono essere presenti in detti luoghi.

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LUOGHI DI LAVORO
RISCHI DA AMBIENTI DI LAVORO
VIE E USCITE DI EMERGENZA.

Le vie e le uscite di emergenza devono avere altezza minima di m 2,0 e larghezza minima
conforme alla normativa vigente in materia antincendio.
Qualora le uscite di emergenza siano dotate di porte, queste devono essere apribili nel
verso dell'esodo e, qualora siano chiuse, devono poter essere aperte facilmente ed
immediatamente da parte di qualsiasi persona che abbia bisogno di utilizzarle in caso di
emergenza. L'apertura delle porte delle uscite di emergenza nel verso dell'esodo non
richiesta quando possa determinare pericoli per passaggio di mezzi o per altre cause, fatta
salva l'adozione di altri accorgimenti adeguati specificamente autorizzati dal Comando
provinciale dei vigili del fuoco competente per territorio.

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LUOGHI DI LAVORO
RISCHI DA AMBIENTI DI LAVORO
VIE E USCITE DI EMERGENZA.

Le porte delle uscite di emergenza non devono essere chiuse a chiave quando sono
presenti lavoratori in azienda.
Le vie e le uscite di emergenza, nonch le vie di circolazione e le porte che vi danno
accesso non devono essere ostruite da oggetti in modo da poter essere utilizzate in ogni
momento senza impedimenti.
Le vie e le uscite di emergenza devono essere evidenziate da apposita segnaletica,
conforme alle disposizioni vigenti, durevole e collocata in luoghi appropriati.
Le vie e le uscite di emergenza che richiedono un'illuminazione devono essere dotate di
un'illuminazione di sicurezza di intensit sufficiente, che entri in funzione in caso di guasto
dell'impianto elettrico.

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LUOGHI DI LAVORO

VIE E USCITE DI EMERGENZA.


Nei sedi Universitarie in particolare sono richieste:

numero due uscite di emergenza per piano, possibilmente in posizione contrapposte;

larghezza di ogni uscita di emergenza pari o superiore a 120 cm;

larghezza delle porte sulle uscite di emergenza pari alla larghezza minima della via di
emergenza e altezza minima 2 metri;
la lunghezza delle vie di uscita deve essere non superiore a 60 metri;
le porte delle aule devono avere una larghezza pari a 120 cm, per le scuole esistenti
alla data del 27.11.1994, la larghezza delle porte deve essere conforme a quanto
previsto dalla concessione edilizia ovvero della licenza di abitabilit;
le porte si devono aprire nel verso dellesodo, ma non devono creare pericoli alla
circolazione e non devono ridurre la larghezza utile dei corridoi.
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LUOGHI DI LAVORO
SCALE

Le scale fisse a gradini, destinate al normale accesso agli


ambienti di lavoro, devono essere costruite e mantenute
in modo da resistere ai carichi massimi derivanti da
affollamento per situazioni di emergenza.
I gradini devono avere pedata e alzata dimensionate a regola d'arte e larghezza adeguata
alle esigenze del transito. (2A + P = 62 64 cm) A= ALZATA P=PEDATA
l'utente tende a modificare la lunghezza del passo di modo tale che il lavoro svolto per superare un
gradino sia uguale al lavoro svolto per compiere lo stesso passo su un piano. Questo comporta che
l'aumento della pedata corrisponde ad una riduzione dell'alzata e viceversa
Dette scale ed i relativi pianerottoli devono essere provvisti, sui lati aperti, di parapetto
normale o di altra difesa equivalente.
Le rampe delimitate da due pareti devono essere munite di almeno un corrimano.
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LUOGHI DI LAVORO
SCALE
Per le scuole
Gli spazi frequentati dagli studenti o dal personale docente e
non docente, qualora distribuiti su pi piani, devono essere
dotati, oltre che della scala che serve al normale afflusso,
almeno di una scala di sicurezza esterna o di una
scala a prova di fumo o a prova di fumo interna.
Per edifici a due piani fuori terra ammessa la realizzazione di una sola scala, protetta,
Per edifici a tre piani fuori terra ammesso che, in luogo della scala esterna o a prova di
fumo, sia realizzata una scala protetta a condizione che tutte le scale siano protette e che
adducano, attraverso percorsi di esodo, all'esterno.
La larghezza minima delle scale deve essere di m 1,20.
Le rampe devono essere rettilinee, non devono presentare restringimenti, devono avere non
meno di tre gradini e non pi di quindici, sono ammesse rampe non rettilinee a condizione
che vi siano pianerottoli di riposo. 15
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PARAPETTI
Le aperture nelle pareti, che permettono il passaggio di
una persona e che presentano pericolo di caduta per
dislivelli superiori ad un metro, devono essere provviste
di solida barriera o munite di parapetto normale.
Per le finestre sono consentiti parapetti di altezza non minore di cm. 90 quando, in
relazione al lavoro eseguito nel locale, non vi siano condizioni di pericolo.
Un parapetto considerato "normale" quando soddisfa alle seguenti condizioni:
sia costruito con materiale rigido e resistente in buono stato di conservazione;
abbia un'altezza utile di almeno un metro;
sia costituito da almeno due correnti, di cui quello intermedio posto a circa met
distanza fra quello superiore ed il pavimento;
sia costruito e fissato in modo da poter resistere, nell'insieme ed in ogni sua parte, al
massimo sforzo cui pu essere assoggettato, tenuto conto delle condizioni ambientali e
della sua specifica funzione. 16
LUOGHI DI LAVORO
RISCHI DA AMBIENTI DI LAVORO
PARAPETTI

considerato "parapetto normale con arresto al piede" il


Parapetto completato con fascia continua poggiante sul
piano di calpestio ed alta almeno 15 centimetri.
considerata equivalente ai parapetti qualsiasi protezione,
quale muro, balaustra, ringhiera e simili, realizzante condizioni di sicurezza contro la caduta
verso i lati aperti, non inferiori a quelle presentate dai parapetti stessi.
Le impalcature, le passerelle, i ripiani, le rampe di accesso, i balconi ed i posti di lavoro o di
passaggio sopraelevati devono essere provvisti, su tutti i lati aperti, di parapetti normali con
arresto al piede o di difesa equivalenti.

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AULE

Il limite di studenti per aula si calcola, in base al DM Lavori pubblici 18.12.75,


considerando una superficie di 1,96 mq per studente, con aule di dimensioni minime pari
a 50 mq netti.
Manuale Hoepli

Studenti m2 per studente


Fino a 40 Da 1,65 a 2,16
Fino a 60 Da 1,15 a 1,82
Fino a 90 Da 0,98 a 1,50
Fino a 120 Da 0,90 a 0,93
Sopra 120 Da 0,84 a 0,87

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AULE

Secondo il Decreto Ministero dellInterno 26.8.92 (antincendio), il numero delle persone


presenti nelle aule deve essere calcolato in base al numero e dimensioni delle uscite in
modo da garantire levacuazione sicura dai locali in caso di incendio.
Seguendo il seguente criterio:
larghezza pari a 60 cm ogni 60 studenti con un minimo di 120 cm.
Sopra 50 studenti le porte devono essere comunque due, in questo caso una pu essere
di 90 cm
Se lattivit era esistente alla data del 27.11.1994 vale quanto riportato nel documento di
agibilit.

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AULE
Se non possono essere rispettati i parametri (di poco) il Rettore deve mettere a punto
strategie e azioni tese a garantire livelli di sicurezza equivalenti in situazione
demergenza da formalizzare nel Documento di valutazione dei rischi. Per esempio si
potrebbero incrementare le prove di evacuazione,
Gli aspetti di natura igienistica connessi allaffollamento delle aule, riguarda soprattutto la
ventilazione, questi si possono superare con opportune indicazioni gestionali.

Il sovraffollamento comporta sicuramente un aumento dello stress degli insegnanti e


fenomeni di irrequietezza degli studenti.

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SPAZI A RISCHIO SPECIFICO

Classificazione.
Gli spazi a rischio specifico sono cos classificati:
- spazi per esercitazioni;
- spazi per depositi;
- servizi tecnologici;
- spazi per linformazione e le attivit parascolastiche;
- autorimesse;
- spazi per servizi logistici (mense, dormitori).

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RISCHI DA AMBIENTI DI LAVORO
SPAZI A RISCHIO SPECIFICO

Spazi per esercitazioni.


Vengono definiti spazi per esercitazioni tutti quei locali ove si svolgano prove,
esercitazioni, sperimentazioni, lavori, ecc. connessi con lattivit didattica e di ricerca.
Indipendentemente dal tipo di materiale impiegato nella realizzazione, le strutture di
separazione devono avere caratteristiche minime di resistenza al fuoco calcolate in fase di
progetto. Le porte devono essere di tipo tagliafuoco con le stesse caratteristiche delle
strutture.
Gli spazi per le esercitazioni dove vengono manipolate sostanze esplosive e/o infiammabili
devono essere provvisti di aperture di aerazione, permanente, ricavate su pareti attestate
allesterno di superficie pari ad 1/20 della superficie in pianta del locale.
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RISCHI DA AMBIENTI DI LAVORO
SPAZI A RISCHIO SPECIFICO

Spazi per esercitazioni.


Alcune indicazioni ministeriali intervenute successivamente precisano:
l'utilizzazione di becchi bunsen o di altri bruciatori alimentati a gas naturale non ricade in
tale fattispecie. Si ricorda peraltro che le apparecchiature e le relative aperture di
aerazione devono essere conformi alle norme di buona tecnica in materia di sicurezza
degli apparecchi a gas e si fa presente che i locali destinati a laboratori chimici didattici e
di ricerca dove si utilizzano sostanze esplosive o infiammabili devono essere dotati di
impianti di ventilazione idonei ad evitare il ristagno e/o l'accumulo di gas e vapori (tossici
e/o infiammabili) e di apposite cappe di aspirazione.

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RISCHI DA AMBIENTI DI LAVORO
SPAZI A RISCHIO SPECIFICO

DEPOSITI
Vengono definiti spazi per deposito o magazzino tutti quegli ambienti destinati alla
conservazione di materiali per uso didattico e di ricerca e per i servizi amministrativi,
con lesclusione degli archivi e delle biblioteche in cui sia prevista la presenza continuativa
di personale durante l'orario di attivit.
Nei depositi, inoltre, fatto divieto di fumare o fare uso di fiamme libere.
Indipendentemente dal tipo di materiale impiegato nella realizzazione le strutture di
separazione, comprese le porte, devono avere caratteristiche di resistenza al fuoco
almeno REI 60.

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RISCHI DA AMBIENTI DI LAVORO
SPAZI A RISCHIO SPECIFICO
DEPOSITI
I suddetti locali devono avere apertura di aerazione di superficie non inferiore ad 1/40
della superficie in pianta, protette da robuste griglie a maglia fitta.
Ad uso di ogni locale dovr essere previsto almeno un estintore ogni 200 m2
I depositi di materiali infiammabili liquidi e gassosi devono essere ubicati al di fuori del
volume del fabbricato: lo stoccaggio, la distribuzione e l'utilizzazione di tali materiali
devono essere eseguiti in conformit delle norme e dei criteri tecnici di prevenzione
incendi.
Ogni deposito dovr essere dotato di almeno un estintore ogni 150 m2 di superficie.
Per esigenze didattiche, di ricerca ed igienico-sanitarie consentito detenere
complessivamente, all'interno del volume dell'edificio, in armadi metallici dotati di bacino
di contenimento, 20 l di liquidi infiammabili.
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RISCHI DA AMBIENTI DI LAVORO
SPAZI A RISCHIO SPECIFICO
Servizi tecnologici.
Impianti di produzione di calore.
Sono in genere centralizzati in quanto fatto divieto di utilizzare stufe funzionanti a
combustibile liquido o gassoso, per il riscaldamento di ambienti.
Gli impianti di produzione del calore sono oggetto di specifica normativa e la gestione
affidata a personale esperto.
Sono ammesse le pompe di calore.
E da proibire luso delle stufe elettriche con resistenza in vista e sarebbe opportuno
evitare luso delle altre.
Impianti di condizionamento e di ventilazione.
Gli impianti di condizionamento e di ventilazione possono essere centralizzati o
localizzati.
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RISCHI DA AMBIENTI DI LAVORO
SPAZI A RISCHIO SPECIFICO
Spazi per linformazione e le attivit parascolastiche.
Vengono definiti spazi destinati allinformazione ed alle attivit parascolastiche, i
seguenti locali:
auditori;
aule magne;
sale per rappresentazioni.
Detti spazi devono essere ubicati in locali fuori terra o al 1 interrato; se la capienza supera
le cento persone e vengono adibiti a manifestazioni non inerenti lattivit universitaria, si
applicano le norme di sicurezza per i locali di pubblico spettacolo, che prevedono la
separazione dallattivit didattica.
Qualora, per esigenze di carattere funzionale, non fosse possibile rispettare le disposizioni
sullisolamento, le manifestazioni in argomento potranno essere svolte a condizione che
non si verifichi contemporaneit con lattivit didattica.

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